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PubblicatoGemma Renzi Modificato 6 anni fa
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LA DISABILITA’ Per capire chi è la persona disabile e conoscere i diritti che lo Stato Italiano le garantisce, bisogna rifarsi alla legge n. 104 del 5 febbraio 1992: legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili. Questa legge definisce la persona disabile come quella “che presenta una minorazione fisica, psichica e sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o d’integrazione lavorativa, determinando svantaggio e emarginazione” 1
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Questa condizione viene accertata dalla Commissione Medica, integrata da un Operatore Sociale e da un Esperto sul caso da esaminare. La commissione accerta, oltre alla condizione di disabilità, anche quella di gravità, che determina la priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici. Esiste una condizione di gravità quando il soggetto necessita, a causa della sua minorazione, di un intervento permanente, continuativo e globale. 2
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Siamo dunque davanti ad una persona disabile quando una sua difficoltà va ad incidere, in termini negativi, cioè di limitazione , nella capacità di apprendere e nella necessità che tutti abbiamo di stringere rapporti con gli altri e realizzarci in un’attività professionale. Per questo è prevista, all’interno della Commissione, la presenza dell’Assistente Sociale, appunto per aiutare i Medici a comprendere se quella particolare condizione incida su questi aspetti così importanti della vita. La Legge prevede che, oltre a realizzare quegli interventi precoci che limitino l’insorgenza di condizioni di disabilità, ci si adoperi per dare attuazione ai diritti relativi all’apprendimento, alla vita di socializzazione e all’integrazione lavorativa. 3
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Nel 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) elabora una Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (I. c. f.) che propone un nuovo punto di vista per il concetto di disabilità. La disabilità viene definita come : “La conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo e i fattori personali e i fattori ambientali che rappresentano le circostanze in cui vive l’individuo stesso”. 4
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La classificazione I. c. f
La classificazione I. c. f. apre una nuova prospettiva nel campo degli interventi nei confronti della disabilità, perché spinge a valutare attentamente i fattori personali e i fattori ambientali che entrano in gioco per determinare, partendo da un problema di salute, appunto questa condizione. Quindi, accertati dei problemi di salute, noi come Operatori possiamo intervenire sui fattori personali ed ambientali per recuperare delle abilità, impedire l’insorgere di altre problematiche o evitare un aggravamento. 5
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In questa ottica si colloca il lavoro dell’Assistente Sociale in tale settore:
il più precocemente possibile, quando i familiari informano dell’esistenza di queste problematiche, l’Assistente Sociale inizia un processo di aiuto nei confronti dell’utente disabile, attività che prevede innanzitutto una raccolta di dati. La fase successiva è quella della progettazione, all’interno delle due Unità di Lavoro che sono l’Unità Multidisciplinare dell’Età Evolutiva e l’Unità Multidisciplinare dell’Età Adulta, équipes che prevedono la presenza di altri Operatori: Psicologo, Neurologo, Logopedista, Fisiatra ….. . 6
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I progetti individuali che seguono a questa valutazione multidimensionale delle problematiche, accompagnano la vita dell’utente e della sua famiglia, con aggiornamenti periodici, conseguenti a nuove valutazioni. L’accento quindi si pone non tanto e solo sulla minorazione funzionale del soggetto, ma soprattutto sulla promozione delle sue abilità residue. In questa ottica è molto importante potenziare la personalità dell’utente aiutandolo nella formazione di una adeguata autostima e cercando di sostenere le spinte positive che possono venire dalla società, partendo dalla sua famiglia. 7
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Il contesto sia familiare, che sociale è in queste situazioni fondamentale.
Pensiamo solamente cosa può voler dire, per esempio, vivere in una famiglia che riesce, se pur con fatica ad accettare la disabilità o in una città che non ha barriere architettoniche. Altra variabile di estrema importanza è quella, anche in questo settore, dell’intervento precoce, cioè nel momento ad esempio in cui il minore disabile ha pochi mesi di vita , o ancora meglio, quando la disabilità viene diagnostica al suo insorgere: alla nascita o quando avviene la situazione invalidante ( per esempio traumi, malattie, età avanzata ). 8
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Le risposte da assicurare devono essere inerenti i problemi:
Di carattere sanitario Relativi alla vita in famiglia Di inserimento lavorativo Di impiego del tempo libero Di formazione professionale Di impiego di ausili, di mezzi di trasporto Di barriere architettoniche che il disabile nei diversi momenti della sua vita può trovarsi ad affrontare e che se ben gestiti, ne promuovono l’autonomia e l’integrazione nel tessuto sociale. 9
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Per la risposta a questi bisogni lo Stato ha provveduto, sia a livello centrale che locale, emanando leggi, per erogare servizi e indennità economiche. Gli aiuti consistono in risorse economiche attraverso la pensione di invalidità civile e la pensione di indennità di accompagno; nella Regione Marche a seguito della legge regionale n.18/96 vi è un aiuto economico anche per le persone riconosciute dalla Commissione Provinciale in condizione “di particolare gravità”. Per quanto riguarda i servizi, le linee guida in tutti gli ambiti di vita, scolastica, lavorativa e sociale sono definite dalla legge n,104/92. 10
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l’accertamento della disabilità
La legge n.104 determina l’accertamento della disabilità I principi generali per i diritti della persona disabile La prevenzione e la diagnosi precoce La cura e la riabilitazione L’inserimento e l’integrazione sociale Il servizio di aiuto personale Nella Regione Marche è sempre la la Legge regionale n.18/96 che prevede 11
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Il soggiorno all’estero per cure
Gli interventi a favore di persone con disabilità in situazione di gravità Il soggiorno all’estero per cure Il diritto all’educazione e all’istruzione L’integrazione scolastica La formazione professionale L’integrazione lavorativa 12
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L’eliminazione o superamento delle barriere architettoniche
La rimozione di ostacoli per l’esercizio di attività sportive, turistiche e ricreative L’eliminazione o superamento delle barriere architettoniche L’accesso alla informazione e ala comunicazione La mobilità e i trasporti collettivi I trasporti individuali La facilitazione per i veicoli delle persone disabili L’esercizio del diritto di voto La partecipazione 13
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Le agevolazioni fiscali Le protesi e ausili tecnici
La riserva di alloggi Le agevolazioni fiscali Le protesi e ausili tecnici Nella Regione Marche la Legge Regionale n.18/96 istituisce i Servizi erogati dalle Amministrazione , a seguito dei progetti delle Unità Multidisciplinare dell’Età Evolutiva e Multidisciplinare dell’Età Adulta. Le risorse economiche per realizzare questi Servizi sono in parte Comunali e in parte delle Regioni. 14
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Gli interventi finanziati sono relativi ai seguenti articoli:
La deliberazione della Regione Marche n.1229 del ha approvato i criteri e le modalità di attuazione degli interventi di cui alla Legge Regionale n.18/1996. Gli interventi finanziati sono relativi ai seguenti articoli: Art. 12 Integrazione sociale - assistenza domiciliare domestica - assistenza educativa Art. 14 Integrazione scolastica 15
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Art. 17 Tirocini e borse lavoro:rispettivamente denominati “tirocini formativi” e”tirocini di inclusione sociale” ai sensi della DGR293/2016 Gli interventi di cui alla legge Regionale n.18/96 sono realizzati con il supporto del Coordinatore d’Ambito Sociale Territoriale in collaborazione con la competente UMEE od UMEA. L’attività di integrazione socio-sanitaria dovrà essere sempre più rafforzata in quanto la progettazione degli interventi dovrà essere elaborata a livello di ambito e non più di singolo comune. 16
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“Norme per il diritto al lavoro dei disabili”
Per quanto riguarda l’inserimento lavorativo delle persone disabili di fondamentale importanza è la LEGGE 12 MARZO 1999 N.68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” La legge 68/1999 promuove l’integrazione delle persone disabili nel mercato del lavoro attraverso azioni di sostegno e di collocamento mirato, con strumenti di inserimento personalizzato, tenendo conto delle particolari esigenze di questa categoria di cittadini. 17
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Questa legge si rivolge alle persone che hanno
una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 per cento, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile Alle persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33 per cento, accertata dall’INAIL Alle persone non vedenti e sordomute Alle persone invalide di guerra , invalidi civili di guerra e invalide per servizio. 18
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Sono stabilite delle quote definite di riserva a favore dei disabili che il datore di lavoro è tenuto a rispettare: Per i datori di lavoro che occupano da 15 a 35 dipendenti, vi è l’obbligo di assumere un lavoratore disabile in caso di nuove assunzioni; Per i datori di lavoro che occupano da 36 a 50 dipendenti vi è l’obbligo di avere alle proprie dipendenze due lavoratori disabili Per il datori di lavoro che occupano oltre 50 dipendenti vi è l’obbligo di avere alle proprie dipendenze disabili in misura dell’8 per cento dei lavoratori occupati. 19
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Le altre principali misure a favore delle persone disabili in età lavorativa sono:
L’iscrizione delle persone disabili che siano disoccupate e aspirino a un’occupazione conforme alle proprie capacità lavorative in un apposito elenco speciale L’attivazione di servizi di supporto e misure di accompagnamento per i disabili sul luogo di lavoro Gli sgravi fiscali per le aziende che assumono persone disabili e la possibilità per le aziende di firmare convenzioni con i servizi pubblici per il collocamento mirato dei disabili. 20
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Le disabilità permanenti sono in progressivo aumento nel nostro Paese.
Si assiste a un costante aumento delle menomazioni e disabilità da eventi patologici, quali le affezioni cardio e cerebrovascolari, le demenze, gli esiti di cerebro e mielolesioni, le affezioni traumatiche degenerative dell’apparato muscoloscheletrico, le patologie neuromotorie, le patologie broncopolmonari e uro-ginecologiche. L’incidenza della disabilità risulta aumentare con il progredire dell’età. 21
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Le condizioni di non autosufficienza sono più numerose e gravi presso le classi di anziani non abbienti. Nelle classi più giovani di popolazione si rileva una aumentata frequenza di disabilità gravi e inemendabili a seguito della sopravvivenza per eventi , che in passato, sarebbero stati causa di morte a breve termine come le mielolesioni, i gravi traumi cranio-encefalici, l’AIDS, le neoplasie, i politraumatismi della strada e del lavoro. 22
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