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La nuova modulistica nazionale per l’edilizia:

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Presentazione sul tema: "La nuova modulistica nazionale per l’edilizia:"— Transcript della presentazione:

1 La nuova modulistica nazionale per l’edilizia:
l’adeguamento e l’attuazione in Regione Piemonte arch. Fulvia Zunino arch. Michela Martinis Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

2 Accordi tra Governo, Regioni e Enti locali
MODULISTICA EDILIZIA NAZIONALE Accordi tra Governo, Regioni e Enti locali il decreto legge 24 giugno 2014, n. 90 “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari”, ha attribuito al Governo, alle Regioni e agli Enti locali il compito di siglare, in sede di Conferenza Unificata, accordi per adottare una modulistica unificata e standardizzata su tutto il territorio nazionale l’agenda per la semplificazione per il triennio , approvata dal Consiglio dei Ministri il 1 dicembre 2014, al punto 4.1 prevede l’adozione di moduli unificati e semplificati ed istruzioni standardizzate per l’edilizia in attuazione di tali disposizioni è stato appositamente istituito il tavolo di lavoro presso la Conferenza Unificata, a cui hanno partecipato il Dipartimento della funzione pubblica, le Regioni e i rappresentanti degli Enti locali Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

3 Primo recepimento regionale
MODULISTICA EDILIZIA NAZIONALE Primo recepimento regionale D.G.R. 21 ottobre 2014, n. 21–456 di adeguamento dei modelli "MUDE Piemonte" ai moduli unificati e semplificati nazionali per la presentazione del permesso di costruire e della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) edilizia (Accordo del 12 giugno 2014 tra Governo, Regioni e EELL) D.G.R. 9 marzo 2015, n di adeguamento dei modelli "MUDE Piemonte" ai moduli unificati e semplificati nazionali per la presentazione comunicazione inizio lavori (CIL) e comunicazione inizio lavori asseverata (CILA) per interventi di edilizia libera (Accordo del 18 dicembre 2014 tra Governo, Regioni e EELL) D.G.R. 13 giugno 2016, n di adeguamento dei modelli "MUDE Piemonte" ai moduli unificati e semplificati nazionali per la presentazione della Denuncia di Inizio Attività alternativa al permesso di costruire. (Accordo del 16 luglio 2015 tra Governo, Regioni e EELL) Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

4 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
MODULISTICA EDILIZIA NAZIONALE La nuova disciplina LEGGE 7 agosto 2015, n. 124 “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” ha dato l’avvio ad una serie di decreti legislativi che hanno profondamente innovato il quadro legislativo in materia di procedimenti amministrativi in genere e in materia edilizia in particolare: il Governo è stato delegato ad adottare uno o più decreti per l’individuazione dei procedimenti oggetto di SCIA o di silenzio assenso, ai sensi degli articoli 19 e 20 della legge 7 agosto 1990, n. 241, nonché di quelli per i quali è necessaria l'autorizzazione espressa e di quelli per i quali è sufficiente una comunicazione preventiva, compresa la definizione delle modalità di presentazione e di risposta delle amministrazioni Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

5 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
MODULISTICA EDILIZIA NAZIONALE La nuova disciplina Decreti attuativi della legge 124/2015 (Legge Madia) Decreto legislativo 30 giugno 2016, n. 126 (SCIA 1) Attuazione della delega in materia di segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) Decreto legislativo 30 giugno 2016, n. 127 Norme per il riordino della disciplina in materia di conferenza di servizi Decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 222 (SCIA 2) Individuazione di procedimenti oggetto di autorizzazione, segnalazione certificata di inizio di attività (SCIA), silenzio assenso e comunicazione e di definizione dei regimi amministrativi applicabili a determinate attività e procedimenti Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

6 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
MODULISTICA EDILIZIA NAZIONALE Gli aspetti edilizi Il decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 222 “Individuazione di procedimenti oggetto di autorizzazione, segnalazione certificata di inizio di attività (SCIA), silenzio assenso e comunicazione e di definizione dei regimi amministrativi applicabili a determinate attività e procedimenti, ai sensi dell'articolo 5 della legge 7 agosto 2015, n. 124” modifica in modo rilevante i regimi relativi alle comunicazioni, segnalazioni e denunce in materia edilizia, disciplinate dal decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 Tali innovazioni hanno richiesto numerosi e distinti interventi regionali a livello sia normativo sia organizzativo per adeguare la legislazione regionale in materia edilizia, gli atti di coordinamento tecnico ed in particolare la modulistica unificata adeguata a quella nazionale e attualmente in uso presso le amministrazioni. Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

7 Interventi legislativi regionali
MODULISTICA EDILIZIA REGIONALE Interventi legislativi regionali Legge regionale 31 ottobre 2017, n. 16 “Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2017" (B.U. 02 novembre 2017, n. 44), ha modificato in particolare: la l.r. 56/1977 prevedendo che il mutamento di destinazione d’uso per unità non superiori a 700 mc sia soggetto a comunicazione inizio lavori asseverata (CILA); l’art. 8, c.1 della l.r. 19/1999 prevedendo che il mutamento di destinazione d’uso tra le diverse categorie (es: residenziale/commerciale/produttive etc…) sia subordinato a permesso di costruire o a SCIA alternativa al permesso di costruire; l’art. 8, c.2 della l.r. 19/1999 prevedendo che il mutamento di destinazione d’uso tra le ulteriori articolazioni individuate dai comuni all’interno delle diverse categorie sia soggetto a comunicazione inizio lavori asseverata (CILA). Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

8 Accordo tra Governo, Regioni e EE.LL. del 4 maggio 2017
MODULISTICA EDILIZIA REGIONALE Accordo tra Governo, Regioni e EE.LL. del 4 maggio 2017 sono stati adottati i modelli unificati e standardizzati relativi a: comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) segnalazione certificata di inizio attività alternativa al permesso di costruire (SCIA alternativa al PdC) comunicazione di inizio lavori (CIL) per opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee soggetti coinvolti (allegato comune ai moduli CILA, SCIA, e CIL) comunicazione di fine lavori e segnalazione certificata per l’agibilità (SCIA per l’agibilità) Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

9 Recepimento dell’Accordo del 4 maggio 2017
MODULISTICA EDILIZIA REGIONALE Recepimento dell’Accordo del 4 maggio 2017 Le Regioni dovevano adeguare entro il 20 giugno 2017, in relazione alle specifiche normative regionali, i contenuti informativi dei moduli unificati e standardizzati I Comuni dovevano adeguare la modulistica in uso sulla base delle previsioni dell’accordo stesso entro e non oltre il 30 giugno 2017 le Regioni e i Comuni devono garantire la massima diffusione dei modelli con D.G.R. 19 giugno 2017, n “Recepimento Accordo tra Governo, Regioni ed EELL per l'adozione di moduli unificati e standardizzati per la presentazione delle segnalazioni, comunicazioni e istanze. Accordo ai sensi dell'art. 9, c. 2, l. c) del d.lgs , n. 281 e diffusione con il sistema telematico MUDE Piemonte. Parziale modifica della DGR , n e aggiornamento delle DGR , n e n ” la Regione ha dato applicazione all’Accordo 4 maggio 2017 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

10 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
MODULISTICA EDILIZIA REGIONALE D.G.R. n del 19 giugno 2017 La Regione Piemonte ha adottato i contenuti dei modelli unificati e standardizzati approvati con l’Accordo 4 maggio 2017 adeguati alle specifiche normative regionali I moduli sono stati concepiti e organizzati secondo una logica di compilazione telematica I moduli sono pubblicati e resi disponibili attraverso il sistema “MUDE Piemonte” ( sotto forma di fac-simile dal 20 giugno 2017 e utilizzabili mediante il servizio di compilazione e trasmissione telematica a partire dal 30 giugno 2017 I modelli regionali sono diffusi e promossi mediante il servizio “MUDE Piemonte” che offre, per i comuni aderenti, l’utilizzo del servizio di compilazione e trasmissione telematica e per i comuni non ancora aderenti la possibilità di reperire i contenuti dei modelli dai fac-simile pubblicati nel portale Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

11 Fac-simile modello dinamico
MODULISTICA EDILIZIA REGIONALE Fac-simile modello dinamico Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

12 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
MODULISTICA EDILIZIA REGIONALE Fac-simile modello compilabile con Microsoft Word o con OpenOffice Writer Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

13 Accordo tra Governo, Regioni e EE.LL. del 6 luglio 2017
MODULISTICA EDILIZIA REGIONALE Accordo tra Governo, Regioni e EE.LL. del 6 luglio 2017 è stato adottato il modello unificato e standardizzato relativo al: permesso di costruire (PdC) Le Regioni dovevano adeguare entro il 30 settembre 2017, in relazione alle specifiche normative regionali, i contenuti informativi del modulo unificato e standardizzato I Comuni dovevano adeguare la modulistica in uso sulla base delle previsioni dell’accordo stesso entro e non oltre il 20 ottobre 2017 le Regioni e i Comuni devono garantire la massima diffusione dei modelli con D.G.R. 25 settembre, n “Recepimento Accordo tra Governo, Regioni ed EELL per l'adozione di moduli unificati e standardizzati per la presentazione delle segnalazioni, comunicazioni e istanze. Accordo ai sensi dell'art. 9, c. 2, l. c) del d.lgs , n. 281 e diffusione con il sistema telematico MUDE Piemonte” la Regione ha dato applicazione all’Accordo 6 luglio2017 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

14 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
MODULISTICA EDILIZIA REGIONALE D.G.R. n del 25 settembre 2017 La Regione Piemonte ha pubblicato e reso disponibile il modello relativo al permesso di costruire adeguato alle specifiche normative regionali presso il sistema “MUDE Piemonte” sotto forma di fac-simile e utilizzabile mediante il servizio di compilazione e trasmissione telematica a partire a partire dal 20 ottobre 2017 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

15 Fac-simile modello dinamico
MODULISTICA EDILIZIA REGIONALE Fac-simile modello dinamico Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

16 I vantaggi dei modelli regionali adeguati a quelli nazionali
MODULISTICA EDILIZIA REGIONALE I vantaggi dei modelli regionali adeguati a quelli nazionali Verifica della normativa regionale rispetto ai quadri individuati come variabili Inserimento dell’allegato “soggetti coinvolti” in ciascuno degli altri modelli, con la scelta a tendina di tutti i possibili soggetti che partecipano a vario titolo al procedimento edilizio (es: i comproprietari, il tecnico incaricato e il direttore dei lavori, etc…) Introduzione dei quadri riferiti alle specifiche normative regionali (Regolamento per la sicurezza dei lavori in copertura, etc...) Integrazione con le disposizioni normative settoriali aventi incidenza sull’attività edilizia (sismica, paesaggistica, etc…) e la loro progressiva implementazione Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

17 I vantaggi dei modelli regionali adeguati a quelli nazionali
MODULISTICA EDILIZIA REGIONALE I vantaggi dei modelli regionali adeguati a quelli nazionali Per chi utilizza il sistema di trasmissione telematico regionale: facilitazione fornita dal sistema di compilazione guidata e assistita con i relativi controlli interni tra dichiarazioni fornite e allegati trasmessi facilitazione nella scelta della tipologia di regime (SCIA, SCIA unica, SCIA condizionata) che viene definita dal sistema stesso al termine della compilazione del modello, in virtù delle dichiarazioni e asseverazioni espresse Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

18 Obblighi per le amministrazioni comunali
MODULISTICA EDILIZIA REGIONALE Obblighi per le amministrazioni comunali Art. 117, secondo comma, lettere e), m) e r) della Costituzione, gli accordi sulla modulistica per l'edilizia e per l'avvio di attività produttive conclusi in sede di Conferenza unificata costituiscono livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale Le amministrazioni comunali hanno l’obbligo di pubblicare sul loro sito istituzionale entro e non oltre il 30 giugno 2017 e il 30 ottobre i moduli unificati e standardizzati adattati dalle Regioni alle specifiche normative regionali L’obbligo di pubblicazione della modulistica è assolto anche attraverso il rinvio alle piattaforme sulle quali è disponibile la modulistica informatizzata I dati che devono essere specificati a livello locale quali ad esempio gli oneri e diritti o per le autorizzazioni per le quali ancora non è stata adottata la modulistica a livello nazionale, le amministrazioni devono pubblicare comunque l’elenco delle informazioni a corredo delle comunicazioni o istanze Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

19 TAVOLI NAZIONALI APERTI
LAVORI IN CORSO TAVOLI NAZIONALI APERTI Modulistica unificata (Dip. FP) Riforma del Testo Unico per l’Edilizia (Dip. FP) monitoraggio Regolamento Edilizio Tipo (Dip. FP) Tracciato XML schema XSD nazionale per la modulistica SUAP e SUE (Dip. FP, AgID) Procedimenti SUAP e SUE (Dip. FP, AgID) Repository unico allegati digitali (Dip. FP, AgID) Glossario opere-interventi e attribuzione opera al titolo edilizio (Dip FP, Consiglio Superiore Lavori Pubblici) Fascicolo del fabbricato (IV° Commissione Infrastrutture Mobilità Governo Territorio) Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

20 Regolamento edilizio tipo nazionale
Il 20 ottobre 2016 la Conferenza Unificata ha sancito l’Intesa tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali concernente l’adozione del regolamento edilizio tipo, ai sensi dell’articolo 4, comma 1-sexies, del D.P.R. n. 380/2001 con le finalità: uniformare e semplificare i regolamenti edilizi comunali non riprodurre le disposizioni statali e regionali cogenti e auto-applicative ordinare le norme regolamentari comunali secondo uno schema valevole su tutto il territorio nazionale Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

21 Recepimento Regolamento edilizio tipo nazionale
DGR n del 15 maggio 2017, proposta di recepimento dell’intesa e di approvazione del nuovo regolamento edilizio tipo regionale, la Regione ha dato avvio al recepimento dell’Accordo trasmettendo il Regolamento edilizio tipo al Consiglio per l’approvazione ai sensi della l.r. 19/1999 (Norme in materia edilizia e modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 ‘Tutela ed uso del suolo’) Attualmente è calendarizzata in Aula la discussione della Deliberazione di Consiglio regionale n. 230 “Recepimento dell’Intesa tra il governo, le regioni e i comuni concernente l’adozione del regolamento edilizio tipo ai sensi dell’articolo 4, comma 1 sexies, del decreto del presidente della repubblica 6 giugno 2001, n. 380 e approvazione del nuovo regolamento edilizio tipo regionale” Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

22 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
RECEPIMENTO REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO NAZIONALE Adempimenti La Regione in attuazione dell’Intesa è tenuta a: recepire lo schema di regolamento edilizio tipo e le definizioni uniformi integrare la raccolta delle disposizioni in materia edilizia specificare e semplificare l’indice individuare definizioni aventi incidenza sulle previsioni dimensionali dei PRGC dettare indicazioni transitorie stabilire metodi procedure tempi (non superiori a 180 gg) per l’adeguamento comunale Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

23 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
RECEPIMENTO REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO NAZIONALE Obiettivi Il lavoro di recepimento dell’Intesa ed il conseguente adeguamento del regolamento edilizio tipo regionale si è svolto perseguendo i seguenti obiettivi: fornire uno strumento utilizzabile da parte dei comuni con il minor numero di integrazioni rispetto ai contenuti dei regolamenti edilizi comunali approvati salvaguardare le previsioni dimensionali dei PRGC vigenti, nel rispetto dell’Intesa e della l.r. n. 19/1999 consentire l’adeguamento da parte dei Comuni in modo progressivo e graduale concepire un documento “informatico” e dinamico, in particolare per quanto riguarda la modulistica in uso da parte dei comuni il RET rimanda alla modulistica ufficiale pubblicata sul sito del MUDE e richiede ai comuni di pubblicare il relativo link al portale comunale o al sistema di gestione telematica delle pratiche edilizie Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

24 Struttura del Regolamento edilizio tipo regionale
Il nuovo regolamento edilizio tipo della Regione Piemonte si articola in due parti: Prima Parte - Principi generali e disciplina generale dell’attività edilizia - in cui sono contenute le disposizioni e richiamati i principi generali e la disciplina uniforme dell’attività edilizia con il rinvio alla normativa nazionale e regionale di riferimento Seconda Parte - Disposizioni regolamentari comunali in materia edilizia - dove i comuni, nel rispetto dello schema approvato, hanno la facoltà di introdurre la disciplina regolamentare di propria competenza ed individuare requisiti tecnici integrativi nei limiti previsti dalla normativa sovraordinata Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

25 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO REGIONALE 2017 Parte Prima La Prima Parte Principi generali e disciplina generale dell’attività edilizia è suddivisa in due Capi: Al Capo I sono riportate le definizioni uniformi dei parametri urbanistici ed edilizi da applicare su tutto il territorio nazionale. Sono state specificate e integrate alcune voci inserendo come note - Indicazioni e specificazioni tecniche – e per permettere il passaggio graduale alle nuove definizioni sono riportati, preceduti dalla sigla [RET 1999] i riferimenti al regolamento edilizio tipo del 1999 con contenuto simile Al Capo II è richiamata la disciplina generale dell’attività edilizia operante su tutto il territorio nazionale e regionale, che deve essere osservata nell’attività edilizia, anche senza riportarla integralmente nel REC Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

26 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO REGIONALE 2017 Parte Prima – Capo I Parte Prima – Capo II Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

27 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO REGIONALE 2017 Parte Seconda La Seconda Parte Disposizioni regolamentari comunali in materia edilizia ha per oggetto le norme regolamentari comunali che attengono all’organizzazione e alle procedure interne dell’Ente nonché alla qualità, sicurezza, sostenibilità delle opere edilizie, dei cantieri e dell’ambiente urbano I Comuni disciplinano i contenuti di detta Parte Seconda, seguendo l’articolazione approvata dalla Regione con la facoltà di non trattare i contenuti degli articoli per i quali ritengano sufficiente il richiamo della normativa sovraordinata oppure che risultino non attinenti con la propria realtà territoriale Per semplificare il lavoro di adeguamento dei Comuni i Capi sono organizzati in articoli che contengono contenuti esemplificativi di riferimento espressi in forma di istruzioni per la compilazione (in carattere corsivo) o espressi in forma di articolo (carattere normale e articolazione in commi) nei casi in cui siano stati ripresi i contenuti ancora attuali e vigenti del RET 1999 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

28 Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO REGIONALE 2017 Parte Seconda I Comuni che hanno già approvato il Regolamento Edilizio Tipo conforme al RET 1999, se non ritengono necessario introdurre nuovi contenuti, possono riportarne i contenuti aggiornati nel nuovo schema di regolamento secondo la tabella di raffronto predisposta e allegata al Regolamento, ovvero possono compilarlo secondo la propria autonomia regolamentare Analogamente i Comuni che non si sono ancora adeguati al Regolamento Edilizio Tipo del 1999 possono procedere riportando i contenuti dei loro attuali regolamenti edilizi vigenti nel nuovo schema di regolamento di cui alla Parte Seconda, in coerenza con la normativa sovraordinata vigente Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

29 Allegato 1 - Tabella di raffronto
REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO REGIONALE 2017 Allegato 1 - Tabella di raffronto Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

30 Approvazione del Regolamento Edilizio Comunale
REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO REGIONALE 2017 Approvazione del Regolamento Edilizio Comunale I Comuni sono tenuti ad approvare il nuovo Regolamento Edilizio Comunale o ad adeguare il previgente Regolamento entro centottanta giorni dalla data di approvazione del Regolamento Edilizio Tipo della Regione Piemonte approvando: le definizioni uniformi dei parametri urbanistici ed edilizi (Capo I della Parte Prima) senza possibilità di introdurre ulteriori modificazioni rispetto a quanto ammesso nelle indicazioni e specificazioni tecniche introdotte a livello regionale lo schema di regolamento edilizio specificato e semplificato a livello regionale, completando le parti di propria competenza Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio

31 Approvazione del Regolamento Edilizio Comunale Norme transitorie
REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO REGIONALE 2017 Approvazione del Regolamento Edilizio Comunale Norme transitorie Il recepimento delle definizioni uniformi da parte del Comune non comporta la modifica delle previsioni dimensionali degli strumenti urbanistici vigenti o adottati alla data del 20 ottobre 2016, con riferimento alle quali continuano ad applicarsi le definizioni dei parametri contenute nei regolamenti edilizi o nei piani regolatori vigenti alla data di approvazione dell’Intesa, fino all’approvazione degli atti di cui all’articolo 12, comma 5, della l.r. n. 19/1999 Il mancato adeguamento da parte dei Comuni al regolamento edilizio tipo regionale, nei termini previsti, comporta la diretta applicazione delle definizioni uniformi, in esso contenute, le quali trovano diretta applicazione prevalendo sulle disposizioni comunali con esse incompatibili, determinando l’impossibilità di avvalersi delle norme transitorie, di cui alla Parte Seconda Titolo V, e della facoltà di applicare le definizioni contenute nei regolamenti edilizi comunali o nei piani regolatori vigenti alla data di approvazione dell’Intesa Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio


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