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PubblicatoNoemi Nardi Modificato 6 anni fa
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VITA Anassimene nacque a Mileto nel 585 a.C. e lì morì nel 528.Su di lui si hanno pochissime notizie. Fu quasi sicuramente discepolo di Anassimandro, dal quale ereditò forse la direzione della sua scuola. Oltre che di filosofia si occupò di astronomia e meteorologia. OPERE Ci è giunto un solo frammento della sua opera “Sulla natura”.
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Anassimene fa parte di quel gruppo di filosofi naturalisti che, a partire da Talete, basarono i loro studi attorno alla ricerca dell'arché, cioè il principio originario di tutte le cose. Anassimene pone come principio,l’arché,l’aria. L’aria anche per i greci era una “sostanza” ma per capire il significato del concetto in questo contesto è da intendersi non come principio materiale ma come metafora: ciò che vive, respira.All’idea dell’aria come origine va sommata la capacità dell’aria di generare cose più complesse. Per spiegare il processo di derivazione degli elementi (terra, acqua, fuoco) dall’aria, egli fa riferimento a due processi contrari: la rarefazione e la condensazione. L’acqua riscaldata, infatti, si trasforma in aria, e così via. In questa maniera, le trasformazioni del mondo vengono spiegate come trasformazioni dell’aria, giacchè tutte le cose costituenti l’universo non sono che aria in un diverso grado di densità.Anassimene non si limitò a dire che l'aria era il principio di tutto, ma si sforzò e cercò di spiegare il processo (a differenza di Talete): per lui il processo tramite il quale l'aria si trasforma in tutte le altre cose è quello della rarefazione e della condensazione. Egli si servì dell'esempio della respirazione. Notò che a seconda dell'apertura della bocca l'aria usciva diversamente: a bocca larga usciva calda, mentre a bocca stretta usciva fredda. Così estese il processo all'intera realtà sostenendo che freddo e caldo fossero il risultato di un fatto quantitativo. L'aria a seconda che sia più condensata o rarefatta implica il freddo e il caldo. Il caldo e il freddo sono quindi il risultato di processi quantitativi: sono quindi qualità derivanti da una quantità diversa d'aria. Al di là di un certo livello di condensazione si ha l'acqua, e al di là di un certo livello di rarefazione si ha il fuoco. L'aria attraverso passaggi quantitativi può quindi trasformarsi in tutto. PENSIERO FILOSOFICO
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Anassimene non si limitò a dire che l'aria era il principio di tutto, ma si sforzò e cercò di spiegare il processo (a differenza di Talete): per lui il processo tramite il quale l'aria si trasforma in tutte le altre cose è quello della rarefazione e della condensazione. Egli si servì dell'esempio della respirazione. Notò che a seconda dell'apertura della bocca l'aria usciva diversamente: a bocca larga usciva calda, mentre a bocca stretta usciva fredda. Così estese il processo all'intera realtà sostenendo che freddo e caldo fossero il risultato di un fatto quantitativo. L'aria a seconda che sia più condensata o rarefatta implica il freddo e il caldo. Il caldo e il freddo sono quindi il risultato di processi quantitativi: sono quindi qualità derivanti da una quantità diversa d'aria. Al di là di un certo livello di condensazione si ha l'acqua, e al di là di un certo livello di rarefazione si ha il fuoco. L'aria attraverso passaggi quantitativi può quindi trasformarsi in tutto. Questo ragionamento può esser suggerito dalla condensazione dell’aria e dalla sua evaporazione, oppure dal fatto che un uomo che esala l’ultimo respiro smette di vivere proprio in quel momento: nell’atto della respirazione, l’espirazione è sempre l’ultima azione. Tutto ciò può essere stato di auto al ragionamento di Anassimene.
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SCHEMA DI RAGIONAMENTO. Ipotesi 1: tutto ciò che esiste è generato da un unico principio, l’arché. Ipotesi 2: l’arché è l’aria. L’arché è origine delle cose, nel senso che è ciò da cui esse traggono origine, sia la fonte di vita delle cose stesse. Per “fonte di vita” non dobbiamo intendere che i filosofi presocratici avessero in mente una sorta di vitalismo, di slancio vitale di tutto l’essere. Semplicemente “fonte di vita” va intesa come “fonte del movimento”. Il movimento infatti per i greci è ( causa del ) cambiamento sia qualitativo che quantitativo: è a causa della disgregazione-attrazione che le cose si associano o si dissociano per dare origine alle altre cose. La vita è semplicemente questo continuo mutare delle cose nello spazio e nel tempo, secondo un principio sottostante che regola questo cambiamento.Se tutto ciò che esiste è generato da un unico principio, l’arché, se l’arché è l’aria, se l’arché è tanto “origine del movimento” che “fonte di vita” allora l’aria è tanto “origine del movimento” che “fonte di vita”.
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Ipotesi 3: la realtà è composta di quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco;se la realtà è composta di quattro elementi, aria, acqua, terra e fuoco, se l’arché è origine di tutte le cose, se l’arché è l’aria allora l’aria è origine dei quattro elementi. Tesi I: dunque l’aria è “origine del movimento” che “fonte di vita” di tutte le cose. Tesi II: dunque l’aria è l’origine dei quattro elementi. I quattro elementi, ovvero gli altri tre, sono composti dall’aria secondo un principio aggregante, quando si uniscono, e secondo un principio disgregante quando si scindono. In questo senso, è dalla composizione di composti a partire dall’aria che si determina tutta la realtà: il fuoco, l’acqua e la terra sono differenziati non dalla loro natura ( essenza ), che è l’aria, ma dalla “percentuale” di aria dalla quale sono costituiti: se la terra è ciò che c’è di più pesante, il fuoco è ciò che c’è di più leggero dopo l’aria. Dunque, la condensazione- evaporazione è il principio che determina tutto l’essere nel suo divenire.
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« Come l’anima nostra, che è aria, domina noi così, anche soffio e aria contengono tutto il cosmo ».
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