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a cura di Maria Cristina Pirazzini
INFERMIERISTICA clinica e riabilitativa in cronicità Corso di laurea in Infermieristica Sede Bologna 2 ANNO ACCADEMICO 2014/2015 a cura di Maria Cristina Pirazzini 1
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Seconda lezione 2 Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Il Dipartimento di cure primarie assicura:
l´assistenza dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta, l´assistenza specialistica ambulatoriale (visite ed esami), l´assistenza consultoriale, l´assistenza agli stranieri presenti nel territorio regionale, l´assistenza agli ammalati di AIDS, l´assistenza socio-sanitaria in strutture residenziali e a domicilio, l´assistenza farmaceutica, le procedure per l´assistenza all´estero, l´assistenza domiciliare Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Le cure primarie rappresentano l’assistenza sanitaria di base
Domiciliare MMG/PLS Cont.ass.le Assistenza Consultoriale Farmaceutica Assistenza socio-san residenziale Spec. ambulatoriale
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Le Cure primarie Raffigurano il paradigma "dell'iniziativa" con il quale si orienta: la "promozione attiva" della salute il rafforzamento delle risorse personali (auto-cura e family learning ) Il coinvolgimento del sociale ( reti di prossimità ) a disposizione dell'individuo, specie se affetto da malattie croniche o disabilità . Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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I due pilastri del SSN e i due diversi paradigmi
OSPEDALE DISTRETTO Paradigma dell’attesa Paradigma dell’iniziativa Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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ospedale (concentrazione dei saperi e delle tecnologie) come luogo
dell’acuzie e dell’emergenza che risponde a problemi di elevata complessità clinica (specializzazione); Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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ed elevata intensità assistenziale (a basso livello tecnologico).
territorio che risponde della cronicità, assunta come condizione di bassa complessità clinica (competenze individuali del professionista singolo) ed elevata intensità assistenziale (a basso livello tecnologico). Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Il paradigma del nuovo modello di cura del territorio
Anticipazione degli interventi rispetto al possibile manifestarsi degli eventi clinici di riacutizzazione Prevenire / ritardare il deterioramento clinico dei pazienti Evitare accesso improprio al pronto soccorso, le riammissioni in ospedale La promozione della salute, con finalità di agire sui determinanti che contribuiscono alla comparsa delle patologie croniche a più larga diffusione Empowerment del paziente Come abbiamo progettato: 4 elementi di presa in carico. Che cosa si sttiva nella casa della salute per anticipare questi elementi… Anticipiamo su fragili e case management …. Prevenire e ritardare il deterioramento , parte di Fioritti Evitare accessi improri al ps Gordini. Promozione alla sulte e ambulatorio della cure palliative 9 9 9
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Il Dipartimento di cure primarie assicura:
l´assistenza dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta, l´assistenza specialistica ambulatoriale (visite ed esami), l´assistenza consultoriale, l´assistenza agli stranieri presenti nel territorio regionale, l´assistenza agli ammalati di AIDS, l´assistenza socio-sanitaria in strutture residenziali e a domicilio, l´assistenza farmaceutica, le procedure per l´assistenza all´estero, l´assistenza domiciliare Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Assistenza Domiciliare
L’ assistenza domiciliare è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come "la possibilità di fornire presso il domicilio del paziente quei servizi e quegli strumenti che contribuiscono al mantenimento del massimo livello di benessere, salute e funzione". Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Dimissione Protetta: cosa e’
E’ il processo di passaggio organizzato di un paziente da un setting di cura ad un altro (il caso più frequente è la dimissione ospedaliera per il domicilio) che si applica ai pazienti “fragili”, prevalentemente anziani, spesso affetti da più patologie , da limitazioni funzionali e/o disabilità, in modo da assicurare la continuità del processo di cura e di assistenza.
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Dimissione Protetta : cosa non e’
La Dimissione Protetta non deve mai essere intesa come “dimissione precoce” del ricoverato rispetto ai tempi di degenza tali da completare l’iter assistenziale necessario
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Assistenza Domiciliare storia
L’assistenza domiciliare nasce in contemporanea o quasi con lo sviluppo moderno della scienza infermieristica. Florence Nightingale nel XIX secolo (1869) assisteva gli ammalati poco abbienti a domicilio. Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Assistenza Domiciliare storia
La Gran Bretagna è stata la culla e la più progredita nazione nel campo dell’assistenza, tant'è vero che un secolo più tardi (1966) il National Health Service codificò l’attività svolta dai sanitari al di fuori della struttura ospedaliera. Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Florence Nightingale – Pasqua 1889
“ Secondo me la missione delle cure infermieristiche in definitiva è quella di curare il malato a casa sua… intravedo la sparizione di tutti gli ospedali e di tutti gli ospizi …. ma a che serve parlare ora dell’ anno 2000 ?
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L’Assistenza Sanitaria Primaria è l’assistenza sanitaria essenziale
Assistenza Domiciliare – Storia La Dichiarazione di Alma Ata del 1978 art. VI L’Assistenza Sanitaria Primaria è l’assistenza sanitaria essenziale Ommissis…… Essa è parte integrale sia del sistema sanitario del paese, del quale essa assume la funzione centrale ed è punto focale, sia dello sviluppo generale sociale ed economico della comunità. Essa è il primo livello di contatto degli individui, delle famiglie e della comunità col sistema sanitario del Paese, portando l’assistenza sanitaria quanto più vicino è possibile a dove la popolazione vive e lavora e costituendo il primo elemento di un processo continuo di assistenza .
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Assistenza Domiciliare storia
d.lgs. 229 del 1999: definizione del Distretto- Affida alle Regioni l’organizzazione del Distretto in modo da garantire “l’assistenza primaria, ivi compresa la continuità assistenziale, attraverso il necessario coordinamento e l’approccio multidisciplinare, in ambulatorio e a domicilio, tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, servizi di guardia medica notturna e festiva e i presidi specialistici ambulatoriali Tratto da : Il problema dell’organizzazione extraospedaliera (Elio Guzzanti)
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Assistenza Domiciliare - storia
Il Patto per la salute , del 3 dicembre 2009, che riduce il numero dei posti letto ospedalieri a 4 per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie,
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Assistenza Domiciliare – MS ottobre 2013
Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) garantisce alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse, percorsi assistenziali nel proprio domicilio denominati “cure domiciliari” consistenti in un insieme organizzato di trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi, necessari per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita. Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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FRAGILITA’ secondo OMS, è la perdita delle risorse fisiche, psicologiche e sociali.
dimensione fisico-biologica presenza di patologie organiche, riduzione della massa muscolare, difficoltà di deambulazione, diminuzione dell’integrità dei sensi e perdita di autonomia. dimensioni psicologiche presenza di sintomatologia depressiva, senso di stanchezza cronica, solitudine, diminuzione delle competenze e abilità sociali nell’affrontare situazioni stressanti, perdita di risorse cognitive, emotive e comportamentali, precedenti psichiatrici, precaria percezione della qualità di vita. Dimensione sociale isolamento, impoverimento minore adattabilità sociale ed esclusione sociale, bassa scolarità. Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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FRAGILITA’ In generale è una situazione di maggior rischio ad eventi avversi causata dal progressivo manifestarsi di disabilità e non autosufficienza, ciò comporta un rischio elevato di rapido deterioramento della salute, dello stato funzionale, un elevato consumo di risorse, con elevata incidenza di ospedalizzazione. Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Assistenza Domiciliare- MS ottobre 2013
Le cure domiciliari si integrano con le prestazioni di assistenza sociale e di supporto alla famiglia, generalmente erogate dal Comune di residenza della persona. Il bisogno clinico-assistenziale viene accertato tramite idonei strumenti di valutazione multiprofessionale e multidimensionale che consentono la presa in carico globale della persona e la definizione di un “Progetto di assistenza individuale” (PAI) sociosanitario integrato. Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Assistenza Domiciliare- MS ottobre 2013
Le cure domiciliari sono erogate con modalità diverse, in base all’organizzazione dei servizi territoriali della ASL. Per le prestazioni sociali il cittadino deve fare riferimento al Comune di residenza. Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Assistenza Domiciliare - MS ottobre 2013
L’assistenza domiciliare è, dunque, un servizio compreso nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in grado di garantire una adeguata continuità di risposta sul territorio ai bisogni di salute, anche complessi, delle persone non autosufficienti, anche anziane, e dei disabili ai fini della gestione della cronicità e della prevenzione della disabilità. Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Assistenza Domiciliare - MS ottobre 2013
In relazione al bisogno di salute dell’assistito ed al livello di intensità, complessità e durata dell’intervento assistenziale, si distinguono alcune tipologie di cure domiciliari: Assistenza domiciliare programmata (ADP) Assistenza domiciliare integrata (ADI) Ospedalizzazione domiciliare Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Assistenza Domiciliare Integrata ADI Delibera RER n.124/1999
Tutela delle persone anziane - La L.R. n. 5/94 ha previsto una rete centrata su interventi domiciliari o comunque a sostegno della domiciliarità (ADI,Assegno di cura e Centri diurni) ed interventi residenziali Assistenza a domicilio per i pazienti in fase terminale La L.R. n. 29/94 ha anticipato gli obiettivi del nuovo Piano Sanitario Obiettivi generali Obiettivo principale è la riorganizzazione su base distrettuale dell'assistenza domiciliare integrata. L'ADI, attualmente frammentata in molteplici forme, sconta conseguentemente una riduzione dell'efficacia dell'intervento assistenziale e dell’efficienza dei servizi Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Assistenza Domiciliare Integrata ADI Delibera RER n.124/1999
L'assistenza domiciliare integrata (ADI) è un sistema di interventi e servizi sanitari offerti a domicilio Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Assistenza Domiciliare Integrata ADI Delibera RER n.124/1999
Si caratterizza per l'integrazione delle prestazioni offerte, legate alla natura e ai bisogni a cui si rivolge, progettati e gestiti da figure professionali multidisciplinari Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Assistenza Domiciliare Integrata ADI Delibera RER n.124/1999
La continuità assistenziale offerta dal concorso progettuale degli organi professionali coinvolti (sanitari, operatori del sociale, fisioterapisti, farmacisti, psicologi, ecc.) garantisce la condivisione degli obiettivi e delle responsabilità, e stabilisce i mezzi e le risorse necessarie per il raggiungimento dei risultati di salute. Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Assistenza Domiciliare Integrata ADI Delibera RER n.124/1999
Gli obiettivi prioritari che intende raggiungere l'assistenza domiciliare integrata sono dunque: assistere i pazienti con patologie trattabili a domicilio evitando il ricorso improprio al ricovero in ospedale o in altra struttura residenziale, assicurando comunque la continuità assistenziale mantenere le persone non autosufficienti al proprio domicilio favorire il recupero delle capacità residue di autonomia e relazionali per migliorare la qualità di vita dei pazienti supportare i familiari ed eventualmente trasmettere competenze per un'autonomia di intervento.
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Assistenza Domiciliare Integrata ADI Delibera RER n.124/1999
Destinatari: Patologie in fase terminale Riacutizzazioni di patologie croniche Dimessi o dimissibili da strutture sanitarie o residenziali Bambini con patologie croniche e in particolari condizioni di disagio sociale Portatori di gravi disabilità
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Assistenza Domiciliare Integrata ADI Delibera RER n.124/1999
Le caratteristiche dell’organizzazione assistenziale : Valutazione multidimensionale Predisposizione di un Piano di Assistenza Assistenza erogata da una equipe multiprofessionale Organizzazione dell’assistenza assicurata da un componente dell’equipe come responsabile del caso in stretta collaborazione con il responsabile terapeutico
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Assistenza Domiciliare Integrata ADI Delibera RER n.124/1999
Livelli di intensità assistenziale: Livello 1 – Assistenza dom. a bassa intensità sanitaria E' questo il livello caratterizzato da una bassa intensità sanitaria e correlato a volte con una elevata intensità e complessità di interventi socio assistenziali
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Livelli di intensità assistenziale: Livello 2 – Assistenza dom. a media intensità sanitaria richiede di norma - per periodi medio lunghi - la presenza del medico uni o pluri settimanale al domicilio del paziente e un'assistenza infermieristica per uno o due accessi settimanali. Il piano assistenziale può necessitare di riformulazioni periodiche e pertanto richiede una stretta integrazione multiprofessionale.
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Assistenza Domiciliare Integrata ADI Delibera RER n.124/1999
Livelli di intensità assistenziale: Livello 3 – Assistenza dom. ad alta intensità sanitaria L'assistenza domiciliare ad alta intensità si rivolge a pazienti che richiedono - nell'ambito di un piano personalizzato di assistenza - un intervento coordinato ed intensivo - consistente in più accessi alla settimana di tipo medico, infermieristico e di altre figure professionali, garantendo la pronta disponibilità diurna medica e infermieristica, per periodi di norma medio brevi. Nella maggioranza dei casi la consulenza specialistica è una componente essenziale a causa della complessità e della peculiarità dell'intervento sanitario richiesto.
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Assistenza Domiciliare Integrata ADI Delibera RER n.124/1999
L'intensità e la complessità degli interventi richiedono periodiche verifiche del piano assistenziale per garantire al paziente l'assistenza più adeguata nei diversi periodi della malattia, sia questa di breve durata che a decorso cronico evolutivo. Il responsabile terapeutico è il medico di medicina generale, il quale tuttavia, in casi di particolare complessità clinico assistenziale, che richiedano specifici ed elevati livelli di competenza specialistica, può integrarsi con lo specialista di riferimento
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Assistenza Domiciliare Integrata ADI Delibera RER n.124/1999
Il responsabile terapeutico è il medico di medicina generale, il quale tuttavia, in casi di particolare complessità clinico assistenziale, che richiedano specifici ed elevati livelli di competenza specialistica, può integrarsi con lo specialista di riferimento Il responsabile del caso è invece individuato fra i componenti dell'équipe assistenziale che nello specifico piano di cura svolge l'attività assistenziale prevalente. (pag.8)
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Assistenza Domiciliare Integrata ADI Delibera RER n.124/1999
In tale contesto è importante l'attivazione del servizio infermieristico distrettuale quale punto di aggregazione e coordinamento di tutte le figure professionali infermieristiche. Può essere inoltre il punto di riferimento per gli altri operatori sanitari che operano nel Distretto, quali i terapisti della riabilitazione, gli educatori, ecc. Punto unico di accesso delle cure domiciliari sanitarie
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PCAP Punto di Coordinamento Assistenza Primaria
Continuità dell’assistenza Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Punto di Coordinamento Assistenza Primaria : PCAP
Funzioni/Attività Valutazione del bisogna segnalato Attivazione percorsi Coordinamento delle risposte Verifica appropriatezza delle richieste Data entry Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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S. Donato S. Vitale (Chersic) SANTO STEFANO (Mazzacorati)
Punti di Coordinamento Assistenza Primaria PCAP Borgo Reno (Borgo) Navile ( Marco Polo) S. iSAIA (S. Isaia) S. Donato S. Vitale (Chersic) SANTO STEFANO (Mazzacorati) SAVENA (Mazzacorati) S. Lazzaro (Via Repubblica) Casalecchio (Via Cimarosa) Porretta Pianura Ovest (San Giovanni) Reno Galliera (San Pietro in Casale) SAVENA – IDICE (Budrio) Bologna Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Case Manager territoriale
PCAP : struttura ASSISTENTE SOCIALE MMG INFERMIERE MEDICO DI DCP BISOGNO RISPOSTA Case Manager territoriale FISIOTERAPISTA Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Dimissione Protetta: cosa e’
E’ il processo di passaggio organizzato di un paziente da un setting di cura ad un altro (il caso più frequente è la dimissione ospedaliera per il domicilio) che si applica ai pazienti “fragili”, prevalentemente anziani, spesso affetti da più patologie , da limitazioni funzionali e/o disabilità, in modo da assicurare la continuità del processo di cura e di assistenza.
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Dimissione Protetta : cosa non e’
La Dimissione Protetta non deve mai essere intesa come “dimissione precoce” del ricoverato rispetto ai tempi di degenza tali da completare l’iter assistenziale necessario
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Alcune premesse… Il domicilio è considerato il luogo privilegiato dove la persona può curarsi e recuperare in modo totale o parziale l’autosufficienza dopo una malattia invalidante.
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Alcune Premesse… E’ fondamentale il ruolo dei familiari coinvolti, che svolgono un ruolo importante nella realizzazione del Piano Assistenziale, al fine di garantire la continuità di cura.
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Alcune Premesse……. Anche là ove siano disponibili servizi sociali e sanitari al domicilio, i familiari devono spesso affrontare difficoltà burocratiche, problemi organizzativi, tempi di attesa prolungati che possono provocare un vuoto di intervento al domicilio
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Senza una forte integrazione Ospedale – Territorio si verificano alcune inevitabili conseguenze
Dimissioni precoci o non organizzate Prolungamento dei ricoveri oltre i tempi appropriati di trattamento Ritardi per lentezze burocratiche
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PCAP - PRESA IN CARICO CONTINUITA' ASSISTENZIALE APPROFONDIMENTO
del BISOGNO IDENTIFICAZIONE della RETE PROFESSIONALE VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE IDENTIFICAZIONE del SETTING ASSISTENZIALE “PREPARAZIONE” Del SETTING TRASFERIMENTO delle INFORMAZIONI CONTINUITA' ASSISTENZIALE
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Assicurare al cittadino - famiglia
MISSION DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE Assicurare al cittadino - famiglia interventi e modalità di presa in carico coerenti al livello di complessità assistenziale e utili al mantenimento della persona al proprio domicilio anche quando in terminalità di vita
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PROGETTO di PRESA IN CARICO
TIPOLOGIE DI ASSISTENZA ASSISTENZA CONTINUATIVA INFERMIERISTICA MEDICA INTEGRATA VOLONTARIATO IN CONVENZIONE PROGETTO di PRESA IN CARICO - ANT - ADI - AIL NELSON FRIGATTI VALUTAZIONE PAI ASSISTENZA OCCASIONALE erogazione di prestazioni
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CeMPA PCAP OSPEDALE POST ACUZIE Dimissione protetta
Case Manager territoriale Parabola POST ACUZIE Dimissione protetta
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TRASPORTI PER PAZIENTI IN DIMISSIONE PROTETTA
AL DOMICILIO IL TRASPORTO A CARICO DELL’AZIENDA E’ PREVISTO PER I PAZIENTI IN DIMISSIONE PROTETTA ALLETTATI O NON TRASPORTABILI CON MEZZI ORDINARI RESIDENTI NEL TERRITORIO AUSL BOLOGNA Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Per percorso femore, stroke, dimissione protetta con presa in carico
PRESCRIZIONE AUSILI Sono prescrivibili gli ausili descritti nell’allegato alla procedura aziendale Per percorso femore, stroke, dimissione protetta con presa in carico domiciliare non occorre l’avvio della procedura per il riconoscimento dell’invalidità erogazione per un periodo max di 60 giorni Per periodo più lungo occorre avvio della procedura per riconoscimento dell’invalidità civile Per bisogno di ausiliazione più complessa o necessità di valutazione ambientale ATTIVARE VALUTAZIONE FISIOTERAPICA ATTRAVERSO PCAP ATTIVARE VALUTAZIONE FISIOTERAPICA ATTRAVERSO PCAP Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini Procedura aziendale P087 DEL 21/
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PRESA IN CARICO GLOBALE
CONVENZIONE ANT PRESA IN CARICO GLOBALE CONSULENZA Richiesta dal MMG per casi oncologici in Assistenza domiciliare In entrambe le modalità è garantita la pronta disponibilità telefonica ed eventuali interventi di urgenza tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24 Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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CONVENZIONE NELSON FRIGATTI
E’ UN’ASSOCIAZIONI DI MMG. INTEGRA L’OFFERTA DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTERNA GARANTENDO L’ESECUZIONE DEI SEGUENTI INTERVENTI TRASFUSIONE DI SANGUE ED EMODERIVATI MANOVRE STRUMENTALI COMPLESSE SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI CHE RICHIEDONO LA PRESENZA DEL MEDICO ECOGRAFIE A DOMICILIO Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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SCHEDA INQUADRAMENTO della COMPLESSITA’ Coordinamento Ass.Primaria
CASE MANAGEMENT STRUTTURE di RICOVERO SEGNALAZIONE del CASO MMG ASS. SOC. CITTADINO MMG SCHEDA INQUADRAMENTO della COMPLESSITA’ Punto Coordinamento Ass.Primaria MMG MODALITA’ DI PRESA IN CARICO COMPLESSO? NO SI CASE MANAGER Presa in carico DOMICILIARE Presa in carico AMBULATORIALE Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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La casa della salute 59 Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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- si persegue la prevenzione orizzontale e per tutta la vita
La Casa della Salute si colloca nel Sistema Sanitario Nazionale pubblico, come previsto dalla L. 833/78 e dalla L. 229/99 trova la sua evidenziazione concreta nell’ambito del Distretto sociosanitario, realizza gli obiettivi di salute della programmazione sociosanitaria territoriale e aiuta le istituzioni ad individuare scelte appropriate. La Casa della Salute è un insieme di attività organizzate in aree specifiche di intervento profondamente integrate fra loro, in cui: - si realizza la presa in carico del cittadino per tutte le attività socio sanitarie che lo riguardano - si persegue la prevenzione orizzontale e per tutta la vita si attiva un’assistenza domiciliare delle cure a forte integrazione multidisciplinare si istituzionalizza la partecipazione dei cittadini, garantita attraverso procedure certe, codificate e periodicamente verificate. Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Da un modello che vede l’ospedale come baricentro
A nodo della rete integrato con le cure primarie La casa della salute L’ospedale diventerà sempre più il centro delle acuzie della patologia cronica 61 61
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Un possibile strumento La Casa della Salute
Una nuova struttura organizzativa flessibile con al centro la persona che si sviluppa intorno alle CdS, caratterizzata da una struttura/sede di differenti dimensioni, variamente distribuiti, tali da garantire l’equità di accesso e di trattamento ai PDTA , una vera integrazione interprofessionale, coerente con un modello organizzativo per intensità di cura. 6262 62 62
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Un possibile strumento La Casa della Salute
La Casa della Salute è strutturata come un sistema integrato di servizi che si prende cura delle persone fin dal momento dell’accesso attraverso: l’accoglienza dei cittadini, la collaborazione tra i professionisti, la condivisione dei percorsi assistenziali, l’autonomia e la responsabilità professionale, la valorizzazione delle competenze. La realizzazione della CdS impone un cambiamento culturale radicale attraverso lo sviluppo delle reti organizzative, rendendo in questo modo più efficace il modello delle reti cliniche integrate. Infermieristica clinica e riabilitativa in cronicità - a cura di M.Cristina Pirazzini
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Specialistica ambulatoriale Farmacista NCP Nuclei di Cure Primarie
Serv. Infermieristici DSP, DSM Serv. Socio-San. Salute Mentale Serv. Donna /Bamb. Sanità Pubblica Serv. Socio Assistenziali 64 64 64
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Principali caratteristiche fisiche
Riconoscibilità: il logo Accessibilità: accoglienza, percorsi esterni, interni, integrazione architettonica delle funzioni Unitarietà: luogo ove vengono svolti i compiti di cui alla DGR 291/2010 65
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La delibera regionale (DRG 291 2010) prevede Dimensioni
GRANDE – m² (Sopra abitanti) CUP + Sportello unico + PUA + Assistenza primaria Tutti i servizi sanitari territoriali e socio sanitari Eventuali Centro Residenziale e diurno psichiatrico, RSA, Centro diurno anziani, Centro Residenziale e diurno disabili, Commissione invalidità civile MEDIA – m² (Comuni medi) CUP + Sportello unico + Assistenza primaria Punto prelievi/screening colon – poliambulatorio – ADI – Vaccinazioni Eventuali servizi di diagnostica, consultorio, CSM, Neuropsiciharita, UVM, RSA, Centro Diurno, Screening PICCOLA 600 – m² (piccoli comuni o quartieri) CUP + Assistenza primaria (Medicina di Gruppo e Amb. pediatrico eventuale) Eventuale punto prelievi/screening colon
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Le Porte di ingresso per la Casa della salute
Orientamento verso il setting assistenziale appropriato (MMG, segreteria MMG/PLS, ambulatorio infermieristico, ecc.) Risposta immediata ad un bisogno semplice (terapie, distribuzioni presidi, distribuzione farmaci, medicazioni, ecc.) Presa in carico come risposta al bisogno complesso (dimissione protetta, assistenza domiciliare, Valutazione Multidimensionale, ecc.) Borsari 67 67
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