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ABLAZIONE TRANS CATETERE NEL FLUTTER ATRIALE TIPICO
ABLAZIONE TRANS CATETERE NEL FLUTTER ATRIALE TIPICO. UNA PROCEDURA UTILE E SICURA ANCHE NEL GRANDE ANZIANO ? GRECO 1 , M. GRIMALDI 2, V. FORINO 1 , G. LOTITO 1, L. RANIERI 1, F. MASTROIANNI 1, T. LANGIALONGA 2, 1 UOC di Geriatria, 2UOC di Cardiologia . Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Regionale "F. Miulli“ – Acquaviva delle Fonti (BA) Introduzione: Le linee guida internazionali suggeriscono un forte razionale per l’esecuzione di un‘ablazione trans catetere del flutter atriale comune del giovane adulto, evidenziandone i vantaggi in termini clinici ed economici (cost-effectiveness analysis - QUALY) versus la terapia standard con antiaritmici. Non esistono invece evidenze derivate da studi condotti nella popolazione dei grandi anziani. Scopo: Viene segnalato il successo terapeutico e la tollerabilità di questa stessa procedura in un grande anziano affetto da flutter atriale comune persistente e scompenso cardiaco con disfunzione ventricolare severa. Materiali e metodi: PG di 92 anni giungeva alla nostra osservazione per dispnea a riposo, edemi declivi presenti da circa un mese ed ad andamento progressivamente ingravescente. Nella storia precedente presenza di ipertensione arteriosa da alcuni anni ed il riscontro nei tre mesi precedenti l’ammissione di un aritmia cardiaca imprecisata. All’ingresso le condizioni generali del paziente erano scadenti. A livello toracico era presente un ‘ottusità basale bilaterale con riduzione del FVT e del MV L’azione cardiaca era ritmica con frequenza ventricolare media di 140 bpm. La PA era 110/60 mmHg. Era inoltre presente un moderata epatomegalia e la positività del reflusso epato-giugulare. Erano presenti edemi declivi. Gli esami strumentali evidenziavano una sostanziale normalità degli esami ematochimici ed in particolare gli ormoni tiroidei con un modesto movimento di AST ed ALT che risultavano due volte la norma. Il, dosaggio del NT- proBNP era di 902 ng/l; l’ECG era compatibile con la presenza di un flutter comune con risposta ventricolare di 140 bpm. La radiografia del torace evidenziava la presenza di un versamento pleurico bilaterale e una modesta cardiomegalia. Il paziente veniva trattato con diuretici, ace inibitori e digitale. L’ecocardiogramma evidenziava la presenza cardiopatia ipertensiva con disfunzione sistolica di grado moderato-severo ( FE 35%) una stenosi aortica di grado lieve ed un’insufficienza mitralica di grado lieve-moderato. Durante la degenza l’impiego dei comuni antiaritmici a dosaggio pieno (amiodarone prima e verapamil poi) risultava inefficace. Per questo motivo veniva intrapreso uno studio elettrofisiologico con conferma della diagnosi di flutter atriale tipico. Veniva quindi eseguita una ecografia endocavitaria che escludeva la presenza di formazioni trombotiche e consensualmente si procedeva ad ablazione mediante lesione lineare dell’istmo cavo-tricuspidalico con successivo ripristino del ritmo sinusale e presenza di blocco bidirezionale sotto istmico. Dopo la procedura le condizioni cliniche del paziente miglioravano progressivamente con scomparsa della dispnea, degli edemi declivi e del versamento pleurico già segnalati. Il dosaggio dell Nt-pro BNP scendeva a 245 ng/L e l’ecocardiogramma documentava l’incremento della frazione di eiezione al 48%. Il paziente veniva dimesso in settima giornata dalla procedura in terapia con ace inibitori e basi dosaggi di diuretico. Interruzione del flutter durante erogazione di radiofrequenza Ecg dopo ablazione Mappa attivazione atri dx punti di ablazione Cava inf. E sup. Conclusioni: L’ablazione trans catetere del flutter comune si è dimostrata nel paziente anziano una procedura efficace e sicura e pertanto rappresenta un’opzione terapeutica importante dalla quale anche il grande anziano non deve essere escluso. Bibliografia: Rodgers M, McKenna C, Palmer S, Chambers D, van Hout S, Golder S, Pepper C, Todd D, Woolacott N.: Curative catheter ablation in atrial fibrillation and typical atrial flutter: systematic review and economic evaluation . Health Tecnology Assess. 2008; 12: Mappa attivazione atrio dx con punti di ablazione ECG di base tel UOC di Geriatria – UOC Cardiologia - Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Regionale "F. Miulli“ Acquaviva delle Fonti (BA)
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ORGANIZZAZIONE INFERMIERISTICA PER MODULI
E QUALITA’ PERCEPITA UN’OPPORTUNITA’ PER LA GERIATRIA ? G. Notarnicola1, M. Lenoci 1, L. Frizzale1, T. Morgese1 , M. Tiburnino1, A. Stasi1, C. Procino1 , S. Montanaro2, A. Nitti2, A. Greco 1 1UOC di Geriatria; 2Direzione Sanitaria Ospedale F. Miulli Acquaviva delle Fonti (BA) Introduzione: L’assistenza infermieristica avanzata organizzata contribuisce ad un miglioramento della qualità delle cure (1). L’organizzazione per moduli o settori rappresenta un superamento del sistema classico per compiti, già in uso in alcune realtà ospedaliere è potenzialmente in grado di migliorare il rapporto infermiere-paziente. Questo sistema infatti responsabilizza e motiva maggiormente il team infermieristico per cui l’assistenza è erogata in maniera personalizzata, continuativa e completa. Il paziente inoltre identifica con certezza un infermiere di riferimento dal quale ottenere in maniera più diretta la risposta ai propri bisogni. Scopo: valutare l’impatto di un’organizzazione per moduli sulla qualità assistenziale percepita dal paziente. Materiali e metodi: Nel mese di Maggio 2010 è stato realizzato all’interno dell’UOC di Geriatria dell’Ospedale F. Miulli un modello assistenziale per moduli riservato a 10 pazienti. I restanti 26 pz sono stati seguiti con lo schema per compiti. E’ stato analizzato un campione di 44 pazienti di cui 22 (gruppo A) assistito secondo lo schema per moduli e 22 (gruppo B) per compiti. Al termine della degenza è stato somministrato un questionario che esplorava il livello di soddisfazione nei seguenti domini della qualità assistenziale infermieristica percepita dal paziente: chiarezza delle informazioni; attenzione dimostrata alle sue esigenze; tempestività della risposta alle sue richieste; disponibilità del personale infermieristico; qualità delle prestazioni infermieristiche erogate; qualità della componente relazionale infermieristica. Ciascun dominio prevedeva una suddivisione in quattro livelli: ottimo, buono, sufficiente, insufficiente. Risultati: I due gruppi sono risultati omogenei per sesso ed età. Le principali differenze nel livello di soddisfazione tra i due gruppi sono sintetizzate nella tabella 1. TAB. 1 Livello di soddisfazione Dominio Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente Chiarezza informazioni ( %. risp/gruppo) 28% A vs 14%B 36%A vs 41%B 0A vs 4%B Attenzioni alle sue esigenze (%. risp/gruppo) 32%A vs 5%B 46% A vs 32% B 22% A vs 55%B 0A vs 8%B Tempestività risposte 17%A vs 1%B 45% A vs 32% B 18% A vs 45% B 0A vs 22% B Disponibilità 23% A vs 14%B 50% A vs 36% B 27% A vs 41% B 0A vs 9% B Qualità prestazioni 27% A vs Componente relazionale 32% A vs 13% B 55% A vs 27% B 13% A vs 42% B 0A vs 18% B Conclusione: Il modello organizzativo dell’assistenza infermieristica per moduli produce un significativo aumento nel livello della qualità assistenziale percepita dal paziente. Ulteriori studi saranno comunque necessari per confermarne la validità con indicatori di processo maggiormente oggettivi quali la durata di degenza, la mortalità e la prevenzione della fragilità. Bibliografia: 1) Dellai G: La formazione infermieristica avanzata in Geriatria: l’esperienza del Master dell’Università di Verona in Trento. G. Gerontol 2004; 52:483-89 tel UOC di Geriatria - Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Regionale "F. Miulli“ Acquaviva delle Fonti (BA)
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