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I segni distintivi dell’imprenditore

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Presentazione sul tema: "I segni distintivi dell’imprenditore"— Transcript della presentazione:

1 I segni distintivi dell’imprenditore

2 Segni distintivi I segni distintivi utilizzati dall’imprenditore son la ditta, l’insegna e il marchio La loro funzione è quella di favorire la formazione ed il mantenimento della clientela (capaci di raccogliere clientela).

3 La ditta La ditta può essere trasferita solo insieme all’azienda.
La ditta è il nome commerciale dell’imprenditore. Può essere di fantasia ma deve contenere almeno il cognome o la sigla dell’imprenditore che ha originariamente formato la ditta (ditta originaria). Se l’imprenditore usa la vecchia ditta, può non comparire il nome del nuovo imprenditore (ditta derivata). La ditta può essere trasferita solo insieme all’azienda.

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5 Requisiti La ditta deve essere
Vera: deve corrispondere al nome e cognome dell’imprenditore. Lecita: non deve essere contraria alla legge, l’ordine pubblico e al buon costume. Nuova: deve essere idonea a differenziare, in maniera inconfondibile, l’imprenditore che la usa da ogni altro imprenditore. L’imprenditore che adotta una ditta uguale a quella di un altro imprenditore che l’ha adottata precedentemente ha l’obbligo di integrarla o modificarla

6 L’insegna L’insegna contraddistingue i locali dell’impresa: negozio, stabilimento, officina. Può essere denominativa, figurativa, mista. Anche l’insegna si può trasferire solo insieme all’azienda.

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8 Requisiti Per il diritto all’uso esclusivo l’insegna deve essere:
Originale: tale da differenziarsi dal nome generico del bene o dell’attività. Lecita: non deve essere contraria alla legge, l’ordine pubblico e al buon costume. Nuova: deve essere idonea a differenziare, in maniera inconfondibile, l’imprenditore che la usa da ogni altro imprenditore. L’imprenditore che copia un’insegna di un altro può essere costretto a risarcire i danni a chi la abbia usata per primo

9 Il marchio Il marchio è il segno che distingue i prodotti.
Facilita l’individuazione del prodotto e garantisce le caratteristiche del prodotto proveniente da una determinata impresa. La disciplina del marchio è sicuramente più complessa di quella relativa agli altri segni distintivi.

10 Tipi di marchio di Servizio: destinati a contraddistinguere l'attività di produttori di servizi, come le attività assicurative, di trasporto, televisive, pubblicità  es. Alpitour di Fabbrica: posto dal produttore es. Fiat di Commercio: posto dal commerciante all'ingrosso es. Conad

11 Marchi collettivi Collettivi: garantiscono determinate caratteristiche di qualità o di provenienza di prodotti che provengono da produttori diversi.

12 Tipi di marchio Denominativo: parole Figurativo: disegni, simboli
Forma del prodotto o della confezione Colore Misto: combinazione di questi segni

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14 Requisiti del marchio Nuovo: non deve essere uguale o simile a quelli usati da altri imprenditori Lecito: non deve contenere espressioni contrarie alla legge, ordine pubblico, buon costume Vero: non deve contenere indicazioni errate idonee ad ingannare Originalità: non deve essere generico ma idoneo a distinguersi da altri dello stesso genere

15 Diritto sul marchio Il diritto all’uso esclusivo del marchio si può ottenere: con la registrazione del marchio presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi (MARCHIO REGISTRATO) con l’uso del marchio, in modo da fargli acquistare notorietà su tutto o su parte del territorio nazionale (MARCHIO NON REGISTRATO).

16 Marchio registrato Il diritto all’uso del marchio registrato si estende a tutto il territorio nazionale. Il titolare del marchio registrato può ottenere anche forme di tutela in altri Stati sulla base di Convenzioni internazionali alle quali abbia aderito anche l’Italia. Il diritto all’uso esclusivo dura 10 anni e può essere rinnovato.

17 Marchio non registrato
Chi ha fatto uso di un marchio non registrato può continuare a usarlo, anche se altri lo registrano, nei limiti territoriali in cui lo utilizzava prima della registrazione. Il diritto esclusivo di un marchio non registrato quindi è esteso a tutto il territorio nazionale solo se il marchio era già noto su tutto il territorio nazionale. La notorietà deve essere provata dall’imprenditore che la vuol far valere.

18 Azione di contraffazione
Se viene violato il diritto all’uso esclusivo di un marchio l’imprenditore può esercitare l’azione di contraffazione. L’azione di contraffazione per ottenere: l’inibitoria, cioè il divieto alla continuazione delle attività illecite; il sequestro dei prodotti che costituiscono violazione del diritto del marchio; La distruzione dei beni contraffatti Il risarcimento del danno la pubblicazione della sentenza di condanna.

19 Trasferimento del marchio
Il marchio può essere trasferito, senza alcun obbligo di trasferimento dell’azienda. Si può Cedere definitivamente il marchio per la totalità o una parte dei prodotti per i quali è stato utilizzato; cedere la licenza di marchio: il titolare del marchio, pur conservandone la titolarità, ne attribuisce l’uso ad altri (es. nel franchising).

20 Limiti al trasferimento del marchio
Per proteggere i consumatori il codice stabilisce che, dalla cessione o licenza del marchio non deve derivare inganno in quelle caratteristiche dei prodotti che sono ritenute essenziali per il pubblico. Ad es. per evitare l’inganno dei consumatori le imprese possono comunicare al pubblico il trasferimento oppure, nel caso della licenza, le imprese titolari si impegnano a controllare che sia garantito lo stesso livello qualitativo del prodotto.

21 Marchi di origine L’U.E ha creato alcune denominazioni particolari per riconoscere la qualità di un prodotto alimentare o di un vino derivante dall'origine geografica o dalle tradizionali tecniche di produzione.

22 Marchi di origine DOP:  Denominazione di Origine Protetta sui prodotti agroalimentari le cui caratteristiche di qualità dipendono dall'ambiente geografico in cui sono prodotti es. Olio di Brisighella IGP: Indicazione Geografica Protetta sui prodotti agroalimentari per i quali una delle fasi produttive avviene in un'area geografica determinata Es. aceto balsamico di Modena DOC Denominazione di Origine Controllata  per certificare la zona d'origine e della raccolta delle uve utilizzate per la produzione del vino DOCG Denominazione di Origine Controllata e Garantita se il vino DOC è ritenuto di un certo pregio.


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