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LAVORO UMANO Ricambio organico con la natura. Specificità capitalistica del lavoro salariato.

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Presentazione sul tema: "LAVORO UMANO Ricambio organico con la natura. Specificità capitalistica del lavoro salariato."— Transcript della presentazione:

1 LAVORO UMANO Ricambio organico con la natura. Specificità capitalistica del lavoro salariato.

2 Lavoro in generale nelle società di classe
Lavoro in generale nelle società di classe. Suo disconoscimento e dissimulazione. Schiavitù come prima forma di lavoro gratuito. Identità di lavoro e pluslavoro nell’appropriazione della persona. Disprezzo sociale conseguente all’occultamento della sua funzionalità economica. Prevenzione della conflittualità sociale mediante leggi e dominio ideologico basato sulla forza (politica, militare, sociale). Rigidità istituzionale e difesa dei privilegi di classe. Servitù della gleba. Lavoro in proprio e pluslavoro gratuito giuridicamente imposto. Inferiorizzazione materiale e sociale. Lavoro salariato inscritto nelle leggi economiche (contratto) che simulano eguaglianza nella compravendita della forza-lavoro. Il comando si inscrive nel pluslavoro estorto, dissimulato in forme socialmente invisibili.

3 Lavoro come misura reale del valore di scambio delle merci
Lavoro come originaria moneta d’acquisto. Le merci sono lavoro umano oggettivato, commensurabili in base al comune valore. Denaro come misura dei valori, incarnazione sociale di lavoro (e scala dei prezzi). La divisione del lavoro ne aumenta le capacità produttive (aumento di destrezza, risparmio di tempo, facilitazione di macchine).

4 Sistema di macchine messo in moto da un automa
I lavoratori sono determinati solo come organi coscienti (non solo meccanici o intellettuali). La macchina è un mezzo di lavoro posta dal capitale e ad esso corrispondente (non dei lavoratori singoli), di cui media l’attività nei confronti dell’oggetto. Le leggi meccaniche sono la sua anima. I lavoratori sono ridotti ad astrazione di attività regolata dalla macchina. L’unità lavorativa si trova nel macchinario vivente (attivo), non nei lavoratori insignificanti. Il lavoro vivente è accessorio delle macchine di cui è mezzo della loro azione.

5 La massima negazione del lavoro necessario è necessità del capitale
Il capitale fisso si presenta sotto forma di macchine. La f-l valorizzante si presenta come qualcosa di infinitamente piccolo; scompare anche ogni rapporto al bisogno immediato del produttore. accumulazione di scienza, forza e abilità delle forze produttive generali del cervello sociale. Il lavoro sociale (aumento della produttività) si esprime nel capitale, non nel lavoro. E’ progresso sociale di cui il capitale si appropria gratis.

6 Accumulazione delle forze produttive oggettivate e del lavoro oggettivato
Il capitale non è il rapporto sociale ultimo o più adeguato all’impiego delle macchine. Il lavoro immediato e la sua quantità scompaiono come principio determinante della produzione – della creazione di valore d’uso – ridotti quantitativamente a proporzione esigua, e qualitativamente a momento indispensabile ma subalterno rispetto al lavoro scientifico in generale (dono naturale del lavoro sociale benché storico). Il capitale lavora alla sua dissoluzione come forma dominante della produzione.

7 Il salario ricevuto come ricambio del capitale (come capitale circolante)
Il capitale fisso, determinato come mezzo di produzione (macchine), produce valore: a) in quanto è valore; b) in quanto aumenta il rapporto tra PV e L necessario. Il capitale è mediatore tra i lavoratori nella forma di capitale circolante. Le macchine non sostituiscono f-l mancante, ma per ridurre la f-l presente in massa, alla misura necessaria. Le macchine sono solo dove la f-l è in massa. La forza è fuori del lavoro come suo depotenziamento. Lavoratori come non-automi, appropriati.

8 Il capitale fisso perde il suo valore d’uso se non utilizzato, il suo valore non trapassa nel prodotto L’appropriazione di lavoro vivo nelle macchine acquista una realtà immediata: è analisi e applicazione di leggi meccaniche e chimiche, scaturite dalla scienza. L’invenzione diventa un’attività economica. Le macchine procedono dalla divisione del lavoro in cui questo viene scomposto in operazioni meccaniche. La f-l viene svalutata e il lavoro determinato è assorbito dal capitale «come se in corpo ci avesse l’amore». Le macchine creano PV non perché hanno valore, ma in quanto aumentano il tempo di lavoro supplementare o diminuiscono quello necessario.

9 Processo di trasformazione dell’organizzazione del lavoro.
Duplice natura del lavoro: perde le caratteristiche proprie di generatore di valori d’uso. Astrazione massima affiancato alle macchine (elemento costitutivo del processo di valore). «Determinato dalla necessità e dalla finalità esterna»: soggetto a mutamenti continui quantitativi e qualitativi; non a estinzione o palingenesi. Automazione del controllo: la divisione del lavoro accentua il livellamento dei lavori nel lavoro combinato. Il lavoratore collettivo produce una ricchezza materiale che ha la forma sociale del capitale-merce.

10 Inseparabilità concettuale e pratica di lavoro e non-lavoro
Il lavoro socialmente combinato (manuale e intellettuale, mentale) è appropriato sia come attività sia come risultato (scienza). Subordinazione del lavoro vivo al lavoro morto (forma storica). Taylorismo, ohnismo, smart work ….: flessibilità, compatibilità, pieno controllo sul sindacato finalizzati ad abbassare il salario sociale globale.


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