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Progetto “Attenzione e movimento”

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Presentazione sul tema: "Progetto “Attenzione e movimento”"— Transcript della presentazione:

1 Progetto “Attenzione e movimento”
Tradate, 23 febbraio 2018 L’attenzione: sviluppo, funzionamento e interazioni con linguaggio e pensiero Andrea Calcaterra Psicologo - Psicoterapeuta e Neuropsicologo Dirigente psicologo - UO di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Presidio Ospedaliero di Gallarate - ASST Valle Olona Professore a contratto - Master “Disfunzioni cognitive in età evolutiva” Università Cattolica di Milano

2 SOMMARIO Concetti di attenzione Substrati neurali dell’attenzione
Funzionamento dell’attenzione Modello neuropsicologico dell’attenzione Sviluppo dell’attenzione Attenzione e linguaggio Attenzione e pensiero Attenzione e autoregolazione A cura di: Andrea Calcaterra

3 Panoramica della corteccia cerebrale
A cura di: Andrea Calcaterra Panoramica della corteccia cerebrale

4 Concetti di attenzione frequenti tra i docenti
A cura di: Andrea Calcaterra Disponibilità a recepire per rielaborare e produrre Capacità di concentrarsi Capacità di ascolto/comprensione del messaggio Capacità di selezione dello stimolo Capacità legata a interesse/desiderio di apprendere Concetti di attenzione frequenti tra i docenti

5 A cura di: Andrea Calcaterra Pre-attenzione: elaborazione selettiva dell’input sensoriale già attivato in memoria (Norman, 1979) Modello del filtro di Broadbent (1958) Modello del filtro attenuato di Treisman (1964) Attenzione selettiva

6 Definizione classica di attenzione
A cura di: Andrea Calcaterra L’attenzione è il prendere possesso della mente, in forma chiara e vivida, da parte di uno di quelli che sembrano essere i molti possibili e simultanei oggetti o flussi di pensiero. La focalizzazione, la concentrazione e la coscienza ne sono l'essenza. Essa implica l'evitare alcune cose in modo da poter trattare in modo efficace altre, ed è una condizione che ha il suo opposto nello stato confuso, frastornato e disperso chiamato distrazione. William James Principles of Psychology, 1890 PERCEZIONE PENSIERO Definizione classica di attenzione

7 Stati di attivazione Sostenuta (vigilanza) Alternata Selettiva
A cura di: Andrea Calcaterra Utilizzo selettivo ed esteso di un comportamento per migliorare la ricerca di informazioni Attenzione Sostenuta (vigilanza) Selettiva Focalizzata Divisa Alternata (shifting) Arousal/allerta Stati di attivazione Fasica Tonica

8 Attenzione sostenuta/
A cura di: Andrea Calcaterra Stato fisiologico di attivazione Allerta tonico = capacità di mantenere adeguato livello di prestazione per un certo periodo Allerta fasico = incremento della prontezza di risposta in seguito ad un segnale di avvertimento Arousal/ allerta Stato di attivazione in situazione di veglia inattiva con occhi aperti Inerzia attiva = capacità di reazione a stimoli ambientali improvvisi Attenzione sostenuta/ vigilanza Capacità di selezionare una parte degli stimoli in entrata in funzione di una loro elaborazione accurata, a fronte di un’elaborazione superficiale degli stimoli rimanenti Attenzione selettiva Capacità di prestare attenzione a più stimoli contemporaneamente Attenzione divisa/ distribuita Ianes et al., 2008

9 Disturbi dell’attenzione
A cura di: Andrea Calcaterra Disattenzione Distrazione Distraibilità (Shallice, 1988) Aprosessia Disturbi dell’attenzione (Shallice, 1988)

10 Attenzione e stimolo-target
A cura di: Andrea Calcaterra Significato Complessità Novità Intensità, dimensione, durata Di pertinenza SOGLIA (variabile) Età Conoscenze Interesse Fisica Attenzione e stimolo-target

11 Attivazione psicofisiologica e attenzione
A cura di: Andrea Calcaterra Yerkes e Dodson, 1908 Attivazione psicofisiologica e attenzione

12 A cura di: Andrea Calcaterra (Adattato da Benso, 2014)

13 Stile di information processing: la coerenza centrale
A cura di: Andrea Calcaterra FORTE: tendenza a inserire le informazioni nel loro contesto, riducendo l‘attenzione per i dettagli (top-down) DEBOLE: tendenza a favorire dettagli o frammenti dell'informazione al costo di perdere il significato contestuale (bottom-up) Stile di information processing: la coerenza centrale

14 Le funzioni esecutive Abilità necessarie per programmare, mettere in atto e portare a termine con successo un comportamento finalizzato a uno scopo in situazioni “nuove” A cura di: Andrea Calcaterra

15 Correlati neuroanatomici delle funzioni esecutive
A cura di: Andrea Calcaterra Correlati neuroanatomici delle funzioni esecutive

16 Correlati neuro anatomici delle funzioni attentivo-esecutive
A cura di: Andrea Calcaterra (Adattato da Arisi, 2014) Ragionamento verbale Problem solving Planning Sequencing Attenzione sostenuta Resistenza all’interferenza Uso del feedback Multitasking Flessibilità cognitiva Abilità di operare con la novità “Cold” Esperienza di premio e punizione Regolazione del proprio comportamento sociale Capacità decisionale (interpretazione emotiva e personale) “Hot” Correlati neuro anatomici delle funzioni attentivo-esecutive

17 Substrati neurofisiologici di componenti attentivo-esecutive
A cura di: Andrea Calcaterra FUNZIONE MODULATORE AREA NEURALE Conflitto (tra diversi oggetti di attenzione) Dopamina Giro del Cingolo Anteriore Corteccia prefrontale dorsolaterale Allerta Noradrenalina Corteccia Frontale Ventrale dx Giunzione temporoparietale dx Locus Coeruleus Orientamento Acetilcolina Campi Oculari Frontali Solco Intraparietale (Fan et al., 2002; Posner & Petersen, 1990; Posner & DiGirolamo, 2000; Bush et al., 2000; Marocco & Davidson, 1998; Corbetta e Shulman, 2002) Substrati neurofisiologici di componenti attentivo-esecutive

18 Sviluppo neurale del controllo motorio
A cura di: Andrea Calcaterra Sviluppo neurale del controllo motorio

19 Sistema attentivo esecutivo
A cura di: Andrea Calcaterra NOTA: per cambiare le immagini in questa diapositiva, selezionare un'immagine ed eliminarla. Quindi fare clic sull'icona Inserisci immagine nel segnaposto per inserire l'immagine desiderata. Baddeley, 1989; Shallice, 1988; Benso, 2014 Sistema attentivo esecutivo

20 del controllo attentivo
A cura di: Andrea Calcaterra Comportamento impulsivo Scarso automonitoraggio, scarse possibilità di fare un check degli errori o completare le attività Difficoltà a imparare nuove abilità, seguire indizi sociali, acquisire conoscenze Deficit del controllo attentivo

21 della flessibilità cognitiva
A cura di: Andrea Calcaterra Difficoltà a muoversi liberamente da una attività all'altra (comportamenti perseverativi) Scarsa tenuta delle informazioni (WM) e difficoltà a ricordare cosa si sta facendo nel corso di un task Problemi significativi nel funzionamento quotidiano (“stuck in the middle”) Deficit della flessibilità cognitiva

22 Deficit dell’information processing
A cura di: Andrea Calcaterra Rallentamento delle performances Riduzione delle risposte in output Difficoltà nell'inserimento ambientale e sociale Difficoltà nel “tenere il passo” con i coetanei nel gioco, nell'apprendimento e nella acquisizione di conoscenze Deficit dell’information processing

23 Deficit del goal setting Difficoltà a gestire situazioni complesse
A cura di: Andrea Calcaterra Difficoltà a gestire situazioni complesse Uso inefficiente di strategie Affaticabilità in compiti prolungati Difficoltà a pianificare le azioni future (es. fare lo zaino, vestirsi, fare i compiti) Deficit del goal setting

24 Flessibilità cognitiva Goal setting
A cura di: Andrea Calcaterra Flessibilità cognitiva Attenzione divisa Working memory Transfer concettuale Uso del feedback Goal setting Iniziativa Ragionamento concettuale Pianificazione Organizzazione strategica Controllo attentivo Attenzione selettiva Autoregolazione Automonitoraggio Inibizione Information processing Efficienza Fluenza Velocità di elaborazione

25 Evolutività definita Ambiente
A cura di: Andrea Calcaterra Genetica Neuroimaging Neurofisiologia FUNZIONI ATTENTIVO- ESECUTIVE Basi neurali strutturali geneticamente determinate Non sempre misurabili (test) Abilità comunicative e sociali Tono emotivo Temperamento Ambiente Evolutività definita Funzioni esecutive HOT Teoria della mente Neuroni mirror

26 Maturazione cerebrale
A cura di: Andrea Calcaterra < Sostanza grigia (synaptic pruning) > Mielina (++ aree frontali) Maturazione cerebrale

27 La prima attenzione del bambino
A cura di: Andrea Calcaterra Discriminazione Orientamento (Sokolof, 1969) Abituazione Dilatazione pupillare Vasocostrizione periferica Vasodilatazione cerebrale Decelerazione dell'attività muscolare Arresto del ritmo alpha all'EEG con sostituzione di ritmo beta irregolare (Ruff e Rothbart, 1996)  < Fissazione Disancoraggio (3+ mesi) Anticipazione Attenzione obbligatoria Arousal/allerta Esperienziale Sociale La prima attenzione del bambino

28 ATTENZIONE Implicita Automatica Interna Esplicita Controllata Esterna
A cura di: Andrea Calcaterra Implicita Automatica Interna Esplicita Controllata Esterna Guidata dagli stimoli Guidata dallo scopo ATTENZIONE post ante Attenzione congiunta Social referencing Imitazione differita “Obbligatoria” 0-6 mesi Sostenuta/ Focalizzata 7-24 mesi+ Esecutiva (endogena) 12-24 mesi+

29 A cura di: Andrea Calcaterra (adattato da Arisi, 2014) Traiettorie evolutive dei cluster di funzioni esecutive nella prima infanzia

30 Sviluppo del sistema attentivo esecutivo
Età A cura di: Andrea Calcaterra 3 4 5 6 7 Controllo attentivo Attenzione selettiva (visiva) Inibizione della risposta motoria Inibizione della risposta verbale Flessibilità cognitiva Memoria di lavoro Generazione di concetti Shifting concettuale Shifiting tra regole complesse Utilizzo del feedback Elaborazione delle informazioni Velocità dell’output Efficienza dell’output Orientamento allo scopo Pianificazione / problem solving (Adattato da Arisi, 2014) Sviluppo del sistema attentivo esecutivo

31 Origine sociale dell’attenzione volontaria
A cura di: Andrea Calcaterra <<Nei primi stadi di sviluppo la funzione psicologica complessa era divisa tra due persone: l’adulto che fa scattare il processo psicologico nominando l’oggetto o indicandolo, il bambino che risponde a questo segnale e coglie l’oggetto nominato sia fissandolo con gli occhi, sia prendendolo con la propria mano. Nello stadio successivo di sviluppo, questo processo socialmente organizzato viene ristrutturato. Lo stesso bambino impara a parlare. Egli può ora nominare gli oggetti da solo e, nominandoli da sé, li distingue dal resto dell’ambiente e vi dirige la propria attenzione. La funzione che fino a quel momento era eseguita da due persone diventa ora un metodo di organizzazione interna dei processi psicologici. Da un’attenzione esterna, socialmente organizzata, si sviluppa l’attenzione volontaria del bambino, che in questo stadio diventa un processo interno di autoregolazione>> (Vygotskij) Origine sociale dell’attenzione volontaria

32 Metacognizione sull’attenzione
A cura di: Andrea Calcaterra Stare attenti = obbedire ai genitori Non è possibile seguire efficacemente due messaggi contemporaneamente La distrazione dipende da fattori esterni (rumori, qualcuno che parla ecc.) La distrazione può dipendere da fattori interni (malessere, pensieri ecc.) L’attenzione dipende da motivazione/impegno 4 anni: prime idee 7-8 anni Metacognizione sull’attenzione

33 Attenzione Linguaggio
A cura di: Andrea Calcaterra Evidenze sperimentali: necessità dell’intervento implicito dell’attenzione per la formazione del modulo linguaggio Ovviamente la sola attenzione senza i sottomoduli preposti non può creare il processo linguistico Lo sviluppo del Sistema Attentivo Supervisore (Shallice) è importante per l’apprendimento per il controllo del linguaggio durante il secondo anno di vita (Posner e di Girolamo, 2000) Il linguaggio espressivo inizia con una intenzione o un piano, processi che richiedono l’intervento del lobo frontale, in particolare quello sinistro (Luria, 1973) Bambini con Disturbo specifico del linguaggio: deficit in prove non linguistiche, con basse capacità attentive, poca forza di inibizione e difficoltà nell’updating in memoria di lavoro = difficoltà attentivo-esecutive Cantare una filastrocca memorizzata richiede poche risorse e per sostenere il compito è sufficiente il “processore dedicato”, mentre eseguire una operazione di spoonerismo (luna dente → duna lente) richiede necessariamente un impegno molto gravoso del SAS e di tutte le funzioni esecutive (soprattutto il riaggiornamento in memoria di lavoro; updating) consente Attenzione Linguaggio (Sistema esecutivo) regola

34 Attenzione Pensiero ATTENZIONE INTERNA * ATTENZIONE ESTERNA ADHD
A cura di: Andrea Calcaterra ATTENZIONE INTERNA * Planning autobiografico (es. come faccio a fare x?) FLUSSO DI PENSIERO INTERNO (anche teoria della mente) ATTENZIONE ESTERNA ADHD *Default Mode Network (DMN) = Network di regioni corticali e sottocorticali che sono attivate quando l'individuo in condizioni di piena vigilanza non presta attenzione ad alcun compito specifico, trovandosi quindi in stato di riposo (resting state) ELABORAZIONE SENSORIALE Planning visuo-spaziale (Adattato da Arisi, 2014) Attenzione Pensiero

35 Sviluppo dell’autoregolazione
A cura di: Andrea Calcaterra I comandi verbali degli adulti svolgono un’azione inibitoria ed eccitatoria sul bambino I segnali verbali vengono appresi dal bambino e associati ad autocomandi (pensiero ad alta voce) Verso i 5-6 anni le istruzioni ed i comandi degli adulti vengono interiorizzati dal bambino (pensiero interno) Sviluppo dell’autoregolazione

36 Attenzione e autoregolazione
A cura di: Andrea Calcaterra Autoregolazione Comportamento motorio e verbale Affetti Arousal Comportamento con gli altri Motivazione Impulsi Problem solving Autoefficacia Autostima Attenzione focalizzata e sostenuta Capacità di regolare il proprio organismo e organizzare il proprio comportamento in funzione delle proprie esigenze e di quelle dell’ambiente Attenzione e autoregolazione

37 Favorire lo sviluppo del sistema attentivo-esecutivo
A cura di: Andrea Calcaterra Sonno notturno Non rispondere immediatamente alle richieste Un giocattolo alla volta Attività ritmiche (musica, danza, camminare in fila) Uso controllato di giochi elettronici Attività fisica Ozio Valore simbolico degli spazi Apprendimento a memoria (es. poesie) Giochi che insegnano l’attesa Arti figurative, disegno ecc. Farsi spiegare / chiedere di insegnare Trascorrere tempo con i nonni Strumento musicale o canto corale Chiedere di raccontare Narrare Utilizzare pause Sana competizione Parlare di situazioni che interessano i bambini Relazione + umorismo Evitare ordini in negativo Favorire lo sviluppo del sistema attentivo-esecutivo

38 Grazie per l’attenzione sostenuta! 


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