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Il Welfare come moltiplicatore di responsabilità.

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Presentazione sul tema: "Il Welfare come moltiplicatore di responsabilità."— Transcript della presentazione:

1 Il Welfare come moltiplicatore di responsabilità.
WELFARE GENERATIVO Il Welfare come moltiplicatore di responsabilità. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

2 WELFARE GENERATIVO Un seminario per
Conoscere meglio i diversi modelli di welfare Comprendere i Servizi dentro le città Come vedere i Servizi d’oggi con quelli di domani/FUTURO, DOBBIAMO CAMBIARE LO SGUARDO? FUTURO andare verso - gli altri Narrare il futuro per capire il presente Pensare chi ti governerà in futuro Il potere funziona perché ipoteca il futuro. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

3 WELFARE GENERATIVO ... E’ quindi necessario passare dalla logica del costo a quella dell’investimento, dalla cultura delle risorse (finite) a quella degli esiti di cui possiamo renderci responsabili. Serve nuova cittadinanza, che fa del governo generativo dei diritti e dei doveri un’opzione strategica, per non essere sopraffatti dalla domanda, senza sapere cosa rispondere, senza ridursi a considerare i “diritti sociali” una minaccia da evitare piuttosto che un motore moltiplicativo delle risorse e delle capacità. Tiziano Vecchiato Direttore Fondazione Zancan a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

4 WELFARE GENERATIVO Il Welfare ha un carattere comune nei diversi Paesi in cui si è sviluppato, “da Carità a Giustizia”. Dare valore alle persone, a ogni persona, ha significato contribuire a dare libertà. Così costruendo società fatte da cittadini e non da sudditi. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

5 DALLE RIVOLUZIONI LIBERALI E SOCIALISTE
Le scelte sociali, economiche e giuridiche, hanno portato a riconoscere i diritti ai cittadini, perché possano beneficiare dei proventi della solidarietà che attraverso la fiscalità, si trasforma nella capacità di far incontrare BISOGNI e DIRITTI. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

6 I PERCORSI DI WELFARE HANNO BISOGNO DI INNOVAZIONI
La domanda di aiuto è in questi ultimi anni in crescita. Non tenerne conto significa essere disponibili ad accettare che la “sofferenza” diventi disperazione, abbandono, conflittualità, crisi di fiducia. L’incapacità di accogliere le loro domande, travolgerà i sistemi di Welfare e i sistemi di fiducia, necessari per gli Stati democratici. La Costituzione aveva previsto il contrario, l’incontro tra Diritti e Doveri. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

7 RACCOGLIERE E DISTRIBUIRE
Negli Stati moderni si è lavorato sul “raccogliere e distribuire”, utilizzando nei proventi della solidarietà fiscale la condizione necessaria e sufficiente per agire e sostenere. Sono state costruite soluzioni per il rapporto bisogni e risorse. Le strategie per prendersi “cura” sono diventate sistemi assistenziali gestiti a COSTO e non ad INVESTIMENTO, senza creare forme più efficaci di aiuto e sviluppo umano e sociale. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

8 NON SOLO DIRITTI “PER CARITA’ MA PER GIUSTIZA”
Non è un traguardo d’arrivo, a cui adattarsi e affidare la gestione delle risorse. E’ un punto di ripartenza, per costruire una società più equa, migliore. L’incontro tra diritti e doveri deve garantire un maggiore rendimento delle risorse a disposizione. Ma ciò non è possibile in un sistema in cui diritti e doveri non si parlano. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

9 DIRITTI SOCIALI Riconoscere “diritti sociali” significa - quello che ricevo è per aiutarmi e per mettermi in condizione di aiutare. Sono diritti condizionati, non dalle risorse a disposizione, ma dalla mia e nostra capacità di rigenerare le risorse “a vantaggio di tutti”. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

10 DIRITTI SOCIALI Diritti sociali è la condizione necessaria perché ogni persona possa rivendicare il diritto alla libertà della dipendenza assistenziale, dall’aiuto che non riconosce dignità e capacità. Le Istituzioni devono evitare che le risorse siano consumate solo dagli “aventi diritti senza doveri”. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

11 IL WELFARE OGGI E’ UN PROBLEMA?
La sostenibilità del sistema di protezione sociale è stata fino ad ora, affidata alla raccolta fondi della solidarietà fiscale, sulla solidarietà tra lavoratori, sul concorso alla spesa da parte degli utenti, sulle imposte sui consumi. In questo modo poveri, esclusi, disoccupati, malati, minori e non autosufficienti, ricevono aiuto con soluzioni alimentate dalla fiscalità. La logica è riduttiva in quanto fondamentalmente amministrativa “raccogliere e redistribuire”. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

12 WELFARE OGGI Il problema non è quindi : “ce la faremo a reggere un welfare distributivo, mantenendo gli attuali livelli di risposte”, ma i mezzi e le strategie adottati e il tipo di relazioni sociali valorizzate fino ad ora sono adeguati per affrontare questa sfida? La Costituzione non limita i potenziali della solidarietà al solo “raccogliere e distribuire”, con il risultato di deresponsabilizzare gli individui. Anche perché ingiustizie e diseguaglianze vanno ben oltre la capacità redistributiva dei fondi a disposizione. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

13 WELFARE OGGI La decisione oggi è “disinvestire e ridurre”, o come far fruttare il capitale sociale e la fiscalità a disposizione? E’ un capitale gestito a costo e non a investimento: non fa fruttare le risorse, non cerca il loro rendimento, non valorizza le capacità, non incentiva le trasformazioni necessarie per rigenerarle. Si limita ad amministrare molti diritti con pochi doveri. A queste condizioni gli investimenti non sono possibili. L’alternativa è ridursi a giustificare la recessione di Welfare in corso. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

14 DA COSTO AD INVESTIMENTO
In natura ogni organismo vivente non si limita a raccogliere e consumare. I decisori dei sistemi di Welfare non hanno considerato la sfida del rigenerare, far rendere, responsabilizzare quanti hanno interesse a moltiplicare le risorse, per dare di più. Le potenzialità di un Welfare generativo possono favorire il passaggio dai diritti individuali ai diritti realmente sociali. Gli attori pubblici, privati e del non profit, devono potersi incontrare per generare nuovi valori. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

15 DA WELFARE REDISTRIBUTIVO A WELFARE GENERATIVO
RACCOGLIERE REDISTRIBUIRE ISTITUZIONI a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

16 DA WELFARE REDISTRIBUTIVO A WELFARE GENERATIVO
RIGENERARE RENDERE RESPONSABILIZZARE INDIVIDUI PERSONE a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

17 DA WELFARE REDISTRIBUTIVO A WELFARE GENERATIVO
RACCOGLIERE REDISTRIBUIRE RIGENERARE RENDERE RESPONSABILIZZARE WELFARE GENERATIVO a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

18 MOLTIPLICATORE DI VALORE
Ogni persona aiutata può valorizzare le proprie capacità e diventa moltiplicatore di valore. E’ una scelta etica, considerato che anche agli ultimi va riconosciuto il diritto di contribuire ad una socialità che si rinnova, nel momento in cui diventa più capace di essere solidale. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

19 LAVORO A RENDIMENTO SOCIALE
Si pensa al lavoro finalizzato a produrre capitale sociale. Qualche esempio – I lavori degli anziani autosufficienti Il servizio civile I lavori di utilità sociale I lavori di restituzione dei migranti Possono farli tutti, non solo i motivati e i volontari. Tutte le persone aiutate possono trasformare gli ammortizzatori sociali, i sussidi, i contributi economici e/o i trasferimenti monetari in altrettanto lavoro a rendimento sociale. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

20 LAVORO A RENDIMENTO SOCIALE
Non bisogna chiedere lavori socialmente utili o volontariato, ma trasformare i valori degli aiuti a disposizione, destinandoli a totale dividendo sociale. E’ già remunerato dagli aiuti ricevuti. Per questo può diventare generativo di ulteriore aiuto, grazie al valore economico e relazionale che produce e mette a disposizione. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

21 LAVORO A RENDIMENTO SOCIALE
Non bisogna far leva sulla generosità e l’altruismo, ma prima ancora di portare a sistema la capacità generativa del lavoro di ogni aiutato, “per giustizia e solidarietà”. Insieme possono garantire e rigenerare non solo le risorse personali e istituzionali ma anche una socialità più capace di Investire nel proprio futuro. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

22 FONDAZIONE DEI DIRITTI SOCIALI
Una fondazione dei diritti sociali potrà facilitare il loro sviluppo. Cosi che chi è aiutato possa salvaguardare la propria dignità senza essere ridotto ad assistito, ma vivendo responsabilmente l’aiuto che riceve. E’ un passaggio dai diritti individuali, ai diritti sociali, capaci di dividendo sociale, come sostiene la Costituzione. a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

23 RESPONSABILIZZAZIONE
La persona riceve aiuti La persona dà aiuto Chi riceve l’aiuto può a sua volta dare e mettere a disposizione in cambio aiuti/qualcosa a cura di Antonio Russo - Maggio 2015 a cura di Antonio Russo - Marzo 2017

24 “Nel nostro mondo postmoderno non c’è posto per la stabilità e la durata, l’apparenza prevale sulla sostanza, il tempo si frammenta in episodi, la salute diventa fitness, la massima espressione di libertà è lo zapping.”   Zygmunt Bauman Tratto da – La società dell’incertezza Edizione Il Mulino, 2014, Bologna a cura di Antonio Russo - Marzo 2017


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