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La determinazione dei prezzi internazionali
Nell’analisi precedente abbiamo ipotizzato che il prezzo mondiale del grano fosse 2/3. In realtà il prezzo mondiale è determinato dal mercato delle esportazioni e delle importazioni. Deriviamo una curva di offerta di esportazioni di H. Mostra la quantità che H desidera esportare per ogni valore assunto dal prezzo relativo. Analogamente deriviamo la curva di domanda di importazioni di F. Mostra la quantità di grano che F desidera importare per ogni valore assunto dal prezzo relativo.
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La curva di offerta di esportazioni di H
Possiamo usare i dati presentati in precedenza per derivare una curva di offerta di esportazioni. Il grafico della curva di offerta di esportazioni presenta sull’asse verticale il prezzo relativo del grano e sull’asse orizzontale la quantità di grano. Abbiamo visto precedentemente che a un prezzo relativo pari a 2/3 corrispondono esportazioni pari a 60 bushel. Primo punto della curva di offerta di esportazioni: distanza orizzontale tra i punti B e C nella figura 1(a) e il punto C’ nella figura 1(b).
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Per ottenere altri punti della curva di offerta di esportazioni consideriamo l’equilibrio di autarchia. Quando il prezzo relativo del grano è ½, le esportazioni di grano di H sono pari a zero (equilibrio di autarchia). Punti A e A’ nella figura 1 Per il terzo punto, consideriamo un prezzo relativo del grano pari a ½. In corrispondenza di questo prezzo, se fosse il prezzo mondiale, H potrebbe esportare grano in cambio di stoffa. La produzione potrebbe spostarsi dal punto A in qualsiasi altro punto della PPF. I lavoratori desidereranno spostarsi da un settore all’altro fino a quando i salari si uguagliano tra settori.
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Supponiamo che tutti i lavoratori si siano spostati nel settore della produzione di grano.
Con un prezzo relativo pari a ½, il consumo è ancora nel punto A e la differenza tra A e B è la quantità di grano che H sta esportando. Il prezzo relativo di ½ e le esportazioni corrispondenti di grano pari a 10 rappresentano un altro punto della curva di offerta di esportazioni di H: B’
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produzione e consumo di H
offerta di esportazioni di H Prezzo relativo grano stoffa A 1/2 A’ 25 Prezzo relativo PG/PS = 1/2 inclinazione = -1/2 grano 50 100 grano A = equilibrio di autarchia Produzione di grano = 50 Produzione di stoffa = 25 Esportazioni = 0 A’
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produzione e consumo di H
offerta di esportazioni di H stoffa Prezzo relativo grano B’ A 1/2 B 20 inclinazione = -1/2 10 grano 60 100 grano Produzione di grano = 60 Produzione di stoffa = Equilibrio di produzione B Esportazioni grano = 10 B’ In cambio di 10 unità di grano H riceve 5 unità di stoffa equilibrio di consumo in A
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produzione e consumo di H
offerta di esportazioni di H stoffa Prezzo relativo grano C’ A 1/2 C 10 inclinazione = -1/2 80 30 grano 100 grano Produzione di grano = 80 Produzione di stoffa = Equilibrio di produzione C Esportazioni grano = 30 B’ In cambio di 30 unità di grano H riceve 15 unità di stoffa equilibrio di consumo in A
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Finché il prezzo relativo del grano sul mercato internazionale è pari a 1/2 (l’inclinazione della PPF di H) H può esportare 0-50 unità di grano restando sempre nella posizione di consumo A produzione e consumo di H offerta di esportazioni di H Prezzo relativo grano stoffa D’ A 1/2 D 50 grano 100 grano Produzione di grano = 100 Produzione di stoffa = Equilibrio di produzione D Esportazioni grano = 50 D’ In cambio di 50 unità di grano H riceve 25 unità di stoffa equilibrio di consumo in A
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produzione e consumo di H offerta di esportazioni di H
Quando il prezzo relativo del grano sul mercato internazionale passa a 2/3, H si specializza nel grano potendo raggiungere una più alta posizione di consumo E produzione e consumo di H offerta di esportazioni di H stoffa Prezzo relativo grano E E’ 2/3 40 inclinazione = -2/3 D’ 1/2 A D 50 60 grano 60 100 grano Produzione di grano = 100 Produzione di stoffa = Equilibrio di produzione E Esportazioni grano = 60 E’ In cambio di 60 unità di grano H riceve 40 unità di stoffa equilibrio di consumo in E
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produzione e consumo di H offerta di esportazioni di H
stoffa Prezzo relativo grano G’ 1 G E’ inclinazione = -1 2/3 E D’ 1/2 import A D 50 60 grano export 100 grano All’aumentare del prezzo relativo del grano sul mercato internazionale (ad es PG/ PS = 1) H aumenta l’offerta di esportazioni potendo raggiungere più alte posizione di consumo…
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La porzione piatta della curva di offerta di esportazioni è una caratteristica peculiare del modello ricardiano. La PPF è una retta. La produzione può avvenire in qualsiasi punto lungo la PPF perché i lavoratori si spostano tra settori. Ciò consente tutti i livelli di esportazione tra A’ e D’. Per prezzi superiori a 1/2, la produzione rimane la medesima, mentre il consumo varia, aumentando rispetto al punto A.
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La curva di domanda di importazioni di F
Possiamo usare un procedimento simile per costruire la domanda di importazioni di grano nella figura 2. Se il prezzo relativo mondiale è pari a 2/3, F importa 60 bushel di grano: punti C* e C*’. Equilibrio di autarchia di F, con un prezzo relativo pari a 1 e importazioni pari a zero: punti A* e A*’. La produzione può spostarsi dal punto A quando il prezzo è pari a 1 perché i lavoratori si spostano tra settori: Supponiamo che tutti i lavoratori si spostino nel settore della stoffa. F importa 50 bushel di grano: punti B* e B*’. Otteniamo così la curva di domanda di importazioni.
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Se F produce 50 S e 50 G non importa grano; se produce 70 S e 30 G può importare 20 G al prezzo 1 (punto M); se produce 90 S e 10 G può importare 40 G al prezzo 1 (punto N); se produce 100 S e 0 G può importare 50 G al prezzo 1 (punto B’’) N M 70 -1 30 Figura 2.10 La domanda di importazioni F. Il riquadro (a) ripropone la figura 2.6, che mostra l’equilibrio di scambio di F caratterizzato da un punto di produzione pari a B* e un punto di consumo pari a C*. Il riquadro (b) mostra la domanda di importazioni di grano di F. Quando il prezzo relativo del grano è 1, F importa un quantitativo di grano tra 0 e 50 bushel lungo il segmento A*'B*' della curva di domanda di importazioni di F. Per prezzi relativi inferiori a 1, F importa più di 50 bushel lungo il segmento B*'C*'. Per esempio, al prezzo relativo di 2/3, F importa 60 bushel di grano. 1 Figura 2A
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-1 1 Figura 2B
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L’equilibrio del commercio internazionale
Dobbiamo unire la curva di offerta di esportazioni di H e la curva di domanda di importazioni di F. Le esportazioni di H sono l’eccesso di offerta interna. Le importazioni di F sono l’eccesso di domanda interna. Questo è il mercato mondiale del grano: Prezzo di equilibrio pari a 2/3 e scambio di 60 bushel di grano. Questa è la quantità che corrisponde all’equilibrio tra domanda e offerta. Le vendite desiderate da H sono pari agli acquisti che F desidera effettuare.
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Mercato mondiale del grano
Figura 2.11 Il mercato mondiale del grano. Mettendo nello stesso grafico la curva di offerta di esportazioni di H e la curva di domanda di importazioni di grano di F, l’equilibrio mondiale è nel punto C ', dove il prezzo relativo del grano è 2/3. A questo prezzo, le esportazioni di H, pari a 60 bushel, sono esattamente uguali alle importazioni di grano di F.
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La ragione di scambio Prezzo delle esportazioni di un Paese diviso per il prezzo delle sue importazioni. Per H la ragione di scambio è PG/PS. Un aumento di PG o una riduzione di PS fa aumentare la ragione di scambio di H. Un aumento della ragione di scambio è un bene per un Paese: si trova in una situazione migliore. Il Paese guadagna di più dalle sue esportazioni. Il Paese paga di meno per le sue importazioni. Per F la ragione di scambio è PS/PG e il Paese sta meglio se il prezzo relativo della stoffa aumenta.
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Se H è”molto grande” può esportare molto più grano al prezzo di autarchia ½ ed è quindi possibile che, data la domanda di importazioni di F, l’intersezione avvenga nel punto A: in tal caso H non beneficia del commercio internazionale, mentre F ottiene il beneficio maggiore A
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Le ragioni di scambio dipendono dalla forma delle curve di offerta di esportazioni e di domanda di importazioni Offerta “elastica”
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Le ragioni di scambio dipendono dalla forma delle curve di offerta di esportazioni e di domanda di importazioni Offerta “rigida”
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Le ragioni di scambio dipendono dalla forma delle curve di offerta di esportazioni e di domanda di importazioni Domanda “elastica”
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Le ragioni di scambio dipendono dalla forma delle curve di offerta di esportazioni e di domanda di importazioni Domanda “rigida”
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Considerate questo aspetto del modello ricardiano:
la determinazione dei prezzi relativi riflette cause diverse in autarchia e in libero scambio…
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Il legame tra salari e produttività suggerisce che il vantaggio assoluto determina i salari, sebbene lo scambio possa migliorare i livelli salari nei due paesi (abbiamo visto che questo avviene nel caso del bene importato) Il fatto che il vantaggio assoluto determini i salari mostra che i salari reali possono aumentare dopo lo scambio ma non necessariamente sono destinati a convergere…
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Paese 1 Abbiamo visto che i prezzi relativi internazionali sono compresi tra i prezzi relativi di autarchia dei due paesi. Pertanto la pendenza della linea dei prezzi internazionali si colloca nell’intervallo tra le pendenze dei prezzi relativi di autarchia Paese 2
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… il salario reale di Foreign resta al di sotto del livello di Home…
Stoffa … aumenta il salario in termini di stoffa… 2 la linea dei prezzi è la stessa in entrambi i paesi… 1 FP Home FP Foreign 1 4 Grano … aumenta il salario in termini di grano…
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… se i prezzi mondiali restano “vicini” ai prezzi di Home, Home avrà un guadagno limitato, Foreign avrà il guadagno maggiore… Stoffa 2 FP Home FP Foreign Grano
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… se i prezzi mondiali restano “vicini” ai prezzi di Foreign, Home avrà un guadagno elevato, Foreign avrà un guadagno modesto… Stoffa … l’andamento delle ragioni di scambio determina la distribuzione dei guadagni del commercio internazionale tra i diversi paesi… 2 FP Home FP Foreign Grano
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Definiamo r = P/PF E = ragioni di scambio
Nota: il peggioramento delle ragioni di scambio riduce il reddito reale di un paese dove le minuscole indicano le grandezze reali, P è il prezzo interno, PF il prezzo mondiale delle importazioni in valuta straniera, E il tasso di cambio (valuta nazionale/valuta estera) Definiamo r = P/PF E = ragioni di scambio Otteniamo, dividendo ambo i lati della prima equazione per P e riordinando un peggioramento delle ragioni di scambio (riduzione di r) comporta, a parità di altre condizioni, una riduzione del reddito reale del paese.
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La ragione di scambio dei beni primari
L’economista latinoamericano Raúl Prebisch e l’economista britannico Hans Singer hanno avanzato l’ipotesi secondo la quale il prezzo dei beni primari si sarebbe ridotto nel tempo rispetto al prezzo dei beni manufatti. I beni primari sono spesso esportati da Paesi in via di sviluppo e questa previsione implica un declino nel tempo della loro ragione di scambio.
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La ragione di scambio dei beni primari
Questa teoria potrebbe essere vera per due ragioni: Primo, Quando i Paesi diventano più ricchi spendono una quota inferiore del proprio reddito in cibo (legge di Engel) Quando il reddito mondiale aumenta, la domanda di cibo in rapporto alla domanda di beni manufatti si riduce. Quindi, ci si potrebbe aspettare una riduzione del prezzo dei prodotti agricoli rispetto al prezzo dei beni manufatti.
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La ragione di scambio dei beni primari
Secondo, Per i prodotti minerari, potrebbe accadere che i Paesi industrializzati trovino continuamente nuovi sostituti per l’uso di minerali nella produzione manifatturiera. La sostituzione dei prodotti minerari è una forma di progresso tecnologico e man mano che esso progredisce può portare ad una riduzione del prezzo delle materie prime.
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La ragione di scambio dei beni primari
Ci sono anche delle ragioni per cui la teoria potrebbe non essere vera: Primo, Il progresso tecnologico nei beni manufatti potrebbe portare a una riduzione del loro prezzo dato che diventano più facili da produrre. Ciò genera una riduzione della ragione di scambio nei Paesi industrializzati anziché in quelli in via di sviluppo. Secondo, Almeno per il petrolio, il cartello che limita l’offerta ha causato un aumento della ragione di scambio dei Paesi esportatori di petrolio.
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L’andamento delle ragioni di scambio: sintesi delle spiegazioni
Negli anni ’50 del XX secolo si pensava che le ragioni di scambio dei paesi in via di sviluppo erano destinate a peggiorare per le seguenti ragioni 1) L’aumento di produttività nei paesi industriali si trasmetteva in più alti salari e più alti prezzi (mercati del lavoro organizzati), mentre l’aumento di produttività nei paesi poveri si trasmetteva in prezzi più bassi delle merci esportate che avvantaggiavano i consumatori dei paesi ricchi 2) I paesi ricchi attuavano politiche protezionistiche che riducevano la domanda di beni primari 3) Nei paesi poveri l’eccesso di manodopera determina sovrapproduzione dei beni primari e una tendenza dei prezzi al ribasso 4) L’industria dei paesi ricchi trovava sostituti per i prodotti primari (la plastica invece del caucciù etc.) 5) La domanda dei beni primari diminuisce all’aumentare del reddito (Legge di Engel)
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La ragione di scambio dei beni primari
La figura 2.12 nel testo mostra 24 beni primari dal al 1998 e il loro prezzo mondiale relativo rispetto al prezzo dei beni manufatti. Da questi risultati per diversi beni primari, possiamo concludere che alcuni seguono le previsioni della teoria di Prebisch e Singer mostrando prezzi relativi in diminuzione. Tuttavia, questa non è la regola generale. Altri beni primari hanno assistito ad un aumento o a una variazione non coerente nel tempo.
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Concentrazione delle esportazioni dei paesi africani (circa 1990)
Il problema delle ragioni di scambio è particolarmente serio per i paesi le cui esportazioni sono concentrate in pochi beni (monocultura)
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Prezzi relativi delle commodities: 1900-2010*
Il 31 per cento della nutella è composto da olii vegetali, soprattutto olio di palma … dal 1990 l’Indonesia ha distrutto 28 milioni di ettari di foresta pluviale per fare posto alla produzione di palme Paesi produttori di cotone Nel 2013 Australia e Nuova Zelanda rappresentavano il 68 per cento delle esportazioni totali, con UK 77 per cento… Olio di palma: Indonesia e Malesia sono i principali esportatori (quasi il 98 per cento delle esportazioni mondiali) *Prezzo delle merci/prezzo medio ponderato delle esportazioni industriali USA, Giappone, Francia, Regno Unito, Germania
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I primi quattro esportatori di legname, cellulosa sono Canada, Stati Uniti, Svezia e Germania
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Potere d’acquisto delle esportazioni (o ragione di scambio del reddito)
Ragioni di scambio in termini di beni (o di baratto netto)(net barter trade)
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Direzione delle esportazioni per tipologia merceologica
I paesi africani esportano per lo più prodotti “non trasformati” i cui prezzi nei mercati mondiali tendono ad essere molto erratici…
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I prezzi delle materie prime sono tipicamente più instabili dei prezzi dei beni industriali
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I prezzi dei prodotti elettronici legati all’informatica sono diminuiti ovunque: il grafico mostra che la riduzione del prezzo delle esportazioni americane è stata minore, almeno dopo gli anni novanta, del prezzo delle importazioni americane nella stessa classe merceologica
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I prezzi dei prodotti elettronici legati all’informatica sono diminuiti ovunque: il grafico mostra che la riduzione del prezzo delle esportazioni americane è stata minore, almeno dopo gli anni novanta, del prezzo delle importazioni americane nella stessa classe merceologica
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Se i paesi in via di sviluppo esportano beni agricoli e i paesi industrializzati e se il progresso tecnico è più rapido nei settori industriali, allora ci aspettiamo, a parità di altre condizioni, che i prezzi agricoli crescano relativamente ai prezzi dei beni industriali. Il grafico mostra che i paesi dell’Asia orientale e del Pacifico hanno avuto i più alti aumenti di produttività nell’agricoltura, mentre la produttività agricola nei paesi africani è ristagnata Rendimenti delle coltivazioni cerealicole (tonnellate per ettaro di superficie)
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Bisogna guardare ai profili dei prezzi di singoli beni o gruppi di beni
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I prezzi industriali sono virtualmente stagnanti in Europa dal 2008
Bisogna guardare ai profili dei prezzi di singoli beni o gruppi di beni I prezzi industriali sono virtualmente stagnanti in Europa dal 2008
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Bisogna guardare ai profili dei prezzi di singoli beni o gruppi di beni
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Bisogna guardare ai profili dei prezzi delle ragioni di scambio nei diversi paesi
I prezzi agricoli sono diminuiti in alcuni paesi europei ad aumentati in altri
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Bisogna guardare ai profili dei prezzi delle ragioni di scambio nei diversi paesi
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Bisogna guardare ai profili dei prezzi delle ragioni di scambio nei diversi paesi
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Andamento dei prezzi di alcuni beni e servizi in relazione all’indice generale dei prezzi
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Conclusioni Il modello ricardiano è stato sviluppato per rispondere all’idea mercantilistica secondo la quale le esportazioni sono un’attività positiva, mentre le importazioni sono negative. David Ricardo scoprì che non è vero e considerò un esempio in cui il commercio tra due Paesi era in pareggio. Il pattern di commercio è determinato dal vantaggio comparato ed entrambi i Paesi guadagnano dallo scambio. Un Paese ha un vantaggio comparato nella produzione di un bene quando il costo opportunità della produzione di quel bene è minore del costo opportunità per quel bene in un altro Paese. Il modello ricardiano è presentato con un solo fattore di produzione, il lavoro.
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Poiché i salari dipendono dai prodotti marginali del lavoro in ciascun Paese, concludiamo che i salari sono determinati dal vantaggio assoluto. I Paesi con una tecnologia migliore sono in grado di pagare salari più elevati. Inoltre, i salari dipendono dai prezzi prevalenti sui mercati mondiali per i beni esportati da ciascun Paese. La ragione di scambio è il prezzo delle esportazioni di un Paese diviso per il prezzo delle sue importazioni. Poiché supponiamo che il lavoro sia l’unico fattore produttivo, la PPF nel modello ricardiano è una retta. Ciò ci porta a curve di offerta di esportazioni e di domanda di importazioni con una porzione piatta. I guadagni dallo scambio diventano molto più complicati da valutare quando introduciamo ipotesi più realistiche considerando diversi fattori di produzione.
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Il livello dei salari in ogni Paese è determinato dal vantaggio assoluto, ovvero dalle quantità che il Paese può produrre con la propria forza lavoro. Il prezzo di equilibrio di un bene sul mercato mondiale è determinato dal punto in cui l’offerta di esportazioni di un Paese è pari alla domanda di importazioni dell’altro Paese. La ragione di scambio di un Paese, il prezzo del bene esportato diviso per il prezzo del bene importato, influenza i guadagni che un Paese ottiene dallo scambio.
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