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PubblicatoGustavo Van Der Vinne Ramalho Modificato 6 anni fa
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Islam e islamofobia la costruzione dell’immaginario sull’islam
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La costruzione del sapere e delle sue rappresentazioni
Uno sguardo reciproco? Discorso dominante/maggioritario vs discorso subalterno/delle minoranze. Dalla raffigurazione all’immaginario collettivo. Come rappresentarci?
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L’Oriente. La costruzione di un immaginario esotico
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Edward Said ( ) L'orientalismo può esser visto come modo regolamentato di scrivere, osservare e studiare, dominato da imperativi, prospettive e inclinazioni ideologiche in apparenza costruiti a misura dell'Oriente. La tesi secondo cui l'Oriente è arretrato, decadente e sostanzialmente diverso dall'Occidente, si accompagnava per lo più, nei primi decenni del secolo scorso, con le ipotesi su presunte basi biologiche dell'ineguaglianza delle razze umane.
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Covering Islam Come i media e gli esperti determinano la nostra visione del resto del mondo (1981)
«Ogniqualvolta romanzieri, reporter, strateghi-politici ed “esperti” trattano l’ “Islam”, vale a dire l’Islam che è attualmente in vigore in Iran e in altre parti del mondo musulmano, pare che non vi possano essere distinzioni tra il fervore religioso e la lotta per una giusta causa, tra la normale debolezza umana e il conflitto politico; il corso della storia fatta da uomini, donne e società non è contemplato come un umano divenire. L’“Islam” sembra fagocitare i variegati aspetti del mondo musulmano, tutti riconducibili in una speciale entità malvagia, priva di ragione.» «Ogni volta che un musulmano si pronuncia sull’ “Occidente”, o un americano sull’“Islam”, inevitabilmente entrano in gioco enormi generalizzazioni che, sebbene rendano possibile forme di scambio, allo stesso tempo ne impediscono altre. Le definizioni sono ideologiche, cariche di forti emozioni e, rimanendo intatte nel corso dei secoli, sono state capaci di adattarsi al mutare degli eventi e delle situazioni.»
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La fisionomia (colore della pelle) e i codici vestimentari in particolare sembrano veicolare una percezione dell’altro come arabo/immigrato/musulmano. Tale percezione – avallata da pregiudizi ormai consolidati da decenni di “orientalismo”- giustificherebbe i frequenti fenomeni di esclusione, paura, discriminazione ecc. Esiste anche un’islamofobia istituzionale, che parte dall’alto, che coinvolge la politica e ricade sulla più generale eterofobia, e in particolare con l’islamofobia sociale. Così la paura dell’altro diventa strutturale.
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La paura dell’Islam terrorista
Il terrorismo islamico non fa parte della tradizione religiosa e culturale dell’Islam ma ne rappresenta una deformazione e una strumentalizzazione a fini politici. L’ideologia jihadista (la lotta all’occidente in nome di Allah) nasce e si sviluppa in un ben preciso contesto internazionale e a seguito di avvenimenti ben precisi. Nulla di tutto ciò che l’ideologia violenta dei fondamentalisti estremisti propongono sta scritto nel Corano, ma ne rappresenta una lettura falsificata e pericolosa. Un Corano è un libro di pace, perlomeno quanto la Bibbia.
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Il mondo musulmano si sente nella sua stragrande maggioranza lontano dall’ideologia fondamentalista, anzi potremmo dire che ne è vittima. Non sono pochi gli studiosi che affermano che il discorso fondamentalista - tutto proclami e niente programmi - diverrà in breve tempo superfluo e superato nel mondo musulmano, vanificando così le paure di quanti prospettano minacciosi scontri di civiltà. Le primavere arabe (Tunisia, Egitto, Libia, Siria, e molti altri paesi arabi), nonostante la difficoltà di questo difficile percorso, la drammaticità degli avvenimenti, le prospettive ancora nebulose, rappresentano comunque il primo passo verso un’evoluzione storica in questa direzione. 9 9 9
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La paura del terrorismo islamico diventa islamofobia
In particolare dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 le manifestazioni islamofobiche aumentano e i paesi europei cominciano a interessarsene in modo più sistematico, anzitutto attraverso il lavoro dell’Osservatorio europeo su razzismo e xenofobia (dal 2007 Agenzia per i diritti fondamentali). Gli osservatori nazionali ed europei sui fatti religiosi ci mostrano un quadro poco incoraggiante di intolleranza e persistenza dei pregiudizi e delle discriminazioni contro i musulmani, soprattutto immigrati.
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Come percepiamo la religione islamica
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Destra e islamofobia
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Il termine islamofobia può essere un pretesto per non “criticare” l’islam?
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L’importanza delle parole, l’importanza di una corretta informazione
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Divieti e libertà nella Francia laica: il divieto di “burkini” sulle spiagge, ovverosia l’obbligo di spogliarsi!
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In Italia... http://piovegovernoladro.altervista.org/blog
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Un esempio di non-informazione
Milioni di musulmani in marcia di protesta contro l’Isis, dall’Iraq a Londra: viene denunciato da alcuni siti anglofoni il totale‘blackout dei media.’ Anche in Italia molte marce di protesta ma l’opinione comune spesso porta le persone a chiedersi “perché i musulmani non condannano apertamente gli atti terroristici”?
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Massari Monica, Islamofobia
Massari Monica, Islamofobia. La paura e l’islam, Editori Laterza, Roma-Bari, 2006 Bruno Marco, L'Islam immaginato. Rappresentazioni e stereotipi nei media italiani, Guerini & Associati, Milano, 2008 Pace Enzo, Sociologia dell'islam. Fenomeni religiosi e logiche sociali, Carocci, Roma, 1999, - L'islam in Europa: modelli di integrazione, Carocci, Roma, 2004 Marchi Alessandra, « La Francia e l’islamofobia », Jura Gentium. Rivista di filosofia del diritto internazionale e della politica globale, Firenze 2010, pubblicazione on-line,
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