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PubblicatoSilvana Esposito Modificato 6 anni fa
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Emanuela Foglia Luca Casartelli COPS Dodicesima Edizione
Metodologie della Ricerca Emanuela Foglia Luca Casartelli COPS Dodicesima Edizione Parte III
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La Ricerca Qualitativa
Origini Confronto con tecniche quantitative Caratteristiche Vantaggi Svantaggi Usi
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Il Positivismo Positivismo afferma dei concetti precisi intorno a ciò che considera SCIENZA: Scienza è vera solo se è osservabile Scienza è vera solo se è misurabile Scienza è vera solo se riproducibile Metodo deduttivo teoria deve poi essere dimostrata dalle prove empiriche
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Origini della ricerca qualitativa
La ricerca qualitativa risale agli inizi del ‘900, dall’idea che il paradigma delle scienze naturali non fosse adatto per la comprensione dei fenomeni sociali Le tecniche della ricerca qualitativa, utilizzate inizialmente nelle scienze sociali, hanno poi trovato applicazione anche in ambito sanitario
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Fasi della ricerca qualitativa
1. Scelta e definizione del problema di ricerca 2. Formulazione obiettivo cognitivo 3. Definizione della strategia operativa 4. Raccolta Dati 5. Analisi dati 6. Presentazione e interpretazione risultati
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Ricerca quantitativa e qualitativa (2)
IMPOSTAZIONE DELLA RICERCA QUANTITATIVA QUALITATIVA DISEGNO DELLA RICERCA Strutturato, review letteratura finalizzata, chiusa Strutturato, review della letteratura come approfondimento, RAPPRESENTATIVI TÀ Campione statisticamente significativa Singoli casi non statisticamente significativi STRUMENTI DI RILEVAZIONE Uniforme per tutti i soggetti Vari a seconda dell’interesse dei soggetti partecipanti alla ricerca NATURA DEI DATI Hard, oggettivi e standardizzati Soft, ricchi e approfonditi
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Ricerca quantitativa e qualitativa (3)
ANALISI DEI DATI QUANTITATIVA QUALITATIVA OGGETTO DELL’ANALISI Le variabili L’individuo OBIETTIVO DELL’ANALISI Spiegare le variazioni delle variabili oggetto di indagine Comprendere gli individui, soggetti dell’analisi TECNICHE MATEMATICHE E STATISTICHE Uso intensivo Assenza di utilizzo di tecniche matematiche
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Ricerca quantitativa e qualitativa
RISULTATI QUANTITATIVA QUALITATIVA PRESENTAZIONE DEI DATI Tabelle e dati di sintesi Brani da interviste GENERALIZZAZIONE Correlazioni tra variabili, modelli causali e leggi Classificazione delle tipologie di soggetti partecipanti allo studio PORTATA DEI RISULTATI Alta replicabilità e generalizzabilità Profondità delle analisi ed elevata capacità di approfondire gli argomenti
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Le tecniche della ricerca qualitativa
Focus Group Interviste In profondità Narrative Osservazione Partecipativa Non partecipativa Costruzione del consenso Delphi Tecnica di gruppo nominale Consensus conference
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Tipi di tecniche di consenso formale
Conferenze di sviluppo del consenso Tecnica dei gruppi nominali Tecnica RAND Tecnica Delphi
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Per ottenere evidenza dagli esperti
METODO DEL CONSENSO INFORMALE semplice ma il meno valido dal punto di vista scientifico si basa su di un consenso ottenibile da un gruppo qualsiasi di esperti METODO DI CONSENSO FORMALE
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Tecniche di costruzione del consenso
Le tecniche di costruzione del consenso sono applicate per supportare il processo di presa di decisioni in situazioni caratterizzate da: carenza di evidenze scientifiche sull’argomento contraddittorietà delle evidenze e delle fonti
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Evidenza data agli esperti
Esperti supportano e formulano delle risposte alle domande relative ad un determinato argomento, tema o ambito di interesse Costituisce un’occasione di verifica rispetto a decisioni che potrebbero essere viziate dal controllo delle forze di mercato maggiore profondità di analisi
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Conferenze di sviluppo del consenso:
Consensus Conference Momento di verifica e discussione Partecipazione di una giuria di esperti: approccio multidisciplinare neutrali, ossia senza interessi verso l’argomento rappresentanti ufficiali di associazioni e organismi che hanno una elevata conoscenza dell’argomento Obiettivo è quello di identificare le risposte a una serie di domande relative all’oggetto di discussione
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Utilizzo della tecnica delle Consensus Conference
Tecnica utilizzabile a livello di istituzioni-organizzazioni per la definizione di raccomandazioni programmatiche su questioni di ampio interesse Non applicabile facilmente per migliorare la gestione dei servizi sanitari anche per questioni di disponibilità delle risorse
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di costruzione del consenso
Scopo delle tecniche di costruzione del consenso Valutare l’estensione dell'accordo Misura del consenso Risolvere il disaccordo Sviluppo del consenso Non c’è forzatura affinché si trovi necessariamente il consenso se non esiste, ma le tecniche presuppongono che il consenso possa essere raggiunto e quindi stimato ESEMPIO: Consensus Conference sull’Immigrazione, sul diabete
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Tecnica dei gruppi nominali (NGT):
Origini e Sviluppi La tecnica dei gruppi nominali è stata sviluppata da Delbecq e Van de Ven (1975) per migliorare il processo di presa di decisioni Attuali ambiti di applicazione della tecnica: Medicina, Politiche sociali, Salute pubblica, Nursing, Educazione e Ingegneria
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Tecnica dei gruppi nominali (NGT):
Obiettivi Prioritizzazione di tematiche/items Identificazione di nuovi scenari Valutazione di interventi Il focus è posto più sulla generazione di idee e loro classificazione, che sullo sviluppo del consenso
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Tecnica dei gruppi nominali (NGT): Definizione
Nominali perché: non interessano le dinamiche interpersonali: i membri del gruppo lavorano in presenza degli altri, ma non interagiscono molto verbalmente i gruppi non sono interattivi: il gruppo è tale solo di nome L’influenza del gruppo è minimizzata
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Tecnica dei gruppi nominali (NGT):
elementi di forza Partecipazione equa dei membri Controllo dell’influenza di singoli membri Produzione di un ampio numero di idee creative, diversamente da un gruppo tradizionale che si focalizza sull’interazione tra i membri del gruppo Incoraggiamento a confrontare idee differenti sulla base delle modalità della soluzione del problema piuttosto che su quelle di affermazione individuale
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Tecnica dei gruppi nominali (NGT): elementi di forza
Risultati raggiunti con soddisfazione dei partecipanti, con senso di aver portato a termine il processo Separare le idee dai loro ideatori Annullare le influenze che possono derivare dall’interazione faccia-a-faccia: in questi casi può essere difficile per una persona abbandonare posizioni/idee precedentemente proposte
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Tecnica dei gruppi nominali (NGT): elementi di debolezza
Necessaria un’ampia preparazione precedente: non è una tecnica che può essere realizzata in maniera spontaneista Limitazione ad una singola questione: è difficile cambiare argomento durante l’incontro Resistenza da parte di alcuni membri del gruppo: è necessario che tutti concordino nell’utilizzare lo stesso metodo strutturato
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Tecnica Delphi: Origini e Sviluppi
Negli anni ’50 si promuove tale tecnica, per migliorare la precisione delle previsioni strategiche nell’ambito di studi sugli interventi militari, nello specifico sugli aerei e la resistenza della loro carrozzeria Applicato poi in altri settori e soprattutto nella ricerca applicata ai servizi sanitari
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Tecnica Delphi: Definizione
Sondaggio qualitativo multistadio autocorreggente (Maturo 1999) Raccolta delle opinioni all'interno di gruppi di consultazione (panel) composti da esperti attraverso la somministrazione di un questionario Domande iniziali aperte, progressivamente trasformate in domande chiuse o strutturate Molteplici fasi di risposta e revisione delle risposte sulla base delle diverse opinioni espresse Confronto indiretto delle idee tra gli esperti e possibilità di riconsiderare e correggere i propri giudizi dopo aver conosciuto, in forma aggregata e anonima, quelli espressi dagli altri
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Tecnica Delphi: Obiettivi
Analisi della situazione presente Costruzione di scenari futuri Identificazione di strategie di azione Tensione verso il futuro è racchiuso dal nome stesso, che deriva dall’oracolo di Delphi preposto all’interpretazione degli eventi e alla divinazione
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RAND: Origini e Sviluppi
Tecnica utilizzata per la prima volta nel 1963 per sviluppare e promuovere linee guida per le procedure terapeutiche, allo scopo di far fronte al sottoutilizzo e all’eccessivo utilizzo dell’assistenza sanitaria Attualmente viene utilizzata per sviluppare criteri di appropriatezza per gli interventi clinici
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RAND: Caratteristiche
Combinazione di aspetti della: tecnica Delphi: revisione della letteratura, domande predefinite, primo contatto in modalità asincrona e votazione postale tecnica dei gruppi nominali: incontro e discussione faccia a faccia, quindi dialogo comune
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RAND: Obiettivi Combinazione delle opinioni degli esperti e della letteratura scientifica disponibile Gli esperti non sono chiamati a formulare idee/affermazioni rispetto alla questione da valutare, ma devono classificare gli items che sono stati predeterminati sulla base dell’evidenza a disposizione in relazione a specifici contesti clinici
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I Focus Group (FG) Perchè? Che cosa sono? A cosa servono?
Chi se ne occupa? Dove? Come si espletano?
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FG: le Origini Ricerche di mercato Studi di comunicazione di massa
Crescente interesse e rilevanza dei focus group per lo studio di fenomeni socio-sanitari a fini di: caratterizzazione del bisogno valutazione dei servizi sanitari programmazione dei servizi sanitari
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Che cosa sono i Focus Group
… una tecnica di ricerca qualitativa che usa discussioni di gruppo condotte da un moderatore con competenze definite al fine di far emergere opinioni, attitudini e conoscenze dei partecipanti in relazione a un argomento specifico
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Come si espletano i FG (2)
Note taker Partecipante Osservatore Partecipante Moderatore Partecipante Partecipante Partecipante Partecipante Partecipante
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I FG richiedono ... La definizione chiara e dettagliata di:
obiettivi di ricerca e del bisogno informativo argomento di studio (scaletta di domande) caratteristiche dei partecipanti La considerazione di implicazioni etiche dello studio
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A cosa servono i FG? Descrivere accuratamente un fenomeno (fornire informazione altamente dettagliata su un argomento definito) Studiare attitudini, opinioni e percezioni di un gruppo definito di popolazione Approfondire aspetti non evidenziabili con metodi quantitativi Raccogliere informazione che può essere utilizzata ai fini della programmazione sanitaria
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Come si espletano i FG (1)
Definizione del problema di ricerca Costruzione della scaletta di intervista Scelta dei partecipanti Conduzione delle sezioni Analisi e interpretazione dei dati Diffusione dei risultati
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Rispetto alle altre tecniche qualitative i FG…
… utilizzano l’interazione di gruppo, ma non la finalizzano al raggiungimento di un consenso es: tecniche di gruppo nominale e Delphi … utilizzano l’osservazione di come i partecipanti interagiscono fra loro, ma non sono finalizzati alle descrizione del comportamento dei partecipanti es: studi etnografici e osservazione diretta
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I FG non sono indicati quando …
…esistono conflitti nella popolazione da studiare …si intendono studiare comportamenti individuali, che potrebbero essere alterati dalla situazione di gruppo …l’argomento da studiare è altamente circoscritto e specifico …si vuole generalizzare l’informazione raccolta all’intera popolazione
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Nei FG giocano un ruolo particolare …
…l’interazione tra i partecipanti …le competenze relazionali e la sensibilità che il moderatore possiede nello stimolare la discussione tra i partecipanti …lo sviluppo di teorie di interpretazione già in fase di raccolta e non solo di analisi dei dati
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I Focus Group, perché? Miglioramento della Governace clinica
Incremento della appropriatezza Superamento dei limiti di applicazione mostrati dalla EBM e da linee guida e protocolli PENSARE L’ORGANIZZAZIONE
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NGT vs. Focus Group Opinione consensuale
Scarsa attenzione all’interazione tra i partecipanti Alta strutturazione Elevato coinvolgimento del ricercatore Esperienze ed opinioni divergenti Alta attenzione all’interazione tra i partecipanti Bassa strutturazione Basso coinvolgimento del moderatore
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Brainstorming vs. Focus Group
Esplicitazione di temi, ma in forma destrutturata Non esiste la figura del moderatore Scaletta di intervista con esplicitazione di temi Esiste un moderatore
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L’Intervista (1) “Una conversazione provocata dall’intervistatore
rivolta a soggetti scelti sulla base di un piano di rilevazione e in numero consistente avente finalità di tipo conoscitivo guidata dall’intervistatore sulla base di uno schema flessibile e non standardizzato di interrogazione” (Corbetta,1999, p. 405)
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Definizione Una relazione fra due o più soggetti/attori messa in atto allo scopo di acquisire delle informazioni su uno o più argomenti.
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Intervista come interazione comunicativa
… tra almeno due persone che rivestono ed interpretano rispettivamente i ruoli distinti di intervistatore/trice da un lato e di intervistato/a dall’altro
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L’Intervista (2) Consiste quindi nel porre un certo numero di domande nello stesso momento ad un gruppo di soggetti scelti in modo da costituire una sezione trasversale rappresentativa dell’intera popolazione
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L’Intervista (3) Se riguarda campione intervista Se riguarda popolazione censimento Se riguarda argomenti di attualità sondaggio di opinione Se si desiderano comprendere i trend mai utilizzare le stesse persone intervistate Se è uno studio di panel viene seguito uno stesso gruppo di persone reintervistandolo
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È utilizzata per: indagare su giudizi, valori, convinzioni, opinioni ed aspetti della cultura non facilmente indagabili attraverso l’osservazione ottenere informazioni sulle azioni già osservate sia per comprenderle maggiormente, sia per scoprirne i motivi che le hanno incentivate fare emergere problematiche, suggerimenti, soluzioni rilevare notizie su fenomeni ormai scomparsi ma ancora contenuti nella memoria delle persone intervistate ottenere tutte le informazioni prodotte dall’intervistato tramite l’espressione verbale e non verbale
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Intervista come interazione comunicativa
Relazione sociale definita da regole specifiche Tre fasi: Contatto iniziale Avvio e svolgimento dell’interazione Conclusione e commiato
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Tipologie (1) È possibile individuare diverse tipologie a seconda:
del contesto di riferimento; del ruolo più o meno preponderante giocato dagli attori coinvolti; degli strumenti utilizzati per la raccolta delle informazioni.
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Tipologie (2) Due criteri per la classificazione:
Presenza o meno di un contatto diretto (visivo) tra intervistatore ed intervistato Interviste personali (faccia a faccia) Interviste telefoniche Grado di libertà concesso ai due attori Intervista non strutturata Intervista semi strutturata Intervista strutturata
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Tipologie (3) La scelta del grado di strutturazione da dare all’intervista dipende, naturalmente, dagli obiettivi informativi della ricerca
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Intervista non strutturata
Anche detta Intervista in profondità o motivazionale Obiettivo Ricostruire la personalità e/o il quadro cognitivo e valoriale dell’intervistato Esplorazione del mondo vitale dell’intervistato Caratteristiche Completamente non strutturata: non vi sono domande preparate, all’intervistatore è assegnato solo un tema da approfondire Non direttiva: condotta in forma libera, non vi è un ordine da seguire, temi emergono spontaneamente
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Intervista semi strutturata
Caratteristiche Semi-strutturata: l’intervistatore dispone di una lista contenente temi fissati in precedenza sui quali deve raccogliere informazioni e una lista di domande da porre obbligatoriamente, data la loro rilevanza per la ricerca Una certa autonomia: può porre le domande nell’ordine che ritiene più utile, può formulare le domande quando il tema è solo indicato Flessibile e centrata sul soggetto: adatta quando l’oggetto di studio è molto complesso e i problemi affrontati delicati o imbarazzanti Stile di conduzione non direttivo: astensione da ogni valutazione, disponibilità, accettazione ed interesse
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Intervista strutturata
Caratteristiche Strutturata: l’intervistatore gestisce l’intervista ponendo all’interlocutore le domande scritte sul questionario usato come promemoria Standardizzata: porre le domande così come sono scritte, nello stesso ordine, non commentare le risposte, evitare di spiegare le domande
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Tipi di domande Aperte: generali, per permettere all’intervistato di esprimersi liberamente. Il ricercatore deve registrare letteralmente la risposta Semi-aperte: consentono all’intervistato di specificare l’alternativa scelta aggiungendo commenti Chiuse: l’intervistato deve scegliere una risposta tra quelle affermate dall’intervistatore
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Vantaggi delle domande aperte
Utili quando non si conoscono a priori le modalità di risposta Risposte in modo appropriato e dettagliato, aggiungendo precisazioni ed i chiarimenti che desidera Si possono utilizzare quando le modalità di risposta sono troppo numerose Sono preferibili nell’affrontare problemi complessi Libero spazio a creatività ed espressione autonoma
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Svantaggio delle domande aperte
Possono portare alla raccolta di informazioni inutili e irrilevanti Risposte molto differenti rendono difficile il confronto e l’analisi statistica La codifica diviene così molto laboriosa Domande aperte richiedono una elevata capacità di esprimersi per iscritto, che non tutti hanno Possono esigere dall’intervistato un impegno più lungo ed intenso
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Vantaggi delle domande chiuse
Domande standardizzate Consentono di confrontare le risposte dei diversi soggetti Risposte molto più facili da codificare e analizzare L’intervistato si fa un’idea più chiara del significato della domanda Le risposte sono più complete Si facilita il compito di scelta dell’intervistato
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Svantaggi delle domande chiuse
Potrebbe indurre un intervistato senza una propria opinione a rispondere a caso Senso di frustrazione nel caso in cui le risposte gli sembrano tutte imprecise Troppe modalità di risposta possono essere confondenti Eventuali differenze di interpretazione possono passare inosservate La variabilità di risposta di soggetti differenti può essere annullata
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La conduzione dell’intervista (1)
CHI LE CONDUCE? Ricercatori delle tecniche qualitative, sociologi, medici, etc… Il conduttore deve Essere interattivo e sensibile al linguaggio ed ai concetti dell’intervistato Considerare il modo in cui le domande sono percepite e gli effetti che alcune caratteristiche come classe sociale, razza, sesso e distanza sociale possono avere sul rapporto intervistatore – intervistato Monitorare la propria tecnica di intervista, valutare criticamente le registrazioni, chiedere consiglio ad altri esperti
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La conduzione dell’intervista (2)
Come si realizza una buona conduzione dell’intervista: Con una buona conoscenza sugli obiettivi di ricerca dell’intervista Con domande appropriate per avere le informazioni necessarie Fornendo all’intervistato valide risposte verbali e non verbali Producendo una lettera di presentazione contenente il motivo, la durata del colloquio e assicurando la confidenzialità Con la registrazione dell’intervista (appunti scritti, registrazione su nastro, video, etc…) Non ricercare una rappresentatività statistica, la grandezza del campione non va determinata con regole rigorose ed assolute, ma tenendo in considerazione fattori quali tempo e profondità
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La conduzione dell’intervista (3)
Come? Evitando Interruzioni dall’esterno durante i colloqui Le distrazioni competitive (es. bambini) Domande imbarazzanti o difficili Salti da un argomento ad un altro Di prospettare il proprio punto di vista all’intervistato o di dare lezioni o consigli Di condurre interviste superficiali Di ricevere informazioni riservate L’inaccuratezza nel riportare l’intervista
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Vantaggi L’intervistatore può ottenere informazioni anche dalle persone che non sono in grado di leggere e scrivere o che non sono sufficientemente motivate a compilare un questionario L’intervistatore può osservare anche il comportamento non verbale e trarne informazioni utili L’intervistatore può chiedere ulteriori spiegazioni o chiarimenti se lo ritiene utile L’intervistatore può spiegare la domanda con altre parole o almeno ripeterla se l’intervistato non l’ha compresa
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Limiti (1) Le interviste richiedono molto tempo perché possono essere realizzate solo quando l’intervistato è disponibile Le indagini basate sulle interviste sono spesso piuttosto dispendiose perché gli intervistatori devono essere pagati non solo per il tempo impiegato nelle interviste e per le spese per il viaggio ma anche per il tempo dedicato alla formazione e la riproduzione dei moduli per l’intervista L’intervistatore può essere involontariamente causa di errori, può infatti fraintendere una risposta, può registrarla in modo sbagliato
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Limiti (2) L’intervistato può compiere errori nel rispondere a causa di lacune della memoria o dipendenti dalle condizioni nelle quali sono state percepite e memorizzate le proprie esperienze L’intervistato può essere condizionato dall’aspetto dell’intervistatore, da ciò che crede gli si richieda e dal desiderio di dare di sé l’immagine migliore possibile, quella socialmente più accettabile o in modo non completo Il tempo da dedicare ad ogni intervista è piuttosto limitato e ciò non consente all’intervistato di controllare le proprie affermazioni mediante lo sfoglio di documenti o la consultazione di parenti o amici
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Bibliografia L’intervista narrativa, Robert Atkinson, Raffaello Cortina Editore, 2002 Tecniche dell’intervista e del questionario, Vanda Lucia Zammuner, Il Mulino, 1998 Research design, John W. Creswell, Sage Publications, 2003
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Il Questionario: Definizione
Il questionario di indagine è lo strumento di misura designato a raccogliere le informazioni sulle variabili qualitative e quantitative oggetto di indagine. Il questionario deve essere visto come uno strumento di comunicazione finalizzato a facilitare l’interazione fra il ricercatore, il rilevatore (se presente) ed il rispondente. Affinché possa svolgere il suo ruolo occorre che il questionario sia uno strumento standardizzato; ovvero domande e comunicazione devono essere identiche per tutti i rispondenti al fine che le informazioni raccolte siano confrontabili fra loro Elemento di unione tra ricerca qualitativa e quantitativa
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Il Questionario Tre condizioni di base per la costruzione del questionario: definizione delle tematiche formulazione di ipotesi e concetti estrazione di un campione di somministrazione del questionario
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Le 3 R del Questionario (1)
Rilevanza degli scopi dell’indagine Il progetto di ricerca è meritevole di interesse e legittimo. Chiarire, spiegare e giustificare gli scopi dell’indagine, utilizzando la lettera di accompagnamento
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Le 3 R del Questionario (2)
2. Rilevanza delle domande rispetto agli scopi dell’indagine Tutte le domande del questionario sono rilevanti per gli scopi della ricerca. È importante comprendere se una domanda può essere analizzata ed è corretta, altrimenti è opportuno non inserirla.
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Le 3 R del Questionario (3)
3. Rilevanza delle domande per l’intervistato Le domande poste nel questionario devono avere una certa importanza ed essere centrate rispetto all’intervistato.
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Il Questionario: elemento caratterizzante
Questionario VS Intervista guidata Generalmente inviato per posta o consegnato e compilato dall’intervistato in un secondo momento Modulo di intervista viene compilato da un intervistatore che legge direttamente le domande e compila
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Sono genericamente definiti entrambi come
MA Sono genericamente definiti entrambi come QUESTIONARI
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Considerazioni (1) Ricordare sempre la lettera di accompagnamento o delle frasi introduttive, con la finalità di presentare la ricerca, i suoi obiettivi, di ringraziare per il tempo dedicato alla compilazione del questionario e necessariamente deve indicare la normativa sulla privacy. Se possibile non raggruppare immediatamente i dati in categorie predefinite (per esempio età in fasce, ma chiedere l’età) Inserire per prime le domande a cui è più facile rispondere o le domande di carattere generale (anagrafica)
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Considerazioni (2) Inserire le domande delicate o imbarazzanti o aperte alla fine del questionario Inserire le domande in ordine logico: l’intervistato deve subito percepire l’esistenza di un filo logico che guida tutto lo sviluppo del questionario Evitare di favorire le risposte in serie (response set), seguendo la tendenza secondo la quale si può rispondere in modo sempre identico alle domande del questionario a prescindere dal contenuto della domanda (favorire le risposte sempre affermative o sempre negative)
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Le insidie nella costruzione del questionario Domande doppie
Non si devono includere due o più domande in una Le domande che contengono le congiunzioni “o” ed “e” dovrebbero essere controllate per verificare se in realtà non siano domande doppie
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Domande ambigue o imprecise
Le insidie nella costruzione del questionario Domande ambigue o imprecise Si devono formulare attentamente le domande utilizzando una terminologia che sia adatta ad ogni livello di istruzione È importante evitare inoltre le domande formulate in modo ambiguo che possono provocare interpretazioni negli intervistati Scegliere sempre la forma di scrittura più breve
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Domande viziate Domande dovrebbero essere strutturate al fine di minimizzare la probabilità di influenzare la risposta Maggiore rischio citare un’autorità ESEMPIO: “La maggior parte dei medici americani ritiene che il fumo sia dannoso: lei è d’accordo?”
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Domande imbarazzanti Argomenti delicati e personali (sessualità o disturbi psico-comportamentali) tendono a suscitare risposte normative, ossia risposte che sono coerenti con una “norma”, anche quando questo non corrisponde alla verità Queste risposte dipendono da ciò che si ritiene socialmente accettabile e non effettivamente accettabile
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Scale di valutazione La costruzione delle scale è il procedimento mediante il quale si assegnano numeri o simboli ai vari livelli di un particolare concetto che intendiamo misurare
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Scale di valutazione: tipologie
LA SCALA ORDINALE Adempie a tre funzioni principali: misurare contribuire alla definizione del concetto, dandone un significato operativo impedire la distorsione dei dati da parte dell’intervistato stesso, soprattutto su dati che sono sensibili
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Scale di valutazione: esempio
SCALA DELLA NATALITÀ DI BAILEY D’ACCORDO IN DISACCORDO Uno dei motivi principali per sposarsi è avere dei figli 1 È sbagliato avere un solo figlio dato che un figlio unico cresce triste e solo perché non ha fratelli o sorelle È meglio avere almeno un maschio e una femmina che figli dello stesso sesso Una donna senza figli non può mai sentirsi completamente realizzata Un uomo non è un vero uomo finchè non ha dato prova di se stesso divenendo padre di un bambino Fonte: tratto da Bailey K.D., Metodologia della ricerca sociale, il Mulino, Bologna, 1995
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Scale di valutazione: criticità
Esiste una sola metodologia per prendere il punteggio massimo o minimo (rispondere a tutte le domande in un determinato modo), ma allo stesso modo esistono diversi modi per raggiungere uno stesso punteggio intermedio (2, 3 o 4 per esempio, si possono raggiungere non rispondendo alle stesse domande) Esiste una difficoltà di comparazione dei risultati
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Scale di valutazione : tipologie
LA SCALA di LIKERT Questa tecnica mira ad incrementare la variazione nei punteggi possibili, prevedendo 5 risposte, che vanno da “assolutamente d’accordo” ad “assolutamente in disaccordo” (equivalenti ad un punteggio da 1 a 5)
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Scale di valutazione: LIKERT
Si scrivono un gran numero di domande intese a misurare la dimensione che deve essere tradotta in una scala Si seleziona un campione di soggetti rappresentativo della popolazione cui sarà somministrata la scala Si codificano tutte le risposte in modo che un punteggio più elevato su un particolare item indichi un maggiore accordo con l’atteggiamento esaminato e si calcola un punteggio di scala per ciascun intervistato sommando i suoi punteggi su tutte le domande Si analizzano le risposte e si selezionano per la scala gli item che distinguono in modo più efficace i soggetti
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Scale di valutazione : Considerazioni
In generale sempre meglio andare ad effettuare una review della letteratura che sia in grado di definire che scale di valutazione sono state utilizzate su uno specifico argomento all’interno di un determinato contesto, così da poter fare riferimento ad una evidenza scientifica
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Dividetevi in gruppi e…
Esercitazione! Dividetevi in gruppi e… … BUON LAVORO!!!
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