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Molte sono le vie attraverso cui pubblico e privato si incrociano in materia di patrimonio culturale: Interventi pubblici autoritativi Interventi dei privati.

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Presentazione sul tema: "Molte sono le vie attraverso cui pubblico e privato si incrociano in materia di patrimonio culturale: Interventi pubblici autoritativi Interventi dei privati."— Transcript della presentazione:

1 Forme di interventi pubblici e privati in materia di beni culturali e paesaggistici

2 Molte sono le vie attraverso cui pubblico e privato si incrociano in materia di patrimonio culturale: Interventi pubblici autoritativi Interventi dei privati Forme di collaborazione

3 1. Interventi pubblici autoritativi
In alcuni casi lo Stato interviene nei confronti dei privati in virtù del suo potere autoritativo: può procedere all’espropriazione di un bene culturale di proprietà privata se serve a tutelare meglio nell'interesse pubblico; può acquistare in via di prelazione i beni culturali venduti pagando lo stesso prezzo; È automaticamente proprietario delle cose che costituiscono beni culturali ritrovati nel sottosuolo o sui fondali marini.

4 2. Interventi dei privati
In alcuni casi un ruolo importante è riconosciuto alla partecipazione dei privati nella valorizzazione, perché si presentano come un’importante risorsa sussidiaria, specialmente in tempi di restrizioni della spesa pubblica. Si tratta delle Donazioni Sponsorizzazioni Fondazioni

5 1. Le donazioni In generale la donazione è un contratto col quale un soggetto arricchisce un altro per spirito di liberalità, senza ricevere una controprestazione. Di regola richiede la forma solenne: si fanno nella forma dell'atto pubblico alla presenza di due testimoni sotto pena di nullità. Eccezione per le donazioni di modico valore, per le quali è sufficiente la consegna manuale della cosa mobile/denaro.

6 Donazioni per le attività culturali
Decreto legge Valore Cultura n. 91/2013 ha agevolato la diffusione delle donazioni a favore di attività culturali. Il decreto considera “donazione di modico valore nelle attività culturali” quelle fino a euro ha semplificato la procedura purché si dia pubblicità alle donazioni ricevute e ne vengano rendicontati gli impieghi. Decreto legge 83/2014 Art Bonus ha introdotto la deducibilità del 65% delle donazioni devolute per il restauro di beni culturali pubblici. Grazie all’art bonus alla fine del 2015 sono stati raccolti oltre 40 milioni di euro.

7 2. Le sponsorizzazioni Il contratto di sponsorizzazione è un contratto atipico, oneroso e a prestazioni corrispettive. Lo sponsor si obbliga a erogare un finanziamento: se lo sponsor si limita a dare denaro la sponsorizzazione si dice pura; se lo sponsor, anziché denaro, fornisce i materiali occorrenti al restauro o vi provvede esso stesso, la sponsorizzazione si dice tecnica; Lo sponsorizzato si obbliga ad associare il nome o il marchio dello sponsor al bene culturale.

8 Le sponsorizzazioni Il contratto di sponsorizzazione deve specificare
come viene erogato il contributo come deve essere data visibilità al nome dello sponsor. La funzione del contratto è duplice: consente alla Pubblica amministrazione di acquisire finanziamenti necessari per recuperare o valorizzare i beni culturali, consente allo sponsor di promuovere la propria immagine/nome/marchio attraverso una pubblicità indiretta.

9 3. Le FONDAZIONI Le Fondazioni sono enti che ben si prestano per attività legate alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale, anche sotto il profilo gestionale. Nel settore dei beni culturali ne troviamo molte: Fondazioni private (ad es. Fondazione M.I.C) Fondazioni bancarie (ad es. Fondazione Cassa di risparmio)

10 a. Le Fondazioni private
Le Fondazioni sono organizzazioni create per la gestione di un patrimonio autonomo destinato a uno scopo non di lucro. Le Fondazioni si costituiscono con atto unilaterale, per donazione o testamento. Con il riconoscimento acquistano PERSONALITA GIURIDICA: questa comporta la perfetta separazione tra il patrimonio dell’ente e quello dei soggetti che vi partecipano.

11 F.A.I Il FAI - Fondo Ambiente Italiano è la più importante Fondazione Nazionale senza scopo di lucro che dal 1975 ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico e naturalistico italiano. Il FAI opera per tutelare e valorizzare il patrimonio d'arte e natura italiano, educare e sensibilizzare la collettività, vigilare e intervenire sul territorio.

12 b. Fondazioni bancarie Un ruolo importante negli interventi di restauro e riqualificazione del patrimonio culturale o per sostenere importanti iniziative artistiche è rivestito dalle Fondazioni Bancarie. Tali fondazioni sono nate negli anni 90 quando, la legge impose la trasformazione di alcune particolari banche: le Casse di Risparmio e le Banche del Monte. Si trattava di banche che, oltre a svolgere le attività creditizie tradizionali, erano molto attive in vari ambiti umanitari  e destinavano una consistente parte dei loro utili ad attività di utilità sociale.

13 La nascita delle Fondazioni Bancarie
La legge impose a questi particolari banche la separazione dell’attività creditizia, affidata alle Banche (Casse di risparmio/ Banche del Monte), da quella filantropica affidata alle Fondazioni Bancarie, enti no profit con un proprio statuto e propri organi di governo. Attualmente ci sono circa 80 ed nel hanno elargito quasi un miliardo e mezzo di euro in diversi settori tra cui l’arte, il recupero dei beni culturali, lo sviluppo locale.

14 Ruolo delle Fondazioni bancarie
Le Fondazioni gestiscono musei, gallerie e siti archeologici. Sono possibili accordi e protocolli d'intesa tra le Fondazioni Bancarie e il Ministero, le Regioni e gli altri enti pubblici territoriali, per coordinare gli interventi e garantire un impiego equilibrato delle risorse finanziarie disponibili.

15 3. Forme di collaborazione tra enti pubblici e privati
piani strategici di sviluppo culturale circuiti di eccellenza turistica strumenti della programmazione negoziata distretti culturali

16 Forme di collaborazione
Per la valorizzazione dei beni culturali si sviluppano diversi tipi accordi e diverse forme di collaborazione tra soggetti pubblici e privati: piani strategici di sviluppo culturale circuiti di eccellenza turistica programmazione negoziata distretti culturali

17 A. Piani strategici di sviluppo culturale
Per la valorizzazione del patrimonio pubblico, lo Stato, le Regioni e gli altri enti pubblici territoriali possono stipulare dei piani strategici di sviluppo culturale su base regionale che coinvolgono anche i soggetti privati, in primo luogo le imprese dei settori produttivi collegati.

18 B. Circuiti di eccellenza turistica
In una prospettiva più direttamente turistica è possibile per il Ministero istituire, d’intesa con le Regioni dei i circuiti nazionali di eccellenza turistica e in particolare tra questi, i circuiti “della cultura”, che corrispondono ad itinerari tematici omogenei intorno a particolari beni culturali.

19 C. Forme di “programmazione negoziata”
Le diverse forme di collaborazione tra pubblico e privato si concretizzano nei diversi strumenti della programmazione negoziata.

20 La programmazione negoziata
La programmazione negoziata è un metodo per regolare problemi di interesse pubblico coinvolgendo i soggetti pubblici e privati, in modo da far convergere le risorse a loro disposizione su interessi comuni. Il ricorso alla programmazione negoziata è un modo per coinvolgere in modo responsabile tutti i soggetti pubblici e privati ascoltandone proposte e progetti trovare una soluzione al problema della carenza di risorse finanziarie pubbliche in cui versano le Amministrazioni che non sono in grado di sostenere i grandi interventi.

21 Strumenti Sono strumenti della programmazione negoziata: intese
patti territoriali

22 Strumenti INTESE: accordi tra Governo e Regioni per realizzare di un piano pluriennale di interventi al fine di favorire lo sviluppo nel territorio regionale. PATTI TERRITORIALI: accordi tra enti locali, parti sociali, o da altri soggetti pubblici o privati, per l'attuazione di un programma d'interventi per promuovere lo sviluppo locale.

23 D. Distretti culturali Per promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale la Regione può dar vita ai distretti culturali. I distretti culturali si rifanno in qualche misura, ai Sistemi turistici locali, quali contesti turistici omogenei capaci di promuovere un' offerta integrata di beni. Il distretto culturale è un insieme organizzato di istituzioni, associazioni e imprese che producono un'offerta integrata di beni e servizi culturali legati a un territorio circoscritto, caratterizzato da risorse e da beni culturali di pregio.

24 Distretti culturali Il distretto nasce su iniziativa di soggetti che possono essere sia pubblici sia privati. Il riconoscimento compete alla Regione. I promotori devono formulare progetti e iniziative, al cui finanziamento concorre la Regione con risorse proprie o con ulteriori risorse statali e/ o comunitarie. Il fine dichiarato dei distretti è quello di rafforzare le potenzialità culturali dei territori interessati, ma hanno anche una diretta ricaduta sul sistema economico-sociale e sul turismo quale fattore di sviluppo locale e nazionale.

25 Distretti culturali Bologna
La Provincia di Bologna (oggi Città Metropolitana) ha attivato nel 2015 la realizzazione dei distrettuali culturali. Il sistema è costituito da sei Distretti: Casalecchio di Reno – Imolese - Montagna – Pianura Est - Pianura Ovest – San Lazzaro, che insieme a Bologna organizzano i servizi e l'attività culturale di 55 Comuni, con 250 istituti culturali e centinaia di associazioni e soggetti locali, offerti a di residenti. La città metropolitana si occupa della programmazione, del coordinamento e della valorizzazione delle attività

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