Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
1
corso formazione d.lgs. 81/08
GESTIONE DELLE EMERGENZE Analizzando le problematiche relative alla gestione delle emergenze in un reparto psichiatrico gli elementi da valutare possono essere così raggruppati: disponibilità di presidi di emergenza e sistemi di allarme comportamento del paziente psichiatrico in situazioni di emergenza modalità di intervento degli addetti all’emergenza ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
2
corso formazione d.lgs. 81/08
GESTIONE DELLE EMERGENZE Presidi di emergenza e sistemi di allarme Idranti e estintori In molti reparti questi presidi devono restare confinati in ambienti ad accesso riservato al solo personale dipendente e delle squadre di emergenza onde evitarne l’uso improprio da parte dei pazienti. Ovviamente questo dipende dalla tipologia di pazienti in cura e se è un’esigenza necessaria nei reparti per acuti, potrebbe non esserlo altrettanto in una realtà di tipo ambulatoriale o di Day Hospital. Laddove si renda necessario il loro confinamento è bene che gli estintori siano ubicati nel posto infermieri o posto di osservazione, nelle cucine di reparto, nei depositi, nei locali visita e negli studi medici. Diverso è il caso degli idranti a muro, le norme antincendio prevedono il loro posizionamento dentro il reparto, onde evitare in emergenza di dover mantenere aperta la porta tagliafuoco per il passaggio della manichetta, con rischio di fuoriuscita del fumo nel filtro. In questo caso fare in modo che la cassetta sia ben visibile dal posto infermieri in modo da bloccare in tempo episodi di apertura degli idranti da parte dei pazienti o di sottrazione della lancia e richiedere la presenza di vetro del tipo “safe-crasch” ovvero non a rischio taglienti. ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
3
corso formazione d.lgs. 81/08
ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
4
corso formazione d.lgs. 81/08
GESTIONE DELLE EMERGENZE Presidi di emergenza e sistemi di allarme Sistemi di allarme – pulsanti di allarme manuale e targhe ottico-acustiche Come per gli idranti e gli estintori è preferibile la rimozione dei pulsanti manuali dai corridoi e la loro allocazione nei posti di presidio del personale infermieristico o in corrispondenza degli accessi esterni al reparto, onde evitare il rischio di attivazione di falsi allarmi e nel caso di reparti chiusi di sblocco delle vie di fuga. Per quanto riguarda le targhe ottico-acusticihe spesso si preferisce metterle a disposizione del personale sanitario nei posti presidiati evitando di ingenerare nei pazienti situazioni di panico. Si preferisce quindi gestire direttamente l’avviso ai pazienti in via verbale tenendo anche conto di quello che può essere la disabilità cognitiva del paziente ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
5
corso formazione d.lgs. 81/08
GESTIONE DELLE EMERGENZE Presidi di emergenza e sistemi di allarme Uscite di sicurezza Nei reparti per acuti o comunque con degenza confinata, spesso le porte di accesso e di uscita sono tenute bloccate chiuse in deroga alle norme di sicurezza negli ambienti di lavoro. La deroga comporta in alternativa alle classiche uscite di sicurezza attrezzate con maniglione antipanico l’obbligo di realizzare sistemi ad apertura automatica delle porte collegati ai sistemi di rilevazione incendi (rilevatori fumi e pulsanti manuali di allarme incendio) di implementare procedure di emergenza che tengano conto di questo aspetto di addestrare il personale al presidio delle vie di fuga durante la gestione dell’emergenza del reparto: infatti potrebbe anche non essere necessario evacuare il reparto nel caso in cui l’evento incendio sia gestibile localmente con l’uso dell’estintore, in questo caso occorrerà presidiare le porte fino a quando il manutentore non avrà provveduto a risettare il sistema di allarme e garantire la chiusura del reparto onde evitare la fuoriuscita di pazienti non autorizzati e a rischio. ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
6
corso formazione d.lgs. 81/08
GESTIONE DELLE EMERGENZE Presidi di emergenza e sistemi di allarme Vie di fuga esterne Una particolare attenzione dovrà essere posta alle vie di fuga esterne al reparto affinché vengano evitati il più possibile percorsi pericolosi, a rischio di caduta dall’alto (nel caso siano presenti scale esterne è preferibile che il parapetto sia alzato fino a 2 m di altezza) e affinché consentano il facile raggiungimento delle aree di raccolta o meglio ancora spazi destinati che garantiscano un facile sorveglianza dei pazienti in attesa della loro sistemazione in nuovi spazi di accoglienza Esercitazione antincendio Psich. 1 del febbraio 2006: i pazienti evacuati dal reparto di psichiatria in sala mensa in attesa del ripristino delle normali condizioni di agibilità del reparto stesso – l’uso di sala attrezzata con posto a sedere e di ampie dimensioni consente nel contempo il controllo dei pazienti e la possibilità di offrire un minimo di comfort ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
7
corso formazione d.lgs. 81/08
GESTIONE DELLE EMERGENZE Come funziona nei reparti di Psichiatria e di disturbi Cognitivi della casa di Cura San Raffaele Turro (sedi di Via Stamira D’Ancona 20 e di Via Dardanoni 7 – Milano) Nelle Unità Organizzative afferenti al dipartimento delle scienze Neuropsichiatrie si è deciso per Sistema di rilevazione fumi collegato con la portineria presidiata h24 in modo da garantire l’immediata attivazione della squadra di manutenzione per la verifica dell’allarme Reparti con accessi e uscite di sicurezza normalmente bloccati chiusi le cui porte in caso di emergenza si sbloccano in seguito all’attivazione dei rilevatori di fumi installati nei corridoi e/o nei singoli locali, o all’attivazione del pulsante manuale di allarme incendio installato nel posto infermieri o nella sala medicazione – pertanto in caso di falso allarme (ad es. per fumo da sigaretta) occorre immediatamente presidiare gli accessi al reparto fino all’arrivo della manutenzione che deve provvedere a risettare il sistema di autochiusura degli accessi Attivazione della targa acustica di allarme incendio solo in seguito all’attivazione del pulsante manuale di allarme incendio di piano Estintori collocati in posti presidiati con accesso limitato al personale infermieristico medico (posto infermiere, sala medicazione, studi medici) Cassette dei presidi di emergenza, chiuse allocate in corrispondenza degli accessi ai piani con chiavi di apertura conservate al posto infermieri di piano Per maggiori chiarimenti si rinvia alla lettura degli specifici paini di emergenza elaborati per le singole sedi di lavoro e conservati in reparto dal coordinatore infermieristico ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
8
corso formazione d.lgs. 81/08
GESTIONE DELLE EMERGENZE comportamento del paziente psichiatrico in situazioni di emergenza Quando si gestisce una situazione di emergenza, oltre alla valutazione degli aspetti di sicurezza determinati dalla tipologia e dalle dimensioni dell’evento accidentale e dalle caratteristiche dell’ambiente in cui operiamo, occorre valutare con attenzione il tipo di disabilità che possono interessare le persone che dobbiamo mettere in salvo. Trattando di strutture sanitarie necessariamente dobbiamo tenere conto del fatto che abbiamo a che fare con la presenza di pazienti affetti da una disabilità. I livelli di disabilità possono essere di tre tipi Disabilità motoria – persone con problemi di mobilità dal grado completo (pazienti allettati), alla parziale (paziente paraplegici su carrozzine) alla leggera (persone con mobilità lenta o rallentata); Disabilità sensoriale (tattile, uditiva, visiva); Disabilità cognitiva ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
9
corso formazione d.lgs. 81/08
GESTIONE DELLE EMERGENZE comportamento del paziente psichiatrico in situazioni di emergenza Nel caso delle psichiatrie la componente prevalente è quella di una disabilità di tipo cognitivo, da intendersi in diversi modi, ovvero come difficoltà nel riconoscere una situazione di pericolo e nel contempo le funzioni proprie dei soccorritori; difficoltà nell’essere motivati ad agire in caso di emergenza, non riconoscendo la situazione di pericolo; difficoltà nell’eseguire istruzioni complesse e che coinvolgono più di una sequenza di azioni semplici. ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
10
corso formazione d.lgs. 81/08
GESTIONE DELLE EMERGENZE Suggerimenti utili per intervenire in soccorso di un disabile cognitivo: può non aver raggiunto la capacità di percepire il pericolo; molti di loro non posseggono l’abilità della lettoscrittura; la loro percezione visiva di istruzioni scritte o di pannelli può essere confusa; il loro senso di direzione può essere limitato e potrebbero avere bisogno di qualcuno che li accompagna; le istruzioni e le informazioni devono essere suddivise in semplici fasi successive:siate molto pazienti; bisogna usare segnali semplici o simboli immediatamente comprensibili, ad esempio segnali grafici universali; spesso nel disabile cognitivo la capacità a comprendere il linguaggio parlato è abbastanza sviluppata ed articolata, anche se sono presenti difficoltà di espressione. Si raccomanda pertanto di verbalizzare sempre e direttamente con lui le operazioni che si effettueranno in situazione d’emergenza. ogni individuo deve essere trattato come un adulto che ha un problema di apprendimento; non parlate loro con sufficienza e non trattateli come bambini. [1] [1] Note estratte dalla guida prodotta dal Ministero dell’interno – Dipartimento dei VVF del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile “Il soccorso alle persone disabili: indicazioni per la gestione dell’emergenza” ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
11
comportamento del paziente psichiatrico in situazioni di emergenza
GESTIONE DELLE EMERGENZE comportamento del paziente psichiatrico in situazioni di emergenza Nonostante quanto detto sopra occorre comunque evitare di creare un’”emergenza nell’emergenza” sulla base del presunto stigma psichiatrico: non è “automatico” che le reazioni comportamentali di un soggetto con problemi psichici siano inevitabilmente anomale, disfunzionali, od addirittura pericolose; è quindi controproducente manifestare atteggiamenti spaventati, guardinghi, allarmistici, aggressivi nei confronti dei pazienti Anzi alcune esperienze condotte sul campo hanno dimostrato come il paziente psichiatrico, se ben informato possa partecipare attivamente alla gestione delle emergenze. ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
12
corso formazione d.lgs. 81/08
GESTIONE DELLE EMERGENZE comportamento del paziente psichiatrico in situazioni di emergenza In sintesi quindi per quanto attiene la gestione delle emergenze occorre prevedere adeguati livelli informativi per i pazienti ricoverati sulle regole di condotta in caso di emergenza; su possibili effetti collaterali delle terapie farmacologiche, in particolare per quanto riguarda vigilanza, attenzione, riflessi. A tal proposito è bene tenere presente che il problema sotto terapia potrebbe avere riflessi rallentati, una motilità ridotta con scarsa percezione del pericolo. Qualche problema in più potrebbe essere determinato dalla presenza di pazienti affetti da specifiche forme di patologie maniacali, per cui alcune istruzioni operative impartite dal personale senza preavviso potrebbero determinare reazioni improprie. Difficilmente in caso di evacuazione i pazienti potrebbero dar seguito ad azioni di autolesionismo e che richiedono una certa premeditazione, tuttavia i casi più particolari richiederanno un osservazione a vista specialmente una volta che saranno radunati nel luogo sicuro. ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
13
comportamento del paziente psichiatrico in situazioni di emergenza
GESTIONE DELLE EMERGENZE comportamento del paziente psichiatrico in situazioni di emergenza Nel caso in cui la squadra degli addetti sia composta da persone esterne (ovvero operatori diversi da quelli presenti in reparto, ad es. operatori infermieristici di altre Unità organizzative, manutenzione e vigilanza) è sempre bene fare in modo che gli addetti siano facilmente riconoscibili; la gestione dei pazienti sia coordinata dai responsabili di reparto i quali potranno affidare ai soccorsi esterni i soggetti meno critici e mantenere invece la vigilanza dei soggetti più a rischio per i quali i livelli relazionali e di conoscenza del personale di reparto assumono un valore cruciale. Alla luce di quanto detto sopra, anche l’esecuzione di prove/esercitazioni di emergenza in questi reparti assume un valore cruciale per la verifica q da una parte della correttezza delle procedure implementate q dall’altra per verificare le dinamiche di gruppo tra operatori sanitari, addetti all’emergenza e pazienti. Alcune esperienze condotte in San Raffaele hanno evidenziato come i pazienti partecipino con entusiasmo alle prove, dimostrando un elevato grado di collaborazione. E anche quando sono stati registrati casi di rischio di fuga, in fase di esecuzione dell’esercitazione i pazienti hanno poi modificato il loro atteggiamento. ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
14
corso formazione d.lgs. 81/08
GESTIONE DELLE EMERGENZE Come funziona nei reparti di Psichiatria e di disturbi Cognitivi della casa di Cura San Raffaele Turro (sedi di Via Stamira D’Ancona 20 e di Via Dardanoni 7 – Milano) I piani di emergenza elaborati per le sedi della casa di Cura San Raffaele Turro, e in particolare per la sede di Via Stamira, prevedono in seguito all’effettuazione della chiamata di emergenza al n° di emergenza (n° 7000 in via Stamira, n° 5700 in Via Dardanoni), prevedono ll’arrivo nelr eparto in emergenza di Addetti alla manutenzione Vigilanza Medico di guardia di altri reparti Personale infermieristico di altre UO Direzione sanitaria Per maggiori chiarimenti si rinvia alla lettura degli specifici paini di emergenza elaborati per le singole sedi di lavoro e conservati in reparto dal coordinatore infermieristico ing P. Zani - RSPP SRT corso formazione d.lgs. 81/08 ASSISTENZA PAZIENTI AFFETTI DA PROBLEMI NEUROCOMPORTAMENTALI - mod 3 gestione emergenze
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.