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PRESELEZIONE BIOSTABILIZZAZIONE
IL RIFIUTO DIVENTA RISORSA IMPIANTO DI PRESELEZIONE BIOSTABILIZZAZIONE E PRODUZIONE DI CDR
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I rifiuti in genere Rifiuti urbani: sono i rifiuti provenienti da insediamenti civili in genere e scarti delle attività domestiche, compresi i rifiuti ingombranti come ad esempio i mobili. Nella società pre-consumistica ogni cosa veniva usata più volte ed il suo valore dipendeva dalla possibilità di durata e di riutilizzo. Nella società industriale è più “pratico” buttare le cose vecchie e comprarne di nuove. Ma per produrre un oggetto non serve solo la materia prima, ma anche l’energia: se viene gettato via, si porta dietro anche quella. In media ogni persona produce ogni anno una quantità di rifiuti domestici pari a 5 volte il proprio peso.
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In Italia i rifiuti sono mediamente così costituiti:
I rifiuti in genere In Italia i rifiuti sono mediamente così costituiti: La legge prevede la raccolta differenziata dei materiali utilmente riciclabili. Così, la frazione organica serve per produrre compost, mentre carta, parte della plastica, vetro e lattine vengono riutilizzati come materie prime seconde.
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COME AFFRONTARE IL PROBLEMA?
I rifiuti in genere Per quello che rimane fino a poco tempo fa l’unica soluzione era lo smaltimento in DISCARICA. Però un metro cubo di rifiuti pesa molto poco (circa 80 kg). Le discariche così si riempiono in poco tempo. PRODUCENDO IL CDR. COME AFFRONTARE IL PROBLEMA?
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il CDR Il CDR è un OTTIMO combustibile che deriva dal trattamento dei rifiuti solidi urbani (RSU). Le sue caratteristiche devono rispettare il prospetto 1 della Norma UNI :2004. Caratteristica U.M. Limite Umidità % t.q. max. 25 PCI kJ/kg t.q. min Contenuto di ceneri % s.s. max. 20 As mg/kg s.s. max. 9 Cd +Hg max . 7 Cl totale max. 0,9 Cr max. 100 Cu solubile max. 300 Mn max. 400 Ni max. 40 Pb volatile max. 200 S max. 0,6 Contenuto di vetro % s.s * Fe Fluoro Al Sn Zn Aspetto esteriore Pezzatura mm Rammollimento ceneri °C * Per questi parametri non è richiesto il limite di accettazione. Tuttavia, se ne raccomanda l’indicazione Esso si ottiene attraverso cicli di lavorazione che ne garantiscono un adeguato Potere Calorifico finale, devono ridurre la presenza di materiale metallico, vetri, inerti, materiale putrescibile, contenuto di umidità e sostanze pericolose. Il CDR così prodotto viene usato come combustibile alternativo nelle centrali elettriche per la produzione di energia.
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La proposta impiantistica
RSU FSC RBD/RBM non processabili metalli non ferrosi alla produzione del CDR metalli ferrosi al recupero allo smaltimento Triturazione primaria Biostabilizzazione Vagliatura Separazione metalli Maturazione secondaria discarica recupero/smaltimento Triturazione primaria: trituratore lento, a coltelli a comando idraulico, alimentato da un trasportatore di alimentazione posizionato in fossa. Gli RSU triturati sono scaricati a terra in un box di raccolta da dove sono poi avviati alla biostabilizzazione in biotunnel da una pala gommata. Biostabilizzazione: nei biotunnel il materiale è sottoposto ad un processo biologico di degradazione aerobica mediante insufflazione d’aria dal basso. La durata del ciclo di trattamento per la biostabilizzazione del RSU è di 7 giorni solari. Alla fine del trattamento il materiale è inviato alla linea di selezione e vagliatura. Vagliatura: il vaglio separa il materiale in due flussi: frazione di sottovaglio, RBD (a prevalente contenuto di materiale umido); frazione di sopravaglio, FSC (a prevalente contenuto di materiale secco). La frazione di sopravaglio è avviata alle successive fasi di separazione dei metalli e di compattazione. Il sottovaglio è invece inviato in discarica o alla maturazione secondaria. Separazione metalli sul flusso di sopravaglio in uscita dal vaglio, sono installati: un separatore per metalli ferrosi ed un separatore per metalli non ferrosi per il recupero dei materiali metallici. Maturazione secondaria: l’RBD destinato alla produzione di RBM viene avviato alla maturazione secondaria e disposto in cumulo sul pavimento aerato di un fabbricato chiuso. Durante il periodo di trattamento, viene insufflata aria attraverso il pavimento per ottimizzare il processo di degradazione aerobica della sostanza organica.
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La proposta impiantistica
FSC CDR inerti alla produzione di Energia Elettrica in impianti dedicati metalli ferrosi a recupero a smaltimento Separazione metalli Separazione Aeraulica Triturazione secondaria Pressatura e Filmatura Separazione metalli: è prevista l’installazione di sistemi di separazione magnetica a valle della triturazione primaria ed a valle della triturazione secondaria. Triturazione secondaria: la FSC depurata dagli inerti e dalla frazione metallica è avviata alla triturazione secondaria dove si provvede alla riduzione ed al controllo della pezzatura richiesta. Eventuali richieste di variazione della pezzatura possono essere soddisfatte sostituendo la griglia. Pressatura e filmatura: il CDR è avviato in una pressa dove viene condizionato in balle che vengono automaticamente legate con filo metallico e successivamente protette da un film plastico da una filmatrice. Il CDR è avviato direttamente al impiego energetico. Separazione aeraulica: la FSC dopo la fase di triturazione primaria e la prima separazione magnetica, è avviata al separatore aeraulico. Il materiale viene trasportato attraverso un canale vibrante al separatore a tamburo dove un flusso di aria nella direzione del vaso di espansione separa il materiale leggero da quello pesante, in base al suo peso specifico.
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L’ impianto - Triturazione primaria
I rifiuti conferiti, dopo la pesata in ingresso, vengono scaricati nella zona di ricezione. Un operaio specializzato effettua un controllo visivo del rifiuto ed elimina l’eventuale materiale non processabile. Con l’aiuto di una pala gommata viene alimentata la linea di triturazione primaria composta da un trituratore Durante il processo di triturazione avviene l’apertura dei sacchi. Inoltre, grazie alla presenza sulla linea di triturazione, di un deferizzatore, avviene l’eliminazione di gran parte del materiale ferroso contenuto nel rifiuto.
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L’ impianto - Deferizzazione
Il materiale ferroso eliminato viene raccolto in un container per essere avviato al RECUPERO Il rifiuto triturato e deferizzato è pronto per avviarsi al processo di biostabilizzazione.
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L’ impianto - Biostabilizzazione
Il processo di biostabilizzazione avviene in grandi tunnels, che vengono riempiti e chiusi ermeticamente. Esso porta alla trasformazione, mediante degradazione batterica, della sostanza putrescibile contenuta nella materia organica.
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L’ impianto - Biostabilizzazione
Il processo di ossidazione necessita di aria che viene insufflata dal basso, mediante ugelli affioranti dal pavimento del tunnel. La temperatura ottimale al processo viene, invece mantenuta da dei ventilatori posizionati sulla parte alta ed esterna dei tunnels. L’aria satura all’interno dei tunnels viene catturata da una serie di tubazioni e mandata al biofiltro.
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SISTEMA DI UMIDIFICAZIONE L’aria umidificata entra nel biofiltro
L’ impianto - Biostabilizzazione SISTEMA DI UMIDIFICAZIONE L’aria destinata al biofiltro transita dapprima attraverso l’umidificatore, che mediante ugelli spruzza acqua. Esso svolge le seguenti funzioni: Controllo della temperatura dell’aria Abbattimento parziale dei composti solubili ex: NH3 Abbattimento delle polveri trasportate dal flusso dell’aria Umidificazione prossima alla saturazione atta a mantenere le condizioni ottimali di umidità del materiale filtrante del biofiltro L’aria umidificata entra nel biofiltro
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L’aria biofiltrata viene immessa in atmosfera
L’ impianto - Biostabilizzazione BIOFILTRO Il biofiltro ha la funzione di depurare l’aria umida che proviene dai tunnels di biostabilizzazione. Esso è costituito da una vasca caratterizzata da un pavimento areato sul quale è distribuito un letto di materiale filtrante (materiale legnoso) su cui abitano microrganismi che operano la filtrazione biologica dell’aria. L’aria biofiltrata viene immessa in atmosfera
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del trattamento arie di processo
L’ impianto - Biostabilizzazione SCHEMA RIASSUNTIVO del trattamento arie di processo Biofiltro Ingresso Umidificatore Captazione aria satura Tunnel di biostabilizzazione Ugelli per insufflazione aria Ventilatore per controllo temperature
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Trattamento acque di processo Raccolta acque di processo
L’ impianto - Biostabilizzazione Trattamento acque di processo Durante il processo di biostabilizzazione il rifiuto perde la maggior parte di acqua in esso contenuta Raccolta acque di processo Le acque di processo raccolte vengono filtrate e smaltite
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L’ impianto – Produzione del CDR
Dopo il periodo di biostabilizzazione il materiale alimenta la linea di preselezione e produzione di CDR. INGRESSO LINEA DI PRODUZIONE CDR Successivamente il materiale passa attraverso un VAGLIO A DISCHI, che ha la funzione di separare la frazione secca dalla frazione umida. SEPERATORE AERAULICO Il materiale vagliato viene privato della frazione con peso specifico elevato grazie ad un SEPARATORE AERAULICO. Così la frazione leggera prosegue il cammino, mentre quella pesante viene raccolta e successivamente smaltita in discarica.
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L’ impianto – Produzione del CDR
La frazione leggera viene triturata mediante due TRITURATORI SECONDARI che permettono di raggiungere pezzatura controllata. Dopo la triturazione il CDR è sottoposto a ulteriore separazione magnetica per eliminare le eventuali impurezze ferrose ancora presenti. Il Sistema di carico automatico provvede al carico dei containers che trasporteranno il CDR all’impianto di recupero Al termine del ciclo il CDR viene pellettizato in due ADDENSATRICI che compattano il combustibile prodotto
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Condotte di captazione Processo di biostabilizzazione
L’ impianto – Produzione del CDR Il viaggio dell’aria di lavorazione e delle polveri Cappe di aspirazione Condotte di captazione Filtro a maniche Aria Processo di biostabilizzazione Polveri Smaltimento
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La discarica di servizio/soccorso
Gli scarti della produzione del CDR che non possono essere ulteriormente recuperati vengono smaltiti in discarica. Una discarica è un deposito controllato, regolarizzato e permanente dei rifiuti nel suolo. BIOGAS In una discarica i rifiuti continuano la loro trasformazione chimica, mediante il processo di fermentazione anaerobica metanogenica, reazione questa che avviene in assenza di ossigeno e che porta alla trasformazione della sostanza organica in biogas, costituito principalmente da metano e anidride carbonica. Esso viene usato come fonte energetica alternativa.
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La discarica di servizio/soccorso
CARBOIDRATI GRASSI PROTEINE Schema riassuntivo di decomposizione anaerobica delle sostanze organiche Zuccheri semplici Glicerolo Acidi grassi Gruppi sub proteici Acidi Volatici Alcooli Amminoacidi Acidi Volatili Ammine-Ammoniaca Azoto-Mercaptani Indolo-skatolo Idrogeno solforato METANO ANIDRIDE CARBONICA Anche dalla nostra discarica viene captato il biogas, per alimentare un motore di coogenerazione, che produce energia elettrica con una potenza di 1MWh.
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C.I.S.A. S.P.A. …. e il RIFIUTO DIVENTA RISORSA !
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PRESELEZIONE BIOSTABILIZZAZIONE E PRODUZIONE DI CDR
IMPIANTO DI PRESELEZIONE BIOSTABILIZZAZIONE E PRODUZIONE DI CDR GRAZIE
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IL CICLO DI TERMOVALORIZZAZIONE DAL CDR ALL’ENERGIA ELETTRICA
IL CDR VIENE SCARICATO NELLA CENTRALE ELETTRICA E TRITURATO IL CDR VIENE BRUCIATO NEL FORNO LE CENERI DELLA COMBUSTIONE VENGONO RECUPERATE E/O SMALTITE I FUMI PASSANO ATTRAVERSO NUMEROSI FILTRI PER ESSERE DEPURATI LA CALDAIA TRASFORMA IL CALORE IN VAPORE IL CICLO DI TERMOVALORIZZAZIONE DAL CDR ALL’ENERGIA ELETTRICA CON LA TURBINA IL VAPORE FA RUOTARE L’ASSE DELL’ALTERNATORE L’ALTERNATORE PRODUCE ENERGIA ELETTRICA
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