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III ASSIOMA della COMUNICAZIONE:
La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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III assioma: La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura
Che cosa intendiamo per punteggiatura? Nell’osservare un evento ciascun individuo mette in atto, attraverso i propri meccanismi di lettura, un processo di selezione e attribuzione di significati rispetto a quanto accade. Elabora, in questo modo, un prodotto soggettivo di quell’evento che descrive (a se stesso e al mondo esterno) organizzandolo in sequenze specifiche (episodi/atti determinanti). La natura di queste sequenze (tipologia), la relazione che intercorre tra loro, l’ordine, la disposizione e la valorizzazione all’interno del racconto, costituiscono la punteggiatura. Di conseguenza, la punteggiatura definisce il significato (per quell’individuo) di ciò che accade. Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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III assioma: La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura
La sequenza dalla quale si comincia a leggere/osservare un determinato fenomeno ne cambia il senso (es. “Sono scappata di casa e mia madre mi ha dato una sberla”; “Mia madre mi ha dato una sberla e sono scappata di casa”; I fatti restano gli stessi, ma l’inversione delle sequenze ne modifica completamente il significato) La punteggiatura determina il significato Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Sono scappata di casa quindi Mia mamma mi ha dato una sberla Mia mamma mi ha dato una sberla quindi Sono scappata di casa Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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III assioma: La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura
Una diversa punteggiatura di ciò che accade scatena innumerevoli conflitti relazionali Se immaginiamo una relazione come un ballo di coppia, possiamo facilmente pensare a cosa succederebbe se, ballando insieme la stessa coreografia, due ballerini partissero da sequenze diverse (diventerebbe impossibile realizzare la coreografia insieme) Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Comunicazione patologica connessa al terzo assioma
Cosa fa sì che in una relazione la punteggiatura di un evento possa essere diversa e dare origine ad un conflitto? Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Prima degenerazione del III assioma: Quando i soggetti non possiedono lo stesso grado di informazioni rispetto a un medesimo fenomeno e non lo sanno (dispongono di un numero diverso di sequenze/episodi) Prima degenerazione: Quando i soggetti possiedono un livello diverso di informazioni rispetto a uno stesso evento e non lo sanno (non sono quindi a conoscenza, in modo uguale, di tutte le sequenze che costituiscono un evento) Quando due persone si relazionano tra loro rispetto a un evento, possedendo un grado differente di informazioni, è probabile che leggano lo stesso evento in modo profondamente dissimile e da questa differenza possono nascere incomprensioni e/o conflitti Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Prima degenerazione del III assioma: Quando i soggetti non possiedono lo stesso grado di informazioni rispetto a un medesimo fenomeno e non lo sanno (dispongono di un numero diverso di sequenze/episodi) Invia per posta elettronica un invito a B chiedendogli di uscire; Risponde accettando l’invito e comunicando ad A. che non vede l’ora di incontrarlo, ma il suo messaggio va perduto e non arriva ad A.; A. Attende la risposta per qualche giorno, poi, non ricevendo nulla da parte di B, immagina che il suo silenzio corrisponda a un rifiuto. Questo sentimento di rifiuto produce in A dispiacere e rabbia e, non essendo in confidenza tale con B da pensare di contattarlo in altra maniera, egli decide di non cercarlo più; B. A propria volta, non riuscirà a decifrare il silenzio di A e potrà pensare che abbia cambiato idea, oppure che la sua risposta così affettuosa sia stata fuori luogo, oppure che si sia trattato di uno scherzo, e così via. Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Prima degenerazione del III assioma: Quando i soggetti non possiedono lo stesso grado di informazioni rispetto a un medesimo fenomeno e non lo sanno (dispongono di un numero diverso di sequenze/episodi) Nella lettura della loro comunicazione, A e B possiedono sequenze diverse rispetto a quanto è accaduto: A invia l’invito B risponde all’invito di A A non riceve risposta da B (A e B partono dalla (Solo B ne è a conoscenza) (Solo A lo sa) stessa sequenza) B non riceve risposta da A (Solo B lo sa) Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Prima degenerazione del III assioma: Quando i soggetti non possiedono lo stesso grado di informazioni rispetto a un medesimo fenomeno e non lo sanno (dispongono di un numero diverso di sequenze/episodi) Se ci viene comunicato che nostro marito è stato improvvisamente licenziato, in prima istanza, conoscendo la sua dedizione al lavoro, questo evento ci potrà sembrare altamente ingiusto. Nel momento in cui veniamo in possesso di alcune sequenze precedenti al licenziamento (come ad esempio il fatto che da mesi disobbedisca al principale e faccia le cose a modo suo) la nostra visione del medesimo fenomeno potrebbe cambiare. Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Prima degenerazione del III assioma: Quando i soggetti non possiedono lo stesso grado di informazioni rispetto a un medesimo fenomeno e non lo sanno (dispongono di un numero diverso di sequenze/episodi) Cosa fare dunque? Nel momento in cui ci si trova coinvolti in situazioni poco chiare, conflittuali, e difficilmente comprensibili in termini di dati oggettivi, è importante limitare l’attitudine a darsi una spiegazione attraverso “interpretazione”, quindi senza coinvolgere l’altro nel processo di chiarimento, e acquisire consapevolezza rispetto alla possibilità di essere in possesso di un diverso grado di informazioni rispetto all’oggetto della comunicazione (quindi l’evento sul quale ci si confronta) Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Prima degenerazione del III assioma: Quando i soggetti non possiedono lo stesso grado di informazioni rispetto a un medesimo fenomeno e non lo sanno (dispongono di un numero diverso di sequenze/episodi) Acquisire consapevolezza rispetto a questo aspetto della comunicazione favorisce la possibilità di: Limitare l’attitudine a interpretare; Limitare l’attitudine a dare per scontato che si sappiano le stesse cose; Verificare il nostro livello di informazione rispetto a un evento; Verificare il grado di informazioni dell’altro rispetto a un evento; Confrontarsi con l’altro rispetto alle informazioni di cui siamo ed è in possesso relativamente al fenomeno che crea conflitto/tensione/equivoco. Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Seconda degenerazione del III assioma: Quando i soggetti possiedono informazioni diverse, o hanno elaborato le informazioni diversamente, rispetto a uno stesso fenomeno (dispongono di una tipologia diversa di sequenze) e sono convinti che la propria visione corrisponda a realtà Seconda degenerazione: Quando due o più soggetti hanno ricevuto informazioni da fonti diverse rispetto a un evento (quindi precedentemente selezionate ed elaborate da terzi) o hanno selezionato ed elaborato loro stessi le informazioni in maniera differente, nella convinzione di descrivere entrambi la verità assoluta Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Seconda degenerazione del III assioma: Quando i soggetti possiedono informazioni diverse, o hanno elaborato le informazioni diversamente, rispetto a uno stesso fenomeno (dispongono di una tipologia diversa di sequenze) e sono convinti che la propria visione corrisponda a realtà Se nella prima degenerazione i soggetti non possedevano tutti le stesse sequenze (quindi la diversità di informazione stava nella “quantità” di elementi a disposizione), nella seconda degenerazione i soggetti possiedono sequenze differenti (quindi la diversità dell’informazione sta nella “qualità”, nella “tipologia” di elementi a disposizione) Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Ciascun individuo quando riceve informazioni
Seconda degenerazione del III assioma: Quando i soggetti possiedono informazioni diverse, o hanno elaborato le informazioni diversamente, rispetto a uno stesso fenomeno (dispongono di una tipologia diversa di sequenze) e sono convinti che la propria visione corrisponda a realtà “Rise perché credeva che non riuscissero a colpirlo, non immaginava che si esercitassero a mancare la mira” (Brecht) Ciascun individuo quando riceve informazioni (o assiste a un evento) mette in atto un processo di selezione e di lettura inconsapevole e inconscia di quanto vede e/o ascolta, che dipende da numerosi fattori Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Seconda degenerazione del III assioma: Quando i soggetti possiedono informazioni diverse, o hanno elaborato le informazioni diversamente, rispetto a uno stesso fenomeno (dispongono di una tipologia diversa di sequenze) e sono convinti che la propria visione corrisponda a realtà Il fatto di possedere informazioni diverse rispetto a uno stesso evento, accade molto più frequentemente di quanto immaginiamo. Pensiamo, ad esempio, a due madri che si incontrano dopo che i rispettivi figli hanno loro raccontato di aver litigato. E’ altamente probabile che le due donne possiedano descrizioni diverse della discussione avvenuta, poiché entrambi i figli avranno iniziato il racconto a partire da un momento diverso, selezionato parole e fatti in modo diverso, e quindi omesso entrambi alcuni aspetti della vicenda, riportando punti di vista, ragioni e sentimenti differenti. Al di là dell’implicazione emotiva, non sarà facile per le due madri, partendo da descrizioni potenzialmente molto dissimili, trovare un accordo reale se entrambe saranno fermamente convinte che la descrizione fatta dal proprio figlio corrisponda alla sola verità. Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Seconda degenerazione del III assioma: Quando i soggetti possiedono informazioni diverse, o hanno elaborato le informazioni diversamente, rispetto a uno stesso fenomeno (dispongono di una tipologia diversa di sequenze) e sono convinti che la propria visione corrisponda a realtà Così come avviene nelle relazioni interpersonali, anche i mezzi di comunicazione offrono descrizioni diverse di avvenimenti comuni. I giornali, la televisione, i libri, i testi scolastici, e così via, forniscono informazioni differenti e rappresentazioni a volte anche decisamente distanti tra loro di uno stesso evento, spesso nella convinzione di essere portatori di un’unica verità Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Seconda degenerazione del III assioma: Quando i soggetti possiedono informazioni diverse, o hanno elaborato le informazioni diversamente, rispetto a uno stesso fenomeno (dispongono di una tipologia diversa di sequenze) e sono convinti che la propria visione corrisponda a realtà Cosa fare dunque? E’ fondamentale acquisire consapevolezza rispetto all’esistenza, insita nell’uomo, di processi di selezione e lettura delle informazioni, soggettivi e culturali, che possono portare a descrizioni anche molto diverse di un medesimo evento Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Seconda degenerazione del III assioma: Quando i soggetti possiedono informazioni diverse, o hanno elaborato le informazioni diversamente, rispetto a uno stesso fenomeno (dispongono di una tipologia diversa di sequenze) e sono convinti che la propria visione corrisponda a realtà Secondo l’antropologo e biologo Gregory Bateson, non è importante disquisire sull’esistenza o meno di una verità assoluta delle cose, quanto piuttosto acquisire consapevolezza rispetto al fatto che ciascuno ritiene che la propria sia tale Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Seconda degenerazione del III assioma: Quando i soggetti possiedono informazioni diverse, o hanno elaborato le informazioni diversamente, rispetto a uno stesso fenomeno (dispongono di una tipologia diversa di sequenze) e sono convinti che la propria visione corrisponda a realtà Acquisire consapevolezza rispetto a questo aspetto della comunicazione favorisce la possibilità di: Considerare che ciascuno seleziona ed elabora le informazioni diversamente e che, per tanto, nel momento in cui i soggetti propongono la propria visione come corrispondente a una verità unica e assoluta possono nascere i conflitti; Considerare che l’altro non veda come vediamo noi un medesimo fenomeno. Questo non significa accettare per forza la sua visione, ma riconoscere il fatto che il suo modo di leggere un evento lo possa portare a descrizioni diverse dalla nostra; Comunicare con l’altro per capire cosa lo porti a un risultato dissimile dal nostro; Considerare che quando riceviamo delle informazioni su un evento o delle descrizioni di un fatto, esse giungono a noi sempre in maniera elaborata e selezionata. Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Terza degenerazione del III assioma: Quando si utilizza una lettura causale lineare per descrivere un evento, fenomeno (situazione/problema) Terza degenerazione: Quando un evento viene osservato e descritto attraverso una logica causale lineare e le descrizioni non corrispondono CAUSA EFFETTO Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Terza degenerazione del III assioma: Quando si utilizza una lettura causale lineare per descrivere un evento, fenomeno (situazione/problema) Una lettura lineare di un evento può scatenare conflitti difficilmente gestibili e risolvibili nel tempo se, in una relazione, i soggetti osservano lo stesso fatto in modo diverso Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Terza degenerazione del III assioma: Quando si utilizza una lettura causale lineare per descrivere un evento, fenomeno (situazione/problema) A (moglie): B Guarda sempre Quindi la televisione io brontolo B (marito): A Brontola sempre Quindi io guardo la televisione Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Terza degenerazione del III assioma: Quando si utilizza una lettura causale lineare per descrivere un evento, fenomeno (situazione/problema) L’evento è lo stesso: A brontola e B guarda la televisione. Sia A che B lo riconoscono, ma nella lettura di ciò che accade partono da sequenze diverse (cambiandone il significato). La lettura causale lineare favorisce la probabilità che si crei un disaccordo di questo genere, per cui entrambi vedono il problema, ma lo descrivono in modo opposto e questa differenza di descrizione genera conflitto e limita la possibilità di risolvere la situazione. Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Terza degenerazione del III assioma: Quando si utilizza una lettura causale lineare per descrivere un evento, fenomeno (situazione/problema) Di conseguenza l’analisi del problema e il tentativo di risolverlo possono scatenare un problema maggiore e ben più grave rispetto a quello di partenza Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Terza degenerazione del III assioma: Quando si utilizza una lettura causale lineare per descrivere un evento, fenomeno (situazione/problema) La logica lineare è generalmente quella più naturale per noi, ma ha spesso un impatto negativo sulla relazione e non è funzionale a risolvere il problema, poiché porta a: Spiegare i fenomeni attraverso l’individuazione di un colpevole; Spiegare i fenomeni attraverso l’individuazione di una causa scatenante di partenza; Vedere lo svolgimento dei fenomeni in modo lineare a partire dalla causa scatenante; Riportare la descrizione dei fenomeni al concetto di verità assoluta ed oggettivabile. Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Terza degenerazione del III assioma: Quando si utilizza una lettura causale lineare per descrivere un evento, fenomeno (situazione/problema) Al contrario, l’utilizzo di una logica circolare per osservare e leggere quanto accade, può rivelarsi particolarmente utile in termini di gestione e/o possibile risoluzione del problema Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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B. Guarda la televisione
Terza degenerazione del III assioma: Quando si utilizza una lettura causale lineare per descrivere un evento, fenomeno (situazione/problema) A. Brontola Quindi B. Guarda la televisione Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Terza degenerazione del III assioma: Quando si utilizza una lettura causale lineare per descrivere un evento, fenomeno (situazione/problema) L’utilizzo dell’approccio circolare crea un contesto relazionale diverso, in quanto: Non esiste un colpevole (quindi viene meno la giustificazione del sentimento di rabbia reciproca) Non esiste una causa iniziale scatenante (quindi non si pongono in contrasto punteggiature opposte) Non esistono due verità diverse, ma solo la descrizione di un fenomeno/meccanismo relazionale (quindi non si pongono in conflitto soluzioni diverse) Da qualsiasi sequenza si inizi a leggere il fenomeno, il senso e la descrizione di ciò che accade rimangono invariati (pur partendo da sequenze descrittive diverse, il risultato non cambia). Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Terza degenerazione del III assioma: Quando si utilizza una lettura causale lineare per descrivere un evento, fenomeno (situazione/problema) Cosa fare dunque? Nel momento in cui ci si trova coinvolti in una situazione conflittuale, è fondamentale acquisire consapevolezza rispetto a quanto una lettura lineare della stessa situazione possa essere deleteria per la relazione e impedire l’individuazione di una possibile soluzione, o addirittura scatenare un problema maggiore Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Terza degenerazione del III assioma: Quando si utilizza una lettura causale lineare per descrivere un evento, fenomeno (situazione/problema) Acquisire consapevolezza rispetto a questo aspetto della comunicazione favorisce la possibilità di: Spostare la lettura di ciò che accade da una logica lineare a una logica circolare, al fine di individuare il meccanismo problematico (e non la causa o il colpevole); Analizzare il meccanismo individuato per capire se sussiste il modo di modificarlo e come; Comunicare con l’altro, metacomunicare, sul meccanismo individuato; Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Quarta degenerazione del III assioma: Quando nella lettura degli eventi si parte da sequenze che non corrispondono a fatti realmente accaduti, ma a elaborazioni soggettive che vengono date per scontate Quarta degenerazione: Quando la descrizione di un evento/situazione parte da una sequenza che non corrisponde a un fatto realmente accaduto, ma è immaginata a priori e data per scontata Si verifica quella che si chiama: La profezia che si auto avvera. Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Quarta degenerazione del III assioma: Quando nella lettura degli eventi si parte da sequenze che non corrispondono a fatti realmente accaduti, ma a elaborazioni soggettive che vengono date per scontate Se pensiamo di stare per entrare in un luogo frequentato da persone snob, che ci tratteranno altezzosamente oppure non ci parleranno proprio, avremo un atteggiamento chiuso e tenderemo a rimanere in disparte. Questo nostro comportamento ci renderà poco visibili e non faciliterà certo la comunicazione con i presenti, i quali potrebbero pensare che restiamo in disparte perché non abbiamo voglia di parlar loro, ad esempio,o desideriamo la solitudine alla compagnia. Il risultato, dal nostro punto di vista, sarà in effetti quello di non ricevere l’attenzione e l’accoglienza che desidereremmo, senza però renderci conto che il nostro comportamento (chiusura) non è la risposta a una situazione di partenza (mi snobbano), bensì un elemento determinante nel produrre il risultato finale (resto solo). Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Quarta degenerazione del III assioma: Quando nella lettura degli eventi si parte da sequenze che non corrispondono a fatti realmente accaduti, ma a elaborazioni soggettive che vengono date per scontate La profezia che si auto avvera consiste proprio nella costruzione di premesse mentali che influenzano il nostro comportamento in modo tale da produrre risultati finali che corrispondono a quelli immaginati a priori Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Quarta degenerazione del III assioma: Quando nella lettura degli eventi si parte da sequenze che non corrispondono a fatti realmente accaduti, ma a elaborazioni soggettive che vengono date per scontate Cosa fare dunque? E’ importante acquisire consapevolezza rispetto alle nostre convinzioni e ai nostri giudizi, e a come essi possano influenzare il nostro atteggiamento e quindi determinare dei risultati di un tipo piuttosto che un altro. Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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Quarta degenerazione del III assioma: Quando nella lettura degli eventi si parte da sequenze che non corrispondono a fatti realmente accaduti, ma a elaborazioni soggettive che vengono date per scontate Acquisire consapevolezza rispetto a questo aspetto della comunicazione favorisce la possibilità di: Non dare per scontato (So cosa pensi, so come sei, so cosa vorresti,…). In una relazione il fatto di dare per scontato genera conflitti, incomprensioni, equivoci, giudizi. Fare il più possibile riferimento a fatti realmente accaduti e dimostrabili (Cosa mi dimostra in concreto che quelle persone sono snob) nella formulazione di pensieri, giudizi, ecc. Anita D'Agnolo Vallan - Daria Mingarelli
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