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Adeguamento obiettivi curricolari

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Presentazione sul tema: "Adeguamento obiettivi curricolari"— Transcript della presentazione:

1 Adeguamento obiettivi curricolari
Strategie utili al raggiungimento di tale obiettivo: SOSTITUZIONE FACILITAZIONE SEMPLIFICAZIONE SCOMPOSIZIONE PARTECIPAZIONE

2 SOSTITUZIONE E’ la strategia che mira alla «accessibilità» attraverso l’impiego di altri codici o modalità di input/output. Ad esempio per l’obiettivo «comprendere un testo» un alunno non vedente può utilizzare il Braille, l’alunno con DSA un lettore di testi, etc.

3 FACILITAZIONE E’ la strategia che prevede l’utilizzo di tecnologie motivanti (LIM, software), contesti stimolanti e partecipativi (cooperative learning, tutoring, laboratori) per la realizzazione di un apprendimento significativo. Di fondamentale importanza la corretta predisposizione dell’ambiente scolastico che deve essere idoneo alla partecipazione di tutti gli alunni.

4 SEMPLIFICAZIONE In questo caso il compito richiesto, rispetto al resto della classe, è semplificato in merito a comprensione, elaborazione e risposta. Potrebbe, infatti, essere necessario modificare il lessico, ridurre la complessità concettuale, modificare i criteri di risposta, ricorrendo a strumenti compensativi o misure dispensative (ad esempio l’utilizza della calcolatrice durante i compiti in classe o le mappe concettuali per la verifica orale , i tempi piu’ lunghi per alunni con DSA)

5 SCOMPOSIZIONE Questa strategia consente di modificare l’obiettivo per renderlo piu’ accessibile (scomporlo in nuclei fondanti). Viene prestata una maggiore attenzione ai processi cognitivi piu’ che all’aspetto nozionistico, isolando le «attività fondanti>> del compito riconducibili ad applicazioni pratiche piu’ che teoriche.

6 PARTECIPAZIONE Con tale strategia si cerca la partecipazione dell’alunno ai momenti più significativi dell’attività della classe, per rafforzare la coesione del gruppo, l’inclusione, la comunicazione. L’obiettivo è più sociale che cognitivo.

7 La scelta del tipo di strategia d di adattamento da utilizzare, ovviamente, dipende dalla condizione dell’alunno. Altro elemento di criticità nella didattica dell’inclusione è la scelta dei libri di testo. Quando i materiali didattici non sono adatti all’alunno disabile l’insegnante di sostegno deve scegliere se ricorrere a materiali strutturati specifici o adattare/semplificare quelli usati dal resto della classe. Il materiale strutturato è rappresentato da testi specializzati con validazione scientifica, dai software specifici.

8 Quando il docente ricorre alla semplificazione dei testi può usare tre diversi livelli a seconda della gravità del deficit. Primo livello di semplificazione. E’ pensato per alunni con difficoltà percettive nell’approccio ai testi (alunni DSA) . In tal caso si estrapolano dal testo i concetti chiave e si rendono piu’ evidenti (colorazione, collegamento ipertestuale, , mappe) Secondo livello di semplificazione. E’ ’ pensato per alunni medio-gravi e prevede la ristrutturazione del testo attraverso l’eliminazione delle parti non essenziali, la semplificazione dei linguaggi, l’ingrandimento dei caratteri, l’evidenziazione delle parole chiave. Terzo livello di semplificazione. E’ pensato per alunni con gravi difficoltà cognitive che necessitano della massima riduzione degli stimoli linguistici per lasciare spazio alle immagini-

9 ORGANIZZATORI ANTICIPATI
I vari livelli di semplificazione agevolano la comprensione ma non aiutano nell’organizzazione dei concetti. Gli organizzatori anticipati sono i materiali forniti prima dello stimolo e la loro funzione è quella di facilitare la comprensione delle relazioni. Tra i più efficaci i diagrammi, le mappe concettuali.

10 Adattare le materie di studio
A molti docenti risulta difficile identificare gli elementi di contatto tra la programmazione individualizzata ed il curricolo di classe di alcune discipline, soprattutto in presenza di determinate tipologie di deficit. Spesso la convinzione che alcuni contenuti siano inaccessibili non consentono una interazione efficace tra l’azione del docente curricolare e quello di sostegno penalizzando il percorso di inclusione dell’alunno stesso.


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