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MISURE DEGLI EFFETTI REDISTRIBUTIVI DELL’IRPEF

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Presentazione sul tema: "MISURE DEGLI EFFETTI REDISTRIBUTIVI DELL’IRPEF"— Transcript della presentazione:

1 MISURE DEGLI EFFETTI REDISTRIBUTIVI DELL’IRPEF
Corso di Economia Pubblica – LZ A.A 2017/2018

2 World Bank and OECD National Accounts data
PIL pro capite (US$) PIL pro capite (1) World Bank and OECD National Accounts data

3 World Bank and OECD National Accounts data
PIL pro capite (US$) PIL pro capite (2) World Bank and OECD National Accounts data

4 INDICATORI DI BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE – allegato DEF 2018
DIMENSIONI MONETARIE Reddito medio disponibile aggiustato pro capite Indice di disuguaglianza del reddito disponibile Indice di povertà assoluta DIMENSIONI NON MONETARIE SALUTE Speranza di vita in buona saluta alla nascita Eccesso di peso ISTRUZIONE E FORMAZIONE Uscita precoce dal sistema di istruzione LAVORO E TEMPI DI VITA Tasso di mancata partecipazione al lavoro Occupazione femminile SICUREZZA Indice di criminalità predatoria POLITICA E ISTITUZIONI Indice di efficienza della giustizia civile AMBIENTE Emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti PAESSAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE Indice di abusivismo edilizio

5 DISTRIBUZIONE DEI REDDITI
I confronti tra i tenori di vita dei vari paesi sono frequentemente basati sul prodotto interno lordo (PIL) pro capite, che esprime in termini monetari la ricchezza di un paese in rapporto agli altri paesi. Il PIL non fornisce molte informazioni sul benessere, in particolare della distribuzione dei redditi all'interno di un paese, né sui fattori non monetari che possono contribuire in larga misura a determinare la qualità della vita di una determinata popolazione l PIL misura il risultato finale dell’attività produttiva dei residenti di un Paese in un dato periodo,  somma del valore aggiunto (➔) delle diverse unità produttive e stima gli scambi ai prezzi di mercato

6 DISTRIBUZIONE DEI REDDITI (2)
Se da un lato le disuguaglianze nella distribuzione dei redditi possono costituire un incentivo a migliorare la propria situazione economica attraverso il lavoro, l'innovazione o l'acquisizione di nuove competenze; Dall'altro alle disparità di reddito sono spesso legati fenomeni quali criminalità, inefficienze dello Stato, povertà ed esclusione sociale.

7 Tasso persone a rischio di povertà, dopo trasferimenti sociali (Eurostat, 2014)
Il tasso a rischio di povertà è la quota di persone con un reddito disponibile equivalente (dopo il trasferimento sociale) al di sotto della soglia del rischio di povertà, fissata al 60% del reddito medio disponibile nazionale equivalente dopo Trasferimenti. Soglia di povertà assoluta nel 2015: euro 942,26 (per una famiglia con 2 bambini di cui 1 sotto i tre anni)

8 RIDISTRIBUZIONE DEI REDDITI
La distribuzione delle risorse economiche può avere un'incidenza diretta sull'ampiezza e sulla gravità del fenomeno della povertà Le amministrazioni pubbliche e quindi i decisori politici possono utilizzare l’imposta progressiva sui redditi personali come strumento di ridistribuzione dei redditi

9 n. Individuo Reddito complessivo 1 10.000 2 11.000 3 12.000 4 5 15.000 6 16.000 7 18.000 8 20.000 9 22.000 10 64.000 11 80.000 12 Tabella esempio La comunità Acquaviva è composta da 12 cittadini e, per l’anno di imposta 2016, sono state fatte pervenire le seguenti dichiarazioni dei redditi. Il governo della comunità A decide di applicare le seguenti aliquote per classi di reddito (no scaglioni), per l’anno di imposta 2016.

10 MISURE DELLA RIDISTRIBUZIONE
La RIDISTRIBUZIONE attuata dall’imposta si misura confrontando un indice di concentrazione della distribuzione del reddito con riferimento alla distribuzione dei redditi prima e dopo l’imposta

11 INDICI DI CONCENTRAZIONE
Un indice di concentrazione della distribuzione dei redditi è un indice statistico che misura in che modo il reddito è diviso (concentrato) tra la popolazione Si utilizzano su variabili statistiche quantitative, TRASFERIBILI, cioè sempre positive , la loro somma ha senso e il trasferimento di una quantità da xj a xj ha senso.

12 INDICI DI CONCENTRAZIONE (2)
QUANTILI si ordinano gli individui in ordine crescente di reddito (dal più povero al più ricco) e quindi si dividono in n gruppi di uguale numerosità, a cui possono essere associate le percentuali del reddito posseduto da ciascun gruppo

13 Quantili DECILI QUARTILI
si ordinano gli individui in ordine crescente di reddito (dal più povero al più ricco) e quindi si dividono in 10 gruppi di uguale numerosità QUARTILI si ordinano gli individui in ordine crescente di reddito (dal più povero al più ricco) e quindi si dividono in 4 gruppi di uguale numerosità Ad ogni gruppo possono essere associate le percentuali del reddito posseduto

14 Contribuente Reddito complessivo Quartile Reddito quartile % reddito 1 10.000 33.000 6,88% 2 11.000 3 12.000 4 43.000 8,96% 5 15.000 6 16.000 7 18.000 60.000 12,50% 8 20.000 9 22.000 10 64.000 71,67% I1 80.000 12 TOTALI 100,00% Tabella esempio (2) Per l’analisi della distribuzione dei redditi si utilizzano i quartili. Dopo aver diviso la popolazione in quattro gruppi di ugual numerosità (n = 12/4 = 3), si calcolano i redditi posseduti dai diversi gruppi/quartili (1) e successivamente la relativa quota di reddito posseduto da ogni singolo quartile

15 Distribuzione dei redditi per QUARTILI ante imposta

16 Distribuzione dei redditi post imposta
L’introduzione di un’imposta progressiva sui redditi della popolazione comporta una nuova distribuzione dei redditi (distribuzione dei redditi post imposta) L’imposta progressiva non dovrebbe cambiare ordinamento della popolazione in base al reddito Ipotizziamo che non esita la no tax area, cioè livello minimo di reddito per cui individui sono esentati dalla tassazione

17 Esempio Ipotizziamo di applicare le seguenti aliquote per classi di reddito (no scaglioni): Classi di reddito Aliquota 0 – 10% 20% Oltre 40%

18 Tabella esempio (3) Reddito complessivo aliquota Imposta
Reddito netto imposta 10.000 10% 1.000 9.000 11.000 1.100 9.900 12.000 1.200 10.800 15.000 1.500 13.500 16.000 1.600 14.400 18.000 1.800 16.200 20.000 2.000 22.000 2.200 19.800 64.000 20% 12.800 51.200 80.000 40%   Tabella esempio (3) Si applicano le diverse aliquote ai redditi complessivi dei contribuenti, in base alla diverse fasce di reddito, trovando così i debiti di imposta dei singoli individui.

19 Variazione reddito (%)
Reddito netto imposta Quartile Reddito gruppo % reddito gruppo Variazione reddito (%) 9.000 29.700 8,31% + 1,43% 9.900 10.800 38.700 10,82% + 1,86% 13.500 14.400 16.200 54.000 15,10% + 2,60% 18.000 19.800 51.200 65,77% - 5,89% 64.000   100% Tabella esempio (4) Successivamente si calcolano i redditi al netto del pagamento dell’imposta posseduti dai diversi gruppi (2) e la relativa quota di reddito (sempre al netto dell’imposta) posseduto da ogni singolo gruppo (3). Confrontando la distribuzione nella popolazione (divisa in quartili) prima e dopo l’imposta si nota come la percentuale di reddito in possesso della classe a più alto reddito è diminuita (di quasi sei punti percentuali) a favore delle classi a reddito più basso.

20 Distribuzione dei redditi per decili ante e post imposta

21 Rapporto tra quantili di reddito
Rapporto tra il reddito medio percepito dalla popolazione con reddito più elevato (quantili finali della distribuzione) con il reddito medio della popolazione con reddito più basso (primi quantili). Nell’Unione Europea ad esempio i redditi percepiti dal 20 % della popolazione con i redditi disponibili equivalenti più elevati sono 5,2 volte superiori a quelli percepiti dal 20 % della popolazione con i redditi disponibili equivalenti più bassi Reddito equivalente disponibile tiene in considerazione il nucleo familiare

22 Distribuzione del reddito nell’Unione Europea
Distribuzione del reddito nell’UE Distribuzione del reddito nell’Unione Europea l rapporto tra quintili varia notevolmente tra gli Stati membri dell'UE: da 3,5 in Repubblica ceca a più di 6,0 in Lituania, Portogallo, Lettonia, Grecia, Estonia, Spagna e Bulgaria, fino a raggiungere 7,2 in Romania. Tra i paesi terzi presenti nel grafico 6, anche Islanda (3,1) e Norvegia (3,4) hanno registrato valori particolarmente contenuti per questo rapporto, mentre nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia (7,2) tale valore era alto quanto quello della Romania e in Serbia (9,8) era ancora più elevato Fonte: Eurostat.

23 Esempio – Rapporto tra quartili
Nel nostro esempio, prima dell’imposta: Reddito medio del primo quartile: € Reddito medio ultimo quartile: € Rapporto primo e ultimo quartile: 10,42% Dopo l’imposta: Reddito medio del primo quartile: € Reddito medio ultimo quartile: € Rapporto %: 7,92% Reddito equivalente disponibile tiene in considerazione il nucleo familiare

24

25 INDICI DI CONCENTRAZIONE (3)
CURVA DI LORENZ La curva di Lorenz (Max O. Lorenz, 1905) è uno strumento grafico proposto per l’analisi della disparità nella distribuzione di un certo attributo, nel nostro caso il reddito. Mette in relazione ciascuna quota cumulata della popolazione ( 𝑝 𝑖 ) con la corrispondente quota cumulata del reddito totale (o della variabile di riferimento) posseduta da queste persone ( 𝑞 𝑖 ).

26 Grafici della distribuzione dei redditi

27 INDICI DI CONCENTRAZIONE (4)
CURVA DI LORENZ Esistono due casi estremi di distribuzione tra gli individui: Equidistribuzione: dove ciascun individuo ha lo stesso reddito, cioè esattamente pari al reddito totale/popolazione (coincide con la linea bisettrice) Massima concentrazione: nella quale un solo individuo ha tutto il reddito e gli altri hanno un reddito pari a zero. Quanto più la Curva di Lorenz si trova vicina alla bisettrice, tanto più la distribuzione è egualitaria.

28 Esempio – Curva di Lorenz
SITUAZIONE PRE IMPOSTA Reddito pre imposta Popolazione cumulata Reddito cumulato Quota popolazione cumulata Quota reddito cumulato 10.000 1 0,08 0,02 11.000 2 21.000 0,17 0,04 12.000 3 33.000 0,25 0,07 4 45.000 0,33 0,09 15.000 5 60.000 0,42 0,13 16.000 6 76.000 0,50 0,16 18.000 7 94.000 0,58 0,20 20.000 8 0,67 0,24 22.000 9 0,75 0,28 64.000 10 0,83 80.000 11 0,92 12 Esempio – Curva di Lorenz Le Curve di Lorenz si costruiscono mettondo in relazione ciascuna quota cumulata della popolazione ( 𝑝 𝑖 ) [sull’asse delle ascisse – colonna 6] con la corrispondente quota del reddito totale posseduta da queste persone ( 𝑞 𝑖 ) [sull’asse delle ordinate – colonna 7 e 9]. Nello stesso grafico si riporta anche la bisettrice del primo quadrante che rappresenta il caso di equidistribuzione dei redditi.

29 Grafici della distribuzione dei redditi (2)

30 SITUAZIONE POST IMPOSTA
Reddito POST imposta Popolazione cumulata Reddito cumulato POST Quota popolazione cumulata Quota reddito cumulato POST 9.000 1 0,08 0,03 9.900 2 18.900 0,17 0,05 10.800 3 29.700 0,25 4 40.500 0,33 0,11 13.500 5 54.000 0,42 0,15 14.400 6 68.400 0,50 0,19 16.200 7 84.600 0,58 0,24 18.000 8 0,67 0,29 19.800 9 0,75 0,34 51.200 10 0,83 0,49 64.000 11 0,92 0,66 12 Tabella esempio (5)

31 Grafici della distribuzione dei redditi (3)

32 INDICI DI CONCENTRAZIONE (5)
INDICE DI GINI Questo indice fornisce un’immediata interpretazione geometrica della curva di Lorenz è calcolato come il rapporto tra l’area compresa tra la bisettrice (la linea di uguaglianza perfetta, retta a 45°) e la curva di Lorenz (A), e l’area del triangolo sottesa alla bisettrice (A+B) 𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑒 𝑑𝑖 𝐺𝑖𝑛𝑖 𝐺 = 𝐴𝑟𝑒𝑎 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐴𝑟𝑒𝑎 𝑑𝑖 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 = 𝐴 𝐴+𝐵 Il confronto è possibile solamente se le due Curve di Lorenz sono in rapporto stocastico di primo grado (cioè stanno tutte sopra o tutte sotto l’una dall’altra)

33 Grafici della distribuzione dei redditi (areeI

34 INDICI DI CONCENTRAZIONE (6)
INDICE DI GINI Poiché l’area (A+B) e pari a ½, allora: 𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑒 𝑑𝑖 𝐺𝑖𝑛𝑖 𝐺 = 𝐴 =2𝐴 A= 1 2 −𝐵 𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑒 𝑑𝑖 𝐺𝑖𝑛𝑖 𝐺 = − 𝐵 − 𝐵 +𝐵 = = −𝐵 =1−2𝐵

35 INDICI DI CONCENTRAZIONE (7)
INDICE DI GINI Se il reddito fosse distribuito in modo perfettamente omogeneo tra i possessori di reddito, la curva di Lorenz corrisponderebbe alla bisettrice, perciò A=0 e G=0. Se invece tutto il reddito appartenesse ad un solo individuo, l’area B sarebbe uguale a 0 e l’area A sarebbe uguale a ½, da cui G=1 (equidistrib.) 0≤𝐺≤1 (max concentrazione)

36 Tabella esempio (7) INDICE DI GINI PRE IMPOSTA
Quota popolazione cumulata Quota reddito cumulato (post imposta) Base maggiore Base minore Altezza B (pre imposta) 0,08 0,03 0,02 0,001 0,17 0,05 0,04 0,003 0,25 0,07 0,005 0,33 0,11 0,09 0,007 0,42 0,15 0,13 0,009 0,50 0,19 0,16 0,012 0,58 0,24 0,20 0,015 0,67 0,29 0,018 0,75 0,34 0,28 0,022 0,83 0,49 0,029 0,92 0,66 0,042 1,00 0,066 Totale 0,226 INDICE DI GINI PRE IMPOSTA Tabella esempio (7)

37 ESEMPIO – Indice di Gini
CALCOLO INDICE DI GINI PRE IMPOSTA; Essendo B = 0,219 Indice di Gini (G) = = 1−2𝐵 = 1- 2(0,266) = 0,547 (equidistrib.) 0≤0,547≤1 (max concentr.)

38 REDISTRIBUZIONE DEI REDDITI
INDICE DI REYNOLDS-SMOLENSKY: Indicatore della redistribuzione pari a alla differenza tra l’indice di Gini prima dell’imposta ( 𝐺 𝑝𝑟𝑒 ) e l’indice dopo l’imposta ( 𝐺 𝑝𝑜𝑠𝑡 ) 𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑒 𝑑𝑖 𝑅𝑒𝑦𝑛𝑜𝑙𝑑𝑠−𝑆𝑚𝑜𝑙𝑒𝑛𝑠𝑘𝑖 𝑅 = 𝐺 𝑝𝑟𝑒 − 𝐺 𝑝𝑜𝑠𝑡 La redistribuzione del reddito è tanto maggiore quanto più è elevato questo indice

39 Tabella esempio (8) INDICE DI GINI POST IMPOSTA
Quota popolazione cumulata Quota reddito cumulato (post imposta) Base maggiore Base minore Altezza B (post imposta) 0,08 0,03 0,001 0,17 0,05 0,003 0,25 0,006 0,33 0,11 0,008 0,42 0,15 0,011 0,50 0,19 0,014 0,58 0,24 0,018 0,67 0,29 0,022 0,75 0,34 0,026 0,83 0,49 0,034 0,92 0,66 0,048 1,00 0,069 Totale 0,260 INDICE DI GINI POST IMPOSTA Tabella esempio (8)

40 ESEMPIO – Indice di Gini (2)
CALCOLO INDICE DI GINI POST IMPOSTA Essendo B = 0,268 Indice di Gini (G) = = 1−2𝐵 = 1−2(0,260) = 0,480 (equidistrib.) 0≤0,480≤1 (max concentr.)

41 ESEMPIO – Indice di R-S 𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑒 𝑑𝑖 𝑅𝑒𝑦𝑛𝑜𝑙𝑑𝑠−𝑆𝑚𝑜𝑙𝑒𝑛𝑠𝑘𝑖 𝑅 = 𝐺 𝑝𝑟𝑒 − 𝐺 𝑝𝑜𝑠𝑡 =0,547−0,480=0,067 Essendo 𝐺 𝑝𝑜𝑠𝑡 < 𝐺 𝑝𝑟𝑒 l’imposta sul reddito ha avuto un effetto redistributivo del reddito all’interno della popolazione L’indice di R-S permette anche di misurare l’ampiezza di questa redistribuzione (tanto maggiore quanto più è elevato questo indice)

42 EFFETTI REDISTRIBUTIVI DELL’IRPEF
DECILI REDDITO COMPLESSIVO REDDITO AL NETTO IRPEF VARIAZIONE 1 1,1 1,3 0,2 2 3,7 4,4 0,8 3 5,1 6,0 4 6,5 7,2 0,7 5 7,8 8,4 0,6 6 9,3 9,8 0,5 7 10,9 11,2 0,4 8 12,9 0,1 9 15,9 15,3 -0,6 10 26,9 23,4 -3,4 Baldini M., Centro Analisi delle Politiche Pubbliche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Simulazioni su anno imposta 2017.

43 EFFETTI REDISTRIBUTIVI DELL’IRPEF (2)
Gpre 37,94 Gpost 33,11 Indice R-S 4,83 L’IRPEF assolve un ruolo di redistribuzione del reddito di dimensioni molto ampie, che non ha pari fra le altre imposte Bisogna anche considerare che le basi imponibili delle persone ad più alto reddito sono molto mobili (un aumento di 1 punto percentuale dell’aliquota marginale aumenta l’esportazione del reddito dal 1,5 % al 3% (Esteller, Piolatto e Rablen, 2017).


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