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PubblicatoSebastiana Silveira Figueira Modificato 6 anni fa
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I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)
Dott.ssa Alessandra Passarella Psicologa-Psicoterapeuta
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Cosa sono i DSA? Classificazione ICD-10 (OMS, 1992) F81 – Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche Questi sono disturbi nei quali le modalità normali di acquisizione delle capacità in questione sono alterate già dalle fasi iniziali dello sviluppo. Essi non sono semplicemente una conseguenza di una mancanza delle opportunità di apprendere o di un ritardo mentale, e non sono dovuti ad un trauma o ad una malattia cerebrale acquisita.
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ICD-10: codice nosografico
F 81.0 Disturbo specifico della lettura F 81.1 Disturbo specifico della compitazione F 81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche
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La Dislessia Evolutiva è…
“una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica, caratterizzata dalla difficoltà di effettuare una lettura accurata e/o fluente e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica. Queste difficoltà tipicamente derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura che può impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale”. International Dyslexia Association, (2003)
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La Dislessia è… una “neurodiversità”, termine con cui si intende uno sviluppo neurologico atipico, che rappresenta però una manifestazione delle normali variazioni nello sviluppo umano.
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DSA: caratteristiche generali
Sono disturbi delle abilità scolastiche di matrice neurobiologica. Consistono in una compromissione significativa e persistente della funzione interessata (lettura, scrittura e calcolo) che interferisce con il processo di normale apprendimento del bambino. La principale caratteristica è la specificità. In presenza di: Capacità intellettive nella norma Normali opportunità educative In assenza di: deficit sensoriali danno neurologico disturbi psicopatologici (pre-esistenti)
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DSA Si tratta di disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità in modo significativo, ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Interessano, infatti, le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. I DSA sono: dislessia, cioè disturbo specifico della lettura (intesa come abilità di decodifica del testo) disortografia, cioè disturbo specifico della scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica) disgrafia, cioè disturbo specifico della grafia (intesa come abilità grafo-motoria) discalculia, cioè disturbo specifico delle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri).
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Incidenza dei DSA L’incidenza è compresa tra il 3 e il 4% della popolazione scolastica italiana.
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Normativa di riferimento
Legge Nazionale 170/2010: “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” - Decreto attuativo del 12/07/2011 e le Linee guida ad esso associate - Leggi Regionali
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Art. 5 (Legge 170/2010) Misure educative e didattiche di supporto
-Didattica individualizzata e personalizzata -Strumenti compensativi e dispensativi -PDP (Piano Didattico Personalizzato) -Verifiche e valutazioni
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Difficoltà o disturbo?
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I BES: Bisogni Educativi Speciali
Direttiva MIUR del 27/12/2012: “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. I BES sono particolari esigenze educative che ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare “per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.
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Come discriminare DSA e BES?
Attraverso una diagnosi specialistica emessa da un’equipe multidisciplinare con l’utilizzo di strumenti standardizzati.
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La diagnosi: Raccomandazioni cliniche Consensus Conference (2007, 2010, 2011)
Professionalità coinvolte Team multiprofessionale: Neuropsichiatra infantile Psicologo o Neuropsicologo Logopedista
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Procedura Diagnostica
Segnalazione Anamnesi Valutazione clinica delle problematiche presentate Formulazione della diagnosi Indicazioni di intervento
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Raccolta anamnestica E’ importante rilevare:
Principali tappe dello sviluppo linguistico, psicomotorio, relazionale e le autonomie Presenza di familiarità per il disturbo Storia scolastica del bambino Percezione e descrizione del problema attuale
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Aree da indagare Livello cognitivo generale Apprendimenti: Lettura
Scrittura (grafia e ortografia) Comprensione del testo Calcolo e numeri Linguaggio Funzioni esecutive: memoria, attenzione, pianificazione Funzioni visuo-spaziali e motorie Area affettivo-relazionale
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Valutazione psicometrica
Prevede l’utilizzo di protocolli di valutazione basati su prove standardizzate a livello nazionale. -Test per la valutazione del livello cognitivo generale - Prove standardizzate di lettura Lettura di un testo (velocità/correttezza) Lettura di un testo (comprensione) Lettura di parole Lettura di non parole -Prove standardizzate di scrittura -Prove standardizzate di calcolo
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Valutazione… Quando appropriato possono essere effettuati:
Esami neuropsicologici (ai fini di una qualificazione funzionale del disturbo, per finalità prognostiche e riabilitative) per la valutazione: delle abilità linguistiche della memoria dell’attenzione delle funzioni esecutive delle abilità prassiche delle abilità visuo-spaziali
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Valutazione dell’organizzazione emotivo-relazionale
Colloqui con i bambini/ragazzi e i familiari Osservazione del comportamento Utilizzo di tecniche proiettive Scale di valutazione per disturbi psicopatologici specifici E’ fondamentale dare importanza ai vissuti psicologici del bambino e valorizzare tutte le risorse personali.
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Quando fare diagnosi? È necessario che sia terminato il normale processo di insegnamento delle abilità di lettura e scrittura (fine della seconda classe della scuola primaria) e di calcolo (fine della terza). Quando è presente un pregresso ritardo del linguaggio e una familiarità per il disturbo, oltre al ritardo negli apprendimenti, è possibile formulare una ragionevole ipotesi funzionale, già durante le prime fasi del processo di apprendimento, che possa consentire l’attuazione di interventi mirati e precoci e garantire una diagnosi tempestiva.
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