Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
1
Gli ordini religiosi cattolici
Abiti e storie Appunti per la I G, anno 2011/2012
2
Qualche chiarimento introduttivo
Ordine religioso È una definizione molto recente. Include nella Chiesa cattolica un istituto i cui membri emettono vota (promesse) in forma solenne. Si possono distinguere: Ordini monastici Ordini mendicanti Ordini di canonici regolari Ordini di chierici regolari Monaci / Monache Forma di vita solitaria (eremiti) o comunitaria (cenobiti) caratterizzata dalla rinuncia alla vita «mondana» per dedicarsi in modo completo e totale alla ricerca di Dio. Canonici regolari Associazioni di preti che vivono in forma comunitaria simile a quella dei monasteri, ma in città. Diffusi nel I millennio. Mendicanti (Frati / Suore) Forma di vita comunitaria in cui il voto di povertà risultava decisivo e fondante. Chierici regolari Comunità cristiane di preti che seguono una regola comune.
3
Ordini religiosi e riforma della Chiesa
Contesto Questioni Strumenti Monachesimo Svolta Costantiniana (IV-VI secolo) La fine delle persecuzioni rischia l’“annacquamento” dell’eroismo cristiano Fuga mundi Ascesi Preghiera Mendicanti Crisi del papato (XI-XIII secolo) Le compromissioni del potere ecclesiale con il potere civile Povertà Austerità Regolari post-tridentini La Riforma (Lutero, Zwingli, Enrico VIII, Trento… XVI secolo) La forma complessiva della vita cristiana (Scritture, Salvezza, Grazia, Istituzioni…) Fedeltà al papa Specializzazioni in ogni campo dell’umano.
4
1. Gli ordini monastici
5
Benedettini e Benedettine (o.s.b.)
Gli ordini monastici Seguono la Regola di san Benedetto (VI secolo). La loro vita quotidiana si svolge nel monastero, (nel claustrum) struttura di fatto autosufficiente sotto la guida di un abate / di una badessa. Il ritmo della loro giornata è scandito dal lavoro e dalla preghiera. Il monaco benedettino fa voto di stabilitas. I monasteri sono federati in «famiglie». I benedettini e le benedettine sono l’ordine monastico che si diffuse maggiormente in Europa per tutto il I millennio. L’abito è totalmente nero. Benedettini e Benedettine (o.s.b.)
6
Adorazione eucaristica
Gli ordini monastici Feriali Festivi 3:55 Sveglia 3:40 4:15 Ufficio delle Letture 4:00 (segue) Lectio divina 7:30 Lodi Capitolo Lavoro 10:00 Terza 10:30 12:00 Messa Sesta 12:15 12:40 Pranzo 12:30 14:30 Nona 17:15 Vespro Adorazione eucaristica 18:15 Cena Lettura spirituale 20:00 Compieta Esempio di una giornata tipo di un monastero benedettino oggi (Dominus Tecum, Pradmill, Cuneo, Italia, 2011)
7
Gli ordini monastici Il monachesimo Cluniacense (o.s.b. clun.)
Tentativo di riforma del monachesimo benedettino che ebbe grande impatto sull’Europa medioevale. L’abbazia di Cluny fu fondata in Francia nel 910 da Bernone. Alla fine dell’XI secolo, la federazione dei monasteri cluniacensi arrivò a contare 1500 comunità in quasi tutta Europa. In quel periodo numerosi papi e legati papali venivano da Cluny. A partire dal XIII secolo, il movimento conobbe una fase di lenta decadenza da cui non si riprese mai. Durante la rivoluzione francese Cluny fu saccheggiata e distrutta. Il monachesimo Cluniacense (o.s.b. clun.)
8
Gli ordini monastici Il monachesimo Cistercense (o.cist.)
Altro tentativo di riforma del monachesimo benedettino con grande impatto sull’Europa medioevale. L’abbazia di Citeaux fu fondata in Francia alla fine del XI secolo. È con Bernardo di Chiaravalle ( ) che diventa luogo simbolo del monachesimo benedettino degli ultimi secoli medioevali, entrando non di rado in contrasto con Cluny. Bernardo fu uno degli uomini più influenti della sua epoca e i monasteri cistercensi divennero centri di cultura decisivi. Dal mondo cistercense derivano gli ordini monastici cavallereschi, il più famoso dei quali è quello dei Templari. L’ordine conobbe una fase di decadenza a partire dal XV secolo, mentre oggi conta circa ancora 90 monasteri in tutto il mondo. Il loro abito richiama quello cavalleresco: bianco con lo scapolare nero e la cintura di pelle. Il monachesimo Cistercense (o.cist.)
9
Figli e Figlie di san Bruno (Certosini, o.cart.)
Gli ordini monastici Sono i monaci dalla clausura più stretta. La loro regola prevede la più totale austerità e lunghissimi tempi di isolamento e silenzio, anche rispetto le altre regole monastiche. L’ordine fu fondato da san Brunone nel 1084 a La Chartreuse presso Grenoble, in Francia. Tutte le altre case della famiglia monastica assumono il nome di «Certosa». Oggi si contano circa 24 monasteri in cui vivono circa 450 monaci e monache. L’abito è totalmente bianco. Figli e Figlie di san Bruno (Certosini, o.cart.)
10
Gli ordini monastici Camaldolesi (o.s.b.cam.)
Ordine sorto in Italia, a partire da Camaldoli (AR), come tentativo di riformare il monachesimo benedettino. La famiglia monastica prende il nome dal monastero fondato nel 1012 da san Romualdo. Camaldoli è ancora oggi un punto di riferimento molto importante del mondo cattolico italiano. L’abito dei camaldolesi è totalmente bianco. Camaldolesi (o.s.b.cam.)
11
2. Gli ordini mendicanti
12
Gli ordini mendicanti Francescani
La famiglia francescana è molto articolata, anche perché il fondatore, Francesco d’Assisi ( ), non aveva intenzione di fondare un ordine strutturato e accettò di scrivere una «regola di vita» solo alla fine della sua vita e dopo molte ritrosie. Francesco cercò di vivere la radicalità del Vangelo a partire da una scelta netta di povertà. Nel recupero della povertà (di cui obbedienza e castità sono declinazioni) Francesco vede la possibile riforma della Chiesa dell’epoca. Lo stesso ideale di povertà lo porta a organizzare la vita comune con i fratres che devono puntare ad essere in umiltà e fraternità i «minori tra i minori». Da qui, la solidarietà con gli strati più infimi della popolazione e il titolo di «mendicanti». Alter ego femminile di Francesco fu santa Chiara, su cui torneremo. Francescani
13
Gli ordini mendicanti Frati minori (o.f.m.)
Nella sua storia, la famiglia francescana si è spesso divisa e frammentata. Oggi esistono tre principali rami che si rifanno al poverello di Assisi. Il più numeroso ancora oggi è quello dei «Frati minori», circa in tutto il mondo. Nacquero subito dopo la morte di Francesco e cercarono di imitarne la vita assumendo un ideale di austerità e di rigido controllo dei beni, assumendo anche il nome di «osservanti». Il loro abito è di colore bruno, di materiale povero, con sandali ai piedi e cappuccio di forma varia, cintura di corda, con o senza mantello a seconda delle famiglie. Frati minori (o.f.m.)
14
Frati francescani conventuali
Gli ordini mendicanti Il secondo grande ramo francescano è quello dei conventuali, cosiddetti anche per la loro forte presenza nel convento nato attorno alla basilica di san Francesco ad Assisi. Si scontrarono con gli altri francescanesimi, ritenendo alcune posizioni estreme in merito all’austerità e al possesso dei beni. Oggi sono circa 4500 in tutto il mondo. Il loro abito è simile a quello dei minori, tranne che per il colore: per lo più nero; grigio cinerino in terra di missione. Frati francescani conventuali (o.f.m.conv.)
15
Frati francescani cappuccini
Gli ordini mendicanti Il terzo grande ramo francescano è quello dei cappuccini. Nacquero nel XVI secolo, separandosi dalle altre forme di vita francescane, rimproverate di aver perso la radicalità del primo francescanesimo. Oggi sono circa in tutto il mondo. Il loro abito è simile a quello dei minori, tranne per un cappuccio molto più lungo e appuntito. È poi tradizione dei cappuccini portare la barba, anche molto lunga. Frati francescani cappuccini (o.f.m.cap.)
16
Gli ordini mendicanti Suore clarisse (varie sigle)
Il secondo ordine francescano è quello femminile, legato al nome di santa Chiara di Assisi. Anche nel loro caso, esistono diversi ordini di monache clarisse, divise tra loro sul cosiddetto «privilegio della povertà» e sulla forma di vita più o meno claustrale, o più o meno dedicata all’accoglienza e al servizio dei poveri. Oggi, le suore clarisse contano circa 7000 sorelle. Il loro abito è sullo stile degli altri ordini francescani, con un velo semplice o doppio e un soggolo bianco. Alcune hanno anche uno scapolare dello stesso colore del saio. Suore clarisse (varie sigle)
17
Gli ordini mendicanti I Domenicani (o.p)
«Domenico di Guzman ( ), comprese che la lotta contro le eresie poteva essere condotta solo accogliendo alcuni dei fermenti nuovi di cui le proteste si facevano promotrici, portando all’interno della chiesa quella pratica di povertà, quella completa dedizione alla vita religiosa da cui si era troppo spesso allontanata» (Famà, 85) Dopo un periodo di azione personale, fondò l’Ordine dei frati predicatori (detti anche Domenicani). La finalità era la formazione di uomini e donne in grado di annunciare il Vangelo con l’adeguata competenza intellettuale e testimonianza di vita. I Domenicani (o.p)
18
Gli ordini mendicanti I Domenicani (o.p)
L’abito domenicano è derivato da quello che Domenico indossava e che era tipico di una confraternita di canonici spagnoli: tonaca e scapolare bianchi con cappa e cappuccio appuntito neri; una cintura di cuoio stretta in vita (spesso con il rosario) e scarpe chiuse. Fino al 1968 era tipica anche la particolare tonsura “ad aureola”. L’ordine domenicano comprende anche un ramo femminile, di monache di clausura, dedicate principalmente alla preghiera e allo studio. Oggi si contano circa 6000 frati e 4000 monache. I Domenicani (o.p)
19
Gli ordini mendicanti I Carmelitani (o.C.)
Fin dal IX secolo, presso il monte Carmelo, in Terra Santa, si stabilirono eremiti e cenobiti desiderosi di vivere sul modello del profeta Elia. Nel XIII secolo, papa Urbano approvò una regola di vita «carmelitana» basata sui vita molto austera, con digiuni, veglie e penitenze rigorose, condotte in una vita di povertà e silenzio. In quell’epoca, infatti, le guerre portarono molti carmelitani a emigrare in Europa, dove fondarono numerosi monasteri esistenti fino ad oggi. L’abito carmelitano è una tunica marrone con scapolare dello stesso colore e mantello (o velo) bianco. I Carmelitani (o.C.)
20
3. Ordini religiosi nati dopo il Concilio di Trento
21
3. Dopo Trento Il Concilio di Trento ( ) coincise con una grande riforma della Chiesa Cattolica. Molti ordini religiosi monastici e mendicanti dovettero adeguarsi alle direttive del concilio. Alcuni di essi si divisero dando vita a ordini «riformati», come ad esempio i «carmelitani scalzi» o i «francescani cappuccini». Apparvero tuttavia anche nuove forme di vita religiosa, non sempre ascrivibili ai due grandi rami dei secoli precedenti. Di seguito, alcuni fra i moltissimi esempi possibili.
22
3. Dopo Trento L’ordine di chierici regolari forse più famoso è quello fondato da Ignazio di Loyola nel L’estrazione militare del nobile basco spiega anche il nome di Compagnia di Gesù (Societas Jesu). La compagnia fu soppressa nel 1773 (tranne che in Russia) e rifondata nel Oggi conta circa membri in 112 nazioni. L’impegno dei gesuiti ha coperto moltissimi campi, dall’attività intellettuale alla ricerca della giustizia sociale. Il motto dei Gesuiti è Ad maiorem Dei gloriam Non hanno un abito proprio, ma vestono tradizionalmente come il clero secolare. I Gesuiti (s.j.)
23
3. Dopo Trento Lo scopo della Compagnia: «Chiunque, nella nostra Compagnia che desideriamo insignita del nome di Gesù, vuole militare per Iddio sotto il vessillo della croce e servire soltanto il Signore e la Chiesa sua sposa, a disposizione del Romano Pontefice, Vicario di Cristo in terra, emesso il voto solenne di castità, di povertà e di obbedienza, si persuada profondamente di far parte di una compagnia istituita allo scopo precipuo di occuparsi specialmente della difesa e propagazione della fede, e del progresso delle anime nella vita e nella dottrina cristiana». I Gesuiti (s.j.)
24
3. Dopo Trento Gli strumenti: «… mediante pubbliche predicazioni, conferenze ed ogni altro servizio della parola di Dio, gli Esercizi spirituali, l’insegnamento della verità cristiana ai fanciulli e ai rozzi, e la consolazione spirituale dei credenti, con l’ascoltarne le confessioni e con l’amministrazione degli altri sacramenti. Ed egli nondimeno si dimostri adatto a riconciliare i dissidenti, a soccorrere e servire piamente quelli che sono in carcere e negli ospedali, e a compiere, in assoluta gratuità, tutte le altre opere di carità che sembreranno utili alla gloria di Dio e al bene comune; non percependo stipendio alcuno per il proprio lavoro svolto in tutte le attività sopra elencate». I Gesuiti (s.j.)
25
I campi di azione «nuovi»: Le scoperte scientifiche
3. Dopo Trento I campi di azione «nuovi»: Le scoperte scientifiche Le scoperte geografiche I nuovi stili architettonici I gesuiti si specializzarono nei campi dell’educazione. Gestirono alcune tra le strutture universitarie più prestigiose dell’epoca, non solo in ambito cattolico. La loro ratio studiorum è stata l’ispirazione di quasi tutti i successivi schemi di istruzione classica. Tra gli interlocutori di Galilei, ebbe un ruolo decisivo il gesuita Roberto Bellarmino. L’osservatorio astronomico vaticano vide all’opera gli astronomi e matematici gesuiti che elaborarono la riforma gregoriana del calendario. Atanasius Kircher, è considerato – tra le molte cose – il fondatore dell’egittologia, oltre ad essere uno dei primi biologi a studiare i cosiddetti microorganismi. I Gesuiti (s.j.)
26
3. Dopo Trento I campi di azione «nuovi»: Le scoperte scientifiche Le scoperte geografiche I nuovi stili architettonici Matteo Ricci, missionario gesuita, cartografo e matematico, fu il primo uomo occidentale a essere ammesso alla corte di Pechino. Francesco Saverio fu il primo missionario cattolico in India e in Giappone. Il ruolo delle reducciones in Sudamerica è difficile da sopravvalutare sulla storia di quel continente (cfr. il film The Mission). Lo scopritore del Mississippi fu un gesuita inviato in Canada. Le due chiese dei gesuiti a Roma (s.Ignazio e il Gesù), diventano il modello degli edifici di culto cattolici nel mondo per almeno due secoli. I Gesuiti (s.j.)
27
3. Dopo Trento I Gesuiti (s.j.)
La formazione gesuita Dopo due anni di noviziato (o prima probazione), i gesuiti in formazione, detti scolastici, emettono i primi voti, semplici e perpetui, che possono essere sciolti dai prepositi provinciali (dopo i primi voti, gli scolastici si dicono "approvati"); compiuto un triennio di studi filosofici e un triennio di studi teologici, inframezzati da una seconda probazione nelle case professe o nei collegi, lo scolastico approvato (che, in genere, deve aver raggiunto i trent'anni di età) viene ordinato prete. Al periodo di formazione segue un ulteriore anno di noviziato (terza probazione) al termine del quale, dopo aver trascorso almeno dieci anni nella Compagnia, il candidato viene ammesso per fare la professione in forma solenne dei tre voti (detti finali) di povertà, obbedienza e castità, di un quarto voto solenne (specifico della Compagnia) di speciale obbedienza circa missiones al papa e di cinque altri voti semplici (non cambiare la legislazione della Compagnia se non per renderla più rigida, non cercare posizioni di autorità nella Compagnia, non cercare prelature nella Chiesa, denunciare ai superiori i colpevoli di queste azioni, ascoltare i consigli della Compagnia in caso di innalzamento all'episcopato). Dopo questi voti, il gesuita si dice professo. I Gesuiti (s.j.)
28
3. Dopo Trento I Teatini (c.r.)
Fondati nel 1524 tra gli altri da Gaetano da Thiene, desideroso di dare vita a una comunità di chierici che recuperasse l’ardore e la forma di vita apostolica. Sono tra i primi preti (senza abito particolare) a fare «anche» i voti di povertà, castità e obbedienza. La loro denominazione deriva dal nome latino di Chieti, dove ebbero la loro prima casa. Si devono ai teatini l’istituzione dei Monti di Pietà, la fondazione di numerosi ospedali, scuole, lebbrosari, ospizi… I Teatini (c.r.)
29
3. Dopo Trento Istituiti nel 1582 da Camillo de Lellis specificamente per l’assistenza ai malati a Roma, sono oggi religiosi che, oltre ai tre voti classici, emettono anche il voto di assistere qualsiasi infermo, anche a costo della propria vita. L'elemento distintivo del loro abito è una croce di panno rosso cucita all’altezza del cuore. Esistono due rami femminili. A oggi, si contano circa 1200 camilliani nei 5 continenti. I Chierici regolari ministri degli infermi o Camilliani (m.i.)
30
3. Dopo Trento Istituiti nel 1621 da Giuseppe Calasanzio, nobile spagnolo amico di Tommaso Campanella e Galileo Galileri. Si dedicano principalmente all’istruzione e all’educazione di bambini e giovani, con particolare attenzione per le situazioni più disagiate (famose le scuole per ciechi e sordomuti). Tra gli studenti formatisi alle loro scuole, Francisco Goya, Franz Schubert, Antoni Gaudì, Giosuè Carducci, Francesco Baracca. Oggi, sono circa 1400, presenti in tutto il mondo. Il loro abito, dalle origini caratterizzato da uno stile povero (bottoni di legno, piedi scalzi, talari di lana), è oggi adattato ai vari luoghi in cui esercitano il ministero. I Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie o Scolopi (s.p.)
31
3. Dopo Trento Intorno a Trento videro la luce anche molti ordini religiosi femminili. Spesso rami derivati da ordini maschili, altre volte frutti dell’attività di personalità di grande spessore come Angela Merici ( ). Terziaria francescana, dopo un pellegrinaggio a Roma diede vita a un’istituzione di sole donne, dedicate all’istruzione e all’educazione delle fanciulle. Non praticavano vita comune, non avevano abito religioso e non emettevano voti. Rimanendo laiche, facevano vita ritirata, riunendosi periodicamente, seguendo la regola della fondatrice e riconoscendo come propri superiori i vescovi locali. La compagnia di sant’Orsola o Orsoline
32
3. Dopo Trento Tale indipendenza procurò non poche questioni alle Orsoline anche dopo la morte della fondatrice. Oggi si conoscono tre rami dell’ordine, con ulteriori sottodistinzioni: una parte fu assimilata a monache di clasura, un’altra a suore e un terzo ramo che mantenne lo status di laiche rimanendo attive nel mondo. La compagnia di sant’Orsola o Orsoline
Presentazioni simili
© 2025 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.