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Sistemi di welfare
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Sistemi di welfare I sistemi di welfare sono composti da programmi pubblici attraverso i quali lo stato persegue l'obbiettivo di migliorare il benessere dei cittadini, e in particolare di fornire protezione sociale ad alcune categorie di cittadini a rischio, quali i meno abbienti, gli infermi, i disabili, i disoccupati, gli anziani. Si può dire che il welfare è per la riduzione della povertà (che non vuol dire redistribuzione) e per assicurazione contro il rischio (politiche attive per il lavoro ,sanità, previdenza). ∙
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Spese per il welfare classificazione
Una possibile classificazione (non esaustiva) delle spese del welfare è la seguente - pensioni previdenziali il cui ruolo è quello di garantire un reddito ai lavoratori dipendenti e autonomi quando cessano l'attività lavorativa sanità include prestazioni per garantire a tutti i soggetti della collettività condizioni di salute adeguata articolata in medicina di base, spesa farmaceutica ed assistenza ospedaliera;
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Spese welfare classificazione
assistenza include prestazioni che hanno il principale scopo di coprire il rischio della povertà, della non autosufficienza ed il sostegno delle responsabilità familiari (pensioni sociali, reddito minimo d'inserimento, assegni familiari) politiche per il mercato del lavoro comprendono gli ammortizzatori sociali volti a fornire un'assicurazione contro i rischi di perdita o sospensione del posto di lavoro, e politiche attive per il lavoro (formazione, training). ∙ Iprogrammi che garantiscono reddito di sussistenza sono strumenti per ridurre povertà o assicurazione contro il rischio ma non sono necessariamente redistributivi. spese per l’istruzione distinte in diversi livelli
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Motivazioni dell’intervento pubblico visioni sociologiche
L’analisi sociologica individua tre gruppi di rischi sociali: rischi connessi al mercato del lavoro che sono differenziati a seconda del tipo di lavoro; il lavoro operaio è più usurante di quello impiegatizio, i lavori non qualificati sono a maggiore rischio di povertà di quelli qualificati; rischi che colpiscono gli individui in momenti particolari della loro vita; per esempio i bambini e gli anziani sono più esposti al rischio povertà; rischi intergenerazionali; le pensioni degli anziani sono finanziate dalla generazione giovane; la spesa per istruzione favorisce la mobilità sociale.
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Motivazioni dell’intervento pubblico Giustificazioni economiche
Generalmente le motivazioni più frequenti utilizzate per l’offerta pubblica di beni come la previdenza, la sanità, l’assistenza e l’istruzione, sono di tipo equitativo; lo stato deve garantire a tutti i cittadini la fruizione di u livello esenziale di questi beni rispetando un certo livello di qualità standard. Ma tale motivazione è strettamente connessa a quella d’efficienza poichè, sebbene questi beni hanno una componente privata e quindi possono ed infatti sono offerti anche dal mercato, presentano caratteristiche tali da determinare inefficienza nel funzionamento del mercato
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Motivazioni dell’intervento pubblico Ragioni d’efficienza
Cause di fallimento del mercato La presenza di esternalità; per esempio la spesa sanitaria riduce il rischio di epidemie, riduce il numero di ore perdute per malattie con un effetto positivo sul reddito nazionale; la spesa per istruzione favorisce un aumento della produttività del lavoro e quindi ha un effetto positivo sulla crescita; la tutela dei rischi sociali produce effetti esterni sotto il profilo pace sociale e della qualità della vita; l’informazione sulle prestazioni offerte è spesso imperfetta, incerta e asimmetrica; nel caso della sanità, per esempio, ciò è dovuto a carenza di conoscenze tecniche specialistiche, non omogeneità e non valutabilità ex-ante delle prestazioni fornite, incertezza sull’efficacia dei trattamenti
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Motivazioni dell’intervento pubblico fallimento assicurazioni private
Inefficienza delle assicurazioni privata dovuta a: i) fenomeni di «scrematura del mercato» (cream skimming) quando l'assicuratore privato può distinguere gli individui con basso rischio (più sani per esempio) da quelli con alto rischio e assicura solo i primi; ii) asimmetria informativa quando l'assicuratore privato non è in grado di determinare il grado di rischio dei soggetti e restano sul mercato solo quelli con alto rischio (selezione avversa); iii) miopia, quando gli individui sottostimano i loro bisogni futuri e scelgono un livello insoddisfacente di assicurazione L'introduzione dell'assicurazione obbligatoria può eliminare i problemi di asimmetria informativa, garantire un livello sufficiente di assicurazione ed inoltre garantisce una ripartizione efficiente del rischio tra diverse generazioni.
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Motivazioni dell’intervento pubblico investimento in capitale umano
Inefficienti investimenti in capitale umano dovuti o alla difficoltà di indebitarsi offrendo come garanzia futuri guadagni o per l'impossibilità di essere compensati per esternalità positive generate. Le spese per la protezione sociale e le politiche attive per il lavoro possono svolgere un ruolo decisivo nel ridurre l'incertezza , aumentare la capacità e la disponibilità ad adeguarsi ai cambiamenti imposti dalle innovazioni tecnologiche, consentire l'assunzione di lavori e investimenti maggiormente rischiosi, favorire l'acquisizione di maggiori abilità, generando un effetto positivo sulla crescita.
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Modalità di finanziamento
Si distinguono generalmente tre modalità di finanziamento dei sistemi di welfare che hanno diverse implicazioni redistributive: regolamentazione di un’assicurazione privata obbligatoria; assicurazione sociale finanziata con contributi sociali, ossia con un prelievo proporzionale, commisurato alle retribuzioni (salari e stipendi) legalmente a carico sia del datore di lavoro che del lavoratore, il cui gettito generalmente afferisce a enti separati di previdenza; prestazioni finanziate dalla fiscalità generale, ossia con imposte pagate da tutta la collettività secondo la capacità contributiva
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Regolamentazione di un’assicurazione privata obbligatoria
L’intervento dello stato è limitato esclusivamente alla regolamentazione dell’assicurazione che consiste nel renderla obbligatoria lasciando la determinazione dei premi ai criteri di mercato: il premio è determinato sulla base dei rischi oggettivi e delle caratteristiche personali dell’assicurato e deve generare un ammontare tale da finanziare le prestazioni e garantire un profitto normale all’impresa assicuratrice (criteri attuariali). Il costo del beneficiario è strettamente connesso alla sua probabilità di subire il danno per il rischio assicurato Non è presente alcuna forma di ripartizione efficiente dei rischi (pooling) e di solidarietà tra i componenti della collettività
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Assicurazione sociale
Questa forma di finanziamento prevede, oltra alla definizione del rischio da assicurare e delle prestazioni, l’introduzione di aspetti di assicurazione sociale (e non criteri attuariali) Il contributo obbligatorio non è commisurato al rischio individuale, ma al rischio medio o al reddito dell’assicurato; nel primo caso si ha solo una ripartizione dei rischi tra i lavoratori (pooling), nel secondo caso (contributi sociali)si introducono forme di solidarietà all’interno della categoria del lavoro dipendente . La destinazione dei contributi è vincolata al finanziamento del programma di spesa specifico e l’aliquota deve assicurare una gestione in pareggio
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Prestazioni finanziate con imposte generali
Questo caso prevede l’erogazione di prestazioni universali, ossia a tutti i cittadini, finanziate con imposte generali. Il rischio sociale è ripartito sull’intera collettività e l’onere è ripartito secondo le stesse regole utilizzate per il finanziamento dei beni pubblici ossia sulla base di indicatori di capacità contributiva e di criteri di progressività dell’imposta.
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Modelli di welfare Nella letteratura si distinguono quattro modelli di welfare: Modello socialdemocratico tipico dei paesi del Nord Europa (Svezia, Danimarca e Norvegia)) Modello liberista tipico dei paesi anglossasoni (Regno Unito, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Canada) Modello corporativo presente nell’Europa continentale (Belgio, Francia e Germania) Modello mediterraneo o familiare diffuso nell’Europa mediterranea (Italia, Spagna, Grecia e Portogallo)
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Modello socialdemocratico
Il modello socialdemocratico si caratterizza per l’universalismo, l’elevato livello di protezione sociale e un’idea di equità di tipo consequenziale (sulla base dei risultati). Universalismo implica l'accesso ai programmi di spesa si basa su criteri di cittadinanza o di residenza, piuttosto che sulla partecipazione al mercato del lavoroe che il finanziamento avviene prevalentemente attraverso la fiscalità generale.
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Modello liberista Carattere opposto ha il modello liberista, in cui prevale l’idea di un’equità procedurale ed il cui obbiettivo è fornire tutela solo a pochi e gravi rischi sociali, come le povertà estreme e l’emarginazione sociale. L’accesso ai programmi di spesa è condizionato all’accertamento delle condizioni di bisogno e c’è un forte incoraggiamento al ricorso al mercato per l'acquisto di assicurazione privata, per esempio sanitaria e previdenziale.
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Modello corporativo e mediterraneo
∙ Il modello corporativo, garantisce un elevato livello di protezione sociale a gruppi di individui selezionati -- tipicamente ai lavoratori e a coloro che sono stati attivamente presenti nel mercato del lavoro.E’ caratterizzato da programmi di spesa molto frammentati e diversificati per categorie sociali, finanziati con contributi sociali. Il modello mediterraneo si caratterizza per un elevato livello di protezione sociale, che viene offerto al capofamiglia a cui spetta poi il compito di distribuire le risorse all'interno della famiglia. Il ricorso al mercato è limitato edil finanziamento avviene con contributi sociali e imposte generali.
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