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SARDEGNA.

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Presentazione sul tema: "SARDEGNA."— Transcript della presentazione:

1 SARDEGNA

2 IL NOME DERIVA DALLA PAROLA SARDINIA, CHE SIGNIFICA “BOSCO DI MONTAGNA”, IN RIFERIMENTO AI BOSCHI CHE RICOPRONO I MONTI DELLA REGIONE. I quattro mori raffigurati nello stemma, di origine spagnola, si riferiscono forse alle lotte dei crociati contro gli “infedeli”. La più antica attestazione dell'emblema risale al Nel 1509 in un altro stemmario la Sardegna è rappresentata solo con la croce di San Giorgio.

3 La Sardegna ha coste meravigliose tra cui la Costa Smeralda, chiamata così per il colore cristallino dell’acqua. Culminano nel centro dell'isola i monti del Massiccio del Gennargentu e il Supramonte che comprende il Monte Corràsi di Oliena. A nord, emergono i Monti di Limbara, i Monti di Alà e il Monte Rasù. In Ogliastra svettano i tacchi con Punta Seccu alta 1000 m in territorio di Ulassai Più dell’80% del territorio è montuoso e collinare. Il 68% è formato da colline e da altopiani: alcuni di questi sono caratteristici e vengono chiamati giare o tacchi. Le zone pianeggianti occupano il 18% del territorio .

4 Il 6 e 7 luglio in molti paesi della Sardegna, si svolge una corsa a cavallo dedicata a San Costantino l'Ardia. Grandi folle si affollano lungo questi percorsi per ammirare la capacità e il coraggio dei cavalieri. La festa della Madonna del Rimedio si svolge in varie località della Sardegna. A Oristano sorge uno dei santuari più noti fra quelli dedicati alla Madonna del Rimedio. Le celebrazione religiose iniziano con la novena e vivono il momento più importante l'8 settembre, quando le messe si succedono ininterrottamente. La notte di Natale nella Cattedrale di Alghero si esegue un canto medievale detto "Signum Judicii" o "Señal del Judici", noto anche come "canto della Sibilla", che testimonia i profondi legami fra la città e la Catalogna. Si tratta, infatti, di un antico canto in lingua catalana.

5 Feste tradizionali sarde
FIERA DEL CAVALLO: la fiera del cavallo è una festa molto importante a livello regionale e si svolge da più di 100 anni a Santu Lussurrgiu. Viene organizzata tra maggio e giugno. Tradizionalmente in Sardegna a partire dal 17 gennaio, giorno della festa di Sant’Antonio Abate,si aprono i festeggiamenti del carnevale, una delle feste più ”vecchie” dell’isola, che con manifestazioni che si allungano fino al mercoledì delle ceneri, raggiungono il massimo splendore il giovedì e il martedì grasso.

6 Il 18 e il 19 settembre a Bonarcado hanno luogo i festeggiamenti in onore della Madonna. Si tratta di una festa religiosa e civile che richiama ogni anno un notevole numero di fedeli. Il fulcro delle cerimonie religiose è rappresentato dalla processione che accompagna il simulacro della Madonna lungo le vie del paese La festa della Madonna del Rimedio si svolge in varie località della Sardegna. A Oristano sorge uno dei santuari più noti fra quelli dedicati alla Madonna del Rimedio. Le celebrazione religiose iniziano con la novena e vivono il momento più importante l'8 settembre, quando le messe si succedono ininterrottamente. Il 29 giugno si celebra la festa in onore dei Santi Pietro e Paolo,la cui religion risale alle origini della Chiesa cristiana. In Sardegna sono numerosi i paesi che hanno come patrono San Pietro o dove si festeggiano insieme i due apostoli. In tutte queste località la festa è accomunata dallo svolgersi di processioni religiose.

7 Ci sono molti piatti sardi dichiarati dall’unesco patrimonio orale e immateriale dell’umanità
SEADAS Le seadas è un piatto tipico della tradizione sarda a base di semola,formaggio,miele o zucchero come condimento. È un piatto Spagnolo,la seada va consumata fresca, prima che la si sfoglia o si secchi, quindi entro uno-due giorni. ORILLEAS Vengono prodotte in tutta l'Isola ed in particolare nelle regioni storiche della Baronia, del Logudoro, nelle Barbagie e in Gallura. Sono preparate per carnevale e nelle ricorrenze delle feste pasquali. Si tratta di una sorta di piccolo spiedo in legno con infilzata carne di  pecora . Era questo il pasto dei pastori sardi che andavano a trascorrere l'inverno con il gregge,il freddo consentiva di conservare la carne anche per molti giorni.La cottura è piuttosto rapida.IAPINADA

8 PORCHETTO Consiste in un maiale intero, svuotato, disossato e condito ideale per le merende in cantina, tipiche delle zone di produzione vinicola. Il suo consumo è tradizionalmente associato ai venditori ambulanti che si recano dov'è previsto un notevole afflusso di persone. L'abbamele è uno dei più antichi prodotti gastronomici della cultura rurale della Sardegna .Si tratta di un derivato dal miele le cui modalità di produzione tradizionali seguono diverse fasi di lavorazione. I prodotti acquistabili attraverso la grande distribuzione, ma soprattutto attraverso il contatto diretto con i produttori, sono stati sino ad ora definiti nelle etichette come "abbamele" e "abbattu"

9 Una spettacolare festa è la Sartiglia che si tiene ad Oristano l'ultima domenica di carnevale, replicata poi il martedì grasso. Si tratta di una giostra equestre di origine medioevale durante la quale i cavalieri al galoppo cercano di infilzare con una spada una stella sospesa al centro del percorso. È un rito per propiziare il buon raccolto dell'anno da poco iniziato. In anni recenti è stata aggiunta alla festa la corsa di sas pariglias con l'esecuzione di figure acrobatiche su due o tre cavalli che corrono affiancati al galoppo.

10 dialetti -A cosa fatta non balet pentimentu:Fatta una cosa non vale pentirsi -Allirgu che pasca:Felice pasqua -Abba passada no tira su mulino:Acqua passata non tira il mulino -Binu malu e pani e gorteddu:Voler tutto pane e coltello


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