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Pubblicatogiuseppe di lorenzo Modificato 6 anni fa
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La figura di Dante si pone a cavallo tra la fine del Medioevo e l’inizio della civiltà dei comuni, questo permette allo scrittore di creare un nuovo ruolo per la donna che, bistrattata e sottomessa nella tradizione medioevale perché simbolo di perdizione acquisisce caratteri angelici e capacità di salvare l’animo dell’uomo.Il dolce stilnovo si assumerà il compito di definire le caratteristiche di questa nuova figura femminile che verrà riconosciuta come donna angelo. LA DONNA DI DANTE
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In Cavalcanti c’è l’idea di amore come passione, tormento, sentimento travolgente che la ragione non può conoscere né controllare. L’impotenza (cioè il fatto che non ce la fa) della ragione provoca nel poeta paura e angoscia.Anche in Cavalcanti la donna sembra un angelo ma non può elevare l’uomo a Dio. Di fronte alla donna il poeta è sconvolto dalla sua bellezza oppure è tormentato dall’amore che gli fa immaginare la morte. Secondo la tradizione cortese, l’amore di Guinizelli ha il suo luogo nel “cor gentile”. La gentilezza di cui parla il poeta è la nobiltà d’animo, l’elevatezza del pensiero, la disposizione del carattere verso la virtù, la sensibilità e la delicatezza, la capacità di provare sentimenti profondi. Al cor gentil rempaira sempre amore è la lirica di Guinizelli che è considerata il manifesto dello stil novo. La donna accende l’amore nel cuore dell’uomo. La donna ha l’aspetto di un angelo e ha le capacità di migliorare il cuore dell’uomo e di disporlo alla virtù. Ma la donna anche se sembra un angelo non può portare l’amante all’amore che viene da Dio. In Guinizelli lo scontro tra amore terreno e fede in Dio non si risolve. Le lodi vanno rivolte e Dio e non alla donna.
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Tema dell’opera è l'amore di Dante per Beatrice, dal primo incontro fino ed oltre la morte di lei. La memoria dell'amata si esprime dapprima in forme cortesi, per diventare sempre più esperienza mistica, in cui l'amore diventa mezzo di elevazione a Dio. Della poesia provenzale e cavalleresca anche Dante, come Guinizelli, Cavalcanti e altri poeti toscani, accoglie i temi dell'amor cortese. Così nella Vita nova compaiono molti dei temi propri del codice del fin amour, temi che a loro volta s'articolano in diversi motivi. Due temi sono particolarmente originali nella Vita nova sono: Il saluto della donna amata. la morte della donna amata. LA VITA NUOVA
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Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia, quand'ella altrui saluta, ch'ogne lingua devèn, tremando, muta, e li occhi no l'ardiscon di guardare. Ella si va, sentendosi laudare, benignamente d'umiltà vestuta, e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira che dà per li occhi una dolcezza al core, che 'ntender no la può chi no la prova; e par che de la sua labbia si mova un spirito soave pien d'amore, che va dicendo a l'anima: Sospira.
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