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PubblicatoAureliana Messina Modificato 6 anni fa
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Una prima analisi può essere effettuata con la percentualizzazione del conto economico
Di frequente è fatto pari a 100 il valore della produzione o i ricavi e a esso sono rapportate le diverse voci di conto economico Da osservare il peso delle diverse voci di costo dell’area caratteristica e degli oneri finanziari
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Indici di redditività Fattori economici Fattori finanziari
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ROE = reddito netto/Capitale netto
Limiti informativi: Non si spiegano le cause della redditività Occorre scomporre il ROE e introdurre indicatori di redditività riferiti a singole aree gestionali
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Limiti ROE e altri indicatori di redditività
Manca la stima del “fattore rischio”, essenziale per stimare la remunerazione attesa dagli investitori, quindi non possiamo valutare l’adeguatezza della remunerazione generata dall’azienda. Possiamo solo effettuare una valutazione comparativa nello spazio e nel tempo
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Indicatori della redditività della gestione operativa
ROI caratteristico (detto anche semplicemente ROI) ROI = Reddito operativo / capitale investito operativo netto Data la composizione, non risente, in particolare, della politica di finanziamento dell’azienda.
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Effetto leva Per leverage o “fattore leva” si intende la relazione di tipo moltiplicativo che intercorre tra due quantità Ovvero Il leverage si manifesta quando la variazione di una quantità (indipendente) si ripercuote con effetto moltiplicativo (con azione di leva) su un’altra dipendente. 6
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Leva finanziaria 7
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ROE > ROI quanto più aumenta DBf/ Pn Se (ROI – ROD) < 0
Leva finanziaria Se (ROI – ROD) > 0 ROE > ROI quanto più aumenta DBf/ Pn Se (ROI – ROD) < 0 ROE < ROI quanto più aumenta DBf/ Pn 9
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Leva finanziaria: ROI allargato
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2. Inserimento area straordinaria
ROE = [ROI + (ROI – ROD) DBf/ Pn] * S S = risultato lordo su risultato ordinario Esprime il peso % dei componenti straordinari di reddito
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ROE = [ROI + (ROI – ROD) DBf/ Pn] * S * I
3. Inserimento area tributaria ROE = [ROI + (ROI – ROD) DBf/ Pn] * S * I I = Risultato netto / risultato lordo Considerando tutte le aree ROE = [ROI+ (ROI – ROD) DBf/ Pn] * S * I 12
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Percorso di analisi alternativo
il ROI può venir calcolato in modo diverso (meno razionale) Alcuni autori denominano il ROI calcolato con l’Attivo netto con acronimi diversi, es.: ROA
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R.O.E. = reddito netto/patrimonio netto (return on equity)
ROA = Return on assets = risultato operativo / attivo netto
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ROE-ROA
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Leva finanziaria con la PFN
ROE = ROI + (ROI – ROD) PFN/ Pn ROI = Ro/CINO PFN = Posizione Finanz. Netta ROD = Oneri finanziari netti/PFN (se la PFN vede eccedenza di attività la scomposizione non può essere utilizzata)
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Leva finanziaria con la PFN e tutte le aree di gestione
ROE = [ROI + (ROI – ROD) PFN/ Pn] * S * I ROI = EBIT/CIN PFN = Posizione Finanz. Netta S = risultato lordo / risultato ordinario I = risultato netto / risultato lordo
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Formula moltiplicativa di scomposizione del ROE
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Limiti del ROE Il risultato di periodo concorre a formare il denominatore. Possibili soluzioni: Porre il capitale netto di inizio periodo; Porre una media aritmetica del capitale netto di inizio e fine periodo
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Qualità del reddito Non si coglie la qualità del reddito.
ROE normalizzato = Rn (esclusa l’area straordinaria)/Mp Per favorire confronti in caso di diverso carico fiscale: ROE lordo = R. lordo/Mp
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ROE Il ROE dipende dalla struttura finanziaria dell’impresa
Dipende anche dal trattamento fiscale degli oneri finanziari (effetto paratasse-tax shield ): gli oneri finanziari che l'azienda deve corrispondere per l’uso di capitale di terzi riducono il reddito imponibile ai fini fiscali e, di conseguenza, le imposte da pagare, nella misura in cui ne è prevista la deducibilità. L'impiego di capitale di rischio non comporta lo stesso vantaggio
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La scomposizione del ROI
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ROS Il ROS esprime “quanto rimane” sul prezzo di vendita coperti i costi caratteristici. E’ evidente che la redditività dipende dal margine di utile lordo su ogni unità di fatturato. Esprime il divario prezzi costo/prezzi ricavo
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V/CI = Indice di turnover(velocità) o di produttività : Esprime quante volte, nell’ex., il capitale impiegato nella gestione è disinvestito attraverso il denaro recuperato con le vendite. ogni volta che l’impresa inizia un ciclo operativo sostiene dei costi, investe della ricchezza che verrà recuperata nel momento in cui si genererà il Flusso di cassa relativo al ricavo. Maggiore è il numero di cicli acquisto-produzione-vendita attivati nell’esercizio (più veloce è la «gestione corrente»), in presenza di ROS positivo, maggiore è la redditività.
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Altra chiave di lettura di V/CI:
L’indice viene anche letto come indice di produttività del capitale, come indicatore dell’efficienza con la quale viene utilizzato il capitale. Ossia viene letto in termini di capacità del capitale di generare un certo fatturato. Più che enfatizzare i flussi che movimentano lo stock capitale si osserva la capacità che ha lo stock di concorrere a generare flussi.
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ROS e V/CI assumono peso e rilevanza diversi a seconda
Delle strategie competitive dell’azienda; Del settore nel quale le strategie si sviluppano.
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strategie competitive dell’azienda;
Imprese che scelgono strategie di contenimento dei costi e prezzi bassi puntano a un turnover elevato più che a massimizzare il ROS; Imprese che privilegiano strategie di differenziazione puntano all’aumento del ROS, scarto costo-prezzo, per aumentare la redditività (la grande distribuzione punta sul turnover; un negozio di oreficeria sul ROS)
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Caratteristiche strutturali del settore
Intensità di capitale: un’impresa che è attiva, ad esempio, nel settore della cantieristica necessariamente ha una struttura rigida, che pone vincoli elevati alla manovra del turnover; diversa è la distribuzione al dettaglio
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Indici di velocità
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Adattamenti delle formule
Di solito le formule si semplificano sostituendo a: Crediti medi, debiti medi, magazzino medio i crediti a fine anno, i debiti a fine anno, il magazzino a fine anno. Ricavi a credito, costi a debito ricavi e costi Costo del venduto i ricavi di vendita
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Per cui gli indici di velocità o rotazione diventano:
Turnover del magazzino = Costo del venduto o Ricavi netti/scorte di magazzino Turnover dei crediti = Ricavi netti/crediti commerciali (1-0,21) Turnover dei debiti = Acquisti/debiti fornitori(1-0,21) Dal 1/10/2013 IVA al 22%
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Indici di durata Gli indici di durata integrano l’analisi di liquidità, mediante la conoscenza dei tempi medi di incasso delle Attività della gestione Corrente; dei tempi medi di pagamento delle Passività della gestione Corrente; dei tempi medi di durata delle giacenze di Magazzino. Dalle poste suindicate derivano gran parte degli incassi/pagamenti (quelli più ripetitivi riconducibili alla gestione corrente)
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INDICI DI DURATA
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Adattamenti delle formule
Di solito le formule si semplificano sostituendo a: Crediti commerciali medi, debiti commerciali medi, magazzino medio i crediti comm. a fine anno, i debiti comm. a fine anno, il magazzino a fine anno. Ricavi a credito, costi a debito ricavi e costi Costo del venduto i ricavi di vendita
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INDICI DI DURATA
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Durata del Cap. circolante netto
Giorni giacenza scorte + giorni dilazione clienti - giorni dilazioni fornitori = giorni ciclo CCN Nella misura in cui è positivo segnala un fabbisogno di finanziamento che deve essere coperto solitamente con debiti finanz. a breve (c/c passivi, anticipo fattura, RIBA s.b.f., factoring…)
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Durata del Cap. circolante netto
Se negativo significa che il pagamento dei fornitori avviene dopo l’incasso dei crediti dai clienti: i cicli operativi non generano fabbisogni ma eccedenza di liquidità (es,: grande distribuzione)
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ALTRI INDICI RELATIVI ALLA CAPACITÀ DI FAR FRONTE AL SERVIZIO DEL DEBITO (sostenibilità del debito)
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La durata media indica la lunghezza del periodo di fabbisogno finanziario; ad una lunga durata sono associati in genere problemi di liquidità, e se a un ciclo lungo si associa un indebitamento finanziario a breve molto elevato ciò è segno di scarsa solidità. Una via di solito utilizzata per ridurre il ciclo del circolante e riequilibrare la situazione finanziaria è l’allungamento dei tempi di pagamento ai fornitori, ossia la sostituzione dei debiti finanziari con debiti commerciali. La durata è legata al potere contrattuale, alla struttura del settore. Commesse pluriennali hanno strutturalmente tempi molto lunghi con difficili equilibri finanziari, a causa delle rimanenze, anche se la percezione di acconti che vanno sottratti dalle rimanenze risolve. La durata può arrivare a 120/200 gg.
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