La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

A cura di Davide Carollo

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "A cura di Davide Carollo"— Transcript della presentazione:

1 A cura di Davide Carollo
ELEMENTI DI ORGANIZZAZIONE E LEGISLAZIONE SOCIO-SANITARIA A cura di Davide Carollo

2 Art. 32 Costituzione La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

3 Attività Sociali a Rilevanza Sanitaria del sistema sociale
Assistenza Sanitaria : finalizzata a restituire o conservare lo stato di salute della persona Interventi di Prevenzione Diagnosi Terapia Riabilitazione (rimozione e/o contenimento di esiti degenerativi) Palliazione / fine vita Attività Sociali a Rilevanza Sanitaria del sistema sociale Interventi sociali che hanno l'obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Assistenza Sociale: finalizzata a garantire la qualità della vita, pari opportunità, limitare il disagio individuale o familiare tutti disagi che derivano da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociale e condizioni di mancata autonomia Interventi rivolti a limitare gli effetti del disagio

4 Assistenza Sanitaria : finalizzata a restituire o conservare lo stato di salute della persona
Aiuto nell’assunzione terapia, Medicazioni semplici, Interventi di primo soccorso, controllo e assistenza assunzione dieta, posture Assistenza di Base Assistenza Tutelare: garantire un ambiente sicuro e gradevole, supporto domiciliare nella gestione dell’unità del paziente mantenimento delle capacità psico-fisiche residue, aiuto nella gestione della persona nel suo ambito di vita Gestione di presidi ed apparecchi: decontaminazione e pulizia ed eventuale sterilizzazione di presidi e attrezzi utilizzati in assistenza Assistenza Sociale finalizzata a garantire qualità della vita, pari opportunità, limitare il disagio individuale o familiare Animazione Socializzazione Segretariato sociale Programmi per famiglie disagiate, emarginate, per minori /soggetti sotto tutela Programmi di integrazione sociale

5 Legislazione prima della Riforma Sanitaria:
Legge Crispi del 1890 Legge Petragnani del 1938 Legge 132/1968 Dpr 128,129,130/ 1969 Enti Mutualistici La Riforma Sanitaria Legge 833 / 78 Le Riforme della Legge 833/78: Dlgs 502/ /1993 Aziendalizzazione Dlgs 229/1999 Atto Aziendale, Dipartimentalizzazione, LEA

6 1890: legge Crispi 1938: legge Petragnani
laicizzazione e pubblicizzazione e controllo delle opere Pie, istituti gestiti da ordini religiosi che si occupavano di assistenza sanitaria e sociale. Obbligo per gli ospedali di assistere le persona povere (feriti, malati acuti, donne in attesa di bambini) con rimborso spese a carico del Comune prova a mettere ordine nel settore, a ristrutturare le organizzazioni di beneficenza. Impone l’obbligo per gli ospedali di assistere le persona povere con rimborso spese a carico del comune. Ogni ospedale ha una propria disciplina. 1938: legge Petragnani fissa per la prima volta criteri chiari ed univoci su tutto il territorio Nazionale a proposito dell’assistenza ospedaliera. Elementi classificanti: classificazione ospedali in 4 categorie distinzione tra ospedali generali e specializzati definizione della struttura interna assunzione personale medico

7 Primo Testo Unico Leggi Sanitarie TULLSS 1907
Coordina le disposizioni di legge del 1988 Secondo Testo Unico leggi Sanitarie TULLSS 1934 Raccoglie e coordina le disposizioni normative emanate in materia sanitaria (RD 1265). Rappresenta il punto di riferimento fino alla costituzione Legge 1631 del 38 Emana disposizioni inerenti l’organizzazione ed il funzionamento degli ospedali (istituti di cura ed infermerie). Stabilisce che gli ospedali devono avere locali di cura e servizi, divisi per sesso e per età, separati per l’isolamento degli infettivi, servizi diagnostici, lavanderie, cucina, camera Mortuaria. La normativa disciplina anche le modalità di assunzione del personale sanitario, compiti e responsabilità. 1945 Viene istituito l’Alto Commissariato per l’Igiene e la Sanità Pubblica 1958 Istituzione del Ministero della Sanità avviene solo nel 1958, subentra al Ministero dell’Interno.

8 1974: estinzione enti mutualistici
Anni 50 Si costituiscono diversi istituti previdenziali e assistenziali. (INADEL, INAIL, INPS, ENPAS, Cassa Marittima ). Ogni lavoratore viene obbligatoriamente iscritto ad una Cassa Mutua che finanzia personalmente. Solo i lavoratori vengono tutelati. Esistono mutue ricche e mutue povere: quelle ricche potevano convenzionarsi con tutti gli ospedali e farmacie. La cassa Marittima era la più ricca, dava tutte le medicine mentre l’INAM aveva un prontuario più ridotto. L’assistenza è estremamente differenziata da ente ad ente: c’è disparità di trattamento e dispendio di risorse. Le Mutue sono in condizioni di indebitarsi per pagare lo Stato. All’inizio degli anni 60 la situazione sanità. è confusa : ospedali con diversi regolamenti, enti mutualistici, prestazioni 1968: Riforma ospedaliera l’elemento principale della legge è quello di creare l’Ente Ospedaliero distinzione in 3 tipi di ospedale in relazione a dimensioni e bacino di utenza di riferimento: H. Regionali H. provinciali H. di zona pianificazione degli ospedali in ambito regionale sarà compito delle Regioni (ancora non create), su indicazioni del Ministero della Sanità, individuare nell’ambito territoriale di competenza, quali siano i bisogni dei posti letto e bisogni di struttura, programmarli. Prima della riforma chiunque avesse avuto voglia e disponibilità economica poteva edificare ospedali. definizione n. dipendenti x p.l. 1974: estinzione enti mutualistici

9 Ente Ospedaliero Assistenza Sanitaria
Prima della riforma sanitaria del 1978 L’assistenza era erogata da diversi servizi autonomi, amministrati da Enti/istituzioni distinte, senza alcun momento di integrazione Assistenza Sanitaria Enti Mutualistici …il 90% della popolazione usufruiva dell’assistenza sanitaria su base assicurativa Provincie Ospedali psichiatrici, Centro Igiene Mentale, Consorzio antitubercolare , Laboratorio Igiene e Profilassi Comune Uff. Sanitario Igiene Condotte Mediche Condotte Ostetriche Ente Ospedaliero

10 Riforma Sanitaria legge 833/78 attribuisce all’U. S. L
Riforma Sanitaria legge 833/78 attribuisce all’U.S.L. l’erogazione delle prestazioni riconoscendole la competenza di gestione di tutti gli interventi sanitari di prevenzione, cura e riabilitazione Comune Uff. Sanitario Igiene Condotte Mediche Condotte Ostetriche Provincie Ospedali psichiatrici Centro Igiene Mentale Consorzio antitubercolare Lab. Igiene e Profilassi ab. U.S.L. Enti Mutualistici …il 90% della popolazione usufruiva dell’assistenza sanitaria su base assicurativa Ente Ospedaliero

11 Nasce in un clima politico di solidarietà nazionale, periodo dell’affermazione dello Stato Sociale.
E’ una legge ricca di principi e valori La legge si definisce una legge quadro: istituisce 3 livelli di governo della sanità (Stato, Regione e Comuni) fissa principi valori di riferimento ed obiettivi che devono essere completati da una serie di adempimenti di tipo legislativo ed amministrativo (Piano Sanitario Nazionale, stato giuridico del personale, definizione del bacino di utenza ed organizzazione). La riforma sanitaria legge 833/1978

12 Tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e della collettività
Rispetto della dignità e della libertà della persona umana Uguaglianza di trattamento e universalità dei destinatari Diritto alla libera scelta del medico e del luogo di cura Partecipazione dei cittadini alla gestione della salute mediante organi di gestione e il decentramento dei servizi Riconoscimento della funzione delle associazioni di volontariato liberamente costituite aventi la finalità di concorrere al conseguimento dei fini istituzionali del SSN Razionalizzazione della spesa mediante la definizione di un Fondo Sanitario Nazionale e un sistema di controllo della spesa Fondamento dello Stato sulle autonomie locali e relativo decentramento La competenza legislativa e amministrativa delle Regioni in materia di assistenza sanitaria Superamento degli squilibri territoriali mediante manovre di riequilibrio fra le Regioni LEGGE 833/78: Principi e Valori di Riferimento

13 Adeguata educazione sanitaria del cittadino e della comunità
Prevenzione delle malattie ed infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro Diagnosi e cura degli eventi morbosi quali che ne siano le cause, la fenomenologia e la durata Riabilitazione degli stati di invalidità ed inabilità somatica e psichica Promozione e salvaguardia della salubrità e dell’igiene ambientale Igiene degli alimenti Disciplina della sperimentazione, produzione,immissione in commercio dei farmaci Formazione professionale e permanente Legge 833 obiettivi

14 Livello Centrale Livello Decentrato Livello Territoriale (Comune con USL ente locale dello stesso comune) L’Unità Sanitaria Locale USL eroga prestazioni sanitarie mediante: Dipartimento Sanità Pubblica che garantisce le prestazioni di tipo preventivo Il Distretto che garantisce le prestazioni di primo livello sul territorio (assistenza primaria) Il Presidio Ospedaliero che garantisce prestazioni specialistiche in regime ospedaliero Legge 833:organizzazione del SSN

15 U.S.L. Stato Regioni Comuni Collegio dei revisori Comitato di Gestione
Livello centrale programmazione e legislazione nazionale Regioni Livello decentrato programmazione e legislazine regionale Comuni Livello periferico Tutte le funzioni di amministrazione U.S.L. Collegio dei revisori Comitato di Gestione Ufficio di Direzione SANITARI Igiene Pubblica Medicina Preventiva e Igiene del Lavoro Tutela Maternità e Infanzia Servizio Salute Mentale Coord. Attività medica di base, specialistica, ambulatoriale Assistenza Ospedaliera Servizio Veterinario AMMINISTRATIVI Affari Generali Statistica Personale Bilancio e Programmazione Attività tecnico economali

16 Estensione dell’assistenza Sanitaria a tutti i cittadini
Unicità dell’intervento tutti gli interventi svolti prima in modo autonomo e disarticolato ora vengono unificati in un unico organismo l’USL unità sanitaria locale, che è il complesso dei presidi, degli uffici e dei servizi dei comuni che per singolo territorio avrà la competenza della gestione degli interventi sanitari: attività di prevenzione igienistiche, di igiene ambientale, di assistenza di base (territorio), di assistenza ospedaliera. Decentramento: in un determinato territorio ci sarà una USL che garantisce gli interventi sanitari. Globalità: l’USL è responsabile dei vari momenti della sicurezza sanitaria dalla prevenzione, alla cura alla riabilitazione Legge 833: Punti Qualificanti

17 Risposta ai bisogni Sanitari fine degli anni 80
Ospedale CURA Prevenzione Riabilitazione da oltre 1 secolo simboleggia la cultura sanitaria Territorio Prevenzione Riabilitazione Educazione Sanitaria Di recente istituzione, ci sono tanti uffici per timbri e permessi Presenza reale, solida sicura

18 Competenze alle regioni sono assegnate le competenze in materia di organizzazione e programmazione dell’assistenza sanitaria Finanziamento alle regioni vengono assegnati i contributi sanitari riscossi localmente oltre all’integrazione pubblica necessaria per raggiungere la quota pro capite. Organizzazione le USL devono essere trasformate in Aziende infraregionali con personalità giuridica pubblica (da USL ente locale del Comune ad AUSL azienda sanitaria autonoma). Ambito territoriale le Aziende devono coincidere con il territorio della provincia. La Riforma della riforma: legge delega 421/92

19 Aziendalizzazione Il fine della Riforma della Riforma è quello di garantire maggiore efficienza dei servizi e maggiore autonomia nella programmazione di risposte adeguate alle singole realtà. Sono pertanto introdotti nell’organizzazione tutti gli elementi caratterizzanti un’organizzazione Aziendale (autonomia giuridica, patrimoniale, economica, gestionale, organizzativa, management di comando). Non apre spiragli alla privatizzazione poiché mantiene saldi i principi di solidarietà e garanzia di livelli adeguati di assistenza per tutta la popolazione. Accreditamento pubblico/privato purché dotati dei requisiti minimi previsti dalla legge, pubblico e privato sono sullo stesso livello nell’offerta dei servizi sanitari. Competere per migliorare le prestazioni Libera scelta l’assistito in base a proprie scelte, si dirige verso le strutture accreditate più efficienti, conquistando un nuovo potere contrattuale: paziente-cliente. Pagamento a tariffa contrattazione dei piani delle attività e tipologia di prestazioni; modalità differenziate di determinazione e quantificazione delle prestazioni tra presidi delle Aziende USL e quelle delle Aziende ospedaliere. legge delega 421/92: elementi caratterizzanti

20 legge delega 421/92 elementi caratterizzanti
Gestione delle risorse: ottimizzazione utilizzo delle risorse mediante azioni di: economie di scala (minima probabilità che le risorse disponibili non vengano utilizzate) acquisizione risorse ipotizzando forme di condivisione piuttosto che esclusività d’uso (endoscopi, ecografi, tecnologie laser….) Organizzazione dei livelli di produzione delle prestazioni sanitarie per dipartimento Sviluppo dell’Integrazione / Interazione Di promozione di logiche di Governo Clinico legge delega 421/92 elementi caratterizzanti

21 Le Unità Sanitarie Locali si trasformano in Aziende Sanitarie sistema organizzativo deputato a fornire risposte in merito alla promozione, mantenimento e sviluppo dello stato di salute della popolazione di riferimento. Le Aziende sono deputate all’erogazione dei LEA attraverso delle specifiche articolazioni PRESIDIO OSPEDALIERO sedi stabilmente organizzate e dotate delle necessarie attrezzature per l’erogazione delle cure mediche e chirurgiche, generali e specialistiche, in fase acuta e post-acuta, che per la gravità o complessità non possono dare un’adeguata risposta in ambito territoriale. L’articolazione organizzativa degli ospedali si orienta sulla dipartimentalizzazione, le diverse branche specialistiche sono presenti in relazione alla tipologia di ospedale ed alla pianificazione regionale. La competenza passa alla regione e non sono più considerati enti autonomi. DISTRETTO è il livello organizzativo delle attività sanitarie e sociali di base sul territorio. Si configura come unica sede in cui l’erogazione di prestazioni preventive, curative e riabilitative avviene in maniera unitaria. PREVENZIONE è il livello organizzativo delle attività sanitarie orientata alla realizzazione di Piani per la promozione della salute ed alle relative prestazioni (sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, medicina veterinaria, AZIENDE OSPEDALIERE con il decreto Legislativo 517 /92 lo Stato ha previsto che gli ospedali di maggior rilievo (nazionale e specialistico) venissero scorporati dalle USL per essere costituiti in Aziende Ospedaliere con le medesime attribuzioni ed organismi previsti per l’USL. Legge delega 421/92: elementi caratterizzanti

22 Ministero della Salute
Organizzazione del Sistema Sanitario Nazionale Centrale Ministero della Salute Decentrato Regione e Province Territoriale Azienda Sanitaria

23 ORGANIZZAZIONE : livello Territoriale
Azienda USL Specifico Bacino d’utenza (Provinciale) Eroga tutti i LEA Finanziamento per quota capitaria Azienda Ospedaliera Bacino d’utenza sovra territoriale Eroga LEA specialistici Presente Scuola di formazione per operatori sanitari Finanziamento a tariffa IRCCS Svolge attività non solo di cura ma di Ricerca Finanziamento a Tariffa Istituzione del Ministero della Sanità avviene solo nel 1958, subentra al Ministero dell’Interno.

24

25

26 Istituzione del Ministero della Sanità avviene solo nel 1958, subentra al Ministero dell’Interno.

27 Aziende Ospedaliere/ Universitarie / IRCCS
Istituzione del Ministero della Sanità avviene solo nel 1958, subentra al Ministero dell’Interno.

28 AUSL della Regione Emilia Romagna
Istituzione del Ministero della Sanità avviene solo nel 1958, subentra al Ministero dell’Interno.

29 Ministero della Salute
Organizzazione del Sistema Sanitario Nazionale Centrale Ministero della Salute Decentrato Regione e Province Territoriale Azienda Sanitaria

30 Livello Centrale: Ministero della Salute
è l'organo centrale del Sistema Sanitario Nazionale preposto alla funzione di: indirizzo e programmazione in materia sanitaria definizione degli obiettivi da raggiungere per il miglioramento dello stato di salute della popolazione alla determinazione dei livelli di assistenza (LEA) da assicurare a tutti i cittadini in condizioni di uniformità sull' intero territorio nazionale. Istituzione del Ministero della Sanità avviene solo nel 1958, subentra al Ministero dell’Interno.

31 Il Ministero è coadiuvato nelle sue funzioni da organi e istituti con funzioni di ricerca, consulenza, proposta e supporto in materia tecnica e scientifica: Consiglio Superiore di Sanità (CSS): è organo tecnico-consultivo del Ministro della Sanità (esprime pareri e proposte in merito alla tutela e miglioramento delle condizioni di salute della popolazione). Istituto Superiore di Sanità (ISS): è organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale e svolge funzioni di ricerca, sperimentazione, controllo e formazione per quanto concerne la salute pubblica. Istituto Superiore per la Prevenzione E Sicurezza del Lavoro (ISPESL): è organo tecnico scientifico del Servizio Sanitario Nazionale e svolge funzioni di informazione, documentazione, ricerca e sperimentazione in materia di tutela della salute e della sicurezza e benessere nei luoghi di lavoro. Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali: svolge funzioni di supporto delle attività regionali, di valutazione comparativa dei costi e rendimenti dei servizi resi ai cittadini e di segnalazione di disfunzioni e sprechi nella gestione delle risorse personali e materiali e nelle forniture, di trasferimento dell'innovazione e delle sperimentazioni in materia sanitaria. Istituti Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS): enti nazionali autonomi che perseguono finalità di ricerca nel campo biomedico ed in quello della organizzazione e gestione dei servizi sanitari insieme con prestazioni di ricovero e cura. Istituzione del Ministero della Sanità avviene solo nel 1958, subentra al Ministero dell’Interno.

32 Livello Decentrato: Regioni
organizzare sul proprio territorio i servizi e le attività destinate alla tutela della salute programmare gli interventi da compiere coordinare l'azione delle Aziende Sanitarie verificarne l'operato Istituzione del Ministero della Sanità avviene solo nel 1958, subentra al Ministero dell’Interno.

33 Livello Territoriale: Azienda Sanitaria
cprovvedono ad assicurare i livelli di assistenza nel proprio ambito territoriale attraverso i propri servizi o acquistando le prestazioni presso altre strutture pubbliche o private Le strutture della Pubblica Amministrazione presenti sul territorio sono AUSL Aziende Unità Sanitarie Locali AO/AOUN Aziende Ospedaliere / Universitarie IRCCS Istituti Ricovero Cura Carattere Scientifico Istituzione del Ministero della Sanità avviene solo nel 1958, subentra al Ministero dell’Interno.

34 Come si può descrivere un’Azienda?
Vertice strategico Management intermedio Nucleo operativo Tecnostruttura Staff Istituzione del Ministero della Sanità avviene solo nel 1958, subentra al Ministero dell’Interno.

35 Elementi di Organizzzazione:
Come si può descrivere un’Azienda? Istituzione del Ministero della Sanità avviene solo nel 1958, subentra al Ministero dell’Interno.

36

37 Caratteristica di Azienda Sanitaria:
Decreto Legislativo 229/99: le Aziende hanno personalità giuridica pubblica, autonoma ed imprenditoriale (aumenta la flessibilità di gestione); l'organizzazione ed il funzionamento sono disciplinati con atto aziendale, nel rispetto dei criteri stabiliti dalla Regione. Legge Regionale RER 11/2000: l’Atto aziendale è adottato in coerenza con apposite direttive della Giunta Regionale al fine di regolamentare in autonomia l’organizzazione ed il funzionamento dell’Azienda.

38 Atto Aziendale E’ finalizzato a snellire regole e procedure di organizzazione e funzionamento nel rispetto degli indirizzi di programmazione nazionale e regionale. Mission Vision e Valori Fondamentali Principi e criteri dell’attività Aziendale Gli Organi Direzione Aziendale Gli Organismi Collegiali Modello Organizzativo e suo Funzionamento Incarichi Dirigenziali e Valutazione del Personale Programmazione e controllo interno ……….. Partecipazione dei Cittadini

39 Organi Istituzionali dell’Azienda Sanitaria
Direttore Generale rappresentante legale e organo di governo e gestione aziendale è coadiuvato da due esperti di sua nomina il Direttore Sanitario il Direttore Amministrativo Collegio Sindacale organo di verifica e controllo degli atti formali del Direttore Generale sotto il profilo della legittimità e della compatibilità economica Consiglio dei Sanitari organo di proposta e consultazione obbligatoria presieduto dal Direttore Sanitario

40 Gestione transitoria dopo il 1991
Prima del 1991 Assemblea Generale Comitato di Gestione (riduzione componenti dopo l’86) Presidente del CG Collegio dei Revisori Gestione transitoria dopo il 1991 Amministratore Straordinario Comitato dei Garanti Riforma 1992 Dlgs 502/517 Direttore Generale coadiuvato da Direttore Sanitario e Direttore Amministrativo Consiglio dei Sanitari

41

42 I Dipartimenti Contesto Normativo
DPR 128/69 DM 8/11/76 Legge 833/78 Legge 595/85 DPR 27/3/92 DLgs 502/92 (L.412/91) L.549/95 Rapporto del gruppo di lavoro sui dipartimenti (ASSR) Normativa Regionale Legge 229/99

43 I Dipartimenti DPR 128/69 offre la possibilità di attuare nuovi modelli organizzativi “al fine di una migliore efficienza operativa, economica, di gestione e del progresso tecnico-scientifico” DM 8/11/76 “….le regioni promuovono con gradualità l’istituzione dei dipartimenti, al fine di garantire la convergenza di esperienze nei diversi ambiti assistenziali, ricerca, didattica” Sono i criteri di accorpamento (intensità di cure, gruppi di età,…….) L’emanazione non produce alcun effetto poiché si parla di “promozione” piuttosto che di “provvedimento obbligatorio” L 833/78 stabilisce che “ ….le regioni disciplinano con legge l’articolazione dell’ordinamento degli ospedali in Dipartimento, in base al principio dell’integrazione tra le divisioni, sezioni e servizi affini e complementari……. Gestione dei dipartimenti sulla base dell’integrazione delle competenze” Tale normative supera il concetto di discrezionalità ed afferma l’obbligatorietà ma non prevede sanzioni per le inadempienze

44 Dipartimenti : DEA (DPR 27/3/92)
Il DEA rappresenta una aggregazione funzionale di unità operative che mantiene la propria autonomia e responsabilità clinico-assistenziale, ma che riconoscono la propria interdipendenza adottando un comune codice di comportamento assistenziale, al fine di assicurare, in collegamento con le strutture operanti sul territorio, una risposta rapida e completa. A differenza dei dipartimenti tipici, costituiti da unità operative aggregate fisicamente, il dipartimento di emergenza ed accettazione comprende unità che fanno parte esclusivamente del DEA (servizi di accettazione e pronto soccorso, l'unità di osservazione e breve degenza, l'unità operativa di rianimazione con: moduli di terapia,intensiva e subintensiva, nonché le unità operative di medicina d'urgenza, ove previste dalla programmazione regionale) e unità che appartengono ad altri dipartimenti ed entrano a fare parte della ''funzione emergenza" attraverso la condivisione di modelli operativi definiti da linee guida e da protocolli, che dovranno essere adottati da tutte le unità operative. Diviene esempio di dipartimento funzionale obbligatorio

45 Dipartimenti contesto normativo:
DLgs 502/92 (L421/91) obbliga le regioni “attuare il modello delle aree funzionali con presenza obbligatoria di DH, conservando alle UO che vi confluiscono l’autonomia funzionale in ordine alle patologie di competenza, nel quadro di una efficace integrazione delle risorse umane e strumentali L 549/95 (finanziaria x 96) sottolinea come il modello organizzativo dipartimentale debba essere in grado di consentire a servizi affini e complementari di operare in forma coordinata per evitare ritardi, disfunzioni e distorto utilizzo delle risorse finanziarie Rapporto del gruppo di lavoro sui dipartimenti (ASSR) fa proposte dettagliate sul modello organizzativo dipartimentale; estende le funzioni del dipartimento anche a formazione e ricerca

46 Dipartimenti contesto normativo:
Normativa Regionale delibera 1454 del 1997 da indicazioni molto dettagliate in merito a: definizione delle articolazioni organizzative, obiettivi, regolamento, aree, servizio infermieristico DLgs 229/99 si considerano strutture complesse i dipartimenti e le unita' operative ….. L'organizzazione dipartimentale e' il modello ordinario di gestione operativa di tutte le attivita' delle Aziende sanitarie. .. Il direttore di dipartimento e' nominato dal direttore generale fra i dirigenti con incarico di direzione delle strutture complesse aggregate nel dipartimento; il direttore di dipartimento rimane titolare della struttura complessa cui e' preposto. La preposizione ai dipartimenti strutturali, sia ospedalieri che territoriali e di prevenzione, comporta l'attribuzione sia di responsabilita' professionali in materia clinico-organizzativa e della prevenzione sia di responsabilita' di tipo gestionale in ordine alla razionale e corretta programmazione e gestione della risorse assegnate per la realizzazione degli obiettivi attribuiti.

47 Cos’è un Dipartimento Entità organizzativa di base che aggrega una pluralità di discipline e funzioni assistenziali, tra loro affini o complementari, ne assicura la gestione unitaria al fine di integrare le competenze presenti, ottimizzando la qualità dell’assistenza e l’utilizzo delle risorse complessivamente assegnate ATTRIBUZIONI: favorire l’interdisciplinarietà intra-inter dipartimentale mediante la promozione del reciproco scambio di competenze garantire i piani di attività Gestire le risorse affidate favorire il collegamento extra ospedaliero sviluppare e coordinare attività didattiche, formazione, aggiornamento individuare e proporre nuove attività/i modelli di assistenza valutare e gestire la produzione assistenziale sotto il profilo quali-quantitativo programmare iniziative di ricerca, educazione, informazione sanitaria gestire liste d’attesa, garantire il miglioramento continuo e la gestione del Rischio Coordinare le attività dei gruppi professionali con riferimento all’uso delle risorse

48 Struttura organizzativa Dipartimento:
Dipartimento strutturale ha autonomia gestionale ed economica Dipartimento funzionale non c’è giurisdizione sulle specifiche risorse ma coordinazione, integrazione appropriatezza, qualità al fine di ottimizzare le politiche assistenziali destinate a specifiche categorie di pazienti/quadri clinici e massimizzare l’efficacia e la qualità del prodotto delle politiche medesime, formalizzare meccanismi di interazione necessari per rendere più …..espliciti i rapporti tra le varie figure che si devono integrare

49 Criteri di aggregazione di un Dipartimento
Intensità e gradualità delle cure: i pazienti trovano collocazione e si spostano in relazione alla necessità assistenziale (intensiva, semi-intensiva, valutativa, riabilitativa) settore nosologico: si accorpano funzioni assistenziali in base alla categoria nosologica (cardio-vascolare, oncologico, ecc.) fasce d’età: pazienti identificati in base all’appartenenza alla medesima fascia d’età (anziani, bambini, …) branca specialistica: si accorpano funzioni assistenziali in rapporto alla omogeneità degli strumenti clinici di intervento (chir. generale, chir. Specialistica, diagnostica per immagini…) organo o apparato: si accorpano funzioni assistenziali di pazienti che presentano quadri morbosi acarico del medesimo organo o apparato (app. nervoso, respiratorio, ….)

50 Strutture di un Dipartimento
Unità Operativa (Struttura Complessa UOSC) articolazione settoriale del Dipartimento, per discipline/funzioni. Comprende diversi livelli di attività assistenziale (Degenza ordinaria, DH, Ambulatori..) Modulo Organizzativo (Struttura Semplice): articolazione organizzativa o dell’UOC o del Dipartimento, per lo svolgimento di attività specialistiche, o per distinguere l’organizzazione di particolari livelli di erogazione dell’assistenza all’interno del Dipartimento

51 Organi del Dipartimento
Direttore Dipartimento Comitato di Dipartimento Assemblea del Dipartimento Organi del Dipartimento

52 Linea di comando nel Dipartimento
Direttore Dipartimento Direttore di Unità Operativa Complessa (UOC) Responsabile Struttura Semplice (SS) di UOC Dirigente Sanitario con incarico professionale

53 Linea di comando nel Dipartimento
Responsabile Infermieristico e Tecnico di Dipartimento Coordinatore UO Infermiere Collaboratore Operatore Socio Sanitario Altro Professionista non Medico

54 Programmazione Territoriale Aziende Sanitarie
Piano Strategico (periodica) Piano Attuativo Locale Bilancio Aziendale (annuale) Programmazione Decentrata Regioni / Province (Assessorato sanità e Servizi Sociali) Piano Sanitario Regionale (programmazione triennale) Fondo Sanitario Regionale (legge di bilancio annuale) Programmazione Centrale Ministero della Salute Piano Sanitario Nazionale (programmazione triennale) Fondo Sanitario Nazionale (legge di stabilità annuale)

55 Assistenza Sanitaria : finalizzata a restituire o conservare lo stato di salute della persona
Interventi di Prevenzione Diagnosi Terapia Assistenza Riabilitazione Gestione Termine Vita Attività Sociali a Rilevanza Sanitaria del sistema sociale Interventi sociali che hanno l'obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Assistenza Sociale finalizzata a garantire la qualità della vita, pari opportunità, limitare il disagio individuale o familiare Tutti disagi che derivano da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociale e condizioni di mancata autonomia Interventi rivolti a limitare gli effetti del disagio sociale

56 Assistenza Sanitaria : finalizzata a restituire o conservare lo stato di salute della persona
Aiuto nell’assunzione terapia, Medicazioni semplici, Interventi di primo soccorso, controllo e assistenza assunzione dieta, Posture Assistenza di Base Comfort alberghiero: garantire un ambiente sicuro e gradevole, supporto domiciliare nella gestione dell’unità del paziente Accudimento della pesona: mantenimento delle capacità psico-fisiche residue, aiuto nella gestione della persona nel suo ambito di vita Gestione di presidi ed apparecchi decontaminazione e pulizia ed eventuale sterilizzazione di presidi e attrezzi utilizzati in assistenza Assistenza Sociale finalizzata a garantire la qualità della vita, pari opportunità, limitare il disagio individuale o familiare Animazione Socializzazione Segretariato sociale


Scaricare ppt "A cura di Davide Carollo"

Presentazioni simili


Annunci Google