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Dermatologia e Dermochirurgia
U.O.S.D. Dermatologia e Dermochirurgia Responsabile Dr. Felice Rotondi Aufiero Introduzione alla Dermochirurgia e Chirurgia Plastica
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La Dermochirurgia Chirurgia generale: l'operatore incide la cute per creare una breccia e raggiungere la profondità. La successiva chiusura viene effettuata a strati, per cui in assenza di trazione con risultato buono Dermochirurgia: l'operatore oltre a provvedere all'asportazione completa della lesione patologica, deve preoccuparsi di riparare il difetto chirurgico con tecniche adeguate che permettano il miglior risultato possibile.
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Tipi di escissione - a losanga semplice (la più frequente, consiste nell'asportare una porzione di cute allungata a losanga che comprenda con un certo margine di sicurezza la formazione patologica. E' importante rispettare le linee della pelle, incidendo parallelamente ad esse, mantenendo la proporzione di 3-4 a 1 fra l'asse maggiore e minore della losanga) - di più losanghe nel tempo (escissione di losanghe di cute in tempi successivi, quando si deve intervenire su lesioni ampie, p.e. radiodermiti, cicatrici, emangiomi, o in sedi particolari dove, per motitvi estetici, non si voglia fare un innesto) - a cuneo (a questo intervento si ricorre quando la lesione si trova sul margine di un orifizio naturale, p.e. padiglione auricolare, labbra, contorno del narici, margini palpebrali) - circolare (per asportare piccole lesioni in zone del volto dove la cute sia particolarmente aderente alla cartilagine sottostante, p.e. punta del naso, padiglione auricolare; il vuoto può essere lasciato riparare per seconda intenzione o va colmato successivamente con un innesto di cute a tutto spessore)
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TECNICA ESCISSORIA - disegnare sulla pelle la losanga da asportare
- la pelle da incidere viene distesa tra indice e pollice sx o con l'aiuto dell'assistente - il bisturi va impugnato come una penna tra l'indice, il medio e il pollice di dx - l'incisione deve essere continua e perpendicolare al piano cutaneo fino al sottocute; il bisturi va tenuto più verticale all'inizio e alla fine del taglio della losanga, per evitare l'incrocio dei tagli Foto nostra!!!
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STRUMENTISTICA bisturi
pinze Adson dentate di lunghezza 12, 15, 20 cm e ad estremità appuntita uncini divaricatori forbici diritte di Mayo da 15 cm e forbici a punta curva e smussa da 13 cm pinze emostatiche, tipo cocker mosquito portaghi fisso o a forbice di Gillies, estremamente pratico aghi con filo già montato aspiratore diatermocoagulatore
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INNESTO DERMO-EPIDERMICO
DEFINIZIONE: è una porzione di cute prelevata da una zona definita donatrice e posizionata a ricoprire la breccia cutanea sede del tumore, definita zona ricevente. La sua vitalità è condizionata dalla sottigliezza dell'area cutanea prelevata dalla zona donatrice e da una corretta emostasi della zona ricevente
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CARCINOMA RETROAURICOLARE
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APPENA ASPORTATO
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APPLICATO INNESTO LIBERO
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Risultato a due mesi
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LESIONE APPENA ASPORTATA
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APPLICAZIONE INNESTO LIBERO
DURANTE ZONA DONATRICE
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FAGOTTINO DI CONTENIMENTO INNESTO
POST-INTERVENTO
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...QUALCHE ESEMPIO DALLA NOSTRA CASISTICA...
DURANTE L'INTERVENTO
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...QUALCHE ESEMPIO DALLA NOSTRA CASISTICA...
AL TERMINE DELL'INTERVENTO
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APPENA ASPORTATA
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ZONA DONATRICE
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LEMBI CUTANEI DEFINIZIONE: il lembo piano è una porzione di pelle a tutto spessore -comprendente anche il grasso sottocutaneo- di forma generalmente rettangolare, sezionata ed isolata perifericamente e in profondità dalla cute circostante, tranne che lungo un lato, detto peduncolo. La sua vitalità è condizionata dalla vascolarizzazione del peduncolo tramite i plessi vascolari dermici
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CLASSIFICAZIONE DEI LEMBI CUTANEI
In base alla loro forma geometrica i lembi si suddividono in: - triangolari - rettangolari - ovoidali - falciformi o arciformi - romboidali ecc...
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CLASSIFICAZIONE DEI LEMBI CUTANEI
In base alla sede anatomica del loro prelievo i lembi si suddividono in: - frontali - temporali - naso-genieni - pre-auricolari
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CLASSIFICAZIONE DEI LEMBI CUTANEI
In base al movimento che compie il lembo nel ricoprire la perdita di sostanza i lembi si suddividono in: - lembi di rotazione - lembi contrapposti di rotazione - lembi romboidali di trasposizione - lembi bilobati di rotazione - lembi di avanzamento
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LEMBI CUTANEI: requisiti di sopravvivenza
E' fondamentale assicurare adeguata vascolarizzazione tramite il peduncolo. Dove la vascolarizzazione è abbondante, si possono scolpire lembi con rapporto lunghezza-larghezza di 3:1 o anche 4:1 (volto). Sul tronco e sugli arti è consigliabile non eccedere il rapporto ottimale 2:1.
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LEMBI CUTANEI: requisiti di sopravvivenza
Emostasi: è sempre indispensabile un'emostasi accurata e parcellare. Soffusioni ematiche e piccoli ematomi agiscono come cuscinetti che si interpongono tra letto e lembo o lungo le linee di sutura causando distacchi che impediscono la normale vascolarizzazione ostacolando l'attecchimento del lembo stesso.
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LEMBI CUTANEI LEMBI DI ROTAZIONE:
Lembo di rotazione classico (di Imre)
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LEMBI CUTANEI LEMBI DI ROTAZIONE: Lembo bilobato di rotazione
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LEMBI CUTANEI LEMBI DI TRASPOSIZIONE:
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LEMBI CUTANEI LEMBI DI TRASPOSIZIONE:
Lembo romboidale o dei triangoli equilateri (Limberg-Dufourmentel
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LEMBI CUTANEI LEMBI DI AVANZAMENTO:
Lembo rettangolare o detto anche ad U Lembi contrapposti di avanzamento o doppio lembo di avanzamento o plastica ad H
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LEMBI CUTANEI LEMBI DI AVANZAMENTO:
Lembo ad isola (o a peduncolo sottocutaneo)
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LEMBI CUTANEI PLASTICHE SPECIALI: Plastica a T
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LEMBI CUTANEI PLASTICHE SPECIALI: Plastica a M e a doppia M
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LEMBI CUTANEI PLASTICHE SPECIALI: Plastica a V-Y
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LEMBI CUTANEI PLASTICHE SPECIALI: Plastica a Zeta
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…..grazie per l'attenzione...
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