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La Sicurezza nel Laboratorio di Chimica

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Presentazione sul tema: "La Sicurezza nel Laboratorio di Chimica"— Transcript della presentazione:

1 La Sicurezza nel Laboratorio di Chimica
IIS “Aldo Moro” La Sicurezza nel Laboratorio di Chimica Ass. Tec. Vera M. Versino

2 Sicurezza sul Luogo di Lavoro
Nel rispetto di quanto disposto dalle norme definite dal D.Lgs. n.81 del 9 aprile 2008 e successive integrazioni in materia di Sicurezza sul Luogo di Lavoro è stata elaborata la seguente presentazione.

3 Vanno, quindi opportunamente
Sicurezza sul luogo di lavoro? Il laboratorio di chimica è un luogo di lavoro e gli studenti che vi accedono e usano strumenti, materiali e sostanze chimiche per eseguire delle esperienze sono, per la legge,equiparati ai LAVORATORI. Vanno, quindi opportunamente informati per essere tutelati in materia di salute

4 Conoscere i rischi presenti nel
nostro luogo di lavoro, il laboratorio di Chimica, significa eliminare o ridurre drasticamente la possibilità che avvengano incidenti e di conseguenza danni a cose ma soprattutto infortuni alle persone

5 di formazione, si parlerà
Oggi, in questo momento di formazione, si parlerà quindi di : > Norme comportamentali > Etichettatura dei prodotti > MSDS (Schede di Sicurezza) > DPI, DPC e DE

6 Porgere sempre ATTENZIONE è il concetto chiave di tutta la PREVENZIONE.

7 Norme di comportamento nel laboratorio di Chimica

8 Norme di comportamento
È vietato agli studenti accedere al laboratorio senza la presenza   dell’insegnante e/o dell’assistente tecnico. 2. Per motivi di spazio è vietato portare nel laboratorio borse, zaini, cappotti che possono rappresentare un ostacolo al libero movimento di studenti e docenti. 3. Nel laboratorio è vietato fumare e consumare cibi e/o bevande 4. Non restare mai da soli a lavorare in laboratorio: gli incidenti accadono sempre senza preavviso e possono risultare fatali in mancanza di un soccorso immediato 5. In laboratorio non si corre

9 Norme di comportamento
6. È obbligatorio informarsi, prima di maneggiare sostanze o materiali pericolosi, sulle precauzioni da prendere. È da evitare l’uso di vetreria con bordi scheggiati, e non lasciare mai recipienti o bottiglie ai bordi del banco di lavoro. 8. Per alcune esperienze è necessario usare i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale): camice, guanti, occhiali, maschere, ecc…. 9. Lo studente deve utilizzare esclusivamente l’apparecchiatura distribuita dall’insegnante e/o l’assistente che è stata collaudata e verificata.

10 Norme di comportamento
10. Prima di utilizzare qualsiasi apparecchio leggere il manuale delle istruzioni. 11. Tenere le apparecchiature elettriche il più lontano possibile da fonti di umidità e/o vapori di solventi infiammabili. 12. Non usare mai gli strumenti sotto tensione con mani bagnate e per staccare un apparecchio dalla corrente non tirare mai dal cavo elettrico, agire in modo corretto. 11. Se si nota qualche anomalia nello strumento che si ha in dotazione segnalare immediatamente al docente o al tecnico eventuali rotture o mal funzionamento. 12. Gli studenti devono astenersi dall’effettuare manovre che potrebbero compromettere la sicurezza e per le quali non sono stati autorizzati e adeguatamente addestrati.

11 Come ci si deve comportare quando si è in laboratorio
1. Indossa sempre il camice. 2. Rispetta le elementari norme igieniche, per es. lavati le mani a fine lavoro. Prima di utilizzare qualsiasi prodotto chimico, acquisisci le informazioni sulle sue caratteristiche attraverso l’etichetta e la scheda di sicurezza ed attieniti alle indicazioni riportate per la manipolazione, stoccaggio e smaltimento. Indossa, ove previsto, i dispositivi di protezione individuali (DPI): guanti, occhiali, maschere, ecc. Non portare oggetti alla bocca; è vietato l’uso di pipette con la bocca

12 E’ proibito mangiare nei contenitori di laboratorio o bere nei becker.
Utilizza sempre la cappa aspirante per reazioni chimiche giudicate a rischio e per il travaso di reagenti pericolosi specie se volatili. 9. Etichetta correttamente tutti i recipienti in modo che sia possibile riconoscere il contenuto anche a distanza di tempo, (se non disponi di etichette usa un pennarello) 10.Tutti i prodotti vanno riposti negli armadi appositi o nei frigoriferi (sala colture cellulari) secondo la tabella del reagentario affissa agli armadi stessi.

13 11. Non lasciare mai senza controllo reazioni in corso o apparecchi in funzione se non muniti di opportuni sistemi di sicurezza. 12.Tieni legati i capelli lunghi e non indossare accessori come foulard, cravatte, sciarpe, collane, bracciali dotati di ciondoli durante l’esecuzione delle esperienze. 13. Fai attenzione quando accendi il Bunsen, stai diritto e non inchinarti verso la fiamma. Non tenere sostanze infiammabili nei pressi e non guardare mai all’interno di un contenitore posto a riscaldamento. 14. Quando sottoponi le provette a riscaldamento usa sempre le apposite pinze in legno e non rivolgere mai l’imboccatura della provetta verso il tuo viso o il viso di altri, ma sempre verso una parete.

14 RICORDA: LE SOSTANZE CHIMICHE NON SI SPRECANO!!!
15. Prima di toccare il vetro posto a riscaldamento accertati che si sia raffreddato oppure usa gli appositi guanti di protezione dal calore. 16. Non fare esperimenti senza esserti consultato con l’insegnante o con l’assistente. 17. Non toccare mai i prodotti chimici con le mani e non portare mai nulla al naso per sentirne l’odore. 18. Non tenere mai in tasca forbici, strumenti appuntiti o materiale in vetro. 19. Preleva i reagenti con strumenti adeguati: pipette, contagocce, spatole e in quantità misurata. Quando hai fatto un prelievo non rimettere nel contenitore la quantità di sostanza avanzata. Versa sempre nella provetta per prima la soluzione con il reagente meno costoso e dopo quella più costosa! RICORDA: LE SOSTANZE CHIMICHE NON SI SPRECANO!!!

15 NON DAR MAI DA BERE AGLI ACIDI!!!
20. Se versi una sostanza sul banco di lavoro avverti subito il docente o il tecnico in modo che possano subito intervenire adeguatamente. 21. Usa acidi e basi diluiti in modo corretto e cioè: versa sempre l’acido o la base nell’acqua e mai il contrario. NON DAR MAI DA BERE AGLI ACIDI!!!

16 22. Non gettare nel lavandino prodotti o residui che richiedano lo smaltimento, quindi raccogli, separa ed elimina in modo corretto i rifiuti chimici, solidi e liquidi prodotti nel laboratorio. 23. Prima di lasciare il laboratorio accertarti che: a.   il proprio posto di lavoro sia pulito e in ordine; b.   tutta la vetreria utilizzata sia stata lavata; c.   i contenitori delle sostanze chimiche, ben chiusi, siano stati riposti; d.   tutti gli apparecchi, eccetto quelli necessari, siano stati spenti; e.   tutti i preparati biologici utilizzati siano riposti negli armadi o riconsegnati all’insegnante o all’assistente. f. che la manopola del gas sia stata chiusa. g. che la corrente elettrica sia stata staccata.

17 “CHI NON FA NULLA NON SBAGLIA MAI”!!!!
E’ importante conoscere e applicare le norme generali per un corretto utilizzo del laboratorio di chimica ma … … coloro che amano sperimentare non devono aver timore di agire al suo interno perché comunque solo “CHI NON FA NULLA NON SBAGLIA MAI”!!!!

18 Etichettatura dei prodotti chimici
Tutti i prodotti chimici devono essere etichettati. Sull’etichetta devono comparire: il nome del prodotto e la sua formula. le frasi di rischio Frasi R ora Frasi H indicazione di pericolo H = Hazard statements le frasi di sicurezza Frasi S ora Frasi P consigli di prudenza P= Precautionary statements L’Unione Europea ha inserito ulteriori frasi supplementari di pericolo identificabili dalla sigla EUH I pittogrammi di pericolo della sostanza Informazioni sul produttore (nome, indirizzo, ecc..). No. CAS e codice prodotto ditta. informazioni in lingue diverse

19 I pittogrammi Pittogramma = il pittogramma di pericolo apposto sulle sostanze chimiche è un “immagine” che serve ad attirare l’attenzione e a descrivere visivamente il tipo di pericolo associato a quel determinato prodotto. In laboratorio li troviamo esposti nella bacheca. La nuova normativa entrata in vigore dalla fine del 2010 ha modificato i pittogrammi in accordo con le norme internazionali sulla etichettatura della sostanze chimiche (Global Hazard Sign).

20 Vecchi pittogrammi Li trovavamo accanto alle frasi R e S

21 Nuovi pittogrammi Li possiamo trovare accanto alle frasi H e P

22 Cambia l’etichetta dei prodotti chimici
Vecchia etichetta Nuova etichetta

23 Cambia l’etichetta dei prodotti chimici
Vecchia etichetta Informazioni sul produttore Pittogrammi di pericolo Frasi di rischio o frasi R Frasi di Sicurezza o frasi S

24 Cambia l’etichetta dei prodotti chimici
Nuova etichetta

25 Confronto tra nuovi e vecchi pittogrammi

26 Confronto tra nuovi e vecchi pittogrammi

27 La Scheda di Sicurezza M.S.D.S.
M.S.D.S.= Material Safety Data Sheet Strumento per trasmettere agli utilizzatori professionali di sostanze pericolose informazioni più dettagliate e complete di quelle presenti sulle etichette dei prodotti. Scheda di Sicurezza E’ redatta dal produttore della sostanza chimica e la accompagna dall’uscita dalla ditta di produzione fino alla consegna al laboratorio di utilizzo (la prima volta, in seguito su richiesta).

28 La Scheda di Sicurezza - M.S.D.S.
La scheda di sicurezza fornisce all’operatore tutte: le informazioni sulla sostanza chimica, le indicazioni e le norme comportamentali che si devono seguire quando la si deve maneggiare o la si deve stoccare, cosa si deve fare in caso la sostanza venga a contatto con l’operatore in modo accidentale (es.: occhi, pelle, inalazione ingestione, ecc..); le informazioni sul produttore; i numeri utili; le indicazione di interventi di primo soccorso, i DPI necessari, ecc… Le informazioni riportate sulla scheda di sicurezza sono obbligatoriamente racchiuse in 16 voci distinte. La scheda di sicurezza deve essere letta e consultata prima dell'inizio di una qualsiasi operazione o manipolazione di una sostanza che non si conosca e qualora le informazioni rilevate dall’etichetta non siano esaurienti alla corretta manipolazione della sostanza medesima .

29 Schede di Sicurezza Nelle schede di sicurezza devono essere presenti
le seguenti 16 voci: Stabilità e reattività Proprietà fisiche e chimiche Informazioni tossicologiche Informazioni ecologiche Smaltimento Informazioni sul trasporto Informazioni sulla normativa Altre informazioni Elementi identificativi della sostanza e della società produttrice Composizione della sostanza Identificazione dei pericoli Misure di pronto soccorso Misure antincendio Provvedimenti in caso di dispersione accidentale Manipolazione ed immagazzinamento Controllo dell'esposizione e protezione individuale

30 sul ripiano centrale in laboratorio
Scheda di sicurezza Ad ogni sostanza chimica presente in laboratorio è correlata una scheda di sicurezza che deve essere facilmente e prontamente consultabile in caso di necessità. Le nostre sono raccolte negli appositi classificatori , in ordine alfabetico dalla A alla Z sul ripiano centrale in laboratorio

31 Esempio di Scheda di Sicurezza,
cosa si legge nella prima pagina:

32 Suddivisione del grado di pericolosità
Curiosità IL “DIAMANTE DI FUOCO” Suddivisione del grado di pericolosità “NFPA diamond” L'NFPA 704 o Diamante di Fuoco è uno standard introdotto dalla National Fire Protection Association per identificare in modo rapido ed efficiente la pericolosità delle sostanze chimiche. infiammabilità Nei laboratori inglesi ed americani è molto diffuso il sistema cosiddetto “a diamante” nel quale un rombo regolare viene suddiviso in quattro rombi a diversi colori. Ad ogni colore è associato un numero che indica il grado di pericolosità. salute instabilità rischio specifico

33 IL “DIAMANTE DI FUOCO” In ogni settore vengono poi inseriti numeri o lettere per indicare il grado di pericolosità o le caratteristiche della sostanza. Significato dei colori: colore ROSSO= indica l’infiammabilità della sostanza colore GIALLO= indica la reattività della sostanza colore BLU= indica i rischi sulla salute e quindi le precauzioni da prendere colore BIANCO= indica particolari caratteristiche pericolose della sostanza

34 LE ETICHETTE Etichetta di sostanza prodotta in Italia e nei Paesi della Comunità Europea Etichetta di sostanza prodotta in Gran Bretagna (Paese che non ha condiviso pienamente la normativa europea)

35 I DPI I Dispositivi di Protezione Individuale
I DPI fanno parte delle misure di protezione individuale che un lavoratore è obbligato ad adottare. Il datore di lavoro (nella scuola è il DS) è obbligato a mettere i DPI a disposizione del lavoratore, secondo la normativa. I DPI che solitamente usiamo in laboratorio sono: camice bianco guanti idonei mascherine occhiali di protezione scarpe con suola antiscivolo La funzione dei dispositivi è quella di ridurre (non annullare completamente!!) i rischi che si possono correre nella normale pratica di un laboratorio di chimica.

36 Il camice Affinchè sia efficace esso:
Il camice è la prima difesa contro spruzzi di reazioni in corso o di sostanze chimiche durante la loro manipolazione. E’ preferibile sia di tessuto antiacido-antistatico-antifiamma e di colore bianco per poter così notare meglio eventuali schizzi dovuti a sostanze chimiche. Affinchè sia efficace esso: deve essere SEMPRE abbottonato completamente; deve avere gli elastici alle maniche e non deve avere la martingala; deve arrivare fino al ginocchio.

37 Gli occhiali di sicurezza
La funzione primaria degli occhiali di sicurezza è quella, ovviamente, di prevenire il contatto tra prodotti chimici e l’occhio. I modelli possono essere diversi, in ogni caso devono riportare la sigla EN 166 oppure EN 172 ed il marchio CE Le maschere monouso e i respiratori Esempi di maschere Per polveri e vapori organici Maschera combinata con filtro in grado di trattenere sia polveri che gas e/o vapori

38 I guanti I guanti, quando necessari, servono a proteggere le mani dal contatto con le sostanze chimiche. La scelta dei guanti adatti da indossare deve essere fatta in base alla sostanza chimica che si andrà ad maneggiare. Coloro che sono allergici al lattice o al cucciù devono indossare dei sottoguanti in cotone leggero o usare guanti in gomma nitrilica. Sotto sono riportati alcuni tipi di guanti.

39 Ogni settore lavorativo ha i propri DPI
Altri dispositivi DPI Ogni settore lavorativo ha i propri DPI

40 I DPC I Dispositivi di Protezione Collettiva
Per dispositivi di protezione collettiva si intendono, generalmente, quei sistemi che possono intervenire, in maniera più o meno efficace, direttamente sulla fonte inquinante prima, cioè, che sia coinvolto il singolo lavoratore oppure che tende a ridurre l’impatto delle sostanze pericolose sui lavoratori presenti in quell’ambiente. I principali sistemi in uso agiscono sulla ventilazione degli ambienti. Si possono individuare due categorie di intervento: la ventilazione per aspirazione localizzata la ventilazione generale

41 I DPC I Dispositivi di Protezione Collettiva
La ventilazione generale opera per spostamento o diluizione di masse inquinate attraverso l’immissione di aria pulita all’interno degli ambienti di lavoro. La ventilazione per aspirazione localizzata opera nell’aspirazione diretta degli inquinanti nel punto di emissione cioè prima che gli stessi possano essere inalati dagli addetti.

42 I DPC I Dispositivi di Protezione Collettiva
Ventilazione per aspirazione localizzata utilizzata nel nostro laboratorio: la cappa aspirante l’impianto di aspirazione dell’armadio dei reagenti

43 I DE I Dispositivi d’Emergenza
I dispositivi di Emergenza. cartellonistica varia: quella riguardante gli estintori, le vie di fuga, la cassetta di primo soccorso, ecc… la leva di intercettazione del gas, ecc..

44 Il piano di evacuazione
Inoltre: presta particolare attenzione al Piano di Evacuazione apposto nei locali della scuola e rispettane le indicazioni.

45 Quando sei in laboratorio verifica:
dove devi dirigerti in caso di allarme (uscita di emergenza consultando il piano di evacuazione affisso al muro) dove sono collocati gli estintori (CO2 e per polveri) dove sono la doccia lava-occhi e la coperta antincendio dov’è il quadro generale della corrente elettrica dov’è la valvola di chiusura generale del gas.

46 Chi pratica il laboratorio deve altresì conoscere
I numeri telefonici di emergenza, quali: Carabinieri (112), Polizia (113), Soccorso Emergenza Straordinaria (118), Vigili del fuoco (115), Centro antiveleni Pavia ( ), Centro antiveleni Milano Osp. Niguarda ( ) E’ attivo a Torino e provincia il numero unico per le emergenze 112. Per i cittadini non cambia nulla: i numeri tradizionali (il 112 per i carabinieri, il 113 per la Polizia, il 115 per i Vigili del fuoco e il 118 per le emergenze sanitarie) restano in funzione e tutte le telefonate vengono automaticamente indirizzate al centralino unificato di risposta, ospitato presso la sede del 118 a Grugliasco. (Piemonte Informa –Notizie dalla Regione del 22/09/2017)

47 RICORDA: L’IGNORANZA NON E’ UNA SCUSA!!!

48 Ora se hai compreso quanto detto dovresti essere in grado di individuare gli errori presenti nelle immagini barrate in rosso


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