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PubblicatoElla Fuchs Modificato 6 anni fa
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I&CT PER LA DIDATTICA Con applicazioni per alunni con disabilità sensoriali CTS di Monza e Brianza, Leonardo Menegola
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Prospettiva pedagogico-didattica Prospettiva tecnologica
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Lavorare con utenti non-udenti e ipoacusici
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Fasi standard della presa in carico
Trattamento medico e/o chirurgico se possibile Protesizzazione acustica se prescritta Terapia abilitativa e riabilitativa Sussidi per audiolesi Bisogni Educativi Speciali negli audiolesi Didattica specifica
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La lingua dei segni non è un codice universale
Esistono tante lingue dei segni quante sono le… Comunità Sorde sul pianeta. Le Lingue dei Segni sono nate spontaneamente quando i sordi hanno avuto la necessità di comunicare tra loro, di trasmettersi informazioni, esperienze, sentimenti. Ciascuna Lingua dei Segni ha poi sviluppato caratteristiche proprie, legata alla particolare cultura in cui viene usata Il lessico delle Lingue dei Segni potenzialmente può esprimere qualsiasi concetto, concreto e astratto.
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Protesi ad archetto, a conduzione aerea, retroauricolari, endoauricolari
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La protesizzazione acustica
Quando una minorazione uditiva, non risolvibile altrimenti, determina (per epoca di insorgenza, gravità o durata) una disabilità comunicativa. In età scolare, anche per ipoacusie lievi-medie persistenti nel tempo e non altrimenti risolvibili. Le anacusie non possono essere protesizzate con apparecchi “tradizionali”. Va mantenuto attivo il circuito comunicativo audio-verbale (feed-back, memoria uditiva, ecc.). In età scolare, importantissimi: precocità di intervento, corretto adattamento protesico e terapia riabilitativa logopedica. IMPIANTO COCLEARE: Protesi impiantata chirurgicamente che consente la stimolazione elettrica delle terminazioni nervose a livello cocleare (in prossimità del modiolo).
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Minorazioni Uditive: Terapia (Ri)abilitativa
La strategia (ri)abilitativa scelta influenza direttamente i processi pedagogici, educativi e didattici. La scuola (quindi l’insegnante) dovrebbe adattare la propria prassi didattica alle peculiari esigenze comunicative dell'alunno per sviluppare e maturare tutte le potenzialità della persona sorda con tutti gli strumenti ad esse funzionali. Metodi educativi oralisti; visivo-gestuali; misti (bimodale; bilinguale) I&CT per l’accessibilità e l’inclusione: aiuta a migliorare la qualità del messaggio ricevuto favorendo lo sviluppo linguistico e cognitivo, riducendo l'handicap
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Minorazioni Uditive: approcci comunicativi
Oralisti: Basati sull'utilizzo del canale uditivo per l'acquisizione di competenze comunicative, linguistiche, lessicali e cognitive. Da integrare con la lettura labiale. Metodica su cui si basa la scelta dell'integrazione scolastica per gli audiolesi. Basati su diagnosi, protesizzazione e terapia logopedica precoci. L'acquisizione del linguaggio orale è più lenta rispetto al gestuale. Se non adeguatamente strutturati possono condurre a privilegiare l'aspetto produttivo su quello cognitivo. Gestuali: Utilizzano esclusivamente la mimica gestuale e facciale. Metodica su cui si basa la scelta fatta in alcuni paesi di privilegiare la costituzione di classi speciali per sordi. Il canale visivo e l'utilizzo di linguaggi specifici riduce l’uso di residui uditivi e protesi. Talora sono stati considerati come discriminatori nei confronti anche dell'inserimento sociale
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Metodi misti: Basati su tutti i canali informativi e comunicativi che il soggetto può usare in funzione delle caratteristiche cliniche della patologia e di altre caratteristiche individuali (efficacia della metodica oralista, ambiente socio-culturale, familiare e didattico, inclinazioni). Sempre individualizzati. Bimodali: L'obiettivo restano competenze della lingua scritta e parlata; la modalità gestuale è utilizzata per chiarire e supportare (soprattutto nella prima fase di apprendimento) l'informazione giunta in modo non adeguato attraverso il canale uditivo. La struttura grammaticale e sintattica resta quella dell'italiano; si utilizza la lingua dei segni. Bilinguali: Uso contemporaneo dell'informazione dalla lingua parlata e di quella dei segni (LIS) (in modo individualizzato).
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Dattilologia (alfabeto manuale)
Rappresentazione manuale delle lettere che compongono una parola scritta o parlata. Viene utilizzata per comunicare nomi propri o parole straniere. Viene eseguita con una sola mano all'altezza del collo del segnante. Per alcuni nomi propri di uso frequente nella LIS si utilizzano segni convenzionali.
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Lingua Italiana dei Segni (LIS)
Lingua autonoma rispetto all'italiano scritto e parlato, con proprie regole grammaticali e sintattiche. Diversa da altre lingue dei segni quali quella americana (ALS), inglese (BLS) o francese (LSF). Linguaggio visivo-gestuale (messaggio espresso dal corpo e percepito dal canale visivo) formato da segni (e non gesti) eseguiti da una o entrambe le mani con l'ausilio anche della mimica facciale a ciascuno dei quali è associato uno o più significati. varianti regionali o di area
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Quattro componenti manuali
Configurazione: la forma della mano o delle mani Orientamento: posizione del palmo delle mani Luogo: posizione nello spazio attorno al segnante Movimento: direzione, velocità, ripetitività I segni così generati costituiscono il vocabolario LIS. Vi sono anche componenti non manuali necessarie per il costrutto sintattico: espressione facciale, postura, componenti “orali” Ogni segno è caratterizzato da quattro componenti manuali
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Differenze principali con la lingua italiana
È talora possibile articolare due segni contemporaneamente con le due mani; Assenza di articoli; La costruzione sintattica più comune è soggetto-oggetto-verbo; I verbi non si coniugano in base al tempo, ma devono concordare con il soggetto e spesso anche con l'oggetto; Esistono forme pronominali riferibili a 2, 3, 4 e 5 persone; La mimica facciale viene utilizzata per formulare frasi interrogative (aperte o chiuse), esclamative, imperative, relative e negative (in aggiunta alla componente gestuale); Esistono segni diversi per i diversi significati di una stessa parola; Per alcuni verbi è possibile omettere i pronomi personali
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Dizionari e risorse LIS
Grammatica: Bibliografia:
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Software a sussidio della didattica
La multimedialità consente lo sfruttamento contemporaneo dei canali informativi visivi ed acustici sia ai normoudenti che agli audiolesi e rende più semplice la fruizione bilinguale del contenuto anche nei soggetti con gravi sordità che non riescono ad utilizzare efficacemente solo il canale acustico. ⇒ Vantaggio: l'hardware richiesto è sostanzialmente quello già utilizzato di base. ⇒ Logica inclusiva: la fruizione del contenuto iconico/visivo deve essere consentito anche a tutta la classe (lavagna luminosa, televisore o videoproiettore, etc.).
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(continua) Software didattico rivolto sia a studenti audiolesi che normoacusici (apprendimento e comprensione della lettura, matematica ed altre materie scientifiche, consultazione di enciclopedie e dizionari, sw di presentazione, etc.). Software didattico progettato specificamente per soggetti audiolesi, ma fruibile anche dai normoacusici Software destinato alla riabilitazione oralista dell'audioleso: “SpeechViewer”, “Vantage”, “Ricerca e Componi”, “Giochiamo con le immagini”, etc. Software in ambiente “autore” che consentono lo sviluppo di ipertesti multimediali, esercizi, giochi e la preparazione di unità didattiche ipertestuali: “Autore Junior”, “Amico Web”, “ADA”, “Bliss tutor multimediale”, “Ebooks Writer”, “H5P”, etc.
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(continua) Materiale educativo su supporti informatici che consentano oltre alla multimedialità anche la sottotitolatura o la disponibilità della trascrizione del testo (DVD) (==> connessione Internet, lavagna luminosa e/o episcopio (a videocamera), videoproiettore o televisore ad ampio schermo.
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Software di riconoscimento vocale
Sw a corredo di Windows, “Progetto Voice”, “Dragon Naturally Speaking”, “Xvoice”, “ViaVoice”, “HTK”, “Math Talk”, etc. Sw per la 'traduzione' in LIS: BlueSign. Essediquadro per la sottotitolatura e la dettatura
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Logistica Aula: dimensioni limitate, buon isolamento acustico, illuminazione diffusa e mai controluce o ombre sul volto del docente, posizione centrale dell'insegnante, lavagne e schermi di proiezione anch'essi concentrati nell'area visiva centrale, allievi audiolesi posizionati di fronte al docente e possibilmente a distanza non superiore a 1,5 – 2 metri. Classe: in cerchio (es., discussioni). Sussidi tecnici: protesi (oltre a quelli già citati), trasmettitori FM (o circuiti ad induzione)
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Comportamenti generali
Accertarsi che l'alunno abbia l'attenzione rivolta verso il docente. Disporsi frontalmente. Evitare tutto ciò che ostacoli la lettura labiale (voltarsi, porsi in controluce o in ombra, deambulare troppo, mascherare parzialmente le labbra con microfoni, barba e baffi voluminosi, gesti di autocontatto). Parlare scandendo le parole, con ritmo regolare per non alterare l'articolazione vocale e labiale. Non alzare la voce, né enfatizzare i movimenti delle labbra. No all’eufuismo: linguaggio accessibile, diversificare le costruzioni per esplicitare lo stesso concetto. Lessico accurato. Frasi coordinate. Spiegare tutto ciò che avviene in classe (non solo in assenza dell’alunno), al fine di migliorarne l'integrazione.
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Per favorire l’apprendimento dell’alunno non udente
...sono opportuni interventi che, senza modificare gli obiettivi generali ..., prevedano la semplificazione degli obiettivi specifici e dei contenuti; ... facciano ricorso a un’ampia gamma di modelli di rappresentazione (esperienze attive, esemplificazioni, immagini, oltre al linguaggio parlato e scritto) e a tecnologie multimediali e informatiche. Per garantire la sua integrazione scolastica, … organizzare un ambiente classe in cui la comunicazione avvenga in contesti stimolanti ...; sia riferita a situazioni reali ...; sia caratterizzata da pluralità di lingue e modalità comunicative (verbale e scritta, dei segni o italiano segnato esatto, dattilologia e lettura labiale), … strumenti tecnologici e tipi di testo (libri, riviste, fumetti, enciclopedie, pubblicità); … diverse modalità di organizzazione del lavoro (individuale, in gruppi, collettivo). Cattaneo P.(1997), Handicap e scuola elementare. Progettare l’integrazione, La Scuola, Brescia; in particolare, per il deficit uditivo, le pp
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È indispensabile avviare l’alunno sordo:
● alla sistemazione concettuale ● alla visione prospettica ● alla riflessione ● all’astrazione e alla generalizzazione ● alla assunzione di responsabilità ● alla valutazione In base alle sue variabili personali!
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Strategie oraliste-integrazioniste
Una parte professa la metodica didattica oralista. Ma “accettando” che il bambino non udente talora si esprima anche attraverso la lingua dei segni, sia per favorire le sue possibilità espressive e il rispetto della sua identità culturale, sia nella consapevolezza che tale codice interviene a "disambiguare" il codice orale. ⇒ necessità che i docenti conoscano i principi della LIS (oppure pretendano la presenza in classe di un educatore segnante), e che si dispongano a farla imparare anche agli altri bambini. L'intervento a scuola di una logopedista e di un esperto di lingua dei segni (operatore sordo), può essere richiesto attraverso accordi di programma ed attività socio-educative tra servizi scolastici, sanitari e socio-assistenziali, stipulati da enti locali, organi scolastici ed unità sanitarie locali, nell'ambito delle rispettive competenze ( L. n° 104 del 1992 , L. n° 142 del 8/6/1990 e DPR del 24/2/94)
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(segue) Le Unità Didattiche, rispetto ad ogni disciplina, dovrebbero essere concordate preventivamente fra insegnanti curriculari, di sostegno ed eventuali altre figure educative presenti, tenendo in considerazione le specifiche competenze linguistiche e culturali del soggetto audioleso. Programmazione-flusso delle conoscenze e abilità attese condiviso in anticipo e attivamente portato all’allievo (a tutta la classe!) in fieri. Gli argomenti ed i testi dovrebbero essere spiegati facendo uso sia della modalità verbale che di quella grafico-visiva, multimediale e talora anche gestuale. Se necessario potrà essere opportuno adattare i testi, semplificandoli, alle capacità dell'allievo. - E' opportuno che l'insegnante prepari anticipatamente uno schema di flusso delle lezioni (talora ipertesti multimediali) evidenziando gli aggiornamenti cognitivi e di glossario introdotti. Nella strategia didattica attraverso la valorizzazione del vissuto bisognerà raggiungere gradualmente un passaggio dall'attivo all'iconico, al simbolico per arrivare all'apprendimento significativo. Per quanto riguarda il momento valutativo nell'audioleso bisogna far ricorso a vari linguaggi preferendo le verifiche di tipo scritto ad architettura chiusa (questionario a risposte multiple, “cruciverba”, etc.) e quindi quelle variamente articolate nella forma espressiva. Utilizzo dell'episcopio nella correzione dei compiti per favorire l'interazione con l'audioleso e favorire la comprensione degli errori.
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Strategie assertive-identitarie
Un’altra fazione enfatizza l’importanza del fatto che all’inizio dello sviluppo linguistico il bambino sia immerso nei codici e nei segni visuomanuali. Il bambino sordo è un bambino valido con potenziale intellettivo sano pronto ad essere utilizzato Dalla disabilità uditiva non deriverebbe alcun handicap, se la nostra non fosse una società verbale costringere il bambino sordo a sostituire i cinesemi con i Fonemi è una violenza psicologica
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(segue) la Lingua dei Segni permette all’alunno di ricevere i contenuti attraverso il senso della vista, integro a differenza dell’udito, seguendo gli stessi ritmi dei suoi compagni udenti, aumentando oltre che il suo bagaglio culturale la sua autostima e favorendone l’integrazione e la definizione di un’identità forte i bambini sordi apprendono più facilmente la lingua parlata e scritta se la apprendono come seconda lingua dopo aver acquisito la Lingua dei Segni fin dai primi mesi di vita. conoscere bene la Lingua dei Segni significa avere un forte senso di appartenenza ad una comunità, a una minoranza linguistica e non solo ad una categoria “svantaggiata” e quindi avere maggiore sicurezza e serenità nel momento in cui si affronta la società udente.
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InSegnare la felicità Grazie ad alcune esperienze di insegnamento della Lingua dei Segni ai bambini udenti è stato dimostrato che “l’insegnamento di una lingua dei segni in età precoce, stimolando il canale di comunicazione visivo-gestuale, possa favorire il potenziamento, nei bambini udenti, di alcune aree cognitive particolarmente legate all’attenzione, discriminazione e memoria visiva” (Rossini, Capirci et al. 1997) grazie ad alcune esperienze di insegnamento della Lingua dei Segni ai bambini udenti è stato dimostrato che “l’insegnamento di una lingua dei segni in età precoce, stimolando il canale di comunicazione visivo-gestuale, possa favorire il potenziamento, nei bambini udenti, di alcune aree cognitive particolarmente legate all’attenzione, discriminazione e memoria visiva” (Rossini, Capirci et al. 1997)
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Thinglink per Padlet ThingLink Education consente di utilizzare immagini interattive come piattaforma di apprendimento, con la possibilità di creare Lesson Plan interattivi, calendari, iper-testi.Il sistema consente facilmente all’insegnante di inserire gli studenti importandone i contatti nella propria pagina, di gestire immagini e progetti, anche da dispositivo mobile. 1) Build a ThingLink classroom 2) Learn how to ThingLink 3) Find inspiration 4) Download iOS or Android apps
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Sensorialità Rifletti sugli aspetti sensoriali che possono gratificare o infastidire il tuo alunno: Quali sono i sensi per lui più o meno attivati? Quali strategie utilizzate per aiutarlo a stare nell’ambiente scolastico? Questo aspetto influisce sulla sua capacità di apprendere? Come diminuire lo stress modificando l’ambiente?
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Tecnologia digitale
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Varie da discussioni in classe
Uno spunto per l’aggiornamento sull’attualità e per la nostra creatività Spread the sign! Che cos’è un IN-BOOK? Dalla CAA all’esperienza di lettura sovramodale condivisa
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Openboard Due tutorial in pdf (il primo, ed il secondo) per openboard;
Il link della pagina youtube del sw, con alcuni tutorial video mirati, monografici, in francese (i sottotitoli automatici – anche tradotti in italiano – non sono il massimo della qualità, ma aiutano a farsi un’idea completa del testo in voiceover); Sempre in tema di tutorial video, uno, breve, in lingua inglese, focalizzato sulle funzioni interattive; ed un altro in lingua italiana, più lungo di quelli stranieri e di contenuto generale (dura circa 45 minuti, mentre gli altri superano di poco i 5). Infine, a questi link, due forum online legati allo sviluppo e alla discussione di tematiche legate al mondo dei sw lim in generale ( o in modo specifico a openboard (
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Per una didattica ipermediale
Per una didattica ipermediale? H5P: una piattaforma per creare contenuti multimediali Ecco alcuni link alla scoperta di H5P, piattaforma di recente fama che serve all’insegnante per creare contenuti multimediali, basati su immagini, sequenze di immagini, immagini in movimento, e sul loro arricchimento attraverso testi vari (didascalie, approfondimenti, quiz, etc.). I link si riferiscono solamente ad alcune, poche, delle opzioni creative preconfezionate nella piattaforma: è ovviamente possibile curiosare e scoprirne altre. H5P – Create and Share Rich HTML5 Content and Applications; Course Presentation | H5P; Interactive Video | H5P; Image Hotspots | H5P; Find Multiple Hotspots | H5P; Dialog Cards | H5P; Flashcards | H5P
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Risorse per la sensorialità
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Dislefocus & Co. L'utilizzo dell'I&CT per la didattica ha da qualche tempo assunto la forma dell'"inclusività", dell'"inclusione". Uno spunto basilare di riflessione proviene dalle ricerche-azione prodotte nel campo della dislessia, della lettura, e, in tale cornice, della "accessibilità" dei testi. Ecco una serie di slide, provenienti dalla didattica TIC per l'inclusione svolta in Bicocca, sul tema dei ”testi_accessibili”. A questo link, un semplice tutorial video che guida nella creazione di un libro digitale partendo da un cartaceo. Ma cosa è corretto intendere con "libro digitale"? Ecco una prima caratteristica: il testo deve essere standardizzato in formato digitale entro uno standard che lo renda "leggibile" e "pronunciabile" da un software automatico di lettura ad alta voce di testi.
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(Segue) Qui, invece, un apparentemente banale ausilio per la lettura. Utile almeno potenzialmente per studenti fortemente dislessici? Come proporlo? Per la cronaca, si stanno sviluppando diversi progetti di fonting per la dislessia, gradualmente evolutisi, negli ultimissimi anni, in progetti di Universal Design for Learning. Un esempio "locale" e degno di menzione è quello di EasyReading. biancosulnero È uno dei blog più conosciuti ed attivi sul piano dell’implementazione di strumenti applicativi di ricerca per i disturbi specifici dell’apprendimento.
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Open Educational Resources
Geco Comunicazione Aumentativa Alternativa Dettare e leggere testi (id.) Matematica.ch
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DSA Verona Kit DSA a cura del C.T.S. di Verona
A questo link trovate un kit software aggregato dal C.T.S. di Verona, che in modo molto funzionale e articolato fornisce una serie di programmi open (gratuiti, affidabili) che qualsiasi (in una prospettiva inclusiva) studente può liberamente installare sul proprio pc per rinforzare e facilitare il proprio studio e le proprie attività scolastiche. Il kit è appositamente pensato per supportare studenti con DSA. Funzionalità e strumenti di digitalizzazione Motivare ad apprendere
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