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La Fabbricazione della carta nel Medioevo
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1. Si raccoglievano degli stracci in un tino che conteneva dell’acqua.
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2. Gli stracci venivano pestati da una macchina composta da tre martelli chiodati chiamata pila idraulica a magli multipli era azionata da un mulino ad acqua.
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3. Si otteneva una poltiglia detta pisto che veniva distribuita in un telaio di legno composto dal cascio e dal modulo.
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4. Il lavorente (l’operaio)setacciava con pochi movimenti il pisto per distribuirlo uniformemente su telaio ed eliminava l’ acqua in eccesso.
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Il foglio veniva posto su un feltro di lana.
5. Fase della Ponitura Il foglio veniva posto su un feltro di lana.
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I fogli venivano pressati da un grande torchio.
6. Fase della Pressatura I fogli venivano pressati da un grande torchio.
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7. Fase della Asciugatura
In questa fase si procedeva facendo asciugare i fogli all’aria, poi con l’ uso di un essiccatore.
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8. Il foglio doveva diventare impermeabile per essere scritto
8. Il foglio doveva diventare impermeabile per essere scritto. Nel medioevo si immergeva in un tino contenente una gelatina ottenuta facendo bollire gli scarti delle concerie, fu poi creata la macchina collatrice.
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9. Fase della Cialandratura
Con il cialandro si rendeva omogenea la superficie del foglio.
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10. Fase della Grammatura I fogli venivano pesati perché non dovevano superare i 75 grammi per poi essere raccolti in risme da 50 e spediti in tutta Europa.
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La Filigrana Era il marchio di fabbricazione della carta di carta di Fabriano per evitare falsificazioni; si otteneva fissando sui fili di rame del cascio che andavano a creare un disegno. Le parti in rilievo formavano uno sbalzo e l’immagine rimaneva impressa sulla carta ed era visibile in controluce.
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