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Condizionalità ATS Città Metropolitana di Milano

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Presentazione sul tema: "Condizionalità ATS Città Metropolitana di Milano"— Transcript della presentazione:

1 Condizionalità ATS Città Metropolitana di Milano
Dipartimento di Prevenzione Veterinaria Lodovica Bonvicini Borghetto Lodigiano, 14 maggio 2018

2 PAC – CAP Politica Agricola Comune Common Agricultural Policy
Forte sostegno per una politica agricola che rappresenta il 37,8 % dell’intero bilancio dell’Unione per il periodo Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

3 PAC in sito MIPAAF Il settore agricolo e le zone rurali dell'UE contribuiscono in modo fondamentale al benessere e al futuro dell'Unione. L'UE è uno dei principali produttori mondiali di prodotti alimentari, e garantisce sicurezza alimentare a oltre 500 milioni di cittadini europei. Gli agricoltori dell'UE sono i primi custodi dell'ambiente naturale, in quanto curano le risorse del suolo, dell'acqua, dell'aria e della biodiversità sul 48 % del territorio dell'UE (i silvicoltori si occupano di un ulteriore 36 %). Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

4 Cosa è la Condizionalità
Rappresenta l’insieme delle norme e delle regole che le aziende agricole devono rispettare per poter accedere al regime del pagamento unico. Il pagamento unico aziendale è un sostegno diretto al reddito dell'agricoltore ed è sganciato dalla produzione (disaccoppiamento), ovvero non dipende dalla quantità e dal tipo di coltura o allevamento, ma dai titoli e dalla superficie aziendale posseduti dall'agricoltore Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

5 Regole di condizionalità
Articolo 93 REGOLAMENTO (UE) N. 1306/2013 del PARLAMENTO EUROPEO e del CONSIGLIO del 17/12/2013 Le regole di condizionalità comprendono i criteri di gestione obbligatori (CGO) previsti dal diritto dell'Unione e dalle norme per il mantenimento del terreno in buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA) fissate a livello nazionale ed elencate nell'allegato II, con riferimento ai seguenti settori: ambiente, cambiamento climatico e buone condizioni agronomiche del terreno; b) sanità pubblica, salute delle piante e degli animali; c) benessere degli animali. Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

6 Chi è tenuto al rispetto della condizionalità?
Tutti gli agricoltori che beneficiano di aiuti per lo Sviluppo Rurale e per la Domanda Unica. Gli impegni di condizionalità devono essere rispettati su qualsiasi superficie agricola dell’azienda beneficiaria di aiuti, inclusi i terreni in relazione ai quali non se ne percepisce alcuno. Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

7 Cosa succede se l’agricoltore non rispetta tali norme?
La non conformità e il mancato rispetto delle norme comporta l’attivazione di un meccanismo di riduzione dell’insieme dei pagamenti sia diretti (Domanda Unica) che di Sviluppo Rurale, a cui ogni agricoltore avrebbe diritto. Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

8 In cosa consistono i controlli di verifica delle Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali?
consistono in telerilevamenti e fotointerpretazioni di foto aeree allo scopo di verificare lo stato degli appezzamenti aziendali e quindi accertare che il terreno sia in buone condizioni agronomiche ed ambientali (divieto di bruciare le stoppie, protezione del suolo dall’erosione superficiale, protezione della struttura del suolo, mantenimento dell’integrità del paesaggio). Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

9 In che modo vengono effettuati i controlli relativi ai Criteri di Gestione Obbligatori?
Questi controlli prevedono la visita in azienda da parte di un funzionario controllore e l’ incrocio con le banche dati nazionali. L’obiettivo è quello di verificare la documentazione e i requisiti relativi alle colture e agli allevamenti aziendali. L’accertamento del rispetto degli impegni si realizza attraverso la compilazione di apposite check-list. Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

10 Criteri di Gestione Obbligatori relativi agli allevamenti
CGO 4 = rintracciabilità e sicurezza alimentare CGO 6 = identificazione e registrazione suini CGO 7 = identificazione e registrazione bovini CGO 8 = identificazione e registrazione ovicaprini CGO 9 = malattie animali (TSE) CGO 11 = benessere vitelli CGO 12 = benessere suini CGO 13 = benessere degli altri animali Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

11 REGOLAMENTO (UE) N. 1306/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
NORMA DELL’UNIONE REGOLAMENTO (UE) N. 1306/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

12 programmi di sviluppo rurale
NORMA NAZIONALE DECRETO MIPAF 23 gennaio 2015. Disciplina del regime di condizionalità ai sensi del regolamento (UE) n. 1306/2013 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei beneficiari dei pagamenti diretti e dei programmi di sviluppo rurale Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

13 le norme da cui discendono i precetti che li regolano
8 ALLEGATI Negli 8 allegati al Decreto MIPAAF sono descritti i Criteri di Gestione obbligatori e per ognuno di loro: le norme da cui discendono i precetti che li regolano gli impegni da assolvere per gli agricoltori. Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

14 salute, sanità e benessere degli animali delle aziende
Chi fa i controlli? In data 1 agosto 2013 è stato sottoscritto dall’OPRL (Organismo pagatore della Regione Lombardia) e la D.G. Salute di Regione Lombardia, un Protocollo d’Intesa per l’esecuzione dei controlli nel campo della salute, sanità e benessere degli animali delle aziende Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

15 CAMPIONI CASUALE e A RISCHIO
La U.O. Veterinaria di Regione Lombardia, in base ai criteri dettati dalle norme in materia di condizionalità (Reg. UE 1306/2013) e sulla base della popolazione OPRL, provvede a: 1. estrarre il Campione CASUALE 2. stabilire la numerosità del Campione A RISCHIO Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

16 ESTRAZIONE CAMPIONE CASUALE
Tramite confronto con la BDR/BDN, sono state selezionate le aziende zootecniche per le quali i CGO 4, 6, 7, 8, 9, 11, 12 e 13 possono essere applicabili (aziende con allevamenti attivi e per i bovini e gli ovi-caprini con consistenza attuale e consistenza media annuale superiore a 0). Si è pertanto ottenuto l’elenco delle aziende da utilizzare per l’estrazione del campione (“popolazione 2018”), pari al 1% (per CGO 4, 6, 11, 12 e 13) dei CUAA per l’intera Lombardia. Per i CGO 7 e 8 non è previsto campione casuale. Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

17 CAMPIONE A RISCHIO Ogni anno la UO Vet invia una tabella con la distribuzione del “campione a rischio” per ciascuna ATS. La selezione delle aziende zootecniche facenti parte del campione a rischio è compito dei DVSA, utilizzando i criteri di rischio descritti previsti dalle norme che regolano i CGO e dal Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria , nel “campione a rischio” deve essere inclusa obbligatoriamente una percentuale max del 25% delle aziende per le quali vi sia stato un riscontro di non conformità nell’anno precedente per l’atto di riferimento. Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

18 Quindi… La UO Veterinaria trasmette l’elenco degli allevamenti estratti in modo casuale e solo il numero degli allevamenti a rischio da controllare per ogni CGO. La scelta di quali allevamenti a rischio controllare è fatta dai Dipartimenti Veterinari, sulla base di criteri di rischio individuati da Regione Lombardia. Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

19 Un ultimo compito per i DPV
Al di là dei controlli condizionalità assegnati a ciascun DVSA dalla come campione casuale e a rischio, dobbiamo comunicare a UO Veterinaria i controlli con esito non conforme che riguardano i CGO 11, 12, 13 effettuati durante la nostra attività ispettiva, se contengono sanzioni o provvedimento di tipo penale. Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

20 Criteri di rischio Condizionalità: spunti di riflessione e criticità
IDENTIFICAZIONE e REGISTRAZIONE TIPOLOGIA PRODUTTIVA NUMERO DI CAPI MOVIMENTAZIONI IN ENTRATE e USCITA MANCATA SEGNALAZIONE ANIMALI MORTI MORTALITA’ NON CORRETTA TRACCIABILITA’ CAPI IN ALLEVAMENTO (ritardi di notifica eventi in BDR) PRECEDENTI NON CONFORMITA’ NEI 3 ANNI PRECEDENTI PROFILASSI MALATTIE INFETTIVE IBR PARATUBERCOLOSI STREPTOCOCCUS AGALACTIAE BENESSERE ALIMENTAZIONE FARMACO Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

21 GRADUAZIONE RISCHIO ALLEVAMENTI 1
1 . Identificazione e registrazione 1.1 Tipologia produttiva e autorizzazione Se la tipologia non è specificata è una situazione anomala da controllare 1 Tipologia produttiva riproduzione manze 2 Linea vacca vitello 3 Produzione latte /carne rossa / produzione carne svezzamento 4 Latte crudo/carne bianca 1.2 Numero di capi (Calcolare la media sull’anno) Nessun capo presente durante l’anno Capi presenti da 1-2 Capi presenti da 3-30 Capi presenti da >199 capi 1.3 Movimentazione in entrata/uscita Nessuna movimentazione in entrata Nessuna movimentazione in uscita Consistenza allevamento 0 Uscite solo per macello e nessun ingresso (rimonta interna)o movimentazioni stessa azienda/proprietario ad eccezione di introduzione di singolo capo negli ultimi 12 mesi movimentazioni in uscita solo verso allevamenti da ingrasso e nessun ingresso ad eccezione di introduzione di singolo capo negli ultimi 12 mesi o introduzioni multiple negli ultimi 12 mesi da uno stesso allevamento movimentazioni in uscita verso allevamenti da riproduzione e/o movimentazioni verso alpeggio e/o movimentazioni in uscita extra-Lombardia (altre regioni italiane o estero) Stalla di sosta o allevamento con ingressi da più allevamenti o da stalla di sosta Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

22 GRADUAZIONE RISCHIO ALLEVAMENTI 2
1.5 Mortalità (Calcolare la mortalità sulle consistenze medie nell’anno) Scostamento dal valore mediano per tipologia pari a un valore da 0 a 10 % 1 Scostamento dal valore mediano per tipologia pari a un valore da 10 a 20 % 2 Scostamento dal valore mediano per tipologia pari a un valore da 21 a 40 % 3 Scostamento dal valore mediano per tipologia pari a un valore da 41 a 75 % 4 Scostamento dal valore mediano per tipologia superiore a 75 % 1.6 Provenienza da territori con stato sanitario inferiore (Ci deve ancora essere fornito l’elenco dei territori - al momento gli allevamenti prendono tutti score 0) Nessuna introduzione da territori con stato sanitario inferiore o oggetto di rintraccio negli ultimi 12 mesi (TBC, BR, LEB) Introduzione da territori con stato sanitario inferiore o oggetto di rintraccio negli ultimi 12 mesi (TBC, BR, LEB) da un solo allevamento Introduzione da territori con stato sanitario inferiore o oggetto di rintraccio negli ultimi 12 mesi (TBC, BR, LEB) da più allevamenti Introduzione da territori con stato sanitario inferiore o oggetto di rintraccio negli ultimi 12 mesi (TBC, BR, LEB) da stalle di sosta 1.7 Non corretta gestione tracciabilità capi in allevamento Nessuna irregolarità nella gestione anagrafica da check negli ultimi 12 mesi e ritardi di notifica di massimo 7 giorni negli ultimi 12 mesi estratti da sistema Presenza di capi privi di un elemento di identificazione e/o con anomalie del passaporto, ritardata notifica di nascite decessi e/o movimentazioni da check o ritardi di notifica da 8 a massimo 30 giorni negli ultimi 12 mesi estratti da sistema Incongruenze del registro di stalla e/o mancata notifica di nascite decessi o movimentazioni da check negli ultimi 12 mesi e/o ritardi di notifica da 31 fino a un massimo di 60 giorni negli ultimi 12 mesi estratti da sistema Capi privi di qualsiasi elemento di identificazione e/o assenza registro stalla e/o assenza codice aziendale da check negli ultimi 12 mesi e/o ritardi di notifiche oltre 60 giorni negli ultimi 12 mesi estratti da sistema NOTE Per il calcolo dei ritardi di notifica per movimentazioni (nascite escluse) si considera l’eventuale presenza di un registro informatizzato: se le notifiche avvengono tramite registro, il ritardo viene calcolato a partire dal quarto giorno dalla data dell’evento. In caso contrario il ritardo viene calcolato a partire dall’ottavo giorno. Per il calcolo dei ritardi di notifica per le nascite si considerano due intervalli temporali diversi: Il numero di giorni tra la data dell’evento (nascita) e la data dell’applicazione della marca auricolare (tempo massimo 20 giorni, il ritardo viene calcolato a partire dal ventunesimo giorno) Il numero di giorni tra la data di applicazione della marca e la data di notifica della nascita (tempo massimo 7 giorni, il ritardo viene calcolato a partire dall’ottavo giorno). In questo caso lo score da attribuire all’allevamento si basa sul massimo tra i due ritardi. Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

23 GRADUAZIONE RISCHIO ALLEVAMENTI 3
2 . Profilassi delle malattie 2.1 Paratubercolosi Livello sanitario PT5 1 Livello sanitario >PT3 o < PT5 2 Livello sanitario da PT1 a PT3 3 Allevamento aderente con livello sanitario PTEX1 4 Allevamento non aderente o con livello sanitario PT0 2.2 IBR Aderente accreditato Aderente negativo Sorveglianza negativa Aderente positivo o sorveglianza positiva o sconosciuto 2.3 Streptococcus Agalactiae indenne negativo positivo sconosciuto Condizionalità: spunti di riflessione e criticità

24 Politica Agricola Comune
Condizionalità: spunti di riflessione e criticità GRAZIE e BUON LAVORO


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