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I LICENZIAMENTI COLLETTIVI

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Presentazione sul tema: "I LICENZIAMENTI COLLETTIVI"— Transcript della presentazione:

1 I LICENZIAMENTI COLLETTIVI

2 ART. 41 COSTITUZIONE Direttive UE (98/59CE)=nozione e procedure

3 Art. 41 Cost. Il lic. coll. coinvolge una molteplicità di interessi, individ e coll. --- intervento sindacato = Accordi interconf. settore industriale 1950 e 1965. Art. 41 Cost. Libertà iniziativa economica privata

4 Direttive UE: 98/59 CE Nozione: ogni licenziamento effettuato da un d.l. per uno o più motivi non inerenti la persona del lavor., avendo riguardo ad un certo numero di lavor., in un determinato arco di tempo Obbligo di consultazione sindacato (e dunque di informazione) = Lunga astensione normativa --- due condanne CGUE

5 Licenziamenti collettivi nella l.n. 223/1991
Licenziamenti in corso di programma di risanamento/razionalizzazione dell’impresa = procedura di mobilità – art. 4 l.n. 223/1991 Art. 24 l.n. 223/1991 licenziamento per riduzione di personale

6 Art. 4 l.n. 223/1991 Mobilità Impresa in Cigs che non riesce a reimpiegare tutti i lavoratori Irrilevanza del numero dei lavoratori coinvolti Una volta c’era IM ora la procedura è sganciata dal sostegno specifico al reddito e i lavor. beneficeranno, ove abbiano i requisiti, della Naspi.

7 Art. 4 l.n. 223/1991 Procedura di mobilità
Obbligo di informazione ai sindacati e alla pubblica autorità Eventuale esame congiunto Eventuale mediazione degli organi pubblici Ricerca di soluzioni alternative alla mobilità (deroga art c.c., piani sociali)

8 Art. 4 l.n. 223/1991 Mobilità: licenziamenti
Anche in assenza di accordo collettivo l’imprenditore può procedere al collocamento in mobilità, licenziando i lavoratori eccedenti Criteri di scelta dei lavoratori sono contrattuali (criteri legali sono sussidiari: esigenze tecnico produttive ed organizzative + carico familiare + anzianità; divieto lic. discriminatori) Comunicazione in forma scritta del licenziamento ai lavoratori - obbligo di preavviso Inefficacia licenziamenti intimati senza forma scritta: applicazione reintegrazione ex art. 18 S.L. cioè tutela reale piena Violazione procedura: tutela indennitaria forte (12/24 mensilità) Violazione dei criteri di scelta: tutela reale (reintegrazione e ris. danno), ma il dl può cambiare la scelta dei lavoratori erratamente licenziati con altri rispondenti ai criteri senza ripetere la procedura di lic coll

9 Art. 24 ln. 223/1991 Licenziamento per riduzione di personale
Datori di lavoro (imprenditori e non) con più di 15 dipendenti (gli altri??? Pluralità di lic per g.m.ogg. = stessa disciplina) Riduzione o trasformazione di attività o di lavoro 5 licenziamenti in un arco di 120 gg., in un’unica unità produttiva o in più unità produttive nell’ambito provinciale Cessazione di attività Si applicano le norme dettate per la mobilità (art. 4 l.n. 223/1991, fatta salva la tutela reale per violazione criteri scelta laddove la tutela è obbligatoria per i dl non imprenditori)

10 Impugnazione Si applica stessa disciplina dei lic.indiv.

11 Renzi Jobs Act

12 Tutele crescenti si applicano ad assunti prima del 7.3.2015:
Immaginare un gruppo di lav. da licenziare collettivamente formato da assunti prima e assunti dopo tale data = sperequazione enorme dell’apparato sanzionatorio applicabile in caso di lic. illegittimo!

13 Licenziamenti collettivi d.lg.vo n. 23/2015
CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI Per i licenziamenti collettivi il decreto stabilisce che, in caso di violazione delle procedure (art. 4, comma 12, legge 223/1991) o dei criteri di scelta (art. 5, comma 1), si applica sempre il regime dell’indennizzo monetario che vale per gli individuali (da un minimo di 4 ad un massimo di 24 mensilità). In caso di licenziamento collettivo intimato senza l’osservanza della forma scritta la sanzione resta quella della reintegrazione, così come previsto per i licenziamenti individuali.

14 Trasferimento d’azienda
Art c.c. Art. 47 l.n. 428/1990

15 Fonti normative Art. 2112 c.c. Direttiva CE n. 77/187
Art. 47 l.n. 428/1990 Direttiva CE n. 98/50 D.lg.vo n. 18/2001 Direttiva CE n. 2001/23 Art. 32 d.lg.vo n. 276/2003

16 Tutela individuale del lavoratore
Art c.c.

17 NOZIONE DI TRASFERIMENTO DI AZIENDA
Art c.c., V c.: qualsiasi operazione che, in seguito a cessione contrattuale o fusione, comporti il mutamento nella titolarità di un'attività economica organizzata, con o senza scopo di lucro, preesistente al trasferimento e che conserva nel trasferimento la propria identità a prescindere dalla tipologia negoziale o dal provvedimento sulla base del quale il trasferimento è attuato ivi compresi l'usufrutto o l'affitto di azienda.

18 NOZIONE DI TRASFERIMENTO DI AZIENDA
Art c.c., V c.: Le disposizioni del presente articolo si applicano altresì al trasferimento di parte dell'azienda, intesa come articolazione funzionalmente autonoma di un'attività economica organizzata, identificata come tale dal cedente e dal cessionario al momento del suo trasferimento

19 Ampiezza nozione di trasferimento di azienda - Norme 2001/2003)
Dall’articolazione funzionalmente autonoma preesistente al trasferimento ad articolazioni di azienda prive di autonomia fino al trasferimento (modifica introdotta dal d.lg.vo n. 276/2003) = Outsourcing di fasi o parti dell’attività

20 Attività economica organizzata
“entità economica che conserva la propria identità, intesa come insieme di mezzi organizzati al fine di svolgere un’attività economica, sia essa essenziale o accessoria” direttiva CE n.98/50 entità prive di elementi materiali o immateriali, es. successione nell’appalto pulizia locali

21 1. Principio della continuità del rapporto di lavoro
Art c.c., I c.: In caso di trasferimento d'azienda, il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano. = Successione nel contratto è un effetto necessario Non è richiesto il consenso del lavoratore (salva applicazione art c.c., dimissioni con preavviso)

22 Principio della continuità del rapporto di lavoro
Art c.c., IV c.: Ferma restando la facoltà di esercitare il recesso ai sensi della normativa in materia di licenziamenti, il trasferimento d'azienda non costituisce di per sé motivo di licenziamento. Il lavoratore, le cui condizioni di lavoro subiscono una sostanziale modifica nei tre mesi successivi al trasferimento d'azienda, può rassegnare le proprie dimissioni con gli effetti di cui all'art , I c. (per giusta causa con diritto a indennità di mancato preavviso).

23 Applicazione della tutela dell’art. 2112 c.c.: vantaggi e svantaggi
La tutela è vantaggiosa quando il trasferimento riguarda l’azienda o l’impresa nel suo complesso E’ svantaggiosa quando oggetto del trasferimento è un’articolazione dell’impresa: possibile peggioramento condizioni di lavoro

24 2. Vincolo solidarietà Art. 2112 c.c., II c.
Il cedente ed il cessionario sono obbligati, in solido, per tutti i crediti che il lavoratore aveva al tempo del trasferimento. Con le procedure di cui agli articoli 410 e 411 del codice di procedura civile (conciliazione in sede sindacale o amministrativa), il lavoratore può consentire la liberazione del cedente dalle obbligazioni derivanti dal rapporto di lavoro.

25 3.Conservazione trattamenti economici e normativi
Art c.c., III c.: Il cessionario è tenuto ad applicare i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali ed aziendali vigenti alla data del trasferimento, fino alla loro scadenza, salvo che siano sostituiti da altri contratti collettivi applicabili all'impresa del cessionario. L'effetto di sostituzione si produce esclusivamente fra contratti collettivi del medesimo livello.

26 La tutela collettiva nel trasferimento di azienda
Art. 47 l.n. 428/1990

27 Obbligo di informazione sindacale
Quando si intenda effettuare un trasferimento d'azienda in cui sono complessivamente occupati più di quindici lavoratori, anche nel caso in cui il trasferimento riguardi una parte d'azienda, il cedente ed il cessionario devono darne comunicazione per iscritto almeno venticinque giorni prima che sia perfezionato l'atto di trasferimento alle rappresentanze sindacali

28 Obbligo di informazione sindacale: contenuto
L'informazione deve riguardare: a) la data o la data proposta del trasferimento; b) i motivi del programmato trasferimento d'azienda; c) le sue conseguenze giuridiche, economiche e sociali per i lavoratori; d) le eventuali misure previste nei confronti di questi ultimi

29 Consultazione sindacale
Su richiesta scritta delle rappresentanze sindacali o dei sindacati di categoria, comunicata entro sette giorni dal ricevimento della comunicazione del trasferimento, il cedente e il cessionario sono tenuti ad avviare, entro sette giorni dal ricevimento della richiesta dei sindacati, un esame congiunto con i soggetti sindacali richiedenti. La consultazione si intende esaurita qualora, decorsi dieci giorni dal suo inizio, non sia stato raggiunto un accordo

30 Condotta antisindacale
Il mancato rispetto, da parte del cedente o del cessionario, degli obblighi di informazione e consultazione sindacale costituisce condotta antisindacale ai sensi dell'articolo 28 della legge 20 maggio 1970, n. 300

31 Aziende in crisi Qualora il trasferimento riguardi aziende o unità produttive in crisi aziendale accertata o sottoposte a procedura concorsuale e nel corso della consultazione sia stato raggiunto un accordo circa il mantenimento anche parziale dell'occupazione, ai lavoratori il cui rapporto di lavoro continua con l'acquirente non trova applicazione l'articolo 2112 del codice civile

32 Aziende in crisi Il predetto accordo può altresì prevedere che il trasferimento non riguardi il personale eccedentario e che quest'ultimo continui a rimanere, in tutto o in parte, alle dipendenze dell'alienante. I lavoratori che non passano alle dipendenze dell'acquirente, dell'affittuario o del subentrante hanno diritto di precedenza nelle assunzioni che questi ultimi effettuino entro un anno dalla data del trasferimento, ovvero entro il periodo maggiore stabilito dagli accordi collettivi. Nei confronti dei lavoratori predetti, che vengano assunti dall'acquirente, dall'affittuario o dal subentrante in un momento successivo al trasferimento d'azienda, non trova applicazione l'articolo 2112 del codice civile


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