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LINGUE E LINGUISTICA AFRICANA laboratorio 2017-18
#3 LINGUE E LINGUISTICA AFRICANA laboratorio UNIOR - Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo
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COMPLESSITÀ DELLE LINGUE
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SET CONSONANTICO SET VOCALICO SISTEMA TONALE STR. SILLABICA
piccolo (6-14) moderatamente piccolo (15-18) medio (22 ±3) moderatamente grande (26-33) grande (34+) medio (2-4) piccolo (5-6) grande (7-14) SISTEMA TONALE STR. SILLABICA semplice complesso non ci sono toni semplice moderatamente complessa complessa
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COMPLESSO COMPLESSO COMPLESSO COMPLESSO
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SEMPLICE COMPLESSO COMPLESSO SEMPLICE
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∅ CONSONANTI ST. SILLABICA SIST. TONALE VOCALI piccolo (6-14) semplice
medio (5-6) 8 ∅ 10 mod. compl. 13 mod. picc. (15-18) piccolo (2-4) 11 29 mod. piccolo (15-18) complesso mod. grande (26-33) grande (34+) medio (22 ±3) 17 15 14 grande (7-14) 18 20
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CONSONANTI ST. SILLABICA SIST. TONALE VOCALI grande (34+) complesso grande (7-14) mod. picc. (15-18) piccolo (6-14) semplice piccolo (2-4)
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TIPOLOGIA: A COSA SERVE?
La tipologia permette lo studio comparativo delle lingue naturali, indipendentemente dalla loro affiliazione genetica. Conseguentemente, una descrizione a base tipologica di una lingua X consente la comparazione di strutture. a-tipologica tipologica pronomi soggetto aggettivi tempi sintassi pronomi dimostrativi costituenti della frase funzione aggettivale sistema TAM ordine dei costituenti funzione dimostrativa In ambito tipologico vengono comparati sistemi, non aspetti particolari di un sistema
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S-V-O V-S-O S-O-V SOGGETTO VERBO OGGETTO ORDINE DEI COSTITUENTI
A. GREENBERG (1963) S-V-O DOMINANTE Alcune limitazioni di V-S-O e S-O-V: lingue V-S-O non ammettono postposizioni; lingue V-S-O non ammettono l’ordine Aggettivo-Nome; lingue S-O-V non ammettono preposizioni; in comparazioni di maggioranza: lingue V-S-O presentano l’ordine Agg-Marcatore-Standard; lingue S-O-V presentano l’ordine Standard-Agg-Marcatore V-S-O RECESSIVI S-O-V
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V-S-O S-V-O S-O-V C A B D ORDINE % S-V 95 S-V-O 71 V-S-O 5 S-O-V 24
B. Heine (1976) V-S-O S-V-O S-O-V GREENBERG C A B D HEINE ORDINE % S-V 95 S-V-O 71 V-S-O 5 S-O-V 24 N-Gen 62 Prep-N 59 N-Adj 88 (Campione di 300 lingue africane, Heine 1976)
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A I TIPI DI LINGUE (HEINE) il soggetto precede il verbo (S-V)
(prototipico) il soggetto precede il verbo (S-V) l’oggetto segue il verbo (V-O) la frase avverbiale segue l’oggetto (Ogg-FA) aggettivi e dimostrativi seguono il nome (N-Agg) la preposizione precede il nome (Prep-N) il genitivo segue la testa nominale (N-Gen) marcatori TAM precedono il verbo (TAM-V) l’oggetto pronominale segue il verbo (V-ProOgg) il verbo non precede mai il soggetto la frase avverbiale non precede mai il verbo l’ordine Gen-N e N-Post non si presentano assieme
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A-Banda S-V-O; il genitivo segue il nome preferenza per preposizioni
qualificatori nominali (eccezion fatta per gli aggettivi) seguono il nome il verbo precede la frase avverbiale il pronome soggetto precede il verbo, l’oggetto segue l’oggetto segue il TAM marker Tutte le lingue di tipo Banda, ad eccezione dello hausa, non presentano una distinzione di genere a livello nominale. Alcune lingue di tipo A-Banda: Branca Adamawa Orientale (Niger-Congo) + Hausa
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A-Bantu il pronome indiretto precede il diretto;
la testa nominale precede il genitivo; aggettivi e numerali seguono il nome che li governa; la frase avverbiale segue verbo e aggettivo; il soggetto non segue il verbo; la particella negativa solitamente precede il verbo e il marcatore TAM. Alcune lingue di tipo A-Bantu: La maggior parte delle lingue bantu. Lingue bantu che non sono di questo tipo si trovano nella regione nord-occidentale dell’area Bantu. Lingue non bantu di questo tipo: due lingue cuscitiche vicine alle lingue bantu + Dinka (Nilotico Occ.) + Koalib (Kordofan Occ.)
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A-Duala il soggetto precede il verbo, l’oggetto lo segue
l’aggettivo segue il nome che lo governa l’aggettivo possessivo precede gli altri aggettivi la frase avverbiale segue il verbo il pronome soggetto precede e il pronome oggetto segue il verbo generalmente la particella negativa precede il verbo il pronome oggetto segue il marcatore TAM Alcune lingue di tipo A-Duala: Lingue bantu nord-occidentali: Duala, Bankon, Nyang, Nkosi Lingue ciadiche: Kulere Lingue nilotiche: Bari Khoisan meridionale: Batwa Kwa: Kukuruku (Nigeria) Copto
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B I TIPI DI LINGUE (HEINE) Genitivo precede il nome (Gen-N);
Postposizioni (N-Post); il verbo precede la frase avverbiale (V-FA); soggetto precede i marcatori TAM, il verbo e il pronome ogg.; ALCUNE CARATTERISTICHE GRAMMATICALI: una costruzione passiva ‘pura’ non esiste; la categoria del duale è assente; sistema di genere nominale basato sulla distinzione maschile/femminile è assente.
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C I TIPI DI LINGUE (HEINE) ordine di base è V-S;
oggetto e frase avverbiale seguono il verbo; preposizionale; il genitivo segue il nome; aggettivi, numerali e possessivi seguono il nome; suffissi (e raramente prefissi) usati per marcare distinzione singolare/plurale nel nome. ALCUNE CARATTERISTICHE GRAMMATICALI: la distinzione di numero è a livello nominale; causativi e intransitivi sono espressi tramite derivazione verbale; la distinzione di genere, se esiste, si basa sulla dicotomia maschile/femminile.
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D I TIPI DI LINGUE (HEINE) frase avverbiale precede il verbo (FA-V);
l’ausiliare segue il verbo principale; marcatori interrogativi precedono il verbo; affissi nominali di genere, quando presenti, sono suffissi al nome.
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I TIPI DI LINGUE SONO GERARCHICI
→ Gen-N → N-Post → V-S → FA-V C B D
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(Heine 1976)
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Ordine costituenti (NP) (WALS)
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Ordine costituenti (NP) – Africa sub-sahariana (WALS)
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ALLINEAMENTO SOGGETTO-OGGETTO
VERBO OGGETTO ARGOMENTI
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Gli argomenti ricoprono dei ruoli semantici
(o ruoli theta o ruoli tematici) Ruolo Descrizione AGENTE controllo + / senziente / inizia l’azione PAZIENTE controllo – / volizione – / subisce l’azione EXPERIENCER entità che prova un’emozione, sensazione, etc. LUOGO luogo in cui un’azione termina, si origina, etc. STRUMENTO entità che rende possibile un’azione CAUSA entità che causa un evento RICEVENTE entità che beneficia di un’azione MISURA/QUANTITÀ quantifica durata o altro tipo di estensione
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SOGGETTO VERBO OGGETTO IL FABBRO HA APERTO LA PORTA. LA CHIAVE
AGENTE PREDICATO PAZIENTE LA CHIAVE HA APERTO LA PORTA. STRUMENTO PREDICATO PAZIENTE GIOVANNI È CADUTO. PAZIENTE PREDICATO LA SLAVINA HA DISTRUTTO L’ALBERGO CAUSA PREDICATO PAZIENTE
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S A P soggetto dell’azione controllo + subisce l’azione senziente
(non è un ruolo tematico) S A P controllo + senziente subisce l’azione Esistono lingue che marcano un soggetto con il ruolo semantico di agente? Esistono lingue che fanno una differenza tra il soggetto (sia esso agente oppure no) e l’oggetto (marcandoli, ad es., in maniera diversa? Esistono lingue che marcano il soggetto, l’agente e il paziente?
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ACCUSATIVO ERGATIVO S S A A P P TRIPARTITO NEUTRALE S S A P A P
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S A P ACCUSATIVO a. sárée-n adii-n ni iyyi-t-i cane-nom bianco-nom foc
chiamato anche nominativo-accusativo S A P Oromo (Harar): [hae] Afroasiatico, Cuscitico, Oromoide, Oromo (Etiopia) a. sárée-n adii-n ni iyyi-t-i cane-nom bianco-nom foc abbaiare-f-impf ‘Il cane bianco sta abbaiando’ b. haat-tii okkóttée goot-t-i madre-nom pentola fare-f-impf ‘La madre sta cucinando (lett. sta facendo la pentola).’
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S A P NEUTRALE a. karè-n yanàa cin naamàa cane-def 3sgm.prog mangiare
Hausa: [hau] Afroasiatico, Ciadico, Ovest, A.1 (Nigeria, Niger) a. karè-n yanàa cin naamàa cane-def 3sgm.prog mangiare carne ‘Il cane sta mangiando carne’ b. shùugàbâ-r yaa koomàa presidente-def 3sgm.perf ritornare ‘Il presidente ha fatto ritorno’
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‘Il cane ha mangiato carne’ b. yaa ci shì
QUANDO DICHIARIAMO CHE UN SISTEMA È ACCUSATIVO O NEUTRALE DOBBIAMO SPECIFICARE LA NATURA DEL SOGGETTO E DELL’OGGETTO: UN SISTEMA PUÒ ESSERE NEUTRALE A LIVELLO NOMINALE MA ACCUSATIVO A LIVELLO PRONOMINALE. a. karè-n yaa ci naamàa cane-def 3sgm.perf mangiare carne ‘Il cane ha mangiato carne’ b. yaa ci shì 3sgm.perf mangiare 3sgm.ogg ‘lui lo mangiò’ (Hausa)
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Allineamento Soggetto-Paziente-Oggetto (noun phrase) (fonte: WALS)
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Criterio sintattico / morfologico
DEFINIRE UN AGGETTIVO Criterio sintattico / morfologico Hausa [Ciadico] “Adjectives in Hausa are defined syntactically by their use as nominal modifiers or predicators and semantically by their meaning. Morphologically simple adjectives are generally indistinguishable from nouns (...). Adjectives can nevertheless be distinguished from nouns. First, there are some derivations (...) whose sole function is to create adjectives, not nouns. (...)Functionally, adjectives serve as noun modifiers rather than head words. (...) Moreover, gender and number in adjectives are agreement features determined by the category of the head noun (...). The so-called simple adjective class consists of morphologically nonderived words.” (Newman 2000: 22-23).
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DEFINIRE UN AGGETTIVO Nome Basaa [Niger-Congo, Bantu]
“(...) adjectives are characterized by nominal morphology in Basaá and will be referred to as ‘adjectival nouns’. As such, they themselves have inherent gender and belong to one of six noun class pairings. (...) Class 1/2 adjectival nouns (...) may also follow the noun (...). These postposed forms can be identified as ‘adjectives’ even though almost all of them are either derived from or related to adjectival nouns in class 1/2.” (Hyman 2003:273-4).
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DEFINIRE UN AGGETTIVO Aggettivo Chichewa [Niger-Congo, Bantu]
“There are a few elements which may be regarded as specifically adjectival, since they are distinct forms – not mechanically determined – that are employed in the qualificative construction only.” (Watkins 1937:107).
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DEFINIRE UN AGGETTIVO Aggettivo da verbo !Xũ [Khoi-San]
“Il existe en !xũ une douzaine d’adjectifs qui suivent le nom sans être reliés à lui par la copule de qualification /a/. Ce sont en partie des verbes adjectifs.” (Köhler 1981).
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DEFINIRE UN AGGETTIVO COME IDENTIFICARE UN AGGETTIVO PRIMARIO? CRITERIO GENERALI non derivazione; (aggettivi sono marcati morfologicamente) CRITERI SPECIFICI, es: Fulfulde: non derivati + solo 1 grado di mutazione (criterio fonologico); Basaa: aggettivi primari sono gli unici che possono seguire il nome e si accordano in classe con quest’ultimo (criterio morfo-sintattico);
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CARATTERISTICHE FISICHE
SEMANTICA AGGETTIVI PRIMARI DIMENSIONE COLORE ETÀ VALORE POSIZIONE CARATTERE UMANO VELOCITÀ CARATTERISTICHE FISICHE
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DIMENSIONE COLORE categorie aggettivali di classi di aggettivi chiuse ETÀ VALORE POSIZIONE (alto, basso) CARATTERE (buono, maligno) VELOCITÀ (lento, veloce) CAR. FISICHE (duro, morbido)
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AGGETTIVI IN IGBO VALORE COLORE DIMENSIONE ETÀ ó̡má ‘buono’
ójíʔí ‘nero’ úkwú ‘grande’ ó̡hú̡ʔrú̡ ‘nuovo’ ó̡jó̡ʔó̡ ‘cattivo’ ó̡cá ‘bianco’ ńtá ‘piccolo’ ócyè ‘vecchio’
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Shingazidja (NC, Bantu) 26 Zaar (AA, Chadic) 25
Su un campione di 72 lingue (637 aggettivi), tutte presentano meno di 30 aggettivi primari = 9 aggettivi / lingua. Solo 12 lingue hanno più di 15 aggettivi: Ncam (NC, Gur) 27 Hausa (AA, Ciadico) 26 Shingazidja (NC, Bantu) 26 Zaar (AA, Chadic) 25 Kinyamwezi (NC, Bantu) 24 Gbaya (NC, Ubangi) 20 Sango (NC, Ubangi) 20 Lega-Beya (NC, Bantu) 19 Doko (NC, Bantu) 18 Kare (NC, Adamawa) 18 Orig (NC, Kordofaniano) 18 Bambara (NC, Mande) 17 (Guillaume Segerer 2008)
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nessun ordine dominante
AGGETTIVI AGGETTIVO-NOME NOME-AGGETTIVO nessun ordine dominante
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Ordine costruzione aggettivale (WALS)
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Ordine costruzione aggettivale – Africa Occidentale (WALS)
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ASPETTO PERFETTIVO IMPERFETTIVO
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IL SISTEMA TEMPO-ASPETTO-MODO
categorie aspettuali TEMPO MODO
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ASPETTO FUTURO I PERFETTO ABITUALE PRETERITO FUTURO II PROGRESSIVO
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PERFETTIVO IMPERFETTIVO PERFETTO PROGRESSIVO FUTURO I FUTURO II
ABITUALE PRETERITO
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SOGGETTO VERBO TAM LE INFORMAZIONI CONTENUTE IN UNA FRASE VERBALE:
contenuto semantico indicazione di un soggetto (numero ed eventualmente genere) indicazione dell’aspetto (A) indicazione del tempo e/o del modo (T-M) SOGGETTO VERBO TAM
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(yo) compart-í (tú) compart-iste (él) compart-ió (ns) compart-imos (vs) compart-isteis (ellos) compart-ieron (ja) hoda-m (ti) hoda-š (on/ona/ono) hod-a (mi) hoda-mo (vi) hoda-te (oni/one/ona) hoda-ju condividere perfetto semplice camminare presente
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COME CODIFICARE I MARCATORI TAM?
il TAM è marcato sul pronome soggetto il TAM è marcato tramite flessione verbale il TAM è marcato tramite flessione verbale + marcatori satellitari
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YA NÀA SOGGETTO VERBO 1. yanàa jiràa 3sg.m aspettare.nv
‘egli sta aspettando’ YA NÀA genere numero TAM
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‘noi stiamo aspettando’
ya -nàa jiràa ‘lui sta aspettando’ ta -nàa ‘lei sta aspettando’ mu -nàa ‘noi stiamo aspettando’ a -nàa ‘si sta aspettando’ aspetto IMPERFETTIVO + tempo/modo PROGRESSIVO aspetto PERFETTIVO + tempo/modo ABITUALE ya -kàn jiraa ‘abitualmente lui aspetta’ ta -kàn ‘abitualmente lei aspetta’ mu -kàn ‘abitualmente aspettiamo’ a -kàn ‘abitualmente si aspetta’
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SOGGETTO VERBO 2. ébài mẹ̀ lẹ́ cibo 1sg mangiare.pfv
‘È del cibo che ho mangiato’ PERFETTIVO>PERFETTO ébài mẹ̀ lẹ̀ cibo 1sg mangiare.ipfv ‘È del cibo che sto mangiando’ IMPERFETTIVO>PROG. PRES: Esan [ish]: Niger-Congo, Atlantico-Congo, Volta-Congo, Edoide (Nigeria)
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SOGGETTO VERBO 2. a-ni-sha ipfv-1sg-mangiare ‘Stavo mangiando’ gà
prefisso 2. SOGGETTO VERBO a-ni-sha ipfv-1sg-mangiare ‘Stavo mangiando’ IMPERFETTIVO>PROGRESS. gà ā-nī-gi-gəra 1sg.ind ipfv-1sg-red-imparare ‘Io imparerò’ IMPERFETTIVO>FUTURO Gwama [kmq]: Nilo-sahariano, Komuz, Koman, Kwama (Etiopia).
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2. gà ma˩˥-n-kə́tə̀b də̀bbábé 1sg.ind pfv-1sg-scrivere lettera
‘Ho scritto una lettera’ PERFETTIVO>PERFETTO mā ma˩˥-m-kə́tə̀b də̀bbábé 1pl.ind pfv-1pl-scrivere lettera ‘abbiamo scritto una lettera’ (Amare Tsehay Taye, 2013)
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SOGGETTO VERBO 3. mẹ̀ ọ gha lẹ́ ébài 1sg 3sg ipfv mangiare cibo
marcatori satellitari mẹ̀ ọ gha lẹ́ ébài 1sg 3sg ipfv mangiare cibo ‘Stavo mangiando’ IMPERFETTIVO>PROG. PASS PERFETTIVO>FUTURO mẹ̀ ọ khian sé eni emila 1sg 3sg fut tirare def bestiame ‘Tirerò il bestiame’
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CLASSI VERBALI E SISTEMA TAM (es KUSHI)
PASSO #1 – IN COSA DIFFERISCONO LE FORME VERBALI? ɓìrò colpire tɔ̀kkɔ̀ annodare ɓwààrɔ̀ dividere shùùrò trebbiare (1) dùsshò trebbiare (2) fʊ̀ finire bὲɛ sparare CV.CV CVC.CV CVV.CV CV CVV
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CLASSI VERBALI SULLA BASE DELLA FORMA DELLA RADICE
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PASSO #2 – COME SI COMPORTANO LE FORME VERBALI NEL SISTEMA TAM?
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come cambiano le forme verbali nei vari TAM?
cambiamento tonale? come si manifesta la flessione verbale? con quali morfemi si realizza la flessione verbale? con quali cambiamenti vocalici si realizza la flessione verbale?
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PASSO #3 – SISTEMATIZZAZIONE DEL RISULTATO
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ASPETTO TEMPO-MODO PASSO #4 – FLESSIONE VERBALE + SATELLITI
tὲy tà yàal-ànì ‘essa si scioglierà’ tὲy tà yὲmm-ànɪ̀ ‘lei inciderà il legno’ tὲy tà wìɪl-ànì ‘lei finirà’ tὲy tà nὲssh-ànɪ̀ ‘lei riposerà’ tὲy tà pàal-ànɪ̀ ‘lei tirerà uno schiaffo’’ TEMPO-MODO
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PASSO #5 – MASSIMA RAPPRESENTAZIONE SINTETICA
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GRAMMATICALIZZAZIONE
La grammaticalizzazione è un processo i lessemi perdono contenuto semantico e acquistano contenuto grammaticale i lessemi si trasformano in particelle grammaticali, preposizioni o congiunzioni i lessemi grammaticalizzati sono caratterizzati da erosione fonetica, ovvero dalla perdita di materiale fonetico (abbreviazione vocale finale, elisione, ecc) il lessema è un’unità ad alto grado di concretezza l’elemento grammaticalizzato è ad alto grado di astrazione L’esempio di sacco sacco un sacco un sacco di X (concreto) un sacco di dobloni un sacco di Y (astratto) un sacco di bene un sacco (astratto +) - Ci tieni a lei? – Un sacco!
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A B C D E F Network concettuale della grammaticalizzazione
il network può essere descritto come un modello di divergenza rappresentabile da una struttura ad albero; i differenti sensi sono connessi l’uno all’altro per mezzo di connettori stanti per passaggi concettuali; il passaggio è unidirezionale e va dal “concreto” all’ “astratto” A è quasi sembre un lessema (Heine, Claudi and Hünnemeyer Grammaticalization. A Conceptual Framework)
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Come vengono identificati i passaggi concettuali?
Lakoff (1987): schema immagine e metafora; Norvig e Lakoff (1987): immagine schema, metafora, metonimia, differenziazione del ruolo semantico e cambiamento/passaggio del profilo; Heine et al. (1997): senso focale vs senso non focale focale non focale senso primario senso secondario focus primario focus secondario significato denotativo significato connotativo proprietà centrale proprietà periferica propr. prototipica propr. tipica marcatore semantico stereotipo
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Esempio di ví ‘figlio’ in Ewe (lingua Niger-Congo parlata in Ghana e Togo)
ví significa ‘figlio, bambino’, ma assume il significato di ‘giovane’ quando affisso agli animali domestici e non, e il significato di ‘piccolo’ quando affisso a una categoria meno ristretta di animali nyi ‘vacca’ nyi-ví ‘vitello, giovane vacca’ lā ‘animale’ lā-ví ‘specie di animali piccoli’ GIOVANE PICCOLO nyi-ví significato denotativo proprietà centrale nucleo proprietà prototipica marcatore semantico significato connotativo propiertà periferica proprietà identificativa proprietà tipica stereotipo lā-ví
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macrostruttura microstruttura
Domini concettuali Contesto Similarità, analogia Implicazioni conversazionali Transfer tra domini concettuali Reinterpretazione indotta dal contesto Metafora Metonimia LOCALISMO [localism] La rete concettuale del processo di grammaticalizzazione si presta a diverse analisi e approcci. Un approccio è quello del ‘localismo’, ovvero la prospettiva secondo la quale le espressioni spaziali sono più basiche di altri tipi di espressione, costituendo infatti la fonte concettuale di queste ultime. “Much of what is commonly thought of as being metaphorical in the use of language can be brought within the scope of the thesis of localism” (Lyons 1977:720)
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Lakoff e Johnson. 1980. Metaphor We Live By. Chicago: CUP.
l’AMORE è un VIAGGIO il MATRIMONIO è un VIAGGIO la VITA è un VIAGGIO un ARGOMENTO è un VIAGGIO Analogamente, nella prospettiva localista: i viaggi iniziano con la partenza del soggetto e terminano con l’arrivo di questi nella sua destinazione di arrivo; partenza = fonte [source]; arrivo = obiettivo, target [goal] se la fonte e il goal sono concepiti come aree anziché come punti, partenza e arrivo potranno essere descritti per mezzo della loro intrinseca proprietà di ‘attraversabilità’, ‘passaggio da un area all’altra’, ‘passaggio di confine’, ecc. il modello produce le seguenti corrispondenze X ha imparato Y → X è arrivato a Y X ha dimenticato Y → X non è in Y
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Localismo e grammaticalizzazione la categoria SPAZIO è l’unica fonte;
Prodotti della grammaticalizzazione secondo l’approccio locatista: FONTE STRUTTURA DERIVATA - Categorie locative Categorie Temporali - Locazione astratta Possesso ed esistenza - Espressioni locative e Nozioni aspettuali di progressività e stato deittiche - Nozioni locative Frasi [clauses] temporali, causali e condizionali Localismo e grammaticalizzazione la categoria SPAZIO è l’unica fonte; la categoria SPAZIO è una delle possibili categorie fonte; la categoria SPAZIO non è una fonte;
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OGGETTO > ATTIVITÀ > SPAZIO > TEMPO > QUALITÀ
Concetti originari parti del corpo punto di riferimento altre fonti nessuna etimologia disponibile
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PARTE CORPO SOPRA SOTTO IN DAVANTI DIETRO testa 40 6 schiena 2 80 faccia 47 spalla glutei/ano 22 piede 3 1 pancia/stomaco 58 cuore occhio 14 fronte 8 bocca seno torace palmo mano Risultati per i concetti spaziali in 125 lingue africane (Heine et al. 1997)
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Si noti che mentre esistono lingue che ricavano i concetti spaziali esclusivamente dalle parti del corpo, nessuna lingua ricava gli stessi concetti utilizzando esclusivamente il corpo animale. Tuttavia, in alcune società pastorali il modello zoomorfico si sovrappone parzialmente al modello antropomorfo. Il transfer oggetto-spazio è anche usato metaforicamente. Alcuni esempi: ‘testa’ > ‘sorgente di fiume’ ‘terra, terreno’ > ‘mondo’ ‘occhio’ > ‘faccia’ (metonimia + simbolo) ‘sorgente’ (analogia)
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Distribuzione quantitativa concetti originari – categoria spaziale
CONCETTO ORIGINARIO SOPRA SOTTO IN DAVANTI DIETRO TOT Parti corpo 46 26 63 83 103 321 Punto riferim. 34 50 1 86 “Concetti relazionali” 28 24 30 18 101 Altre fonti 4 3 7 2 17 Etimologia non disponibile 23 21 8 15 91 Nessun dato disponibile 6 9 13 47 Distribuzione quantitativa concetti originari – categoria spaziale
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Hausa (A1, Ciadico) Lessemi source – Categorie target
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PARTE CORPO SPAZIO TEMPO QUALITÀ bààkii ‘bocca’ vicino quando in cambio di come equivalente di baayaa ‘schiena’ dietro prima dopo di dopo fuskàà ‘viso’ direzione gàbaa ‘fronte’ davanti a davanti oltre nel futuro hancìì ‘naso’ un po’, un po’ di hannu ‘mano’ attraverso idòò ‘occhio’ nell’occhio unità kâi ‘testa’ sopra stesso se stesso perché a causa di un poco di
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FONTE TARGET bààkii ‘bocca’ > LOCATIVO, TEMPORALE baayaa ‘schiena’ fuskàà ‘viso’ VERBO, DIREZIONE gàbaa ‘fronte’ LOCATIVO, FUTURO hancìì ‘naso’ QUANTIFICATORE hannu ‘mano’ STRUMENTO idòò ‘occhio’ COLLETTIVO, LOCATIVO kâi ‘testa’ LOCATIVO, RIFLESSIVO, INTENSIVO-RIFLESSIVO, CAUSA, ARGOMENTO
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