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LE FASI DELLO SVILUPPO ECONOMICO ITALIANO

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Presentazione sul tema: "LE FASI DELLO SVILUPPO ECONOMICO ITALIANO"— Transcript della presentazione:

1 LE FASI DELLO SVILUPPO ECONOMICO ITALIANO 1945 - 2000
Corso di Politica Economica A.A Prof.ssa Cristina Brasili LE FASI DELLO SVILUPPO ECONOMICO ITALIANO

2 LE FASI DELLO SVILUPPO 1945-2000
Ricostruzione ( ) Gli anni del rapido sviluppo economico ( ) Rapida crescita economica e degli investimenti ( ) Ristrutturazione, conflitto sociale, decentramento produttivo e rallentamento nella crescita ( ) Crisi energetica, instabilità, internazionalizzazione, rallentamento dello sviluppo ( ) Approfondimenti: A. Graziani ,”L’economia italiana dal 1945 ad oggi”, il Mulino (1979)

3 PERIODO DELLA RICOSTRUZIONE (1945-1949)
Nel 1949 si raggiungono i livelli produttivi del Importanti aiuti stranieri Amministrazione alleata ( ) circa milioni $ Piano Marshall ( ) circa milioni $ Approvazione della costituzione (1947): Economia mista (mercato e intervento pubblico) Apertura economica e liberalizzazione scambi Iniziative USA (FMI, GATT, OECD) Il grado di apertura dal 13% (1950) al 26% (1992)

4 PERIODO DELLA RICOSTRUZIONE (1945-1949)
Eventi politici Rottura governi di unità nazionale (De Gasperi 1947) Scissione socialista e scissione sindacale (48-49) Predominio politico DC (fino al )

5 UNA VERSIONE STILIZZATA DEL PROCESSO DI SVILUPPO (EINAUDI)
Sui motivi più importanti che inducono al risparmio cfr. Einaudi (1941) e (1949), pp

6 UNA VERSIONE STILIZZATA DELLA VISIONE DI VALLETTA Combinazione di Sviluppo delle esportazioni e Politiche keynesiane

7 L’ITALIA DELLA RIFORMA AGRARIA (1950 - 1960)

8 LOTTE AGRARIE

9 PERIODO DEL RAPIDO SVILUPPO ECONOMICO (1950-1963)
Sviluppo economico rapido e stabile Favorito da: Forza lavoro disoccupata Bassi salari di partenza Importare e/o imitare tecnologia Rimesse emigranti e turismo Prezzi declinanti delle materie prime Crescita del mercato interno Beni di consumo durevoli (auto, elettrodomestici) Crescita delle esportazioni Crescita degli investimenti a carattere estensivo aumento capacità produttiva

10 Il rallentamento tendenziale della crescita (1950-2004)
Ritmo di crescita dell’economia italiana nel secondo dopoguerra (tassi di variazione medi annui, prezzi costanti) PIL in PPA PIL pro-capite Investim. Lordi 5,6 4,9 6,6 2,1 1,9 1,4 6,4 5,8 9,3 4,4 3,8 3,4 2,8 2,4 1,5 1,3

11 UNA VERSIONE STILIZZATA DEL MODELLO DI LEWIS-KINDLEBERGER
Settori tradizionali: agricoltura e terziario non capitalistica Settori moderni: industria e terziario moderno Ipotesi restrittive: Salari unitari fissi (Lewis) o con bassa dinamica rispetto alla produttività (Kindleberger) I profitti vengono reinvestiti Le tecniche non mutano e comunque non sono labor saving Non vi sono strozzature allo sviluppo

12 a - Offerta di lavoro elastica
IL MODELLO DI LEWIS (1954) ADATTATO PER L’ITALIA DA KINDLEBERGER (1967) s a l r i d’ s a l r i d’ d S’ d w’ h’ h w w h h’ S d’ d’ d d e e’ Occupazione e e’ Occupazione a - Offerta di lavoro elastica b - Offerta di lavoro illimitatamente elastica dd =domanda di lavoro al tempo 0 d’d’=domanda di lavoro al tempo 1 w =salario unitario SS =offerta di lavoro (esempio a) wh =offerta di lavoro (esempio b) e =occupazione

13 Critiche I salari reali sono aumentati
IL MODELLO DI LEWIS (1954) ADATTATO PER L’ITALIA DA KINDLEBERGER (1967) Critiche I salari reali sono aumentati (più della produttività solo nel e ) II profitti non sempre vengono reinvestiti (nelle economie aperte spesso aumentano le importazioni) L’introduzione di nuove tecnologie può non fare aumentare l’occupazione (si rompe l’equazione >investimenti >occupazione) Parziale verità Il forte afflusso di manodopera dai settori tradizionali rallenta la dinamica dei salari reali

14 Rottura del circolo virtuoso dello sviluppo nel 1962-63
Fine eccedenze di manodopera Aumento dei salari, maggiori costi , minori profitti Fuga dei capitali (caduta delle Borse)

15 UNA RICOSTRUZIONE DEL MODELLO DI VERA LUTZ
IL MODELLO

16 UNA RICOSTRUZIONE DEL MODELLO DI VERA LUTZ
RIMEDI POSSIBILI (PER VERA LUTZ) RIMEDI INVECE TENTATI DAL GOVERNO ITALIANO DEL PERIODO

17 UNA RAPPRESENTAZIONE STILIZZATA DELLO SCHEMA EXPORT - LED (GRAZIANI)
Invest. + moltipl. Economie di scala IPOTESI: - La maggior domanda non genera inflazione CRITICA: - Si sottovaluta la crescita della domanda interna - Azione dello Stato

18 Per Nardozzi il modello di Graziani pone troppo l’accento sulle esportazioni.
Lo schema interpretativo proposto da Nardozzi riguarda l’intero periodo Pone l’accento sulla pressione esercitata dalla concorrenza sulle capacità imprenditoriali del Paese

19 UNA RAPPRESENTAZIONE SEMPLIFICATA DELLO SCHEMA INTERPRETATIVO DI NAPOLEONI

20 Rendita fondiaria nella speculazione edilizia
UNA RAPPRESENTAZIONE SEMPLIFICATA DELLO SCHEMA INTERPRETATIVO DI NAPOLEONI CRISI DEL : Poco risparmio nel periodo precedente Rendita fondiaria nella speculazione edilizia -Investimenti male utilizzati: molta edilizia, opere pubbliche poco redditizie, agricoltura (riforma agraria) SOLUZIONI: - Lotta alle rendite - Programmazione per la riforma dei servizi collettivi - Blocco dei produttori contro: (1) rendita fondiaria ed edilizia; (2) lavoro improduttivo (terziario pubblico,…)

21 Spostamenti nella popolazione:
ALCUNE POSSIBILI PREMESSE E SPIEGAZIONI DELLO SVILUPPO NEL PERIODO Spostamenti nella popolazione: Emigrazione e rimesse degli emigrati Spostamenti al Nord con passaggio da sottoccupazione a occupazione in settori trainanti ad alta produttività (agr  ind) Esodo dalle campagne verso le città (aumento della domanda interna e del settore delle costruzioni) Contribuito delle migrazioni interne sviluppo dei settori più dinamici e rivolti verso l’estero (alta produttività ,profitti e salari) sviluppo dei settori delle costruzioni e abitazioni a forte impatto locale e interno

22 Ristrutturazione industriale
PERIODO DELLA RISTRUTTURAZIONE ,CONFLITTO SOCIALE , DECENTRAMENTO PRODUTTIVO ( ) Ristrutturazione industriale Calo del tasso di crescita degli investimenti Investimenti intensivi Conflitto sociale “Autunno caldo” del 1969 Decentramento produttivo

23 Internazionalizzazione delle economie
PERIODO DELLA CRISI ENERGETICA, INSTABILITÀ, INTERNAZIONALIZZAZIONE RALLENTAMENTO DELLO SVILUPPO ECONOMICO ( ) Internazionalizzazione delle economie Riduzione del controllo nazionale sulla politica economica Riduzione di capacità di previsione, controllo e stabilizzazione Crisi energetiche ( ) Instabilità dei cambi ( ) Svalutazione - inflazione – svalutazione Il debito pubblico

24 Il modello neocorporativo
PRECONDIZIONE Lo stato si schiera un poco a favore del lavoro, per riequilibrare i rapporti di forza fra capitale e lavoro

25 Le fasi dello sviluppo 1945-2000, Corso di politica economica italiana
IL RALLENTAMENTO DEL RITMO DI CRESCITA DELL’ECONOMIA ITALIANA 1946 –1992 (tassi di variazione medi annui composti su dati a prezzi costanti)

26 TASSI D’ATTIVITA’ E TASSI DI DISOCCUPAZIONE
Tasso d’attività (%) Tasso di disoccupazione (%)

27 Da studiare: Politica economica- Valli (2005). Paragrafo 4. 12
Da studiare: Politica economica- Valli (2005) Paragrafo Paragrafi 5.1, 5..2, 5.3, 5.4, 5.5 Politica economica volume I– Valli (1998) Cap. 13 e paragrafi 14.1, 14.2, 14.3, 14.4, 14.5 e 15.5


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