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PubblicatoLilian Holt Modificato 6 anni fa
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Didattica speciale e apprendimento per le disabilità sensoriali
Lezioni prof. Stefano Salmeri TFA a.a. 2014/2015
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1. Ambiti della Pedagogia Speciale
Disabilità fisica e/o sensoriale Ritardo Mentale Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) Disturbi Dell’Attenzione e dell’Iperattività (DDAI) Disturbi del comportamento
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2. Le quattro grandi aree dell’apprendimento
Area grafo-lessicale Area logico-matematica Area prasso-gnosica Area ludico-relazionale
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3. I tre tipi di apprendimento secondo Bateson
Apprendimento 0 e protoapprendimento Deuteroapprendimento Apprendimento 3
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4. La Pedagogia Speciale nella storia
La svolta dei secoli XVII e XVIII De L’Epée e i sordi Hauy e i ciechi Pinel e la malattia mentale
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5. Vygotski Concezione difettologica: compensazione del deficit
Concezione narratologica: compensazione e azione mirata sulle risorse
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6. Deficit percepito/ deficit reale
Come la società immagina la disabilità Coscienza del limite e svantaggi causati dalla società
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7. Questione terminologica
Minorato, handicappato, portatore di handicap, persona in situazione di handicap, diversabile/diversamente abile, persona con disabilità/persona con Bisogni Educativi Speciali, cieco/non vedente, sordo/nonudente/audioleso deficiente (Ritardo Mentale lieve)/imbecille (Ritardo Mentale medio)/idiota (Ritardo Mentale grave e gravissimo) Tra tanti termini quali sono i più appropriati?
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8. Specificità disabilità
Necessità di attivare interventi rispettosi dei singoli deficit Non considerare le disabilità un caos magmatico di mancanze e/o di incapacità Non medicalizzare il deficit
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9. Compensazione Deficit sensoriale: importanza di lavorare sulla vicarianza Deficit mentale: lavorare sulle potenzialità nel rispetto dello sviluppo raggiunto in particolare nell’area prasso-gnosica e nell’area ludico-relazionale
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10. Compensazione funzionale/Normalizzazione strumentale
Attivare processi compensativi in funzione dell’autonomia Utilizzo di tutte le risorse per il raggiungimento dell’alfabetizzazione e dell’autonomia culturale (codice Braille, Lingua dei Segni, nuove tecnologie) Nessun sussidio, senza un corretto intervento educativo, da solo, può garantire la normalizzazione La disabilità non va protesizzata
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11. Dagli Istituti Speciali all’integrazione
Differenza inserimento/integrazione Differenza integrazione/inclusione Dalle classi differenziali alla legge 517/77 La legge quadro 104/92 La legge 170/2010
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12. Ricezione passiva, scoperta guidata, scoperta autogestita
Uso di materiali (non strutturato, semistrutturato, strutturato) Da Maria Montessori alle nuove tecnologie
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13. La pragmatica della comunicazione
Linguaggi verbali e non verbali Conferma, negazione e disconferma Vicinanza, lontananza, promiscuità Relazione educativa e relazione disturbata (doppio legame)
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14. Dalla scuola comunità educante al sistema formativo integrato
Dagli anni Settanta ad oggi L’esigenza di una nuova paideia
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15. L’empatia in educazione
Ascolto attivo e produttivo Analisi delle dinamiche di gruppo Capacità di mettersi in discussione
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16. La zona di sviluppo prossimale di Vygotski
Necessità di un intervento attuato nel rispetto delle competenze/conoscenze possedute dall’allievo L’aiuto e l’interferenza L’autonomia come obiettivo Evitare di favorire il senso di inadeguatezza per input eccessivamente impegnativi e/o troppo banali Promuovere la crescita della conoscenza e dell’autostima
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17. Le funzioni del pensiero superiore
Attenzione selettiva Memoria strategica Linguaggio Capacità di problem solving Capacità di analisi e di sintesi Metacognizione Intelligenza procedurale
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18. La prospettiva longitudinale in educazione
La società della conoscenza I quattro vissuti per Demetrio: amoroso, operativo, ludico, luttuoso La formazione permanente
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