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La rendicontazione sociale negli enti locali

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Presentazione sul tema: "La rendicontazione sociale negli enti locali"— Transcript della presentazione:

1 La rendicontazione sociale negli enti locali
Master in Gestione e innovazione nelle Amministrazioni Pubbliche A.A La rendicontazione sociale negli enti locali Dott. Alberto Romolini

2 Bibliografia consigliata
A. Romolini, Accountability e bilancio sociale negli enti locali, Milano, FrancoAngeli, 2007. A. Romolini (2006), L’accountability, in M. Mulazzani (a cura di), Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche, vol. II, Padova, Cedam. M. Mulazzani, A. Romolini, Il bilancio di territorio quale modello di rendicontazione sociale negli enti pubblici territoriali, in Azienda Pubblica, n. 4, 2006. 17/09/2018 Alberto Romolini

3 Il concetto di accountability (pag. 4);
la rendicontazione sociale (pag. 13); il bilancio sociale (pag. 29); gli standard per il bilancio sociale (pag. 36); la struttura del bilancio sociale (pag. 70) 17/09/2018 Alberto Romolini

4 1. Un po’ di storia del bilancio sociale…
Fenomeno reale o moda? Nasce nel 1938 in Germania (Aeg) prima esperienza italiana (Merloni) Dal 1977 è obbligatorio in Francia prima esperienza nel settore pubblico (Comune di Bologna) 17/09/2018 Alberto Romolini

5 L’accountability Non esiste una esatta traduzione del termine in italiano; identifica la necessità che un’azienda renda conto dell’attività svolta, dei risultati e degli effetti a tutti gli stakeholder; la rendicontazione è multidimensionale; nasce in ambito privato; si estende al settore pubblico e agli enti locali in particolare. 17/09/2018 Alberto Romolini

6 Il ciclo dell’accountability
17/09/2018 Alberto Romolini

7 La rendicontazione sociale negli enti locali
Deriva dal nuovo rapporto di delega fra cittadini e Sindaci (Presidente Provincia) (L. n. 81/93); è un’esigenza e un diritto dei cittadini; è un dovere per gli amministratori pubblici; è necessaria per incrementare la trasparenza, la partecipazione popolare, il consenso politico, che è fondamentale per la buona riuscita delle politiche pubbliche. 17/09/2018 Alberto Romolini

8 Le tre dimensioni dell’accountability
Esterna Interna Contabile 17/09/2018 Alberto Romolini

9 Dimensione esterna Comunicazione a stakeholder esterni dei risultati economici, finanziari, patrimoniali e degli effetti sociali, ambientali, territoriali, culturali, civili della gestione 17/09/2018 Alberto Romolini

10 Dimensione interna Comunicazione a stakeholder interni e responsabilizzazione dei dirigenti sull’utilizzo delle risorse e sul raggiungimento degli obiettivi assegnati 17/09/2018 Alberto Romolini

11 Dimensione contabile Comunicazione a stakeholder interni ed esterni di informazioni contabili finanziarie, economico-patrimoniali ed analitiche dei costi 17/09/2018 Alberto Romolini

12 Il rapporto tra accountability e rendicontazione sociale negli enti locali
17/09/2018 Alberto Romolini

13 2. La rendicontazione sociale
Informazioni multidimensionali: economiche, finanziarie, patrimoniali, sociali, ambientali, civili, culturali dell’attività d’impresa. Oltre la rendicontazione economico finanziaria, patrimoniale. E’ volontaria. 17/09/2018 Alberto Romolini

14 Il collegamento con la programmazione
La rendicontazione sociale è collegata alla strategia e alla programmazione Essa esprime la coerenza tra: Finalità strategiche Bisogni emergenti nella collettività Scelte politiche Risorse allocate Risultati ottenuti Effetti prodotti nella prospettiva dell’unitarietà dell’azienda ente locale e nelle dimensioni politiche, economiche, sociali, ambientali, territoriali, ecc. 17/09/2018 Alberto Romolini

15 Il Bilancio Sociale nel sistema di programmazione e controllo
17/09/2018 Alberto Romolini

16 Dalla strategia al Bilancio Sociale
17/09/2018 Alberto Romolini

17 Le teorie alla base della rendicontazione sociale
Corporate Social Responsibility (CSR) o Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI). Etica d’impresa. Teoria degli stakeholder. 17/09/2018 Alberto Romolini

18 La CSR “L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate […]. Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là, investendo nel capitale umano, nell’ambiente e nel rapporto con le altre parti interessate” (Commissione Europea, Libro Verde “Promuovere un quadro europeo per la Responsabilità Sociale delle Imprese”), 2001. 17/09/2018 Alberto Romolini

19 Etica d’impresa Adozione di codici etici;
interiorizzazione dei valori espressi nel codice etico; adozione del codice etico nella guida dell’impresa da parte del management; etica economica: adozione nell’attività economica di valori e comportamenti abituali, che consentano la piena realizzazione della persona e dei suoi valori umani. modifica dell’orientamento strategico di fondo (osf) e formulazione di strategie sociali. 17/09/2018 Alberto Romolini

20 La teoria degli stakeholder
Gruppi di soggetti (finanziatori, utenti di spl, dipendenti, fornitori, altri enti locali, ecc.) che possono subire gli effetti della gestione realizzata e porre in essere comportamenti reattivi tali da ostacolare il raggiungimento degli obiettivi aziendali; stakeholder da soggetto passivo a soggetto attivo. Non solo subisce i risultati e gli effetti dell’attività aziendale, ma con i suoi comportamenti reattivi è in grado di incidere sul loro raggiungimento; inclusione nella categoria di stakeholder aziendali di soggetti precedentemente esclusi (collettività locale, sindacati, organizzazioni di difesa dei consumatori, generazioni future, ambiente, territorio). 17/09/2018 Alberto Romolini

21 I presupposti della rendicontazione sociale pubblica
Limiti della contabilità tradizionale Ampliamento della rendicontazione Rendicontazione sociale negli enti locali Variazione del contesto Diffusione della Corporate Social Responsibility 17/09/2018 Alberto Romolini

22 I limiti della contabilità tradizionale
Non rileva gli aspetti qualitativi, di tempi di realizzazione e non monetari della gestione. Non consente di valutare l’efficacia esterna (outcome) della gestione. E’ difficilmente leggibile e comprensibile 17/09/2018 Alberto Romolini

23 I cambiamenti nello scenario
Superamento della logica di autoreferenzialità della P.A. qualità delle prestazioni rendicontazione verso la collettività L. n. 241 del 1990, “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” L. n. 150 del 2000, “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni” 17/09/2018 Alberto Romolini

24 Diffusione della CSR E’ il principale presupposto alla rendicontazione sociale delle imprese for profit. Anche nel settore pubblico è forte l’influenza della “moda” della CSR. Rendicontazione sociale solo per imitazione o per moda e non per vera esigenza di comunicazione con gli stakeholder 17/09/2018 Alberto Romolini

25 I requisiti della rendicontazione sociale negli enti locali
Coerenza tra finalità strategiche, obiettivi di programma, spese impegnate, risultati ottenuti, effetti prodotti Dialogo con gli st.holder a monte e a valle della rendicontazione Volontarietà Continuità 17/09/2018 Alberto Romolini

26 Le forme della Rendicontazione sociale
Bilancio di metà mandato Bilancio di genere Periodo di riferimento Ambito Bilancio ambientale Bilancio di mandato Bilancio sociale Bilancio di settore Coinvolgimento Area di riferimento Bilancio consolidato Bilancio partecipativo Bilancio di territorio 17/09/2018 Alberto Romolini

27 I bilanci di rendicontazione sociale
Bilancio di mandato: rendicontazione dei risultati e degli effetti nei 5 anni di governo, confrontati con la programmazione di mandato. Bilancio ambientale: rendicontazione sulle politiche ambientali dell’ente e sugli effetti della gestione sull’ecosistema (preventivo o consuntivo). Bilancio di genere: valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche su alcune categorie di soggetti (le donne, i giovani). 17/09/2018 Alberto Romolini

28 Bilancio consolidato del gruppo comunale
… segue Bilancio di settore: specifiche aree di intervento di intervento dell’ente. Bilancio partecipativo: coinvolgimento delle principali categorie di stakeholder nella formulazione del bilancio annuale preventivo (tutti i bilanci sociali devono essere partecipativi) Bilancio consolidato del gruppo comunale Bilancio di territorio: tutti i finanziamenti e gli interventi di tutti gli enti su un territorio 17/09/2018 Alberto Romolini

29 3. Il bilancio sociale Il documento più diffuso di rendicontazione sociale è il bilancio sociale. E’ un consuntivo con cui un’amministrazione pubblica rendiconta agli stakeholder i risultati e le ricadute sociali dell’attività svolta. 17/09/2018 Alberto Romolini

30 I Principi del Bilancio Sociale
Riguardano requisiti di buona qualità dell’informazione: trasparenza; inclusione; coerenza; neutralità; competenza; comparabilità; chiarezza e comprensibilità; periodicità ripetitiva; significatività e rilevanza; verificabilità; attendibilità. 17/09/2018 Alberto Romolini

31 I quattro elementi del documento
finalità; destinatari; oggetto; funzioni svolte. 17/09/2018 Alberto Romolini

32 A) La Finalità Rendere conto di tutta la gestione realizzata (annuale o di mandato) e degli effetti economici, sociali, ambientali, culturali, civili prodotti. dagli output agli outcomes 17/09/2018 Alberto Romolini

33 B) I Destinatari Sono i principali stakeholder di un ente locale:
il personale gli altri enti locali le banche le altre Pubbliche Amministrazioni i fornitori i cittadini e loro associazioni le imprese e loro associazioni, ecc. 17/09/2018 Alberto Romolini

34 C) L’Oggetto (la struttura)
Alcuni grandi macroaggregati: Presentazione iniziale e identità dell’ente; sintesi dei dati di bilancio; rendicontazione delle macroaree tematiche; allegati. 17/09/2018 Alberto Romolini

35 D) Le Funzioni I rendiconti sociali hanno quattro dimensioni:
Informativa esterna; Comunicativa; Strategica; Organizzativa e gestionale. 17/09/2018 Alberto Romolini

36 4. Gli standard per il bilancio sociale
Non esistono obblighi normativi per il BS Sono stati realizzati alcuni modelli per le imprese, volontariamente applicabili. Di recente, alcuni di essi sono stati adattati al settore pubblico. In particolare, il GBS (Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale), la GRI (Global Reporting Initiative), la Direttiva del Ministero della Funzione Pubblica del 16 Marzo 2006. 17/09/2018 Alberto Romolini

37 Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS)
Il Bilancio Sociale è un documento: autonomo, anche se collegato al rendiconto generale d’esercizio; periodico, annuale; consuntivo, ma con valore programmatico; pubblico, ossia rivolto a tutti gli stakeholder; applicabile ad aziende di settori diversi. 17/09/2018 Alberto Romolini

38 GBS settore pubblico IDENTITA’ AZIENDALE:
scenario e contesto di riferimento; obiettivi: politiche prevalentemente sociali, politiche a contenuto economico e finanziario, politiche di gestione dell’ambiente. PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO: prospetto di determinazione del Valore Aggiunto; prospetto di classificazione del Valore Aggiunto per aree di intervento; prospetto di riparto del Valore Aggiunto; prospetto informativo sul patrimonio e su altri beni o impegni; prospetto entrate ed uscite per aree di intervento. RELAZIONE SOCIALE: matrice aree di intervento/stakeholder principali; rendicontazione per area di intervento; coinvolgimento e giudizio stakeholder per area di rendicontazione. 17/09/2018 Alberto Romolini

39 Produzione del VA (3 esercizi di confronto)
Ricavi Netti di Vendita +/- Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti + /- Variazioni dei lavori in corso su ordinazione Altri ricavi e proventi Ricavi per produzioni atipiche A) VALORE DELLA PRODUZIONE - Consumi di materie prime, sussidiarie, acquisto di merci, ecc. - Costi per servizi - Costi per godimento beni di terzi - Accantonamenti per rischi - Altri accantonamenti - Oneri diversi di gestione B) COSTI INTERMEDI DELLA PRODUZIONE VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO (VAC = A-B) +/- Saldo della gestione accessoria +/- Saldo componenti straordinari C) COMPONENTI ACCESSORI E STRAORDINARI VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO (VAGL = VAC +/- C) - Ammortamenti VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO (VAGN = VAGL – Ammortamenti) 17/09/2018 Alberto Romolini

40 Distribuzione del VA (3 esercizi di confronto)
A. Remunerazione del personale Personale non dipendente Personale dipendente (remunerazione dirette, indirette, quota di riparto del reddito) B. Remunerazione della Pubblica Amministrazione Imposte dirette Imposte indirette (di cui sovvenzioni in c/esercizio) C. Remunerazione del capitale di credito Oneri per capitali a breve termine Oneri per capitali a lungo termine D. Remunerazione del capitale di rischio Dividendi (utili distribuiti alla proprietà) E. Remunerazione dell’azienda +/- Variazioni riserve (Ammortamenti) F. Liberalità esterne Valore Aggiunto Globale Netto 17/09/2018 Alberto Romolini

41 GBS Aziende sanitarie … alcune proposte
Presentazione (vertice aziendale, approvazione del direttore generale) Nota introduttiva o metodologica (standard, principi, processo) Identità aziendale Riclassificazione dati contabili Relazione sociale 17/09/2018 Alberto Romolini

42 Identità aziendale Scenario di riferimento (storia, area geografica, aree di intervento, servizi erogati) Governance (Organi di governo, struttura organizzativa) Principi e valori di riferimento (la mission) Strategie e politiche Mappa degli stakeholder 17/09/2018 Alberto Romolini

43 Riclassificazione dati contabili
Valore Aggiunto? Patrimonio Entrate ed uscite per area di intervento 17/09/2018 Alberto Romolini

44 Relazione sociale Aree di rendicontazione
categoria di stakeholder politiche obiettivi programmati, risultati attesi, risultati raggiunti, tempi risorse impiegate Risultati (impatto sociale, qualità percepita, indicatori di attività, efficienza, produttività, efficacia) Giudizio degli stakeholder Miglioramenti 17/09/2018 Alberto Romolini

45 Categorie di stakeholder
Gli utenti e i cittadini Il personale I Fornitori La PA Le Associazioni e gli enti del non profit L’ambiente L’Università e gli enti di ricerca 17/09/2018 Alberto Romolini

46 Dal Bilancio sociale al Bilancio di sostenibilità
DIMENSIONE ECONOMICA DIMENSIONE SOCIALE DIMENSIONE AMBIENTALE BILANCIO SOCIALE BILANCIO AMBIENTALE BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ 17/09/2018 Alberto Romolini

47 GRI… Ideata dalla Coalition for Environmentally Responsible Economies (CERES) di Boston (USA) nel 1997 Costituita nel 2002 come istituto autonomo con sede legale ad Amsterdam Mission: sviluppo e diffusione di linee guida generalmente accettate per il reporting di sostenibilità Lo standard è rivolto a tutte le aziende La sua applicazione è volontaria 17/09/2018 Alberto Romolini

48 La Global Reporting Initiative (GRI)
Linee Guida (G2) 2002 Linee Guida (G3) 2006, Conferenza di Amsterdam del 4- 6 Ottobre 2006 Linee Guida (Guidlines) Protocolli tecnici Documenti di indirizzo su temi specifici 17/09/2018 Alberto Romolini

49 Il perimetro di rendicontazione
SI Si esercita un'influenza? Da escludere L'entità ha impatti significativi? Informazioni qualitative nel profilo NO Non è necessario rendicontare Si esercita un'influenza notevole? Si esercita un controllo? Indicatori di performance Management approach

50 I principi di redazione
Definizione del contenuto Materialità Inclusività degli stk Contesto della sostenibilità Completezza Garanzia di qualità Equilibrio Comparabilità Accuratezza Tempestività Chiarezza Affidabilità 17/09/2018 Alberto Romolini

51 La struttura Profilo Management approach
Strategia e analisi Profilo dell'organizzazione Parametri del report (incluso indice) Governance, impegni e coinvolgimento degli stakeholder Management approach Indicatori di performance economica, ambientale e sociale 17/09/2018 Alberto Romolini

52 Gli indicatori Economici Ambientali Sociali Lavoro Diritti umani
Società Responsabilità di prodotto 17/09/2018 Alberto Romolini

53 Le tipologie di indicatori
Core e Additional Quantitativi e Qualitativi Tradizionali e Cross cutting Tradizionali e Sistemici 17/09/2018 Alberto Romolini

54 17/09/2018 Alberto Romolini

55 La Direttiva della funzione pubblica
Il percorso della rendicontazione: Definizione del sistema di rendicontazione; rilevazione delle informazioni; redazione e approvazione del documento; comunicazione. Durante tutto il percorso: coinvolgimento della struttura e raccordo con il sistema di programmazione e controllo dell’ente locale. 17/09/2018 Alberto Romolini

56 L’Osservatorio per la finanza e la contabilità degli E.L.
Linee Guida per la Rendicontazione sociale negli enti locali 7 giugno 2007 La struttura del bilancio sociale Il processo L’asseverazione 17/09/2018 Alberto Romolini

57 La struttura Presentazione del documento e nota metodologica
Identità dell’ente locale Visione e missione Valori di riferimento Dati socio-economici Struttura politico-amministrativa ed organizzativa Composizione del gruppo pubblico locale Stakeholder Macro-aree di intervento Governance e politiche I servizi erogati Le risorse economico-finanziarie e la dotazione patrimoniale L’asseverazione 17/09/2018 Alberto Romolini

58 La governance e le politiche sulle risorse
Modello di governance adottato Politiche su risorse umane ed organizzazione Politiche di bilancio (tributarie ed indebitamento) Politiche approvigionamenti Tecnologie e sistemi informativi Politiche di comunicazione 17/09/2018 Alberto Romolini

59 I servizi erogati Per ciascuna macro-area:
Collegamento con la programmazione Situazione iniziale dei servizi erogati Stakeholder Finalità, obiettivi e risorse Risultati (output) ed effetti (outcome) Valutazione stakeholder Impegni ed azioni per il futuro 17/09/2018 Alberto Romolini

60 Risorse economico-finanziarie
Confronto su tre esercizi Valori finanziari consuntivi (provenienza risorse, equilibrio di bilancio e risultato di amministrazione, spesa corrente e in conto capitale) Conto consuntivo allargato Costi e proventi della gestione 17/09/2018 Alberto Romolini

61 Dotazione patrimoniale
Confronto su tre esercizi Variazione patrimonio netto ente Congruenza patrimonio con vision e mission Composizione di attivo e passivo Manutenzione beni mobili e immobili Equilibri patrimoniali di breve e lungo periodo 17/09/2018 Alberto Romolini

62 Il processo Delibera di indirizzo per la redazione del bilancio sociale e gruppo di lavoro Presentazione agli stakeholder Rilevazione dati e stesura bozza documento Consultazione stakeholder Stesura finale ed asseverazione Approvazione e pubblicazione Comunicazione ed integrazione con l’attività di programmazione 17/09/2018 Alberto Romolini

63 Gli indicatori Indicatori extra-contabili Indicatori contabili
Rilevanza Selettività Chiarezza ed attendibilità Tempestività 17/09/2018 Alberto Romolini

64 Indicatori extra-contabili
Indicatori di efficienza (costo medio del servizio, ovvero Costo del servizio / numero utenti) Indicatori di efficacia (output ed outcome) Domande accolte / domande presentate, variazione tempi (output) Tasso di disoccupazione, analisi di genere (outcome) 17/09/2018 Alberto Romolini

65 L’Asseverazione Attestazione di veridicità ed attendibilità dell’informazione Conformità alla struttura ed al processo Il bilancio sociale negli enti locali: autoreferenzialità, attendibilità Destinatario: Consiglio o Giunta 17/09/2018 Alberto Romolini

66 I soggetti Organo di revisione dell’ente, riguardo alla veridicità e all’attendibilità dei dati contabili nonchè alla coerenza con i documenti di programmazione e rendicontazione Organo di revisione o società di revisione su veridicità del B.S., affidabilità processo, significatività e rilevanza (art. 239, c. 6, Tuel, ulteriori funzioni revisore E.L.) No all’approccio consulenziale (indipendenza?) 17/09/2018 Alberto Romolini

67 I principi di riferimento
“Finalità e postulati dei principi contabili degli enti locali”, framework Pcel Direttiva Funzione Pubblica Linee guida Osservatorio ISAE 3000 dell’IAAB 17/09/2018 Alberto Romolini

68 Livello di affidabilità della verifica
Ragionevole Limitato Due possibilità Affidabilità limitata per tutte le verifiche Livelli diversi Ragionevole per gli indicatori di risultato, se quantitativi ed oggettivi Limitato per informazioni qualitative Nullo, ad es. previsioni per il futuro 17/09/2018 Alberto Romolini

69 Tipologie di verifiche
Test di sostanza su dati e indicatori quantitativi Procedure analitiche di analisi su dati storici, scostamenti, indici, ecc. Test di controllo sui sistemi di controllo interno Interviste e colloqui con dirigenti, assessori, consiglieri 17/09/2018 Alberto Romolini

70 La relazione finale Titolo Soggetti destinatari (Consiglio)
Documento oggetto di asseverazione, responsabilità redattori e revisore Criteri per la valutazione e principi di rendicontazione sociale Eventuali limitazioni Conformità alle Linee Guida e ISAE 3000 Sintesi del lavoro svolto Livello affidabilità verifiche Giudizio di veridicità dei dati contabili e coerenza con documenti di programmazione/rendicontazione Giudizio di veridicità ed affidabilità del bilancio sociale Nome e firma revisore Data e luogo 17/09/2018 Alberto Romolini

71 Giudizio finale Senza rilievi Con rilievi Negativo
Impossibilità di emettere giudizio 17/09/2018 Alberto Romolini

72 Giudizio senza rilievi
Conformità del documento alle Linee Guida dell’Osservatorio o ad altri principi dichiarati Gli elementi raccolti inducono ragionevolmente a ritenere che il bilancio sociale rappresenti in maniera veritiera e corretta i risultati sociali ed economico-finanziari dell’ente Verifica con affidabilità limitata, giudizio espresso in forma negativa 17/09/2018 Alberto Romolini

73 Giudizio con rilievi Limitazioni che non consentono la raccolta di elementi probativi tali da ridurre il rischio di revisione ad un livello accettabile Indicatori e informazioni non significativi e rilevanti Criteri di redazione non affidabili e condivisibili, ma anzi fuorvianti per il lettore Gli elementi appena visti non portano ad un giudizio negativo o ad una impossibilità di giudizio Nella relazione, chiara indicazione delle eccezioni riscontrate 17/09/2018 Alberto Romolini

74 Accettazione dell’incarico di revisione solo se esiste un riferimento a standard o modelli di rendicontazione sociale nazionali o internazionali 17/09/2018 Alberto Romolini

75 5. La struttura del bilancio sociale
A) Presentazione iniziale e identità dell’ente: lettera del Sindaco o del Presidente della Provincia; la vision e la mission; la metodologia di redazione del B. S.; la storia; l’economia; l’andamento demografico 17/09/2018 Alberto Romolini

76 B) Sintesi dei dati di bilancio:
… segue B) Sintesi dei dati di bilancio: le entrate (sintesi dei dati del Conto Consuntivo): ripartizione per provenienza da macrogruppi di stakeholder (imprese e cittadini). le spese correnti e per investimento (sintesi dei dati del Conto Consuntivo): per gruppi di stakeholder cui sono destinate (famiglie, anziani, giovani, ecc.). per settori o aree di rendicontazione; per aree territoriali (territorializzazione); ecc. l’organigramma dell’ente; il patrimonio immobiliare e le partecipazioni. 17/09/2018 Alberto Romolini

77 Le entrate (Bil. Soc. di mandato 2003)
17/09/2018 Alberto Romolini

78 Spese correnti per area di rendicontazione (Bil. Soc
Spese correnti per area di rendicontazione (Bil. Soc Comune di Torino) 17/09/2018 Alberto Romolini

79 … segue, le spese per investimento per area di rendicontazione
17/09/2018 Alberto Romolini

80 La territorializzazione delle risorse (Bilancio sociale 2005, Provincia di Parma)
17/09/2018 Alberto Romolini

81 Dati consuntivi allargati per il bilancio sociale
Consente di rendicontare la capacità dell’ente di: attrarre risorse; essere co-attore dello sviluppo territorio; aggregare intorno ai progetti risorse e soggetti pubblici e privati. Esso esprime l’insieme delle risorse gestite dall’ente, comprendenti sia quelle inserite in bilancio sia quelle extra-bilancio che non compaiono nei documenti contabili ufficiali. 17/09/2018 Alberto Romolini

82 Bilancio sociale 2005, Provincia di Parma
17/09/2018 Alberto Romolini

83 17/09/2018 Alberto Romolini

84 C) Le macroaree tematiche
categorie di stakeholder; aree di attività dell’ente locale: Comune territorio e ambiente, politiche sociali, sicurezza e rapporti con il cittadino, cultura ed istruzione, sistema produttivo locale, viabilità e mobilità; Provincia territorio e ambiente, sistema produttivo locale, istruzione e formazione, servizi alla collettività, infrastrutture; progetti specifici. 17/09/2018 Alberto Romolini

85 Gli indicatori Contabili Extracontabili quantitativi e qualitativi
17/09/2018 Alberto Romolini

86 Gli indicatori contabili
indicatori di conto del bilancio Indicatori di conto economico Indicatori di conto del patrimonio (si veda la sezione II del Capitolo VIII del libro M. Mulazzani, Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche, Vol. II, Padova, Cedam, 2006, pp ) 17/09/2018 Alberto Romolini

87 Criteri per la scelta Trasparenza; Coerenza; Comprensibilità.
17/09/2018 Alberto Romolini

88 Le tipologie di indicatori extra-contabili
Input Output Contabili Efficienza Efficacia Impatto sociale Impatto ambientale 17/09/2018 Alberto Romolini

89 Gli indicatori di input
Quantità di risorse impiegate le unità di personale addetto ad un servizio le ore lavorative impiegate dal personale in una specifica attività il totale delle infrastrutture presenti sul territorio (scuole, biblioteche, ospedali, ecc.) Produttività: prodotti o servizi ottenuti (output) / fattori produttivi impiegati (input) 17/09/2018 Alberto Romolini

90 Gli indicatori di output
Risultati ottenuti espressi in termini quantitativi l’ammontare degli atti amministrativi prodotti (pratiche eseguite, numero sanzioni, ecc.) il numero degli utenti serviti l’ammontare, in quantità e valore, delle prestazioni effettuate o dei servizi resi 17/09/2018 Alberto Romolini

91 Gli indicatori di efficienza
Offerta di servizi pubblici in quantità idonea a soddisfare la domanda; a livelli qualitatitivi normalmente soddisfacenti; con tempi di realizzazione che non comportino danni o gravi disagi all’utenza; con una distribuzione territoriale che corrisponda alla localizzazione territoriale della domanda. 17/09/2018 Alberto Romolini

92 Gli indicatori di efficacia
Risultati ottenuti / obiettivi programmati numero delle prestazioni o dei servizi resi / numero delle prestazioni o dei servizi programmati; numero degli utenti serviti / copertura del servizio prevista (in numero di utenti); numero delle opere pubbliche terminate / numero delle opere pubbliche programmate 17/09/2018 Alberto Romolini

93 Gli indicatori di impatto sociale
Numero delle domande soddisfatte / numero delle domande presentate numero delle domande accolte / numero delle domande potenziali (indice di copertura del servizio) numero degli utenti in lista di attesa numero infortuni dei lavoratori / totale ore lavorate (indice di frequenza degli infortuni) numero infortuni / totale dei dipendenti (indice di incidenza degli infortuni) …. 17/09/2018 Alberto Romolini

94 Gli indicatori di impatto ambientale
Emissione agenti inquinanti da parte degli automezzi dell’amministrazione emissione agenti inquinanti da parte di infrastrutture presenti sul territorio ad elevato impatto ambientale (termovalorizzatori, centrali di produzione di energia, stabilimenti industriali, ecc.) 17/09/2018 Alberto Romolini

95 tonnellate di raccolta differenziata / tonnellate di rifiuti raccolti
…segue tonnellate di raccolta differenziata / tonnellate di rifiuti raccolti certificazioni ambientali ottenute (ISO, EMAS) estensione delle aree protette nel territorio, mq verde pubblico per abitante consumi di materie prime, energia, acqua per lo svolgimento delle attività dell’ente 17/09/2018 Alberto Romolini

96 D) Gli allegati Azioni future da intraprendere per migliorare il BS, la capacità di raggiungere gli obiettivi e gli interventi dell’ente; Risultati di indagini sul livello di gradimento del documento realizzato Verifica esterna 17/09/2018 Alberto Romolini

97 OSSERVAZIONI CONCLUSIVE
Il bilancio sociale si estende oltre la rendicontazione economica, finanziaria e patrimoniale considera gli effetti economici, sociali, ambientali, territoriali, culturali, civili degli interventi pubblici è rivolto a tutti gli stakeholder esprime la volontà di instaurare un rapporto trasparente, informativo, di dialogo con gli stakeholder 17/09/2018 Alberto Romolini

98 la sua realizzazione deve essere orientata verso il learning by doing.
… segue deve essere oggetto di confronto e di discussione con i rappresentanti degli stakeholder la sua realizzazione deve essere orientata verso il learning by doing. 17/09/2018 Alberto Romolini


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