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L’ITALIA DAGLI ANNI ‘70 AD OGGI
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…Come si erano chiusi gli Anni Sessanta?
1968: è l’anno della Contestazione Giovanile, sull’onda americana. Migliaia di studenti universitari scendono in piazza e protestano contro il sistema politico e sociale, anche in modo violento. 1969: è l’anno dell’ «Autunno Caldo», una serie di scioperi da parte degli operai che chiedevano salari più alti, un orario di lavoro più sostenibile e maggiori poteri al sindacato.
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GLI ANNI SETTANTA Il 12 dicembre 1969 scoppia una bomba in Piazza Fontana a Milano, provocando morti e feriti. È l’inizio di una lunga stagione di attentati terroristici: la cosiddetta «STAGIONE DELLE STRAGI»
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1974: Strage di Piazza della Loggia a Brescia, scoppia una bomba che provoca 8 morti e 102 feriti;
1974: Scoppia una bomba sul treno «Italicus» nella tratta Firenze-Bologna, provoca 12 morti e 48 feriti; 1980: Una bomba devasta la stazione di Bologna, causando 85 morti e 200 feriti. Le responsabilità di tutti questi atti terroristici non furono mai davvero accertate, anche a causa di azioni di depistaggio.
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La «strategia della tensione»
Secondo alcuni storici, questi attentanti sono da attribuire a formazioni neofasciste, che in questo modo puntavano ad indebolire lo Stato per facilitare una deriva autoritaria. Questa strategia, definita appunto «strategia della tensione», non è mai stata provata ufficialmente.
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Il terrorismo di estrema sinistra
Oltre alle formazioni neofasciste, negli anni Settanta si svilupparono gruppi armati che si rifacevano all’ideologia comunista. I più importante e violento fu il gruppo terroristico delle «BRIGATE ROSSE» Le Brigate Rosse (BR) iniziarono a sequestrare politici, imprenditori, giudici e magistrati; spesso li ferivano in agguati e in alcuni casi, arrivarono anche ad uccidere.
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IL SEQUESTRO MORO L’azione più clamorosa delle BR fu il rapimento di ALDO MORO, presidente della Democrazia Cristiana. Venne tenuto prigioniero, mentre l’Italia intera seguiva su giornali e tv le indagini della polizia per ritrovarlo. Le BR fecero dei video e dei comunicati, nei quali chiedevano come riscatto la liberazione di alcuni loro compagni incarcerati. Dopo molte discussioni, lo Stato si rifiutò di trattare coi terroristi e scelse la linea dura. Aldo Moro fu assassinato il 9 maggio 1978, un mese e mezzo dopo il suo rapimento.
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Dopo la morte di Moro, grazie al generale dei carabinieri CARLO ALBERTO DALLA CHIESA, i membri delle BR vennero arrestati e condannati. La fine delle BR fu causata anche dal mancato appoggio della popolazione. Gli anni compresi tra il 1969 e i primi anni ‘80 vennero definiti «ANNI DI PIOMBO»
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GLI ANNI OTTANTA Nel corso degli anni ‘80, la politica italiana vide la crescita incontrollata del potere dei Partiti. Ciò ebbe come conseguenza la crescita, tra i politici del periodo, della corruzione, tramite il pagamento delle TANGENTI. La situazione di corruzione e spreco di denaro pubblico si fece talmente intensa che, sul finire del decennio, iniziarono delle indagini da parte della magistratura.
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GLI ANNI NOVANTA Gli anni Novanta si aprirono con l’inchiesta giudiziaria denominata «Mani Pulite». La Procura di Milano iniziò una serie di fitte indagini sulla corruzione dilagante in politica e sui rapporti tra pubblica amministrazione e partiti politici (in particolare DC e PSI)
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LE STRAGI DI MAFIA Connesso al fenomeno della corruzione, fu sicuramente lo sviluppo della criminalità organizzata. Nei primi anni ‘90, la mafia mise in atto una tremenda serie di attentati contro le Istituzioni. Nel 1982 era già stato vittima della mafia il generale Dalla Chiesa, protagonista della lotta alle BR.
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Nel 1992, a pochi mesi di distanza, vennero assassinati in due attentati i giudici GIOVANNI FALCONE e PAOLO BORSELLINO, entrambi impegnati in prima linea contro la mafia. La mafia operò con attentati e bombe anche a Roma, Milano e Firenze. Questi attentati suscitarono una forte indignazione nazionale, che spinse le forze dell’ordine a intensificare le indagini. Questo portò alla cattura di importanti boss mafiosi, tra cui Totò Riina (1993) e Bernardo Provenzano (2006).
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Sul vostro libro: p. 302; ; 308;
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