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PubblicatoAmandine Morel Modificato 6 anni fa
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Il 16 maggio 2017 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 recante “Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato” a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera i) della legge 13 luglio 2015, n.107”. All’art. 1 si ribadisce che la “valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione, ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze”.
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Qual è l’obiettivo della valutazione?
SECONDO LA NORMATIVA “La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo”. (DPR 122/2009)
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NON SOLO PERCHÉ CE LO CHIEDE LA LEGGE! NORMATIVA DI RIFERIMENTO
DPR n° 275 del 1999, art.10: REGOLAMENTO AUTONOMIA SCOLASTICA Legge n. 53/2003, art. 3, Valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo di istruzione e di formazione DPR 28 marzo 2013 n° 80: Regolamento sul sistema nazionale di valutazione Direttiva n°11 del 18 settembre 2014: Priorità strategiche del Sistema nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017 C.M. n°47 del 21 ottobre 2014: Priorità strategiche della valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione. Trasmissione della Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014
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La valutazione assume la funzione di strumento regolatore dei processi e ha carattere
PROMOZIONALE perché dà all’alunno la percezione esatta dei suoi punti forti prima di sottolineare i suoi punti deboli ORIENTATIVO in quanto il ragazzo si rende consapevole dei propri aspetti di forza e di debolezza e acquista più capacità di scelta e di decisione FORMATIVO perché, dando all’alunno la percezione del punto in cui è arrivato, gli consente di capire, all’interno del processo formativo, che cosa deve fare e che cosa deve chiedere alla scuola )
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Verifica e valutazione alunni disabili
Potenzialità della persona Valutazione alunni con PEI Scale valutative di Situazione di partenza fferenziate percorsi formativi individualizzati
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Le norme di riferimento sono contenute nel Regolamento sulla valutazione, emanato nel 2009, con il D.P.R Il regolamento pone alla base della valutazione tre principi fondanti: l'omogeneità, la trasparenza e l'equità, in quanto la valutazione è una tematica delicata per la sua incidenza: Sugli aspetti psicologici ed emotivi; Sulla costruzione di una positiva immagine di sé; Sul senso di autoefficacia e autostima; Sulla motivazione allo studio ed in definitiva sul successo scolastico stesso. Questo importante documento, inoltre, contiene un articolo sugli studenti con disabilità: l'art. 9 “valutazione degli alunni con disabilità”.
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3 principi chiave alla base della valutazione degli alunni disabili
a) La valutazione è un diritto Il diritto all'educazione e all'istruzione è sancito anche per gli alunni con disabilità dalla Legge n. 104/92. La valutazione degli apprendimenti è una componente indispensabile di qualsiasi attività di insegnamento e questo vale certamente anche in caso di disabilità. Per questo è importante sottolineare che ogni alunno, anche con disabilità grave, ha diritto a veder seriamente valutati i risultati dell'azione educativa e didattica svolta a scuola. al loro PEI La valutazione degli b) La valutazione degli alunni con disabilità è riferita apprendimenti per i soggetti con disabilità va riferita sempre alle potenzialità della persona e alla situazione di partenza definiti nella individualizzazione dei percorsi formativi e di apprendimento. Si useranno pertanto per loro delle scale valutative riferite non a profili standard ma a quanto predisposto nel Piano Educativo Individualizzato. c) la valutazione è compito di tutti gli insegnanti Tutti gli insegnanti titolari della classe dell'alunno con disabilità sono corresponsabili dell'attuazione del PEI e hanno, quindi, il compito di valutare i risultati dell'azione didattica – educativa. La valutazione non può mai essere delegata la solo insegnante di sostegno.
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Nel processo valutativo, dell'allievo con disabilità, occorre:
Definire chiaramente che cosa si sta valutando; Prestare attenzione alla competenza più che alla forma, ai processi più che al solo risultato ottenuto; Valutare quello che lo studente ha effettivamente imparato (non solo ciò che sa); Assicurare lo svolgimento in condizione analoghe a quelle abituali, con l'uso degli stessi strumenti e tecnologie; Prestare attenzione alle variabili emotivo – affettive che possono condizionare la prestazione dell'allievo disabile.
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programmi ministeriali sistema valutativo riferito al PEI
PEI MINISTERIALE oppure PEI EQUIPOLLENTE sistema valutativo riferito ai programmi ministeriali PEI DIFFERENZIATO sistema valutativo riferito al PEI Prove differenziate •Prove d’esame = alla classe •Prove d’esame equipollenti Attestato di Credito Formativo DPR. 323/98 art. 13 Diploma esame di stato
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Occorre definire bene il concetto di equipollenza
Usare metodi diversi per il raggiungimento degli stessi obiettivi Prova differenziata
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Parere CONS. STATO n. 348/1991 sulle prove equipollenti
-Lo Stato assume il potere dovere di accertare e certificare che un soggetto ha raggiunto in un determinato settore culturale o professionale un certo livello di conoscenze o professionalità. -Non si può configurare un supposto diritto al conseguimento di un titolo legale di studio che prescinda da un effettivo livello di competenze effettivamente acquisito. - Le prove equipollenti sono prove utili, per accertare, se il candidato, pur nella diversità della situazione, sia in grado di conseguire nell’interesse pubblico primario, quella soglia di competenza necessaria per arrivare al titolo di studio, cioè una preparazione culturale idonea al rilascio del diploma.
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1. LA SOSTITUZIONE: obiettivo uguale, si modifica l’accessibilità (registrazione audio dei testi, cards per alunni con sordità) LA FACILITAZIONE: uso di tecnologie motivanti (LIM; software) e contesti didattici interattivi (cooperative learning, tutoring, laboratori…); proposto anche in ambienti reali LA RIDUZIONE O SEMPLIFICAZIONE: modificazione del lessico, riduzione dei concetti, dei criteri di esecuzione del compito (uso calcolatrice, numero di errori più elevato…) SCOMPOSIZIONE IN NUCLEI FONDANTI: identificazione delle attività fondanti (strumentalità di base, lettura e scrittura funzionale, matematica pratica…) PARTECIPAZIONE ALLA CULTURA DEL COMPITO: far sperimentare sfida cognitiva ottimale, elaborazione di un prodotto…per aiutare l’alunno a partecipare a momenti significativi
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L’OBIETTIVO CURRICOLARE NON VIENE SEMPLIFICATO
L’OBIETTIVO CURRICOLARE NON VIENE SEMPLIFICATO. SI CURA LA SUA ACCESSIBILITÀ. SI USA UN ALTRO CODICE. SI USANO ALTRE MODALITÀ PER: Ascolto/comprensione Risposta/produzione SOPRATTUTTO PER DIFFICOLTÀ SENSORIALI O MOTORIE ESEMPI AREA: ITALIANO OBIETTIVO: COMPRENDERE UN TESTO Per alunno non vedente: uso di materiale Braille Per alunno DSA: audio del testo (lettore vocale) Per alunno straniero: come per alunno DSA) OBIETTIVO: RISPONDERE A DOMANDE Per alunno non vedente: uso dattilo Braille Per alunno DSA: uso videoscrittura
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L’OBIETTIVO NON È DIVERSIFICATO
L’OBIETTIVO NON È DIVERSIFICATO. SI STIMOLA UN APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO. SI RIDUCONO LE DIFFICOLTÀ DERIVANTI DAL CONTESTO O DAGLI STRUMENTI. SI LAVORA CON TEMPISTICA PIÙ DISTESA. SI ORGANIZZANO SPAZI, MATERIALI (posizione banco e arredi, illuminazione – es. con soggetto autistico). SI INTRODUCONO STIMOLI DI VARIA NATURA: Colori Immagini Mappe Organizzatori anticipati (strategie metacognitive) Autoistruzioni per compiti specifici
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L’OBIETTIVO È SEMPLIFICATO IN MERITO A:
COMPRENSIONE ELABORAZIONE RISPOSTA SI MODIFICA IL LESSICO. SI RIDUCE LA COMPLESSITÀ CONCETTUALE. SI EVITANO / SOSTITUISCONO ALCUNE PROCEDURE. SI MODIFICANO I CRITERI DI RISPOSTA E VALUTAZIONE (strumenti compensativi).
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L’OBIETTIVO È SEMPLIFICATO/MODIFICATO, FACENDOLO DIVENTARE PIÙ ACCESSIBILE.
SI IDENTIFICANO ATTIVITÀ FONDANTI ACCESSIBILI IN BASE ALLE DIFFICOLTÀ DELL’ALUNNO. SI PRESTA MINOR ATTENZIONE ALLE NOZIONI DELLA DISCIPLINA. SI PRESTA PIÙ ATTENZIONE AI PROCESSI COGNITIVI DELLA DISCIPLINA AFFRONTATA. ESEMPI ATTIVITÀ PER LA CLASSE: LA STORIA: individuare le cause di un evento storico o di un avvenimento storico. ESEMPI ATTIVITÀ PER L’ALUNNO DISABILE: scomposizione in nuclei fondanti individuare fatti della propria vita che hanno portato a dei cambiamenti: QUALE CAUSA? Cambio di abitazione Cambio del lavoro del padre o della madre - cambio degli ambienti della casa in cui vive
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L’OBIETTIVO È PIU’ SOCIALE CHE COGNITIVO.
SI FA PARTECIPARE L’ALUNNO A MOMENTI SIGNIFICATIVI DELL’ATTIVITÀ CURRICOLARE DELLA CLASSE. SI INSISTE SUL CLIMA EMOTIVO. SI ATTRIBUISCE IMPORTANZA AI PRODOTTI ELABORATI. «La cognizione si sviluppa a partire dall’esperienza» ESEMPI ATTIVITÀ PER LA CLASSE: LA STORIA Obiettivo: ordinare cronologicamente fatti ed eventi Classe: riordinare fatti su una striscia del tempo Alunno disabile: apprendere i concetti di prima e dopo, riferiti alla propria vita personale INTERAZIONE: chiedere ad alcuni compagni o alla classe di collocare sulla striscia del tempo anche fatti significativi della propria vita
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CRITERI PER LA PROGETTAZIONE DI UNA PROVA EQUIPOLLENTE
Rispetto ai contenuti: Ridurre gli apparati concettuali con eventuali sostituzioni Valorizzare gli aspetti operativi dei saperi Mirare all’essenzialità e alla fondatività delle conoscenze e delle competenze Rispetto alle forme realizzative: Fornire tracce, schemi, mappe, immagini,… Utilizzare strumenti compensativi ( computer con i programmi di videoscrittura, lettura ad alta voce…) Programmare le prove ( colloqui orali…) Sostenere lo studente valorizzando i suoi punti di forza
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Esempio di griglia con valutazione differenziata
RISULTATO DI PROVE SCRITTE, ORALI O PRATICHE VOTO Non ha svolto la consegna Si è mostrato svogliato e insofferente Non ha dimostrato alcun impegno o volontà a partecipare al dialogo educativo 4 Ha svolto la consegna guidato dall’insegnante ma non ha partecipato attivamente e costantemente Non ha portato a termine la consegna in autonomia Ha dimostrato un'attenzione parziale e/o discontinua 5 Ha portato a termine la consegna guidato dall’insegnante Ha partecipato attivamente Ha dimostrato un impegno sufficiente Ha lavorato in autonomia ed ha risposto in modo corretto al 50% dei quesiti 6 Ha portato a termine la consegna in autonomia Ha risposto, in modo corretto, al 70% dei quesiti 7 Ha risposto, in modo corretto, al 100% dei quesiti 8 Ha dimostrato particolare attenzione nella cura della forma, della calligrafia e dell'ordine 9
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