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IL RUOLO DELL’EQUIPE DELLA MEDICINA GENERALE

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Presentazione sul tema: "IL RUOLO DELL’EQUIPE DELLA MEDICINA GENERALE"— Transcript della presentazione:

1 IL RUOLO DELL’EQUIPE DELLA MEDICINA GENERALE

2 Legge Regionale 11 Agosto 2015 n. 23
‘’ Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 ‘’ Prevede l’individuazione di modalità organizzative che FAVORISCANO l’appropriatezza clinica ed economica GARANTISCANO un accesso appropriato, unico ed integrato al SSR ASSICURINO la presa in carico della persona, garantendo la continuità delle cure erogate anche attraverso articolazioni organizzative a rete e modelli integrati.

3 LEGGE 23 I MMG ACCETTANO LA SFIDA
INCREMENTARE LE SENSIBILIZZAZIONI ALLO SCREENING SI PUO’ Alcuni Medici di Medicina Generale dell’ex ASL di Cremona, già organizzati in Cooperative, nell’ambito di una sperimentazione regionale (CReG), si sono cimentati anche con la sensibilizzazione attiva alla promozione degli screening oncologici di una percentuale non inferiore al 70% dei pazienti arruolati in fascia d’età valevole per la chiamata in screening, registrando l’attività svolta tramite la funzione contatto o invito del portale Dedalus.

4 COOPERATIVA E’ il soggetto giuridico titolato alla sottoscrizione di contratti tra MMG-Regione-ATS per la gestione delle attività previste da specifiche DGR in materia di cronicità e presa in carico. La cooperativa fornisce ai MMG , direttamente o mediante partner tecnologici, supporto GESTIONALE AMMINISTRATIVO TECNOLOGICO

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6 SUL SETTING MEDICINA GENERALE
RICADUTE DELLA L.23 SUL SETTING MEDICINA GENERALE Le cooperative dei medici di medicina generale, composte da MMG già associati mediante forme di medicina in rete /gruppo, affiancati da personale infermieristico e/o da personale di studio indispensabile per la verifica della situazione di adesione agli screening degli arruolati (ricezione degli inviti o mancata effettuazione dello screening proposto), si sono dotate di un nuovo strumento, IL CENTRO SERVIZI

7 ATTIVITA’ DEL CENTRO SERVIZI
Verifica i percorsi dei PAI e contatta sia il paziente che il MMG per segnalare l’avvicinarsi di una scadenza di terapie, esami diagnostici, visite ecc. Prenota le prestazioni per conto dei pazienti presso le strutture concordate con il paziente stesso Contatta il paziente per la verifica sulle cure, sui programmi di follow up e sullo stato di salute Garantisce la tenuta di un diario degli eventi E’ tenuto alla definizione di un applicativo, interfacciato col SISS, per la gestione di tutte le attività Gestisce la Customer satisfaction ed il sistema di reclamo Contatta un MMG o uno specialista in caso di problematiche riguardanti i pazienti arruolati Collabora con l’equipe della Medicina Generale per la sensibilizzazione allo screening in occasione dei contatti

8 CLASSI DI PRIORITA’ Soggetti che dopo riscontro di un FOBT positivo non hanno completato l’iter effettuando una colonscopia in screening; Soggetti che non hanno mai eseguito un test del sangue occulto nelle feci; Soggetti che usciranno dallo screening nei prossimi anni; Soggetti che per età accedono per la prima volta alla chiamata attiva di screening Uomini e donne dai 50 ai 75 anni di età

9 RISULTATI Dal mese di maggio 2016 a dicembre dello stesso anno, i medici e il personale di studio di tre cooperative aderenti al progetto CReG hanno inserito nell’apposito portale di registrazione Dedalus contatti validi, pari al 71,26% degli arruolati nel progetto. Raggiungendo livelli in linea o superiori agli obiettivi di performance richiesti dalla Regione La sperimentazione condotta ha evidenziato la capacità della medicina generale della Provincia di Cremona di saper gestire il processo di promozione attiva degli screening in favore dei propri assistiti

10 CMT DATI DEI TRE SCREENING 2016 MAGGIO-DICEMBRE 2016
IL RUOLO DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE Dott. Francesco Crea- MMG ATS Val Padana Camera di Commercio Cremona- 06 Novembre 2017

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12 DEDUZIONI La nuova organizzazione del setting Medicina Generale, avvenuta in occasione dell’avvio della sperimentazione CReG, ha portato alla valutazione sistematica della situazione di adesione dei soggetti arruolati (notare l’impennata delle sensibilizzazioni nel 2016). Il trend 2017 conferma l’adozione consolidata di un metodo sistematico di sensibilizzazione in quanto, ad anno non ancora completato, le sensibilizzazioni registrate dagli stessi MMG delle zone attive nel 2015 e tornate attive nel 2017 sono di quattro volte superiori a quelle registrate nel 2015 (249 vs 58).

13 1. CRITICITA’ : attivazione a zone
Questa tipologia di attivazione rende difficile un preciso monitoraggio da parte dell’organizzazione dei medici di medicina generale Non tutti i pazienti di un MMG risiedono nello stesso Comune, quindi nella sala d’aspetto l’avviso con i Comuni e le farmacie attive genera spesso confusione nei pazienti Il MMG deve periodicamente verificare l’attivazione dei Comuni e delle relative farmacie per la distribuzione dei kit per lo screening per dare poi l’informativa ai pazienti

14 2. CRITICITA’ : pazienti non responders
I soggetti evidenziati su Dedalus con l’icona ‘’busta gialla’’, sono stati sensibilizzati ma non hanno effettuato lo screening, per diversi motivi: dimenticanza, smarrimento dell’invito, paura di un esito positivo, ecc.. Questi soggetti, se contattati dall’equipe del MMG, spesso si convincono ad effettuare l’esame ancora non eseguito. Grazie al consolidato rapporto di fiducia e di conoscenza diretta, risulta più facile convincere gli indecisi. Con il contatto diretto si po’ inoltre acquisire il dato di esame eseguito privatamente e procedere comunque alla registrazione del dato.

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16 COSA POSSIAMO/DOBBIAMO FARE
Spiegare al pz. l’importanza dello screening e le possibili cause del FOBT positivo [Equipe medicina generale] Invitare il pz. con FOBT positivo a presentarsi al colloquio con lo specialista [MMG] Se occorre, trasmettere allo specialista una sintesi della storia clinica del paziente con FOBT positivo [MMG] Comunicare già mediante il primo avviso al cittadino che anche il proprio MMG partecipa all’iniziativa. Il ruolo dell’equipe di Medicina Generale è percepito, dai pazienti, come secondario nella promozione dello screening [ATS] Coinvolgere i gruppi organizzati di MMG, c.d. Gestori della cronicità, nelle fasi di distribuzione e raccolta dei KIT , con le stesse modalità ed i medesi accordi delle farmacie [ATS] Modificare l’attuale organizzazione “dell’attivazione a zone” a favore di “un’attivazione costante” dei Comuni e delle farmacie [ATS] Stabilire una maggiore interattività con la realizzazione di rapidi canali di comunicazione tra l’equipe della Medicina Generale-ATS-Specialisti

17 CONCLUSIONI Una moderna, più capillare e più efficace promozione attiva degli screening può essere realizzata coinvolgendo attivamente le forme meglio strutturate della medicina del territorio come quelle che offrono una medicina dell’iniziativa organizzata all’interno delle forme associative evolute come per esempio le cooperative di medici di medicina generale All’interno dei queste nuove forme associative di MMG, anche nell’ambito dell’organizzazione di promozione degli screening, risulta fondamentale il ruolo di promozione attiva da parte del personale di studio del MMG (infermieristico e amministrativo), che costituisce l’equipe di supporto del medico con riconosciute competenze tecniche ed organizzative .

18 GRAZIE PER L’ ATTENZIONE


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