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Le relazioni sindacali

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Presentazione sul tema: "Le relazioni sindacali"— Transcript della presentazione:

1 Le relazioni sindacali
Samuel Dal Gesso Direttore Dipartimento Area Amministrativa A.O. Melegnano Tecnico Comitato di Settore Regioni - Sanità per Regione Lombardia LIUC – Master in coordinamento – 16 ottobre 2014

2 LE RELAZIONI SINDACALI
Significato Evoluzione storico-normativa Contesto attuale Istituti Questioni aperte, prassi, esemplificazioni, esperienze 2

3 LE RELAZIONI SINDACALI : SIGNIFICATO
Sostenere, anche attraverso la riforma degli assetti contrattuali, lo sviluppo economico, la crescita dell’occupazione e l’incremento delle retribuzioni => ruolo strategico delle relazioni industriali/sindacali Il buon funzionamento e l’efficienza delle relazioni industriali sono alla base della sostenibilità del sistema di protezione sociale perché ai bisogni si possono dare risposte solo in un contesto che veda premiati i meriti Un nuovo modello di relazioni industriali funzionale a collegare i salari alla produttività del lavoro e, dunque, ai meriti individuali e collettivi Libro bianco sul futuro del modello sociale “la vita buona nella società attiva” 3

4 Le relazioni sindacali: SIGNIFICATO
Le relazioni sindacali sono uno degli aspetti della gestione del personale “Il sistema delle relazioni sindacali, nel rispetto delle responsabilità delle Aziende e degli Enti del comparto e dei sindacati, è riordinato in modo coerente con l’obiettivo di contemperare l’interesse al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla crescita professionale dei dipendenti con l’esigenza delle Aziende ed Enti di incrementare e mantenere elevate l’efficacia e l’efficienza dei servizi erogati alla collettività” CCNL 7 aprile 1999 – art. 3

5 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Accordo quadro 23 luglio 1993 Memorandum 6 aprile 2007 Accordo quadro 22 gennaio 2009 Accordo quadro 30 aprile 2009 Legge delega di riforma n. 15/09 D. lgs. attuativo n. 150/09 Accordo Gov.- OO.SS. 4 febbraio 2011 D. lgs. n. 141 del 1° agosto 2011 L.111/11 L.148/11 Protocollo Governo – Regioni - EE.LL. - OO.SS. 3 maggio 2012 Atto di indirizzo all’ARAN per un CCNQ sul nuovo sistema di relazioni sindacali L. 135/2012 Legge 114/2014 5

6 L’EVOLUZIONE DELLE RELAZIONI SINDACALI
Accordi 2009: Modello contrattuale 2 livelli negoziali Triennalizzazione giuridica ed economica dei CCNL IPCA (al netto dei costi energetici) al posto del TIP Base di calcolo: voci stipendiali Recupero eventuali scostamenti nel triennio successivo (nel privato entro la vigenza) Incentivo fiscale-contributivo sull’accessorio (solo privato) Soggetti: Delegazioni trattanti datoriali e sindacali Rappresentatività Istituti

7 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Legge 15 e d.lgs.150 del 2009 intervengono in particolare su 5 distinte aree: Il rapporto tra legge e contrattazione collettiva I comparti e i comitati di settore L’ARAN Il procedimento ed i controlli sulla contrattazione collettiva La contrattazione integrativa

8 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Modifiche introdotte dalla legge 15/09: Il CCNL può derogare alla legge solo qualora ciò sia espressamente previsto dalla legge Modifiche introdotte dal d.lgs. 150/09: Art. 34 (modifica art. 5 d. lgs. 165/01): Le determinazioni per l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione del rapporto di lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con le capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatta salva la solo informazione ai sindacati, ove prevista dai CCNL

9 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Art. 36 (modifica art. 9 d. lgs. 165/01): I contratti collettivi nazionali disciplinano le modalità e gli istituti della partecipazione (eliminato: “anche con riferimento agli atti interni di organizzazione aventi riflessi sul rapporto di lavoro”)

10 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Contrattazione collettiva nazionale e integrativa Art. 54 Materie oggetto della contrattazione: Obblighi direttamente pertinenti al rapporto di lavoro Relazioni sindacali Esclusioni: Organizzazione degli uffici Materie oggetto di altre forme di partecipazione sindacale 10

11 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Inclusione limitata: Nelle materie relative alle sanzioni disciplinari, alla valutazione delle prestazioni ai fini della corresponsione del trattamento accessorio, della mobilità e delle progressioni economiche, la contrattazione collettiva è consentita negli esclusivi limiti previsti dalle norme di legge 11

12 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Contrattazione integrativa Obiettivi: Assicurare adeguati livelli di efficienza e produttività Incentivare l’impegno e la qualità della performance A tale fine destina al trattamento accessorio collegato alla performance individuale una quota prevalente del trattamento accessorio complessivo comunque denominato. 12

13 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Art. 57 Il trattamento economico accessorio è collegato: Alla performance individuale Alla performance organizzativa con riferimento all’amministrazione nel suo complesso e alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola l’amministrazione All’effettivo svolgimento di attività particolarmente disagiate ovvero pericolose o dannose per la salute 13

14 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Qualora non si raggiunga l’accordo per la stipulazione di un contratto integrativo, l’amministrazione interessata può provvedere, in via provvisoria, sulle materie oggetto del mancato accordo, fino alla successiva sottoscrizione 14

15 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Art. 59 (per i CCNL) Decorsi 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge finanziaria che dispone in materia di rinnovi dei contratti collettivi per il periodo di riferimento, gli incrementi previsti per il trattamento stipendiale possono essere erogati, in via provvisoria, previa deliberazione dei rispettivi comitati di settore, sentite le organizzazioni sindacali rappresentative, salvo conguaglio atto della stipulazione dei CCNL In ogni caso, a decorrere dal mese di aprile dell’anno successivo alla scadenza del CCNL, qualora lo stesso non sia ancora stato rinnovato e non si stata disposta l’erogazione degli incrementi, è riconosciuta ai dipendenti dei rispettivi comparti di contrattazione, nella misura e con le modalità stabilite dai CCNL, e comunque entro i limiti previsti dalla legge finanziaria in sede di definizione delle risorse un’anticipazione dei benefici complessivi che saranno attribuiti all’atto del rinnovo contrattuale (indennità di vacanza contrattuale) 15

16 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Le Regioni possono destinare risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa nei limiti stabiliti dalla contrattazione nazionale e nei limiti dei parametri di virtuosità fissati per la spesa del personale dalle vigenti disposizioni, in ogni caso nel rispetto dei vincoli di bilancio e del patto di stabilità e di analoghi strumenti del contenimento della spesa. 16

17 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Art. 65 : adeguamento contratti collettivi integrativi vigenti Entro il per le Regioni (e il SSN) le parti adeguano i CCI vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto alle disposizioni riguardanti la definizione degli ambiti riservati, rispettivamente alla contrattazione collettiva e alla legge, nonché a quanto previsto dalle disposizioni del titolo III del presente decreto. Da i CCIA perdono la loro efficacia e non sono ulteriormente applicabili 17

18 La legge 111 del 15 luglio 2011 (conversione DL 98)
Art. 16 co. 4: le amministrazioni possono adottare entro il 31 marzo di ogni anno piani triennali di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di riordino e ristrutturazione amministrativa, di semplificazione e digitalizzazione, di riduzione dei costi della politica e di funzionamento, ivi compresi gli appalti di servizio, gli affidamenti alle partecipate e il ricorso alle consulenze attraverso persone giuridiche.

19 La legge 111 del 15 luglio 2011 (conversione DL 98)
Detti piani indicano la spesa sostenuta a legislazione vigente per ciascuna delle voci di spesa interessate e i correlati obiettivi in termini fisici e finanziari. Le eventuali economie aggiuntive effettivamente realizzate rispetto a quelle già previste dalla normativa vigente, possono essere utilizzate annualmente, nell’importo massimo del 50%, per la contrattazione integrativa, di cui il 50% destinato all’erogazione dei premi.

20 La legge 111 del 15 luglio 2011 (conversione DL 98)
Le risorse sono utilizzabili solo se a consuntivo è accertato, con riferimento a ciascun esercizio, dalle amministrazioni interessate, il raggiungimento degli obiettivi fissati per ciascuna delle singole voci di spesa previste nei piani e i conseguenti risparmi. I risparmi sono certificati dai competenti organi di controllo (Collegio sindacale). I piani adottati dalle amministrazioni sono oggetto di informazione alle organizzazioni sindacali rappresentative

21 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
D. LGS. 141/11 Immediata applicabilità delle norme sulla contrattazione del d. lgs. 150/09 “congelamento” dell’art. 19 del 150, salvo in presenza di risorse “fresche”

22 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Protocollo GOVERNO/REGIONI/EE.LL./OO.SS. maggio ‘12: un nuovo modello di relazioni sindacali: contrattazione collettiva come fonte per la determinazione delle risorse economiche; coinvolgimento delle OO.SS. nei processi di razionalizzazione delle PP.AA. (spending review, mobilità collettiva, ecc.); esame congiunto tra le materie di informazione sindacale attuazione accordo sulle aree e i comparti rafforzamento del potere delle Regioni e degli EE.LL. nelle procedure di contrattazione collettiva

23 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Razionalizzazione e semplificazione dei sistemi di misurazione, valutazione e premialità, nonché del ciclo della performance Adeguamento del pubblico impiego alla riforma del mercato del lavoro I sistemi di formazione del personale Il ruolo della dirigenza pubblica

24 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Legge 135 del di conversione DL 95 “Spending review” Relazioni sindacali: (modifica art. 5 co. 2 d. lgs. 165/01) fatti salvi la sola informazione ai sindacati per le determinazioni relative all’organizzazione degli uffici ovvero, limitatamente alle misure riguardanti i rapporti di lavoro, l’esame congiunto, ove previsto nei CCNL (modifica art. 6 comma 1 d. lgs. 165/01) previa informazione (sostituisce consultazione) alle OO.SS. rappresentative… nei processi di mobilità: informativa alle OO.SS. ed esame sui criteri per l’individuazione degli esuberi o sulle modalità per i processi di mobilità nelle more della successiva disciplina contrattuale è dovuta l’informazione su tutte le materie oggetto di partecipazione sindacale prevista dai vigenti CCNL

25 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Atti di indirizzo quadro su: Tempo determinato Relazioni sindacali Parere favorevole Comitato di Settore Regioni-Sanità 7 novembre 2012 con le seguenti osservazioni:

26 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
TEMPO DETERMINATO: (Preso atto che la legge 189/12 ha escluso l’applicazione del d .lgs. 368/01 per SSN) Utilizzo per situazioni particolari relative a specifici settori della P.A. (momentanea criticità operativa, necessità di garantire la continuità dei servizi, ecc.) Definire più puntualmente le esigenze di carattere tecnico, organizzativo e produttivo in grado di legittimare il ricorso al tempo determinato; Garantire una formazione sufficiente e adeguata

27 LE RELAZIONI SINDACALI: EVOLUZIONE STORICO-NORMATIVA
Prefigurare un livello minimo di relazioni nel quale si possano sviluppare ulteriori spazi di autonomia regionale coerenti con il vigente assetto costituzionale

28 LE RELAZIONI SINDACALI: ISTITUTI
Informazione (Consultazione ) (Concertazione) Esame congiunto Contrattazione Altre forme di partecipazione Interpretazione autentica dei contratti 28

29 CONTRATTAZIONE Definizione dei criteri finalizzati all’attribuzione del trattamento economico accessorio destinato all’attuazione delle progressioni economiche orizzontali ed a sostenere le iniziative volte a migliorare la produttività, l’efficienza e l’efficacia dei servizi. L’obbligo a sottoscrivere accordi riguarda le materie direttamente implicanti l’erogazione di risorse destinate al trattamento economico accessorio. 29

30 CONTRATTAZIONE In sede di contrattazione integrativa sono regolate le seguenti materie: Sistemi di incentivazione del personale sulla base di obiettivi, programmi e progetti di incremento della produttività e del miglioramento della qualità del servizio, con la definizione di criteri generali delle metodologie di valutazione e di ripartizione delle risorse del relativo fondo

31 CONTRATTAZIONE Criteri per la ripartizione tra i fondi della produttività e delle fasce, in generale e con particolare riferimento a sponsorizzazioni, leggi speciali, accessorio del personale trasferito da altre Aziende per processi di delega di funzioni, ecc. Spostamento delle risorse tra i vari fondi ed al loro interno per la finalizzazione tra i vari istituti, nonché la rideterminazione degli stessi in conseguenza della riduzione di organico derivante da stabili processi di riorganizzazione previsti dalla programmazione sanitaria regionale

32 CONTRATTAZIONE Programmi annuali e pluriennali dell’attività di formazione professionale, riqualificazione e aggiornamento del personale per adeguarlo ai processi di innovazione; Linee di indirizzo e criteri per la garanzia e il miglioramento dell’ambiente di lavoro nonché per l’attuazione degli adempimenti rivolti a facilitare l’attività dei dipendenti disabili; Le conseguenze degli effetti delle innovazioni tecnologiche e organizzative e dei processi di disattivazione o riqualificazione e riconversione dei servizi sulla qualità e professionalità del lavoro e dei dipendenti in base alle esigenze dell’utenza;

33 CONTRATTAZIONE I criteri per le politiche dell’orario di lavoro;
L’individuazione dei casi in cui è elevabile il contingente della trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo pieno a part-time; Le pari opportunità; Criteri generali per l’attribuzione dei trattamenti legati a compensi per lavoro straordinario.

34 CONTRATTAZIONE La contrattazione collettiva integrativa riguarda, altresì, le seguenti materie relative al sistema classificatorio del personale: I criteri generali per la definizione delle procedure per le selezioni per i passaggi all’interno di ciascuna categoria (cambio profilo); Il completamento e l’integrazione dei criteri per la progressione economica orizzontale

35 CONTRATTAZIONE Sulle materie non direttamente implicanti l’erogazione di risorse destinate al trattamento economico - decorsi trenta giorni dall’inizio delle trattative senza che sia raggiunto l’accordo tra le parti - queste riassumono le rispettive prerogative e libertà di iniziativa e decisione. D’intesa tra le parti, il termine citato è prorogabile di altri trenta giorni.

36 ALTRE FORME DI PARTECIPAZIONE
Confronto in sede di Coordinamento regionale (v. dettaglio articolo CCNL) Commissioni Comitati paritetici (Comitato Unico di Garanzia) Osservatori 36

37 INTERPRETAZIONE AUTENTICA DEI CONTRATTI
Nel caso insorgano controversie con carattere di generalità circa l’interpretazione dei contratti (anche aziendali), anche a richiesta di una sola delle parti che li hanno sottoscritti, queste si incontrano per definire contestualmente il significato della clausola controversa. L’eventuale accordo dev’essere stipulato da tutte le parti e sostituisce la clausola controversa sin dall’inizio della vigenza contrattuale 37

38 SCHEMA TIPO DI CONTRATTO COLLETTIVO INTEGRATIVO AZIENDALE (C.C.I.A.)
Contingenti di personale in caso di sciopero per la garanzia dei servizi minimi essenziali Protocollo sulle relazioni sindacali Destinazione risorse fondi per le posizioni organizzative e gli incarichi di coordinamento Tabelle economiche con la consistenza e la destinazione dei fondi 38

39 SCHEMA TIPO DI CONTRATTO COLLETTIVO INTEGRATIVO AZIENDALE (C.C.I.A.)
Pianificazione annuale dei servizi di pronta disponibilità e criteri per l’utilizzo degli straordinari Criteri selezioni per i passaggi di profilo all’interno della stessa categoria Criteri selezioni per le progressioni orizzontali Sistema di valutazione permanente – trattamento economico

40 SCHEMA TIPO DI CONTRATTO COLLETTIVO INTEGRATIVO AZIENDALE (C.C.I.A.)
Azioni per la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro Azioni per la promozione delle pari opportunità

41 LE RELAZIONI SINDACALI : QUESTIONI APERTE PRASSI ESEMPLIFICAZIONI ESPERIENZE
41 41

42 QUESTIONI APERTE Accordo quadro su Aree e comparti Accordo quadro sulle relazioni sindacali Ripresa della contrattazione sulla parte normativa Criteri nazionali (o regionali/aziendali) su applicazione art. 16 legge 111/11 Ruolo delle Regioni nelle relazioni sindacali

43 Non trascurare le relazioni interne (comunicazione interna, relazione capo-collaboratore, flessibilità contrattuale => valorizzazione delle professionalità) fissare regole chiare: ad es. le trattative fuori orario! Correttezza e trasparenza nelle relazioni sindacali: né in eccesso né in difetto non spezzettare la trattazione delle materie (unica sessione negoziale) non trattare argomenti non oggetto di contrattazione non superare i vincoli disposti dal CCNL giocare d’anticipo mantenere un confronto costante il DG non deve fare il capodelegazione ……. 43

44 APPROFONDIMENTI Tiziano Treu/Massimo Carrieri (a cura di) Verso nuove relazioni industriali – ed. ASTRID Gian Primo Cella / Tiziano Treu - Relazioni industriali e contrattazione collettiva – Il Mulino 2009 M. Carrieri / V. Nastasi (a cura di) – Spazio e ruolo delle Autonomie nella riforma della contrattazione pubblica – Il Mulino 2009 La contrattazione integrativa nelle Aziende sanitarie su “Monitor – Rivista trimestrale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali” – n. 23/2009 Indagine conoscitiva sull’assetto delle relazioni industriali e sulle prospettive di riforma della contrattazione collettiva – Documento conclusivo approvato dalla XI Commissione permanente (lavoro pubblico e privato) della Camera – 8 aprile 2009 Il sistema delle relazioni sindacali nel pubblico impiego - Atti del seminario ARAN - Roma 8 ottobre 2002 V. Talamo – La riforma del sistema di relazioni sindacali nel pubblico impiego – WP C.S.D.L.E. “Massimo D’Antona”.it – 96/2010 CIRCOLARI FP 7/2010, 1 e 7/2011; MEF 25/2012

45 GRAZIE!!! BUON LAVORO!


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