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SOSTARE NELLA RELAZIONE CON I GENITORI
Strategie di comunicazione efficace Mariella Bombardieri
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Entrare in contatto con la famiglia
Vuol dire porsi delle domande Com’è la famiglia oggi? Perché lavorare con i genitori? Cosa mette in campo l’insegnante quando incontra i genitori? Quali strategie sono utili a creare una relazione costruttiva per il bambino: figlio e scolaro?
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Com’è la famiglia oggi? In Italia assistiamo al calo dei matrimoni istituzionale 30% Età media del matrimonio è 32 anni per il M 30 per le donne
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Separazioni e divorzi Nel 2005 (ultimi dati disponibili) le separazioni sono state e i divorzi rispetto al 1995 le separazioni hanno avuto un incremento del 57,3% e i divorzi del 74%.
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Com’è la famiglia oggi? Inverno demografico con un basso tasso di natalità Si riducono le reti familiari e le reti con la comunità Famiglia autopoietica Femminilizzazione dell’educazione Attribuzione di valore al bambino (Bambino sovrano.bambino dalle uova d’oro)
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Com’è la famiglia oggi? Famiglia monogamica perde di valore
Si da molta attenzione ai diritti individuali e meno ai legami Il figlio risponde spesso ad una realizzazione personale C’è un’eccessiva difesa del bambino come proiezione di se stessi mentre andrebbe vissuto come persona a sè
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rischi Individualismo Bambino fa la famiglia
Enfasi sulla relazione materna Eccessivo investimento affettivo ed emotivo Con rischio di proiezione di bisogni di autorealizzazione dell’adulto Chiusura verso la comunità
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rischi Espressione affettiva del ruolo genitoriale fino a rinunciare all’esercizio del ruolo stesso Confusione di ruoli: genitore-amico Incertezza imprevedibilità di comportamento verso i figli Rifiuto dell’autorità
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Perché collaborare con la famiglia?
Il bambino è unico La famiglia resta il centro Per evitare disagio serve aiutare i genitori a svolgere al meglio il loro compito Creare una rete che sostiene e che valorizza le reciproche competenze Per fare prevenzione primaria
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Scuola-famiglia
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Per creare buone relazioni con i genitori
dobbiamo usare la nostra intera sensibilità La compassione L’attenzione La cura Il rispetto Il riguardo 13
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Essere consapevoli insegnante che entra in contatto con i genitori deve sapere che la propria esperienza familiare può incidere nel modo di rapportarsi ai genitori Per non proiettare i propri bisogni, rabbie, aspettative o pretese di come debba essere un genitore
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Accogliere i genitori Riconoscere l’altro come esistente Come persona
È fare il primo gradino di andare incontro all’altro È ricevere l’altro nella scuola materna con calore e naturalezza L’accoglienza permette la fiducia
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Rischi dell’insegnante
Cadere nella routine proporre con i genitori un rapporto amicale Proiettare sul genitore le proprie difficoltà o stanchezza Essere rigidi con i propri schemi
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Ruolo della scuola materna con la famiglia
Informazione Accettazione Alleanza educativa Ascolto e comunicazione efficace Una visione altra sul bambino senza negare quella portata dalla famiglia
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Ruolo della scuola materna
Comprensione Chiarificazione Condivisione Lasciarsi toccare dalle emozioni
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Questioni di sguardo
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COSA E’ IMPORTANTE Lo sguardo non giudicante
Non incasellare l’altro dentro pre-giudizi Conoscere se stessi come insegnanti Conoscere i propri stili di relazione: passivo, aggressivo, assertivo, manipolativo
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Entrare in contatto con i genitori sapendo di…
non avere accesso alla vita dell’altro dover modificare o correggere la percezione di noi che con fatica ci siamo costruiti a contatto con la novità o la durezza che ci viene dal genitore 18
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Quando le famiglie sono difficili
svantaggi materiali, • mancanza di sintonia nella coppia (insoddisfazione, disaccordo, trascuratezza); • isolamento sociale, geografico, mancanza di reti formali o informali; • patologie fisiche o psichiche; • devianza (furto, droga, prostituzione).
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la famiglia conflittuale
profondi disaccordi e tensioni tra i coniugi, incapaci di conseguire un equilibrio. Il BAMBINO si sente profondamente diviso, vive sensi di colpa, perenni insicurezze e angosce che gli tolgono la capacità d’affrontare con serenità le sue difficoltà e di superarle senza traumi.
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La famiglia silente Il ragazzo vive in un ambiente povero di stimoli, in un deserto di sentimenti e di ideali, in cui non può comunicare i suoi problemi esistenziali;
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la famiglia narcisistica
si ritiene autosufficiente, si chiude ad ogni esperienza sociale; svaluta e ritiene nemica ogni istituzione estranea a sé. Avviluppa in un amore adorante ma possessivo e statico, tende a legare il figlio con il sottile ricatto della riconoscenza verso il nucleo.
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la famiglia abdicante rinuncia a comunicare valori, con il pretesto di voler rispettare la libertà del figlio ma, in realtà, questi sono assenti. Teorizza l’autorealizzazione dei suoi membri solo fuori del nucleo, estromette precocemente i figli.
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Famiglia esigente L’insicurezza, la costante paura di sbagliare, la mancanza di fiducia possono bloccare il processo di crescita e portare a vivere una dipendenza parassitaria o provocare atteggiamenti di rivolta e sensi di colpa
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famiglia violenta debolezze, vulnerabilità psicologiche, lo scarso equilibrio emotivo e affettivo ve di attaccamento si riverberano tutte sul ragazzo, visto come capro espiatorio delle insufficienze familiari e come cuscinetto rispetto alle aggressività familiari latenti;
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la famiglia deviante orienta la propria vita in modo alternativo rispetto all’ordinamento della società. Sono nuclei in cui sono normalmente praticati prostituzione, tossicodipendenza, criminalità. Tutto questo impedisce al ragazzo di sviluppare un rapporto non conflittuale con la società, avviandolo verso la devianza.
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strumenti Colloquio Incontri di gruppo formativi Momenti formativi
Momenti ludici e di conoscenza Formazione genitori con esperti
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Relazione richiede Pazienza Sicurezza
Non calare dall’alto i propri giudizi Fare piccole ipotesi da leggere insieme Proporre semplici domande Individuare strade percorribili che il genitore si sente di fare
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Creare spazi di incontro
Serve creare un contenitore fisico e mentale: una stanza ed un insegnante che ascolta Tempi ed obiettivi chiari Porsi delle domande es. Perché una persona è così invadente? (Noia solitudine, insicurezza, inferiorità, carenza affettiva) verifica non solo sul genitore ma anche su se stessi
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ROGERS AVEVO IMPARATO AD ESSERE CAUTO E PAZIENTE NEL FORNIRE AI GENITORI UN’INTERPRETAZIONE DEL LORO COMPORTAMENTO, CERCANDO DI FARLO AL MOMENTO OPPORTUNO E CON GARBO IN MODO DA OTTENERE ACCETTAZIONE
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L’empatia e’ quella capacità che nei rapporti interpersonali permette di vedere le situazioni dal punto di vista altrui. L’empatia permette l’accoglienza
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Per entrare in relazione
essere attenti a:. corpo altrui e al nostro suo comportamento esteriore e al nostro pensare al nostro comportamento in circostanze simili essere attenti alle loro motivazioni e desideri non solo ai nostri bisogni e alle nostre motivazioni 11
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BLOCCHI DELL’ASCOLTO'', :
dare ordini mettere in guardia moralizzare persuadere con la logica elogiare ridicolizzare interpretare consolare cambiare argomento
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Cos’è la resilienza in fisica : capacità di un metallo di resistere ad un urto senza spezzarsi ; in ambito psicosociale: capacità di far fronte, resistere, integrare, costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante l’aver vissuto situazioni difficili nel linguaggio informatico: qualità di un sistema di continuare a funzionare a dispetto di difetti di uno o piu’ elementi costitutivi
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Resilienza Flessibilità Morbidezza Processo
Non è cancellare il dolore e la fatica Trasformare interiormente cio’ che è accaduto Coinvolge la persona Coinvolge il contesto sociale, culturale e politico
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Alba Marcoli La crisi è il terreno inevitabile e potenzialmente evolutivo prima di poter trovare un nuovo equilibrio nei momenti di passaggio e di cambiamento, sia esterno che interno della vita. La crisi puo’ permettere, percorrendo il territorio dell’incerto di arrivare a costruire poco a poco il nuovo equilibrio che ci accompagni nelle nuove situazioni di vita, per le quali il vecchio equilibrio non serve piu’.
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Bibliografia Cigoli Scabini “Il famigliare” ed. Cortina
Scabini Rossi “Le parole della famiglia” ed. Vita e Pensiero
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