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La memoria.

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Presentazione sul tema: "La memoria."— Transcript della presentazione:

1 La memoria

2 La Memoria La memoria può essere definita come la capacità di codificare, ritenere e recuperare le informazioni.

3 È il mezzo attraverso cui "preleviamo" informazioni dalla nostra esperienza passata per utilizzarle nel presente

4 Come avviene la memorizzazione?
3 fasi CODIFICA: l’input (dati sensoriali) viene trasformato nel tipo di codice che la memoria riconosce e accetta. IMMAGAZZINAMENTO: l’informazione codificata viene mantenuta in memoria. RECUPERO: l’informazione immagazzinata viene “ripresa” e utilizzata.

5 I tre stadi delle memoria
Codifica Immagazzinamento Recupero Studi rivelano che la maggior parte delle regioni attive durante la codifica sono situate nell’emisfero sx, mentre la maggior parte delle regioni attive durante il recupero sono situate nell’emisfero dx (Shallice,1994, Tulving, 1994).

6 La codifica La codifica si riferisce al modo in cui l’informazione viene immagazzinata nel sistema, es. forma visiva o semantica o in una forma multidimensionale. Il codice si riferisce all’insieme di regole che utilizziamo per trasformare le informazioni provenienti dall’ambiente circostante in modo che possano essere conservate nella memoria.

7 Disposizioni significative
Numerose variabili incidono sulla qualità del processo di codifica (es.: attenzione, interessi personali, expertise). A parità di condizioni la forza della traccia varia in funzione della profondità di codifica (Craik e Lockhart,1972) Disposizioni significative vs. disposizioni casuali Chase e Simon (1973) condussero un esperimento utilizzando 2 tipi di stimoli: a)delle disposizioni significative si pezzi sulla scacchiera; b) delle disposizioni casuali. I soggetti potevano osservare la disposizione per 5 sec., successivamente dovevano ricostruire su una scacchiera vuota la disposizione dei pezzi appena vista. I professionisti avevano prestazioni migliori dei principianti quando dovevano riprodurre le disposizioni significative, mentre le prestazioni erano uguali quando bisognava riprodurre le disposizioni casuali.

8 La ritenzione (immagazzinamento)
La ritenzione si riferisce a come viene conservata l’informazione, la strategia più comune per ritenere l’informazione è quella della reiterazione o ripetizione dell’informazione. ripetizione di mantenimento: consente solo il mantenimento delle informazioni nella MBT e consiste nel ripetere il materiale in maniera pedissequa, ma senza veramente pensarci. ripetizione elaborativa: consente di creare delle connessioni all’interno del magazzino di memoria, permettendo così di conservare l’informazione meglio e più a lungo. Da queste premesse Craik e Lockhart nel 1972 misero a punto la loro teoria della profondità della codifica Secondo Craik e Lockhart tre livelli di elaborazione: strutturale(la parola è scritta in rosso?), fonemico(giostra fa rima con mostra?) semantico(la parola acqua rientra nella categoria dei fluidi?). La superiorità del codice semantico venne chiarita chiamando in causa i concetti di complessità dell’elaborazione e di distintività (effetto von Restorff)

9 Il recupero Il recupero si riferisce al modo in cui l’informazione viene estratta dal sistema. Principio di specificità della codifica (Tulving e Thompson, 1973) «soltanto ciò che è stato immagazzinato può essere recuperato, e il modo in cui qualcosa può essere recuperato dipende dal modo in cui è stato immagazzinato». Il recupero può avvenire attraverso: Riconoscimento Rievocazione (effetto primacy e recency) Ri-apprendimento Teoria dei due stadi: la rievocazione comporta un processo di recupero dell’informazione e uno di decisione circa l’appropriatezza del risultato. Il riconoscimento comporta solo il secondo processo Principio di specificità della codifica: secondo tale principio, soltanto ciò che è stato immagazzinato può essere recuperato, e il modo in cui qualcosa può essere recuperato dipende dal modo in cui è stato immagazzinato.

10 Il ri-apprendimento Consiste nel far riapprendere, dopo un certo intervallo temporale, materiale appreso in precedenza e di cui il ricordo può essere nullo o impreciso. La percentuale di tempo, o di numero di prove, “risparmiata” tra il primo e il secondo apprendimento costituisce la misura del ricordo del materiale precedente.

11 I processi di memoria: le diverse fasi
La memoria non consiste di un singolo processo. Fasi nei processi di memoria: codifica (registrazione) ritenzione recupero oblio (eventuale) Inserire dati tramite la tastiera Salvare files su hard disk Aprire i files e mostrare i dati sul monitor

12 L’oblio L’oblio concerne la perdita o l’impossibilità di recuperare informazioni che un tempo si possedevano.

13 Teorie dell’oblio La legge del disuso (mancato uso di certi contenuti) (Thorndike,1913) Teoria dell’Interferenza (la causa dell’oblio non è il tempo ma ciò che intercorre tra apprendimento e recupero. Interferenza Proattiva (le informazioni vecchie inibiscono il recupero di materiale appreso di recente) Interferenza Retroattiva (la nuova informazione inibisce il recupero di informazioni vecchie). Rimozione (condizioni emotive in cui è avvenuto l’apprendimento o il recupero) (Freud, 1915)

14 Modello di Atkinson e Shiffrin (1968)

15 Modelli del doppio magazzino: Atkinson e Shiffrin
Un esempio: il Modello di Atkinson e Shiffrin (68): i. I magazzini sensoriali elaborano l’informazione in parallelo ii.  la mandano nel magazzino a breve termine che la mantiene accessibile temporaneamente - MBT iii. poi la trasferisce nel magazzino e a lungo termine. Trasferimento nella MLT funzione del tempo trascorso nella MBT. MLT Attenzione! I 3 magazzini di memoria non sono visti come strutture anatomiche cerebrali ma come tipi di memoria distinti funzionalmente.

16 Sistemi di memoria RS MBT MLT Durata temporale Capacità Codifica Oblio
Iconico:500 ms Ecoico:2-3 sec Pochi sec Mesi/Anni Capacità Illimitata ±7 (Miller,1956) Codifica Pre-categoriale (copia) visuo-spaziale e fonologica Semantica Oblio Decadimento Decadimento e interferenza Inaccessibilità L’assunzione che la MBT si basi sulla codifica fonologica e la MLT su quella semantica è disconfermata da alcuni esperimenti (Baddeley e Levy, 1971) che hanno mostrato che anche in compiti di MBT i soggetti tendono a codificare semanticamente il materiale verbale.

17 Memoria sensoriale (registro sensoriale)
L’informazione acquisita dall’ambiente attraverso gli organi di senso viene posizionata nella memoria sensoriale Probabilmente, esistono memorie sensoriali corrispondenti a tutte le modalità di senso, le più indagate sono quella relativa alla visione (memoria iconica) e quella relativa all’udito (memoria ecoica)

18 RS: Memoria iconica (visiva)
Il primo a ipotizzarne l’esistenza fu George Sperling (1960), nel corso di ricerche sulla percezione visiva, miranti ad indagare quanti elementi di un’immagine presentata per pochissimo tempo fosse possibile vedere. A questo scopo presentò ad un gruppo di soggetti una matrice 4x3 contenente 12 lettere, il tempo di presentazione era di 50 millisecondi.

19 Inizialmente chiese ai soggetti di elencare quante più lettere ricordassero.
I soggetti riuscivano ad elencare quattro o cinque lettere, anche se sostenevano di vederle tutte.

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21 Memoria ecoica (uditiva)
Secondo Neisser (1967) ha caratteristiche analoghe a quelle della memoria iconica: la traccia mnestica riproduce le caratteristiche fisiche dello stimolo ed è soggetta ad interferenza retroattiva da parte di stimoli simili, ma ha tempi di permanenza più lunghi (2 o 3 secondi).

22 Memoria a breve termine
La MBT costituisce un sistema di elaborazione e di ritenzione dell’informazione con capacità limitata e per un periodo breve (Conrad, 1964) L’ampiezza della MBT, chiamata span di memoria, viene misurata tramite la ripetizione seriale di una lista di stimoli: il numero di stimoli che viene ripetuto correttamente il 50% delle volte costituisce lo span di memoria di quell’individuo. Lo span può essere aumentato se si raggruppano le unità di informazione da ricordare (chunks).

23 La reiterazione consente di allungare i tempi di permanenza dell’informazione nella MBT e il suo trasferimento nella MLT. Gli esperimenti di Brown (1958) e di Peterson (1959) hanno mostrato che, impedendo la reiterazione mediante un compito distraente, la permanenza della traccia mnestica non superava i 18 secondi.

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25 Memoria a lungo termine
A partire dagli anni ‘70 del ‘900, la concezione della MLT come un magazzino unitario si va sempre più modificando a favore di una visione più complessa e articolata. Attualmente si ritiene altamente plausibile il modello emergente dagli studi di Tulving e Scachter (1990), di Scachter (1992) e di Squire (1992) secondo cui la MLT è suddivisa in vari sistemi.

26 Memoria procedurale, episodica e semantica
Conoscenza dichiarativa (accessibile direttamente): memoria episodica e semantica (Tulving, 1972) Conoscenza procedurale (accessibile solo svolgendo l’azione): memoria procedurale es. Andare in bicicletta La prima a svilupparsi nell’infanzia Anna Borghi - Anno accademico

27 Memoria episodica e semantica
Memoria di episodi di vita di una persona Riferimento al se’ (autobiografia) Organizzata in base a spazio e tempo Memoria semantica: Memoria di parole, concetti, regole,idee Conoscenza generale (enciclopedia, dizionario) Organizzata per un recupero veloce

28 I sistemi di memoria: oggi
Studi recenti hanno messo in crisi l’idea dicotomica (MBT/MLT) della memoria. Approccio multicomponenziale (Baddeley; Shiffrin): la MBT include tanti sottosistemi. Non è più considerata un unico sistema

29 Memoria di lavoro Baddeley e Hitch (1974, 1976) notarono che, se la MBT è impegnata in un compito che ne assorbe la capacità, allora l’esecuzione di un’altra prestazione risulta compromessa. Memoria di lavoro (working memory) = sistema deputato al mantenimento e elaborazione temporanea dell’informazione durante l’esecuzione di differenti compiti cognitivi. In uno studio fu chiesto a vari gruppi di soggetti di eseguire compiti di ragionamento di differente complessità Ad esempio: verificare la correttezza delle frasi “A segue B” oppure “B non è preceduto da A” rispetto alle figure BA o AB e di ripetere contemporaneamente delle sequenze di numeri che variavano da 0 (gruppo di controllo) a 8.

30 L’esecutivo centrale è il sistema sovraordinato, a capacità limitata, che presiede a tutte le operazioni cognitive intenzionali e che svolge funzioni di coordinamento e di integrazione delle informazioni provenienti dal circuito fonologico e dal taccuino visivo-spaziale i quali elaborano e mantengono, rispettivamente, l’informazione verbale e acustica e quella visiva e spaziale. Il circuito fonologico è, a sua volta, suddiviso in un magazzino fonologico (che mantiene per un tempo brevissimo le tracce del materiale verbale e acustico) e in un processo articolatorio (che consente il consolidamento della traccia tramite la reiterazione).

31 I sistemi della memoria di lavoro
Sistema esecutivo centrale (SED): sistema attentivo piu’ che di memoria, a capacita’ limitata. Controlla diversi sottosistemi: Loop articolatorio: 2 sottosistemi: a) magazzino fonologico (circa 2 secondi); b) componente di natura articolatoria: es. ripetizione numero di telefono. Emisfero sinistro. Taccuino visuo-spaziale: memoria di lavoro visiva, per spiegare i processi di immaginazione. Componente passiva (magazzino visivo) e processo attivo di ripetizione.  Emisfero destro. Anna Borghi - Anno accademico

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34 Emozioni e Memoria Il ruolo dei fattori emozionali sulla memoria è controverso. Alcune evidenze empiriche mostrano che gli eventi emotivi tendono ad essere ricordati più facilmente di quelli neutri. Altre ricerche evidenziano che un’intensa attivazione emozionale ostacola l’accuratezza del ricordo (scene molto violente venivano ricordate meno rispetto a quelle meno violente).

35 Bower e la teoria del contesto emotivo.
Lo stato emotivo provato mentre si vive una certa esperienza può aiutarne il ricordo successivo. Cioè, se lo stato d’animo al momento della rievocazione è simile a quello provato al momento dell’immagazzinamento, il ricordo sarà più facile (state-dependency). Lo state-congruency si riferisce, invece, al fatto per cui se una persona è felice, tende a ricordare eventi felici, mentre se è triste tende a ricordare eventi tristi.

36 La persistenza e la vividezza dei ricordi non esclude che essi possano essere soggetti a forme di distorsione: Distorsione immediata (dovuta ad errori percettivi inerenti allo choc) Distorsione successiva (dovuta alla natura intrinsecamente “costruttiva” del ricordo)

37 Le costruzioni della memoria sono spesso fonte di distorsione degli schemi preesistenti e delle informazioni acquisite a priori Nel rievocare una storia contenente informazioni relative a un contesto culturale diverso da quello dei soggetti dello studio, questi tendevano a dimenticare o a modificare gli elementi insoliti sostituendoli con altri a loro più familiari. Essi effettuavano cioè un’operazione di ricostruzione e rielaborazione del racconto in funzione dei loro schemi cognitivi (Bartlett, 1932). Il racconto della guerra dei fantasmi

38 Loftus e Palmer (1974) Gruppo 1: indicare velocità del CONTATTO
Gruppo 2: indicare velocità dello SCHIANTO Valutazione della velocità: Il risultato poteva essere legato ad una distorsione nella memoria dei partecipanti. La memoria della velocità delle auto potrebbe essere stata distorta dallo stimolo verbale usato per caratterizzare l’intensità dello schianto.

39 Una settimana dopo ai soggetti fu chiesto di riferire se ricordavano di aver visto qualche vetro rotto nel filmato dell’incidente (in realtà nel film non se ne vedeva nessuno). I soggetti del gruppo SCHIANTO risposero di aver visto dei vetri rotti con frequenza mediamente più elevata di quelli del gruppo in cui era stato usato il termine CONTATTO. Questi risultati mostrano che nella memoria di un evento sono coinvolti due tipi di informazione: le informazioni ottenute dalla percezione dell’evento (l’assistere al video dell’incidente) e quelle che ci arrivano dopo l’evento (la domanda contenente le parole “schianto” o “contatto”). Le informazioni acquisite successivamente ad un evento possono influenzare la costruzione del ricordo ad esso relativo.

40 Amnesia Perdita della memoria, temporanea o duratura, globale o parziale. Può assumere varie forme, in relazione al sistema di memoria interessato e all’andamento temporale. Può avere una causa: organica psicogena. Può essere: retrograda anterograda

41 Amnesie organiche : differiscono in base alle strutture cerebrali compromesse
Amnesie psicogene: perdita di memoria dovuta a cause psicologiche, non organiche, ovvero “attribuibile ad un evento o processo scatenante che non risulta in un danno o malattia cerebrale”. Le amnesie psicogene sono prodotte da disturbi affettivi in soggetti con strutture cerebrali intatti.

42 L’amnesia specifica (dissociativa): incapacità a rievocare esperienze personali importanti, compreso un trauma personale. Es.: le vittime di stupri ed altri crimini violenti talvolta non sono in grado di ricordare quando si è verificata la violenza, né i fatti che l’hanno causata. E’ possibile che il colpevole di un crimine sviluppi una amnesia per il crimine? Il 26% dei colpevoli dichiara di non ricordare di aver commesso il fatto. In caso di stato di ebbrezza, assunzione di farmaci e alcool, lesione cerebrale o perdita di conoscenza durante il trauma, può verificarsi una perdita circoscritta della memoria.

43 Amnesia Anterograda(AA)
Si riferisce a problemi che si incontrano nella memoria per gli apprendimenti di nuove informazioni. L’AA è un disturbo caratteristico e molto comune a tutti i deficit di memoria; sono infatti molto rari i casi in cui è presente amnesia retrograda (AR) e nessun disturbo dell’apprendimento anterogrado. E’ molto più comune imbattersi in pazienti con il quadro opposto. L’AA colpisce una grande varietà di nuovi apprendimenti come informazioni verbali, visuo-spaziali, e gli eventi della vita quotidiana.

44 Amnesia Retrograda (AR)
L’amnesia retrograda (AR) è la difficoltà a rievocare gli eventi accaduti prima dell’insorgenza della malattia. L’AR viene studiata misurando la capacità del paziente di rievocare fatti ed episodi dei due tipi di informazioni ricavabili dal nostro passato: i fatti famosi (detti anche eventi pubblici), e gli eventi autobiografici. Come per i soggetti normali, anche per i pazienti con amnesia, è osservazione comune che i ricordi più remoti siano meglio conservati di quelli più recenti. Gli studi che hanno confermato la presenza di un gradiente temporale nell’AR che risparmia gli eventi remoti, può essere spiegato con la teoria del consolidamento della traccia, secondo cui la traccia mnestica, rafforzandosi nel tempo, diventa più resistente ai fattori che producono il deficit di memoria (Cohen e Squire, 1981).

45 Amnesia infantile Freud osservò che i suoi pz non ricordavano gli eventi relativi ai loro primi 3-5 anni di vita. Le cause non sono dovute al normale processo di oblio. Sembra sia dovuta ad una differenza tra il modo in cui i bambini codificano l’esperienza e il modo in cui gli adulti strutturano i ricordi. Gli adulti strutturano ricordi in termini di categorie e schemi, nel momento in cui un bambino inizia a creare associazioni tra eventi e a categorizzare tali eventi le prime esperienze vengono perdute. L’ippocampo, responsabile del consolidamento dei ricordi, non è maturo fino al secondo anno, pertanto gli eventi che accadono prima non possono essere sufficientemente codificati. Lo sviluppo del linguaggio e l’ingresso a scuola forniscono nuovi modi di organizzare le esperienze.

46 Psicologia della testimonianza
Fattori principali che incidono sulla testimonianza: Capacità di memoria autobiografica Capacità di discriminare fatti veri e falsi e di resistere alla suggestione e alle pressioni Capacità (maturità) intellettiva Livello di espressione e comprensione linguistica

47 La suggestionabilità è la caratteristica di un individuo di accettare e successivamente incorporare informazioni post-evento nella traccia mnestica originaria (Gudjonsson, 1986) . “Misinformation effect”: conseguenze sulla testimonianza delle informazioni post-evento acquisite dal testimone attraverso i colloqui con agenti di polizia, gli interrogatori precedenti o le discussioni informali con amici e parenti (Loftus e Palmer, 1974: auto “urtate” o “scontrate”)

48 Le strategie di memoria
TECNICA SPIEGAZIONE ESEMPIO Reiterazione meccanica Ripetere più volte Lista della spesa Associazione Collegare nuove informazioni con quelle già note Numero di telefono nuovo con numeri a noi familiari (data di nascita, ecc) Mediazione Formazione di legami "mediatori" Floor – Fiore – Pavimento di fiori horse’: orso che cavalca un cavallo, ‘ rain’: rana sotto la pioggia.

49 TECNICA SPIEGAZIONE ESEMPIO
Organizzazione Utilizzare strutture per includere informazioni Schemi, tabelle, categorie Acronimo Una parola in cui ciascuna lettera rappresenta un'altra parola o un concetto USA, QI Acrostico Formare una frase per ricordare altre parole "Come Quando Fuori Piove"


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