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Memoria La memoria è la capacità di accumulare informazioni

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Presentazione sul tema: "Memoria La memoria è la capacità di accumulare informazioni"— Transcript della presentazione:

1 Memoria La memoria è la capacità di accumulare informazioni
e di recuperarle nel corso del tempo

2 La mente e l’elaborazione delle informazioni
Una prima forma di memoria è stata scoperta in relazione agli stimoli che sono stati elaborati tramite la trasduzione sensoriale. Registro sensoriale

3 Memoria La memoria è estremamente complessa,
e caratterizzabile in almeno tre funzioni: Codifica Immagazzinamento Recupero

4 Memoria - Codifica La memoria non è registrazione ma un’attività
che ricombina conoscenze possedute con informazioni nuove Si può parlare di diverse modalità di codifica Elaborativa Visiva Organizzativa

5 Memoria - Codifica La codifica elaborativa si basa sul concetto di
profondità dell’elaborazione

6 La parola fa rima con “gente” MENTE
La parola è scritta in minuscolo sedia La parola fa rima con “casco” FRUTTO La parola può essere messa al posto dei puntini nella frase: “Il … era in ritardo e riuscì a prenderlo” colibrì La parola indica un vegetale GERANIO La parola indica un quadrupede pinguino La parola è scritta in minuscolo ZOLFO “ Dalla cucina fuoriusciva il ….” gas La parola fa rima con “lontano” LIBRO La parola fa rima con “bracciale” guanciale La parola è scritta in maiuscolo SCARPA La parola indica un uccello lepre “Quando il … si aprì, trovò il tesoro” BULLONE La parola fa rima con “camino” giardino La parola è scritta in minuscolo CHITARRA “lavava con uno … perché sbiancava” stecchino La parola indica un utensile MARTELLO La parola indica un felino vipera La parola fa rima con “sasso” ARCO “Dopo aver sciolto la … si dissetò” neve La parola indica un imbarcazione GONDOLA La parola è scritta in maiuscolo straccio La parola è scritta in maiuscolo PONTE “Aprì la valigia e prese il …..” pigiama

7 Livelli di elaborazione Gra = 2 + 7 + 11 + 15 + 22 + 23 / 6
1 Fon 2 Gra 3 Fon 4 Fra 5 Sem 6 Sem 7 Gra 8 Fra 9 Fon 10 Fon 11 Gra 12 Sem 13 Fra 14 Fon 15 Gra 16 Fra 17 Sem 18 Sem 19 Fon 20 Fra 21 Sem 22 Gra 23 Gra 24 Fra Livelli di elaborazione Gra = / 6 Fon = / 6 Sem = / 6 Fra = / 6 Primacy e recency PRI = / 6 CON = / 6 REC = / 6

8 La reiterazione, processo fondamentale di alcuni approcci strutturali, viene qui ampliata come concetto e considerata in una doppia funzione a) di mantenimento b) integrativa Profondità di elaborazione superficiale  profonda caratteristiche fisiche  significato Proprietà

9 Memoria - Codifica La codifica visiva implica l’associazione tra
eventi e immagini

10 Memoria - Codifica Le mnemotecniche come il metodo dei loci fanno riferimento proprio a queste caratteristiche degli stimoli per facilitare il ricordo di dati in grande quantità. Le immagini bizzarre, in virtù della loro distintività, non portano a ricordi immediati migliori, ma risentono meno dell’interferenza e quindi non decadono rapidamente nella memoria a lungo termine.

11 L’approccio proposto da Paivio è detto della “doppia codifica”
stimoli verbali stimoli non verbali sistemi sensoriali logogens imagens connessioni referenziali risposte verbali risposte non verbali

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19 Memoria - Codifica La codifica organizzativa si basa sulla formulazione di categorie classificatorie elaborate sull’esistenza di relazioni

20 Nell’esperimento di Paivio (‘65) si dovevano apprendere coppie di parole.
Quattro gruppi con termini 1) concreto concreto 2) concreto astratto 3) astratto concreto 4) astratto astratto Ricordo facilitato nei casi in cui A) il primo termine è concreto B) entrambi i termini sono concreti

21 La mente e l’elaborazione delle informazioni
I modelli relativi al funzionamento della mente maggiormente accettati e condivisi prevedono dei percorsi che dalla presenza di segnali fisici portano all’elaborazione di entità mentali (immagini, concetti…) Segnali fisici reiterazione MLT Riconoscimento di pattern Trasduzione sensoriale Registro sensoriale MBT Versione modificata di un modello generale proposto per illustrare il funzionamento della mente intesa come elaboratore di informazioni (Atkinson e Shiffrin, 1971)

22 La mente e l’elaborazione delle informazioni
I segnali fisici Segnali fisici reiterazione MLT Riconoscimento di pattern Trasduzione sensoriale Registro sensoriale MBT

23 La mente e l’elaborazione delle informazioni
Una prima forma di memoria è stata scoperta in relazione agli stimoli che sono stati elaborati tramite la trasduzione sensoriale. Registro sensoriale Questa prima memoria, chiamata “registro sensoriale” è stata studiata sia in relazione alle sue capacità, e cioè quanti stimoli è in grado di elaborare in un dato momento, sia in relazione alla durata, cioè quanto tempo riusciamo a ricordare quegli stessi stimoli.

24 La mente e l’elaborazione delle informazioni
Nei diversi esperimenti condotti da Sperling (1960), i soggetti dovevano riferire le lettere presentate su di una matrice dopo che queste erano scomparse alla vista. Registro sensoriale T D R H U D P Q M Una delle matrici di lettere usate nell’esperimento di Sperling (1960)

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Nei diversi esperimenti condotti da Sperling (1960), i soggetti dovevano riferire le lettere presentate su di una matrice. Registro sensoriale Le lettere erano presentate solo per pochi msc, poi lo schermo veniva oscurato. In questi casi i soggetti che partecipavano all’esperimento mediamente erano in grado di riferire 3-4 lettere T D R H U D P Q M Una delle matrici di lettere usate nell’esperimento di Sperling (1960)

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In una variazione dell’esperimento, subito dopo la presentazione della matrice di lettere i soggetti ascoltavano un tono sonoro alto, medio o basso. Registro sensoriale Il loro compito, in questo caso, era di ripetere solo le lettere corrispondenti al tono. In questa condizione sperimentale i soggetti potevano ripetere tutte e tre le lettere che corrispondevano alla riga del tono sonoro. T D R H U D P Q M TONO ALTO TONO MEDIO TONO BASSO Esemplificazione della corrispondenza tra toni sonori e righe di lettere

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Questi risultati indicano che il registro sensoriale può essere considerato illimitato nella sua capacità, vale a dire che possiamo percepire tutti gli elementi in una scena e ricordarli per qualche istante. Questi ricordi, però, non sono di lunga durata. E infatti nel primo compito bastava il tempo necessario a ripetere le prime lettere a cancellare dalla memoria gli altri stimoli. Cosa che invece non si verifica nella seconda condizione sperimentale. Registro sensoriale

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Il riconoscimento di pattern Segnali fisici reiterazione MLT Riconoscimento di pattern Trasduzione sensoriale Registro sensoriale MBT

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Riconoscimento di pattern Le relazioni tra percezione e memoria sono invece analizzate dagli studi relativi al riconoscimento di pattern. Due le ipotesi: confronto tra sagome - il pattern è confrontato con la sagoma prototipica; Analisi delle caratteristiche - i tratti distintivi sono rilevati e integrati (v. il pandemonium di Selfridge, 1995) E

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Si può ritenere che gli elementi stimolo che si configurano come unità percettive siano riconosciuti grazie a confronti con “sagome” Contenute in un deposito di memoria dove teniamo le conoscenze consolidate, quelle che costituiscono la nostra enciclopedia mentale. Riconoscimento di pattern

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“L'idea di Pandemonium era che nel riconoscimento di qualcosa, ….. noi disponiamo di un piccolo demonio per ogni caratteristica, per ogni parte dell'immagine. I demoni, quando vedono un'immagine, gridano: "Quello sono io! Quello sono io!" Un demonio superiore ascolta questi altri demoni e decide chi grida più forte. Se si sta leggendo un carattere in una parola e il demonio superiore sente il demonio della lettera A gridare più forte, allora dice: "Ecco, questa è una lettera A". L'idea è di disporre di diverse reti neurali che rappresentano i demoni; ciò che essi gridano, cioè il loro output, corrisponde alla quantità di se stessi che essi riconoscono”. (da un’intervista a Selfridge, 1995) Riconoscimento di pattern

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Riconoscimento di pattern

35 La mente e l’elaborazione delle informazioni
Nell’esperimento di Navon (1977) si ascolta una lettera e bisogna dire se è quella presentata il più velocemente possibile

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Analisi delle caratteristiche S S S S S S S S S S S (Navon, 1977) Riconoscimento di pattern

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Risposte più veloci per 1) le lettere grandi (la configurazione globale) (indipendente dalle lettere che le compongono) 2) piccole (se uguali alle grandi)

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Probabilmente i volti umani sono un pattern speciale Li riconosciamo in età precocissima (2-3 settimane di vita imitazione delle espressioni facciali) Ma si evidenzia un effetto negativo per il riconoscimento di volti di razze diverse – effetto cross-race (con l’avanzare dell’età)

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42 La mente e l’elaborazione delle informazioni
Dal sistema per il riconoscimento di pattern le informazioni, una volta riconosciute sono passate ad una memoria temporanea (MBT) che le sottoporrà ad elaborazioni ulteriori. Riconoscimento di pattern Le relazioni con la MLT sono tali per cui: o da questa sono recuperate le informazioni necessarie per interpretare il presente; oppure in essa sono immesse direttamente le informazioni, come nei casi di evidente sorpresa o forte motivazione.

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La memoria a breve termine Segnali fisici reiterazione MLT Riconoscimento di pattern Trasduzione sensoriale Registro sensoriale MBT

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La memoria a breve termine riceve informazioni sia dal sistema per il riconoscimento dei pattern sia dal sistema di memoria a lungo termine. La capacità di questo sistema è alquanto limitata. Può contenere poche informazioni alla volta e per piccole frazioni ti tempo. Uno di primi studiosi a occuparsi della determinazione dei limiti della MBT fu H. Ebbinghaus (1885) che condusse lunghi studi sulla memorizzazione di sillabe. reiterazione MBT

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reiterazione MBT

46 La mente e l’elaborazione delle informazioni
Quasi tutte le ipotesi teoriche sul funzionamento Della MBT prevedono che questa sia anche un centro di controllo dei processi della mente: Attenzione – interpretabile come il controllo del flusso di informazioni dal deposito sensoriale al deposito a breve termine; Codificazione – controllo del passaggio delle informazioni dalla MBT alla MLT; Recupero – controllo del passaggio delle informazioni dalle MLT alla MBT E reiterazione MBT

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reiterazione Per rendere conto della capacità della MBT si fa riferimento al numero magico di MILLER 7+/-2 MBT

48 7 6 5 4 3 2 1 scimpanzè uomo mesi

49 La mente e l’elaborazione delle informazioni
reiterazione La capacità della MBT aumenta se il materiale è raggruppato Chunking MBT

50 La mente e l’elaborazione delle informazioni
reiterazione Alcuni degli effetti maggiormente riscontrati negli studi sulla MBT si riferiscono ad un miglioramento dei ricordi per stimoli che, presentati sotto forma di lista, si trovano in posizione iniziale (effetto primacy), o in posizione finale (effetto recency) MBT

51 La mente e l’elaborazione delle informazioni
Il primo di questi effetti sarebbe dovuto al fatto che nelle fasi iniziali del compito di memorizzazione, tutte le risorse della MBT sono dedicate ai primi stimoli, e quindi questi possono facilmente accedere alla MLT. Gli ultimi stimoli, invece, quelli presentati in fase finale, al momento del recupero sarebbero ancora contenuti nella MBT, e quindi facilmente recuperabili. reiterazione MBT

52 La mente e l’elaborazione delle informazioni
Il meccanismo principale che porta al decadimento delle informazioni in memoria è quello dell’interferenza L’interferenza può essere: Retroattiva Proattiva reiterazione MBT

53 La mente e l’elaborazione delle informazioni
Il meccanismo principale per il ricordo si basa invece sulla ripetizione che può essere Di mantenimento Elaborativa reiterazione MBT

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reiterazione MBT Nelle formalizzazioni più recenti la MBT è considerata come una memoria di lavoro, vale a dire un sistema dove vengono essenzialmente svolte delle elaborazioni finalizzate alla manipolazione degli stimoli.

55 La mente e l’elaborazione delle informazioni
reiterazione Questa si compone di quattro sottosistemi: L’esecutivo centrale – che ha il compito di gestire le risorse attenzionali e le modalità operative del sistema nel suo complesso; il loop articolario – deputato all’elaborazione di stimoli verbali; la lavagna visuo-spaziale – deputata all’elaborazione delle immagini. il buffer episodico MBT

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reiterazione MBT

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reiterazione In uno studio di Robbins et al (1996), giocatori di scacchi, più o meno esperti, dovevano eseguire in contemporanea uno dei seguenti compiti Tamburellare con le dita (controllo) Produrre dei numeri casuali (esecutivo centrale) Premere i tasti di una tastiera in senso antiorario (taccuino V-S) Ripetere rapidamente le parole see/saw (loop articolatorio) MBT

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reiterazione MBT Qualità della mossa Controllo Loop art Taccuino V-S esecutivo c. Non esperti Esperti

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La memoria a lungo termine Segnali fisici reiterazione MLT Riconoscimento di pattern Trasduzione sensoriale Registro sensoriale MBT

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MLT Sebbene la reiterazione del materiale informativo possa portare con più probabilità a registrare delle informazioni all’interno della MLT, si possono verificare dei fenomeni che negano questa concezione. Oggi, infatti, come già detto, gli studiosi tendono a considerare due tipi di ripetizioni diverse: la ripetizione di mantenimento; la ripetizione integrativa. La seconda è maggiormente funzionale al consolidamento delle informazioni all’interno della MLT.

61 La mente e l’elaborazione delle informazioni
MLT Si può riferire di due diverse ipotesi in relazione al formato delle informazioni in memoria Memorie come tracce Memorie come schemi

62 La mente e l’elaborazione delle informazioni
MLT La teoria degli schemi di memoria è stata elaborata a a partire dagli studi di Bartlett negli anni ’30 Lo schema è una struttura organizzata e dinamica, capace di modificarsi a seconda delle esperienze correnti e pregresse

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MLT Bartlett ha utilizzato il metodo delle riproduzioni in serie Con storie Con disegni

64 Per discriminare tra le diverse impostazioni sui formati delle informazioni nella memoria a lungo termine si può fare riferimento agli studi sui flash di memoria . Questi potrebbero sostenere l’ipotesi delle tracce di memoria in quanto darebbero prova del fatto che alcuni eventi possono essere registrati così come sono avvenuti. I flash di memoria sono, infatti, ricordi particolarmente vividi relativi a eventi di pubblica rilevanza. MLT

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66 il proprio stato d’animo cosa è accaduto dopo
I primi e più importanti studi sono stati condotti da Brown e Kulik (1977) in relazione alla morte del presidente Kennedy. Lo studio è retrospettivo è ha messo in evidenza che i soggetti in relazione alla notizia dell’evento riescono a ricordare anche dopo anni: il luogo cosa facevano chi l’ha riportata il proprio stato d’animo cosa è accaduto dopo MLT

67 La teoria elaborata al riguardo è quella del “NOW PRINT”
Gli stadi sono quelli relativi 1 - alla sorpresa 2 - all’importanza 3 - alla produzione del flash di memoria (“now print”) 4 - alla reiterazione 5 - al resoconto del flash MLT

68 Altri studi però non sembrano confermare l’esistenza dei flash di memoria.
Lo studio di McCloskey et al (’88) è stato condotto con questionari follow up (1- tre giorni e 2 - nove mesi dopo l’evento, l’esplosione del Challenger). I risultati sono relativi a resoconti più generali e con errori di ricostruzione. MLT

69 Per Bohannon è l’impatto emotivo a determinare la vividezza dei ricordi.
Sono i ricordi con maggiore impatto emotivo e reiterati più frequentemente quelli che risultano più vividi. Ad ogni modo le caratteristiche dei flash di memoria sono continue e non tutto o nulla. Altri studi – che implicano una doppia procedura relativa a ricordi riferibili a compagni di studi e ad eventi pubblicamente rilevanti come l’inizio della guerra in Iraq (Weaver, 1993) - indicano che è il grado di fiducia dei soggetti in relazione al proprio ricordo ciò che varia tra ricordi ordinari e flash di memoria. MLT

70 La mente e l’elaborazione delle informazioni
MLT Diverse ricerche hanno dimostrato che i ricordi si consolidano con più facilità quando gli stimoli sono presentati all’interno di circostanze logicamente coerenti. A sostegno di questi risultati anche quelli che evidenziano come “l’organizzazione del materiale” sia una strategia di memorizzazione intimamente legata alla ripetizione elaborativa. Questa, da un punto di vista strutturale può esplicitarsi nella ricerca di raggruppamenti; ordinamenti; gerarchie.

71 mela bisturi volontà sabbia angelo circo rumore fiocco videogioco attenzione prugna roccia lente piuma

72 La mente e l’elaborazione delle informazioni
MLT Gli studi di Loftus e Palmer (‘74) hanno inquadrato le testimonianze oculari nell’ambito degli studi studi sugli schemi mentali Scontrare ,8 Urtare 34,0 Entrare in contatto 31,8

73 La mente e l’elaborazione delle informazioni
MLT Il concetto di Script si riferisce alla memoria di eventi, e pertanto si riferisce a schemi che hanno anche una dimensione temporale Script di eventi (la lezione di oggi) di eventi generalizzati (le lezioni di cognitiva) situazionali (le lezioni universitarie) intenzionali (le lezioni)

74 La mente e l’elaborazione delle informazioni
MLT Infine, per quanto riguarda il formato delle rappresentazioni all’interno della MLT occorre distinguere quanto meno tra memoria dichiarativa e memoria procedurale. La prima è relativa a quelle conoscenze che siamo in grado di riferire, che hanno carattere enciclopedico, e possono essere abbastanza facilmente soggette a oblio. La seconda, invece, si riferisce al saper fare le cose, non è facilmente riferibile ed è molto più resistente.

75 La teoria dell’elaborazione dell’informazione
La linearità di tale modello è rigettata in quello proposto da Broadbent (1984) Memoria di Lavoro astratta Sistema di elaborazione centrale Registro sensoriale Magazzino delle risposte motorie Magazzino associativo a lungo termine

76 La teoria dell’elaborazione
dell’informazione L’approcccio di Gibson, detto approccio ecologico, invece, ha spostato l’accento sulle capacità informative dell’ambiente: Le informazioni non sono solo ciò che viene elaborato dall’individuo, ma sono disponibili nell’ambiente, e tutto ciò che occorre è solo che l’individuo vi presti attenzione. Le invarianti strutturali sono la parte stabile dei percetti, sono queste che costituiscono l’infomazione.

77 La teoria dell’elaborazione
dell’informazione

78 La teoria dell’elaborazione
dell’informazione L’impostazione data da Gibson ha permesso di considerare l’individuo come un organismo attivamente impegnato nel compito di rilevazione delle informazioni. Rilevante al riguardo il concetto di affordance.

79 14 dicembre Happy mind Giudizio sospeso 18 dicembre Gruppo blu (T)Unisi Senza giacca Tobi I pensionati Work vibes Los cinco 20 dicembre Cantucci e vin santo Unicorni Noname Hateful eight Oga magoga


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