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Strumenti di risoluzione della crisi

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Presentazione sul tema: "Strumenti di risoluzione della crisi"— Transcript della presentazione:

1 Strumenti di risoluzione della crisi
La riforma del diritto fallimentare ha distinto diverse procedure di risoluzione della crisi: Il piano di risanamento attestato, ex art.67, comma 3 punto d) L.F. L’accordo di ristrutturazione dei debiti, ex art.182-bis L.F. Il concordato preventivo sulla base di un piano, ex art.160 L.F. Concordato in continuità Concordato liquidatorio Prof. Michele Pizzo

2 Piano di risanamento attestato
Gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni del debitore non sono soggetti all’ azione revocatoria purchè posti in esecuzione di un piano idoneo Ad assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria A consentire il risanamento dell’ esposizione debitoria «La cui ragionevolezza sia attestata da un professionista iscritto nel registro dei revisori contabili, valutando al contempo la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano» Non è previsto l’intervento o il controllo della procedura da parte del Tribunale Il piano non è obbligatoriamente soggetto ad un regime pubblicistico Prof. Michele Pizzo

3 L’accordo di ristrutturazione dei debiti
L'imprenditore in stato di crisi può domandare, depositando la documentazione di cui all'articolo 161 L.F, l'omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti, stipulato con i creditori rappresentanti almeno il sessanta per cento dei crediti La domanda dovrà essere corredata da una relazione redatta da un professionista che attesti la veridicità dei dati aziendali e l’ attuabilità dell'accordo stesso con particolare riferimento alla sua idoneità ad assicurare l'integrale pagamento dei creditori estranei nei termini previsti: Crediti scaduti Entro 120 gg dall’ omologazione Entro 120 giorni dalla scadenza Crediti non scaduti Necessaria l’ omologazione del Tribunale L’ accordo, per acquisire efficacia, dovrà essere pubblicato nel Registro delle Imprese Prof. Michele Pizzo

4 Concordato preventivo
L'imprenditore che si trova in stato di crisi può proporre ai creditori un concordato preventivo sulla base di un piano che può prevedere: La ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma (cessione dei beni, accollo, o altre operazioni straordinarie..) L’attribuzione delle attività delle imprese interessate dalla proposta di concordato ad un assuntore La suddivisione dei creditori in classi secondo posizione giuridica e interessi omogenei Trattamenti differenziati tra creditori appartenenti a classi diverse La proposta può prevedere che i creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca, non vengano soddisfatti integralmente, purché il piano ne preveda la soddisfazione in misura non inferiore a quella realizzabile. In ogni caso la proposta di concordato deve assicurare il pagamento di almeno il 20% dell’ammontare dei crediti chirografari. La domanda ammissione si propone nelle forme del ricorso al Tribunale, unitamente ad alcuni documenti previsti dall’ art 161 L.F. Necessaria pubblicazione nel Registro delle Imprese Prof. Michele Pizzo

5 il piano di risanamento
Un documento programmatico che prospetta le linee operative per il superamento delle difficoltà in cui l’ impresa versa, per tornare nuovamente a condizioni normali di sopravvivenza. Tutti gli strumenti di risanamento presuppongono la redazione di un piano di risanamento L’ obiettivo generale di un piano è quello di portare l’ azienda nuovamente all’ equilibrio, più in particolare prevede contestualmente: il raggiungimento dell’ equilibrio economico il perseguimento dell’ equilibrio patrimoniale la soddisfazione dell’ equilibrio finanziario Assicurando la validità del soggetto economico e le limitazioni poste alla sua libertà Prof. Michele Pizzo

6 LA STRUTTURA DEL PIANO Il piano si articola in diverse sezioni:
Parte introduttiva del piano Analisi dell’ attività La diagnosi della crisi La strategia generale di risanamento e il suo impatto La manovra finanziaria Il piano economico finanziario Convenienza rispetto al fallimento Prof. Michele Pizzo

7 La parte introduttiva Una sintetica introduzione al Piano
La descrizione dell’ azienda Le strategie applicate e in atto Analisi dei dati economici e finanziari Prof. Michele Pizzo

8 l’ analisi dell’ attività
Analisi del prodotto/servizio Analisi dello scenario di riferimento Valutazione della tecnologia impiegata In base alle specificità dell’impresa, del relativo mercato e del contenuto delle iniziative di risanamento, il Piano dovrebbe descrivere il posizionamento dell’azienda nel mercato e nella catena del valore ed eventualmente se risulti, la percezione che i clienti e/o i distributori hanno dei prodotti/servizi venduti rispetto ai concorrenti. Bisognerà procedere ad un’ analisi dei punti di forza e di debolezza, le minacce e le opportunità, le modalità competitive più rilevanti nell’ambito del mercato di riferimento, valutando congiuntamente i rapporti di forza con i clienti e fornitori. Prof. Michele Pizzo

9 La diagnosi della crisi
La descrizione dello stato di crisi e dei relativi sintomi La ricerca delle cause della crisi cause a matrice esterna cause a matrice interna Nella rappresentazione dello stato di crisi saranno descritti i sintomi di criticità della situazione economica e patrimoniale, tramite gli opportuni indicatori tipici dell’analisi di bilancio. Può essere utile un confronto tra i valori alla data di formazione del Piano, quelli di periodi precedenti e dati medi del settore. Le cause della crisi saranno ricercate valutando sistematicamente i diversi profili della gestione aziendale e non solo la situazione finanziaria che costituisce, solo, la mera evidenza palese della crisi. Prof. Michele Pizzo

10 La strategia di risanamento
La chiara comprensione delle cause e dei sintomi dello stato di deterioramento dell’ impresa consentono di definire le più opportune strategie di risanamento, finalizzate al proseguimento della gestione aziendale o alla dismissione di elementi. Nel piano devono innanzitutto essere formulate le ipotesi strategiche a fondamento della strategia di risanamento con un’analisi dei dati previsionali «Forecast» , “previsione”, dato prospettico condizionato da elementi ragionevolmente oggettivi o fondato sugli eventi futuri più probabili «Projection» “proiezione” dato previsionale elaborato sulla base di assunzioni ipotetiche, relativi ad eventi futuri e ad azioni del Management che non necessariamente si verificheranno. ISAE 3400 Prof. Michele Pizzo

11 La MANOVRA FINANZIARIA
Il Piano deve contenere una sezione dedicata all’ illustrazione della manovra finanziaria, intesa come l’insieme degli interventi finalizzati al riequilibrio della situazione patrimoniale e al risanamento economico e finanziario La manovra finanziaria costituisce una delle principali aree d’intervento nell’ambito di un processo di risanamento aziendale; dovrà garantire la realizzazione delle azioni industriali e delle eventuali operazioni straordinarie previste e permettere il riequilibrio della struttura finanziaria nell’orizzonte di Piano, tenendo conto al contempo le ragioni di credito delle parti finanziatrici. Soci Ceto bancario Altri creditori Prof. Michele Pizzo

12 Piano economico finanziario
La parte finale del Piano deve necessariamente contenere la sintesi economico-finanziaria nella forma degli schemi prospettici. Tali schemi devono essere introdotti dalla spiegazione delle ipotesi usate nella previsione e seguiti dalle eventuali analisi di sensitività. Piano economico finanziario previsionale Conto Economico Stato Patrimoniale Piano Finanziario Piano di Tesoreria Prof. Michele Pizzo

13 convenienza rispetto al fallimento
Risulta utile valutare la convenienza della proposta rispetto ad una procedura fallimentare, confrontando il soddisfacimento raggiungibile dai creditori con tale soluzione di risanamento e quello conseguibile in caso di fallimento. Lo scopo ultimo del processo di risanamento non è solo tutelare l’ imprenditore in difficoltà, ma anche i creditori. Infatti se da un lato il debitore con l’ accesso alla procedura può paralizzare ogni possibile azione esecutiva nei suoi confronti, mantenendo l’ amministrazione dell’ impresa, sia pure con determinati limiti, i creditori possono eludere la possibilità di incorrere nei tempi lunghi di attesa previsti per la più complessa procedura fallimentare e conseguire in tempi relativamente brevi il soddisfacimento quantomeno parziale del proprio credito. Prof. Michele Pizzo

14 la valutazione del piano
Una volta accertata l’ esaustività della documentazione sarà necessario valutare La VERIDICITÀ dei dati aziendali La FATTIBILITA’ del piano Nel caso di piano attestato o concordato preventivo o Nel caso di accordo di ristrutturazione del debito L’ ATTUABILITA’ dell’accordo Prof. Michele Pizzo


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