LA CHIESA DI DIO CHE È UN PIAZZA ARMERINA

Presentazione sul tema: "LA CHIESA DI DIO CHE È UN PIAZZA ARMERINA"— Transcript della presentazione:

1 LA CHIESA DI DIO CHE È UN PIAZZA ARMERINA
NEL BICENTENARIO Con gioia e animo orante, colmo di pensieri e sentimenti, mi rivolgo a questa santa Assemblea. La corona dei dodici Vescovi della diletta Chiesa di Dio che è in Piazza Armerina, il Metropolita, Arcivescovo di Agrigento, Card. Francesco Montenegro, il Popolo di Dio con i Presbiteri, i Diaconi, le Autorità … eleviamo a Dio Onore , Gloria e ogni Benedizione. Il titolo a parlare è la mia età che copre due parti e mezzo della Storia della Diocesi; l’essermi occupato sempre della Diocesi, e per due anni, nella qualità di Segretario generale del 150° (celebrato il 19 novembre 1967, ricordando anche il XXV° di Episcopato del venerato Mons. A. Catarella); di avere, se non unico, tra pochi, scritto dei Vescovi e del Clero. Certamente nel mio cuore c’è esultanza come in tutti voi. Vorrei esprimerla,con uno slancio di fervore pastorale , che coinvolga tutti, consapevolmente, e non di facile e passeggera esternazione. Ricordo che Mons. Matteo Trigona (piazzese) Arcivescovo di Siracusa, fu Delegato di Papa Pio VII a dare esecuzione della Bolla di erezione del 3 luglio Avvenne il 17 marzo Il 1° Vescovo fu Mons. Girolamo Aprile Benso (1° di 4 vescovi da Caltagirone). L’attuale, XII°, l’amabile, Mons. Rosario Gisana. La Chiesa locale, parte di quella universale, è Sacramento della Salvezza in Cristo del suo Popolo. Nasce una domanda fondamentale, non scontata: quale è l’identità della nostra Chiesa Piazzese, in che cosa differisce da altre Chiese, le più prossime e le più lontane? Identici Sacramenti, Vangelo,Liturgia, Pastorale, Organizza zioni,e il Magistero del Papa che ingloba quello dei Vescovi. 1.La territorialità, certamente,entra nell’identità, con le tradizioni (continuità storica) religiose, culturali. E sociali: infatti, simile nel passato agricoltura feudale, bracciantato, miniere di zolfo,artigianato, emigrazione. Simili i problemi di povertà, sottosviluppo, epidemie, mortalità infantile… e deficienze. Diverse oggi le connotazioni; non da duecento anni ma da un decennio. La non consapevolezza del territorio (si potrebbe pensare che sia a pelle) causa imprecisioni pastorali, che ci fanno, a volte, girare a vuoto, e lasciano il segno. La globalizzazione nella mentalità, moralità, attese… non annullano le differenze. Come le famiglie sono uguali, ma ognuna ha la sua particolarità, individuabile. Ci sarà tempo per parlarne, e non solo con studiosi da tavo lino, ma con la messa insieme delle esperienze della fatica di preti, e con il sentire del Popolo di Dio.

2 Cosa augurarci, cosa deve premerci? SOLO L’UNITÀ .
Rispondere in quello che ci appartiene ed è mandato primario:“Siate miei testimo ni ...”, testimoniare la presenza di Dio, il Cristo Salvatore unico, la forza rinnovatrice dello Spirito Santo. Nelle modalità temporali, ambientali, e quindi specifiche. Con il Vescovo (pro tempore) che imprime (può imprimere) una particolare configurazione, nella continuità. Siamo debitori, con sentimenti di riconoscenza a quanti “Sono stati posti dallo Spirito a reggere la Chiesa di Dio” che è in Piazza Armerina. Cosa augurarci, cosa deve premerci? SOLO L’UNITÀ . Tutti conosciamo le espressioni di Gesù, la sua preghiera al Padre, che era un mandato agli apostoli, in quel giovedì di tradimento e d’immensa solitudine di Cristo, e in cui i demo ni persistenti della paura, della vigliaccheria dispersero gli apostoli. Unità effettiva col Vescovo, tra i Sacerdoti, col Popolo di Dio. A cerchi simultanei. Se questa unità c’è, non è mai troppa, se ha lacune, ci deve premere, non per motivi contingenti, ma sostanziali, perché la veste della nostra Chiesa, come ricorda Paolo agli Efesini (5,27), sia “gloriosa, senza macchia né ruga, ma santa e immacolata”. Lo vuole Dio, lo vogliamo noi. Amen! Cattedrale Piazza Armerina 3 luglio 2017