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PubblicatoSeverino Lazzari Modificato 6 anni fa
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Esistono diverse interpretazioni relative ai “beni comuni”.
I beni esauribili, ma dal cui sfruttamento nessuno può essere escluso (ad esempio le risorse naturali: acqua, fauna, etc.) I beni comuni sono anche definiti più precisamente come “beni di proprietà comune” – il che non va confuso con la proprietà pubblica, cioè dello Stato o altra istituzione pubblica beni comuni
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Per beni comuni non s’intendono solo le risorse naturali in quanto tali, ma anche i diritti collettivi d’uso, da parte di una determinata comunità, a godere dei frutti di quella data risorsa, diritti denominati usi civici. Ciò che contraddistingue sia i beni comuni sia gli usi civici è la particolare forma di proprietà e di gestione degli stessi, forma che è comunitaria, e che pertanto non è né pubblica né privata. beni comuni
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Una seconda categoria di beni comuni, comprende i beni comuni globali: l’atmosfera, il clima, gli oceani, la sicurezza alimentare, la pace, ma anche la conoscenza, i brevetti, Internet, cioè tutti quei beni che sono frutto della creazione collettiva beni comuni
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Una terza categoria di beni comuni è quella dei servizi pubblici forniti dai governi centrali e locali in risposta ai bisogni essenziali dei cittadini (variano nel tempo) erogazione di acqua, energia, sistema dei trasporti, sanità, sicurezza alimentare e sociale, tutela e conservazione del verde pubblico, conservazione e fruizione del patrimonio culturale (musei, biblioteche, monumenti), amministrazione della giustizia beni comuni
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I beni comuni fondamentali, materiali e immateriali, sono patrimonio collettivo dell’umanità Risorse collettive, né pubbliche né private, cui tutte le specie hanno uguale diritto; sono pertanto il fondamento della ricchezza reale beni comuni
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Gli obblighi verso i beni comuni
Criticità: esauribilità e accesso indiscriminato, beni che in origine erano considerati inesauribili sono diventati risorse scarse (es. l’aria poteva dirsi inesauribile prima dell’era industriale: oggi l’inquinamento ne compromette la qualità) La tutela dei beni comuni, quindi non può ridursi alla mera regolazione dell’accesso, ma deve darsi alcuni “obblighi”: la prevenzione dell’esaurimento il mantenimento della qualità originaria il mantenimento e l’incremento della disponibilità l’accesso universale la difesa della proprietà comune del bene ... beni comuni
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Il ruolo dell’Ente locale deve essere quello di tutelare, valorizzare, rendere accessibili, implementare i beni comuni, facendosi interlocutore di tutte le realtà interessate a una città intesa non tanto (non solo) come spazio da utilizzare, ma come centro di trasformazione e luogo di ricerca di identità culturali e civili che trovano spazio e tempo sul territorio. beni comuni
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