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Linee guida per la rendicontazione e la certificazione delle spese in applicazione della Legge Regionale 14 aprile 2003, n. 8 Torino 20 ottobre 2004.

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1 Linee guida per la rendicontazione e la certificazione delle spese in applicazione della Legge Regionale 14 aprile 2003, n Torino 20 ottobre 2004

2 STRUTTURA DOCUMENTO PARTE 1 – I criteri di ammissibilità dei costi
PARTE 2 – Le categorie di costo PARTE 3 – Norme specifiche e massimali di riferimento PARTE 4 – La rendicontazione e la certificazione della spesa PARTE 5 – Allegati

3 PARTE 1 I criteri di ammissibilità dei costi
costi riferiti ad attività ammesse al finanziamento; costi pertinenti; costi effettivi; costi riferiti al periodo di vigenza del finanziamento; costi comprovabili documentalmente; costi legittimi; costi contabilizzati; costi contenuti nei limiti autorizzati.

4 PARTE 1 – I criteri di ammissibilità dei costi
In questa sezione vengono esplicitate le norme specifiche di ammissibilità per particolari fattispecie di costi:  le spese di costituzione di Raggruppamenti Temporanei; le spese per garanzie; le imposte e le tasse; la delega e l’affidamento; le modalità di acquisizione di beni strumentali; i costi indiretti di funzionamento.

5 PARTE 1 I criteri di ammissibilità dei costi
L’Allegato I al Regolamento (CE) N. 448/2004 prevede espressamente la non ammissibilità delle seguenti voci di costo:  oneri finanziari o di altro genere; ammende, penali e spese per controversie legali; Sono inoltre considerate inammissibili: le spese per infrastrutture, grandi attrezzature e elaboratori tipo mainframe; l’acquisto di immobili e terreni.

6 PARTE 1 I criteri di ammissibilità dei costi
In sintesi occorre precisare che: la normativa comunitaria non specifica né un elenco di costi ammissibili né un elenco di costi inammissibili (ad eccezione delle fattispecie citate); i costi ammissibili si distinguono dai costi riconoscibili in quanto i primi potrebbero non essere riconoscibili per motivi formali o sostanziali

7 PARTE 2 Le categorie di costo
Al fine di uniformare la registrazione dei costi e di rendere univoca la loro imputazione sono state predisposte tipologie di Piano dei Conti distinte per:  attività formative; attività non formative.

8 PARTE 2 Le categorie di costo
Il Piano dei Conti per attività formative (All. 2/a – Piano dei Conti corso) prevede le seguenti categorie di spesa: Categoria 1 – spese destinatari; Categoria 2 – spese generali; Categoria 3 – costi indiretti di funzionamento (sedi e organismo).

9 PARTE 2 Le categorie di costo
Piano dei Conti per attività formative (All. 2/b – Piano dei Conti costi indiretti di funzionamento sedi-organismo) comprende i costi indiretti di funzionamento riferiti alla sede corsuale e all’organismo Tali costi, attraverso un metodo equo e corretto debitamente giustificato, vengono imputati in quota parte ai singoli corsi finanziati (All. 2/a “Piano dei Conti corso”). Si precisa che la classificazione dei costi prevista nel suddetto All. 2/b è ammessa unicamente per i soggetti di cui alle lettere a,) b), c), e per i consorzi di cui alla lettera d) dell’art. 11 L.R. 63/95.

10 PARTE 2 Le categorie di costo
Piano dei Conti per attività non formative (All. 3 – Piano dei Conti progetto) prevede le seguenti categorie di spesa: Categoria 1 – preparazione; Categoria 2 – realizzazione; Categoria 3 – diffusione risultati di progetti; Categoria 4 – direzione e valutazione; Categoria 5 – costi amministrativi e generali.

11 PARTE 3 Norme specifiche e massimali di riferimento
Documentazione da produrre in sede di verifica amministrativo-contabile: i documenti che originano la prestazione o fornitura; i documenti che descrivono la prestazione o fornitura; I documenti che attestano l'avvenuto pagamento della prestazione o fattura.

12 PARTE 3 Norme specifiche e massimali di riferimento
Le indicazioni relative alla documentazione da produrre in sede di verifica amministrativo-contabile riguardano le seguenti voci di spesa: le risorse umane; le trasferte; i destinatari; le altre voci di spesa.

13 PARTE 3 Norme specifiche e massimali di riferimento
Nell’ambito delle risorse umane viene individuata la seguente distinzione fra il personale coinvolto nell’attività: lavoratori subordinati o altri lavoratori come previsto dal D.Lgs 276/03; lavoratori autonomi; personale delle società consorziate ed associate; personale della Pubblica Amministrazione; soggetti terzi delegati.

14 PARTE 3 Norme specifiche e massimali di riferimento
Nell’ambito delle risorse umane vengono individuate tre fasce di livello definite in base a caratteristiche professionali e all’esperienza: FASCIA A: richiede un’esperienza almeno decennale, e comprende docenti universitari, ricercatori senior (dirigenti di ricerca, primi ricercatori), dirigenti d’azienda, imprenditori, esperti di settore, professionisti; FASCIA B: richiede una esperienza almeno triennale e comprende ricercatori universitari di primo livello, ricercatori junior, esperti di settore, professionisti; FASCIA C: comprende ricercatori universitari, esperti di settore, professionisti con esperienza inferiore al triennio

15 PARTE 3 Norme specifiche e massimali di riferimento
Nell’ambito delle spese di trasferta vengono individuati i seguenti costi ammissibili: viaggio; vitto; alloggio.

16 PARTE 3 Norme specifiche e massimali di riferimento
Tipologie di costo ammissibili per i destinatari: voucher; incentivi alla frequenza; borse di studio; borse lavoro; stage e tirocini; reddito allievi.

17 PARTE 3 Norme specifiche e massimali di riferimento
Nell’ambito delle altre voci di spesa risultano ammissibili le seguenti tipologie di costo: progettazione; elaborazione testi didattici o dispense; pubblicizzazione e promozione; beni strumentali; immobili; materiale per i destinatari; costi di gestione.

18 PARTE 3 Norme specifiche e massimali di riferimento
Nell’ambito delle altre voci di spesa risultano ammissibili le seguenti tipologie di costo: progettazione; elaborazione testi didattici o dispense; pubblicizzazione e promozione; beni strumentali; immobili; materiale per i destinatari; costi di gestione.

19 L’ATTIVITA’ DI REVISIONE
Linee operative per l’attività di certificazione delle spese dei progetti (a cura del gruppo di approfondimento dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Torino)

20 L’ATTIVITA’ DI REVISIONE
I costi devono essere ammissibili pertinenti effettivi riferibili temporalmente al periodo di vigenza del finanziamento documentati legittimi contabilizzati autorizzati

21 L’ATTIVITA’ DI REVISIONE
NORME E REGOLAMENTI Regolamento (CE) 1260/1999; Regolamento (CE) 1784/1999; Regolamento (CE) 1685/2000; Regolamento (CE) 1159/2000; Regolamento (CE) 438/2001; Regolamento (CE) 448/2001; Regolamento (CE) 1447/2001; Regolamento (CE) 2355/2002; Regolamento (CE) 448/2004; Legge regionale 13 aprile 1995, n. 63; Legge regionale 14 aprile 2003, n. 8.

22 Incompatibilità Indipendenza Spesa elegibile
L’ATTIVITA’ DI REVISIONE NOMINA DEL REVISORE Incompatibilità Indipendenza Spesa elegibile

23 L’ATTIVITA’ DI REVISIONE
FASI PRODROMICHE 1) Analisi mandato

24 L’ATTIVITA’ DI REVISIONE
FASI PRODROMICHE 2) Analisi del Bando di Riferimento e delle Disposizioni di Dettaglio per la Gestione ed il Controllo Amministrativo delle Attività natura del corso; periodo di riferimento; durata del corso (ore); numero allievi; importo relativo al corso.

25 L’ATTIVITA’ DI REVISIONE
FASI PRODROMICHE 3) Predisposizione documentazione

26 L’ATTIVITA’ DI REVISIONE
FASI OPERATIVE a) Verifica registri didattici (ed eventuali schede stage) la durata effettiva del corso il numero di allievi i docenti incaricati e le ore di docenza svolte gli allievi partecipanti e le ore di presenza effettiva

27 L’ATTIVITA’ DI REVISIONE
FASI OPERATIVE b) Verifica documenti contabili c) Verifica attività realizzata rispetto ai programmi realizzati d) Verifica dell’esito di eventuali ispezioni

28 L’ATTIVITA’ DI REVISIONE
FASI OPERATIVE e) Rilascio certificazione: modello R/1 Relazione di certificazione finale

29 SUPPORTI TECNICI


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