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Geografia simbolica e geografia sociale

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Presentazione sul tema: "Geografia simbolica e geografia sociale"— Transcript della presentazione:

1 Geografia simbolica e geografia sociale
I molteplici effetti dell’accresciuta mobilità territoriale e sociale nell’Italia degli anni Sessanta

2 Analisi e descrizione della «grande trasformazione» italiana
Nel cinema: Rocco e i suoi fratelli (L. Visconti, 1960); La dolce vita (F. Fellini, 1960); Il posto (E. Olmi 1961); Il sorpasso (D. Risi, 1962) Nella letteratura: Luciano Bianciardi, Goffredo Parise, Pier Paolo Pasolini Nella politica: il gruppo Quaderni Rossi (Torino, ) e la pratica della conricerca.

3 I conflitti di lavoro come contesto di unificazione sociale, politica, culturale
Il ruolo decisivo del basso costo del lavoro per la crescita eccezionale negli anni del «miracolo» è decisivo anche per la prima recessione negli anni 1963/64 La crescita dei conflitti di lavoro nella seconda metà degli anni 1960 e l’escalation dell’autunno caldo Il ruolo del proletariato meridionale nella radicalizzazione dei conflitti. Il valore simbolico delle rivendicazioni uguali per tutti: aumenti salariali uguali per tutti, eliminazione dei più bassi livelli di qualifica, abolizione delle «gabbie salariali».

4 Il Sessantotto come contesto di amalgamazione sociale interregionale
Anche le proteste studentesche favoriscono l’integrazione sociale tra giovani studenti di tutte le aree del Paese su obiettivi condivisi di lotta. Negli anni Settanta anche il movimento di liberazione delle donne promuove la circolazione di idee e di forme di azione tra le diverse regioni di Italia. Particolarmente vivace è il dialogo tra Roma e Milano, tra Roma e Napoli, Catania, Firenze, Torino, ecc. In sintesi: la diffusione delle proteste e dell’azione collettiva su questioni transregionali ha favorito l’integrazione sociale di ampi segmenti della società italiana. Il divario Nord-Sud passa in secondo piano.

5 I consumi come fattore di integrazione sociale
L’aumento dei consumi privati è considerevole in tutte le aree del paese; i consumi di massa alimentano sentimenti di appartenenza; favoriscono l’attenuazione (o rimarcano in maniera più raffinata la persistenza) delle distinzioni di classe. Nel decennio 1960 si attenua la disparità territoriale nella distribuzione della ricchezza. Il lento ma considerevole restringimento della forbice sociale continua fino a che vi sono risorse economiche e finanziarie disponibili. La recessione internazionale emersa nel pone fine a questo trend, la forbice sociale riprende ad aprirsi, riemerge il problema del divario.


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