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PubblicatoGermano Baroni Modificato 10 anni fa
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L’autobiografia “Autobiografia” è una parola che deriva dal greco e significa “scrivere la propria vita”. Quindi il protagonista delle vicende narrate è l’autore stesso, che scrive in prima persona.
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I tempi verbali Sono i seguenti:
l’imperfetto e il passato remoto indicativi per i fatti accaduti nel passato; il presente indicativo per introdurre riflessioni sul passato; il trapassato prossimo indicativo per riportare pensieri o riflessioni fatte nel passato.
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E’ un testo soggettivo Ossia l’autore racconta di sé ma rischia di non essere obiettivo perché: scrive a distanza di tempo ricorrendo alla sua memoria; non scrive per sé stesso ma per un pubblico di lettori agli occhi dei quali vuole dare un’immagine positiva della sua persona.
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Differenze con il diario
E’ scritta a distanza di tempo E’ scritta per altri La narrazione è selettiva (l’autore sceglie gli avvenimenti più significativi della sua vita) La narrazione è più articolata E’ scritta spesso in età adulta Il registro linguistico è formale
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Il diario invece è scritto al momento del verificarsi dei fatti
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Nel diario l’autore scrive per sé stesso
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Nel diario l’autore scrive tutto ciò che gli accade, anche quotidianamente o a distanza di ore.
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Nel diario l’autore scrive annotazioni brevi e frammentarie
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Il diario invece è la forma di scrittura preferita dagli adolescenti
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Nel diario il registro linguistico è informale, cioè colloquiale, con espressioni tipiche della lingua parlata.
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