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Fascismo e romanità Simboli, parole, opere, eventi e idee al servizio dell’identità del regime.

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Presentazione sul tema: "Fascismo e romanità Simboli, parole, opere, eventi e idee al servizio dell’identità del regime."— Transcript della presentazione:

1 Fascismo e romanità Simboli, parole, opere, eventi e idee al servizio dell’identità del regime

2 Fascismo e romanità: un legame quasi mistico
«Non passa giorno in cui non ritorni alla luce del sole qualche documento della grandezza di Roma. La terra sembra ansiosa di restituire le vestigia di quello che è stato l’impero più vasto della storia. Perché negare l’esistenza di qualche cosa di misterioso nel fatto che queste scoperte in ogni angolo d’Europa coincidono con il tempo fascista, che ha ripreso i simboli di Roma e addita al popolo italiano le virtù che fecero dominatrice e potente Roma?» (dal discorso pronunciato il 13 settembre 1933)

3 Il fascismo: definizione storica e cronologica
Movimento politico italiano, fondato nel 1919 da Benito Mussolini, diventato partito nel (partito nazionale fascista, Pnf), al governo dal 1922 e progressivamente trasformatosi in regime dittatoriale con la soppressione di tutti gli altri partiti Fu al potere dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943 (ventennio) Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 il fascismo riprende il potere, sotto il controllo tedesco, in Italia settentrionale con la Repubblica sociale italiana, fino alla fine di aprile 1945

4 Le origini del fascismo
Il movimento, denominato «fasci italiani di combattimento» fu fondato il 23 marzo 1919, a Milano in Piazza San Sepolcro Il fondatore era Benito Mussolini, già socialista; al movimento aderivano nazionalisti, reduci della Grande Guerra, ex sindacalisti rivoluzionari, repubblicani, dannunziani e alcuni futuristi marinettiani Tra la fine della guerra e il 1921 in Italia il clima politico era molto caldo. Gli anni 1920 e sono definiti «biennio rosso», caratterizzato da lotte di operai che occupano le fabbriche, contadini che rivendicano la terra, affermazioni elettorali di amministrazioni socialiste Alleanza tra proprietari terrieri ed esponenti dei Fasci di combattimento. Si diffonde lo squadrismo, ovvero il ricorso alla violenza tramite azioni punitive di gruppi di fascisti contro Camere del Lavoro, Case del popolo, sedi di partiti e di cooperative, singole persone.

5 Il fascismo da movimento a partito
Nella primavera del 1921 il capo del governo Giovanni Giolitti aveva accolto alcuni candidati fascisti nelle liste dei blocchi d'ordine costituiti dai liberali per contrastare socialisti e popolari. Crebbe così l'influenza fascista e gli squadristi cominciarono ad agire con i loro metodi anche nei centri industriali; borghesia e ceto politico in generale consideravano il movimento facilmente arginabile nel momento in cui avrebbe cessato la sua utilità politica. 9 novembre 1921: a Roma fu fondato il Partito nazionale fascista (Pnf), a partire dal movimento dei Fasci italiani di combattimento Rispetto alla fase del movimento, il PNF abbandonò gli ideali repubblicani Filmati fascismo e romanità\La nuova Roma 1.mp4

6 La marcia su Roma e la presa del potere
28 ottobre 1922: marcia su Roma. Fu una manifestazione di carattere eversivo, organizzata dal Partito nazionale fascista volta al colpo di Stato o quanto meno all’esibizione di una pressione paramilitare che favorisse l’ascesa al potere di Mussolini. 29 ottobre 1922: mentre la manovra eversiva si allargava ad altre città del Paese, Vittorio Emanuele III affidò l’incarico di capo del governo a Mussolini. 30 ottobre 1922: formazione del governo di Mussolini, di cui facevano parte, con i fascisti, esponenti liberali, popolari e nazionalisti. Inizio del «ventennio fascista».

7 Le date storiche del fascismo
: le leggi eccezionali trasformano l’ordinamento dello stato da regime liberale a dittaura 9 maggio 1936: al termine della guerra in Etiopia, iniziata il 3 ottobre 1935, viene proclamato l’impero 1938: leggi razziali 1939: Patto d’Acciaio tra Italia e Germania 1940: dichiarazione di guerra a Francia e Regno Unito 1943, 25 luglio: dimissioni di Mussolini e suo arresto 1943, 18 settembre: costituzione della Repubblica sociale italiana 1945, 28 aprile: morte di Mussolini per fucilazione ad opera di reparti partigiani

8 La parola «duce» dal latino «dux»
Dopo la marcia su Roma il nome "duce", nel significato primo del latino dux "condottiero", fu dato a Benito Mussolini, creatore e condottiero della rivoluzione fascista. Origine dal verbo latino duco = condurre Altri derivati: duca, doge Termine vago, non si riferisce ad una precisa magistratura dell’epoca romana, ha valore carismatico; è usato ufficialmente solo a partire dal 1938, quando Mussolini negli atti pubblici è definito «capo del governo e duce del fascismo» Nei monumenti troviamo DVX: come nelle iscrizioni latine non esiste la U, sostituita dalla V

9 Fascismo e romanità: un programma politico
«bisogna liberare dalle deturpazioni mediocri tutta la Roma antica, ma accanto alla antica e alla medioevale, bisogna creare la monumentale Roma del XX secolo. Roma non può, non deve essere soltanto una città moderna, nel senso ormai banale della parola; dev'essere una città degna della sua gloria e questa gloria deve rinnovare incessantemente per tramandarla, come retaggio dell'età fascista, alle generazioni che verranno» (dal discorso di Mussolini pronunciato il 21 aprile 1924 in occasione del conferimento della cittadinanza romana) Filmati fascismo e romanità\La nuova Roma 2.mp4

10 Simboli del fascismo: il fascio littorio
I lictores sono attribuiti dalla leggenda a Romolo: camminavano davanti al rex e lo proteggevano con i fasces; in età repubblicana e poi imperiale proteggevano i magistrati dotati di imperium (consoli, pretori) I fasces erano 30 verghe tenute insieme con strisce di cuoio e legate ad una scure; potevano essere usate con la scure solo fuori dal pomerium, cioè il confine sacro della città di Roma, entro cui il civis romanus era sacro e inviolabile 12 dicembre 1926, Regio decreto legislativo n.2061 adozione del fascio littorio come emblema statale Simbolo che evoca un potere che impone la disciplina e minaccia il castigo

11 Il fascio littorio diventa simbolo nazionale
Le due facce della moneta da lire 20 del 1923; l’ascia è sormontata da testa di montone Maglia della Nazionale italiana di calcio vincitrice dei Mondiali 1934

12 Da «fascio» fascismo, da «littorio»….
La gioventù italiana del littorio fondata il 27 ottobre 1937 con lo scopo di accrescere la preparazione spirituale, sportiva e militare dei ragazzi italiani sulla base dei principi dell'ideologia del regime. In essa confluì anche l'Opera nazionale balilla, creata per i giovani di ambo i sessi dai 6 ai 17 anni Organizzazione Figli della lupa (maschi e femmine), da 6 a 8 anni; Balilla (maschi) e piccole italiane (femmine) da 8 a 14 anni; Avanguardisti (maschi) e giovani italiane (femmine): da 14 a 18 anni. Fasci giovanili di combattimento e giovani fasciste: dai 18 ai 21 anni; Gruppi universitari fascisti (GUF) Filmati fascismo e romanità\Giovinezza 2.mp4

13 Da «fascio» fascismo, da «littorio»….
I littoriali manifestazioni culturali, artistiche e sportive, destinate ai giovani universitari, svoltesi in Italia tra il 1932 e il 1940 Un esempio: Littoriali dello sport. Si svolsero la prima volta nel 1932. Nella prima fase, gli Agonali, gli studenti si battevano in varie specialità sportive, i vincitori delle quali si sfidavano nei Littoriali nazionali. I vincitori venivano chiamati "Littori d'Italia«, titolo equivalente a quello di campione nazionale sportivo universitario.

14 Sport e littorio: la costruzione degli stadi
Durante il fascismo il calcio si afferma come sport di massa; il regime se ne appropria, costruendo gli stadi, sul modello romano Il quotidiano sportivo «Il littoriale» celebra la vittoria della Roma nel campionato di calcio Lo «Stadio del Littorio» di Trieste Lo stadio «Littoriale» di Bologna

15 Stadi e anfiteatri nell’antica Roma
Il Colosseo, d.C., capienza stimata fra 50 e 75 mila spettatori. Era destinato ai giochi gladiatori. Lo stadio di Domiziano, d.C, ora piazza Navona; capienza stimata di 30mila spettatori. Era destinato a gare di atletica

16 Da «fascio» fascismo, da «littorio»….
Le città Porta Littoria, oggi La Thuile in Valle d’Aosta Un’immagine di Littoria, oggi Latina, città inaugurata nel 1932

17 Stile littorio Roma, EUR: Palazzo della Civiltà Italiana
Roma, Palazzo della Farnesina Roma, piazza Bologna, Palazzo delle Poste  Roma, EUR: Palazzo della Civiltà Italiana Filmati fascismo e romanità\La nuova Roma 3.mp4

18 La romanizzazione: il Natale di Roma
Dal 1923, il 21 aprile si festeggia il Natale di Roma La festa sostituisce il 1° maggio, la festa dei lavoratori Ricordo della prima patria comune, il Natale della nazione che lavora e cammina Celebrazione di eventi solenni (inaugurazione di opere pubbliche, presentazione di documenti come la Carta del lavoro, conferimento a Mussolini della cittadinanza onoraria di Roma)

19 La romanizzazione: il calendario
L’occupazione del calendario Dal 1926 per definire ogni anno si usa accanto alla cifra araba anche il numerale ordinale, in numeri romani, dell’era fascista, che veniva calcolata dal 1922 Anno I dell'Era Fascista (E.F.): periodo tra il 28 ottobre 1922 e il 27 ottobre 1923 La scelta vuole esaltare il carattere epocale del regime

20 La romanizzazione: il saluto romano
Il saluto romano è una forma di saluto che prevede il braccio destro alzato di circa 135 gradi rispetto all'asse verticale del corpo con la palma della mano rivolta verso il basso e le dita unite. Il saluto romano d'età contemporanea venne usato per la prima volta in Italia dai legionari fiumani di D’Annunzio, che presentavano il pugnale sguainato La descrizione di un simile gesto è sconosciuta nella letteratura e nella storiografia romana e mai menzionata dagli storici antichi. Il gesto di alzare il braccio destro nella cultura aveva una funzione e un significato diverso (pace, amicizia, lealtà) Il regime fascista promosse una campagna a favore del saluto romano adducendo anche motivazioni igieniche Dal 1938 fu abolito il «lei» nelle conversazioni e reso obbligatorio il «voi»

21 La romanizzazione: il passo romano
Nelle parate militari si introduce il «passo romano»: è una forma particolare di passo cadenzato e prevede che i soldati elevino la gamba distesa fino a farle raggiungere una posizione più o meno orizzontale. Al momento di posare contemporaneamente lo stivale a terra, i soldati in marcia producono un caratteristico e forte rumore. Rispetto al più tradizionale passo dell’oca prevede 120 passi al minuto, anziché 100 Si rifaceva al «militaris gradus» citato nel IV secolo e al «plenus gradus», cioè l'andatura più fiera che le legioni usavano nelle sfilate cui assisteva l'Imperatore, tendendo le gambe e facendo battere poderosamente sul terreno i talloni dei calzari. Mussolini, riferendosi alla somiglianza con il passo dell’oca, rivendica la differenza, ma sottolinea anche l’appartenenza dell’oca alla storia romana (episodio delle oche del Campidoglio)

22 La romanizzazione istituzionale: l’impero
9 maggio 1936, dopo la conquista dell’Etiopia, Mussolini proclama l’impero Ne fanno parte l'Africa Orientale Italiana (A.O.I.) e la Libia (Cirenaica); altri possedimenti italiani sono le isole del Dodecaneso, Vittorio Emanuele III assume il titolo di «imperatore», oltre che «re d’Italia». Mussolini viene indicato come «fondatore dell’Impero»

23 Mussolini, Cesare e Augusto
Cesare passa il Rubicone e sfida il senato romano Mussolini marcia su Roma e sfida il governo Cesare contrasta i senatori Mussolini annulla il Parlamento Augusto porta la pace dopo le guerre civili Mussolini porta la pace sociale dopo le lotte civili del biennio rosso Augusto fonda l’impero romano Mussolini rifonda l’impero

24 La «Mostra Augustea della Romanità»
Finalità: legittimare il potere dittatoriale del duce (parallela riapertura della mostra della Rivoluzione fascista, già esposta dal 1932 al 1934) presentare la conquista dell’Etiopia come la rinascita dell’impero imporre un modello di cittadino plasmato su valori di disciplina/virilità/lotta i cui interessi personali sono subordinati a quelli dello stato Filmati fascismo e romanità\La mostra augustea della romanita (2).mp4

25 La romanizzazione razziale: italiani eredi dei romani
1938: Manifesto degli scienziati razzisti e leggi razziali. Mussolini chiama in causa i romani e li definisce «razzisti fino all’inverosimile» Parallelismo cartaginesi/ebrei, nemici dei romani/nemici dell’Italia fascista Diventa politicamente scorretto il termine «latino» (possibile confusione con la Francia) a vantaggio del termine «romano» 1924: aveva scritto «quando i popoli riconoscevano la sua superiorità, essa (Roma) li accoglieva nel suo grembo; li faceva cittadini della sua città; largiva loro le leggi, il diritto…li faceva partecipare alla sua civiltà e rispettava le loro usanze e la loro religione» I romani non attuarono mai una sistematica persecuzione delle minoranze etniche, né fecero ricorso a persecuzioni razziali paragonabili a quelle moderne I romani erano immigrati (Enea fondatore della stirpe), non autoctoni

26 La romanizzazione urbanistica: l’Eur come simbolo della sorte del fascismo
EUR: acronimo che sta per «Esposizione Universale Roma» Prevista per il 1941, fu posticipata al 1942 per celebrare il 20° anniversario della marcia su Roma, ma a causa della guerra non fu mai realizzata Ne è simbolo il Palazzo della Civiltà italiana (il «Colosseo Quadrato», con sei file di nove archi, per omaggiare nome e cognome del Duce). Il quartiere, lasciato incompiuto dal regime fascista, fu completato nel dopoguerra Filmati fascismo e romanità\La nuova Roma 4.mp4


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