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PubblicatoEduarda Milena Tuschinski Vilarinho Modificato 6 anni fa
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“Apparato metabolico e Iridologia”
Dott.Lucio Birello “Apparato metabolico e Iridologia”
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METABOLISMO NEL SUO SIGNIFICATO DI TRASFORMAZIONE COMPRENDE TUTTI I PROCESSI DI DEGRADAZIONE DELLA MATERIA AL FINE DI PRODURRE ENERGIA
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METABOLISMO DAL CIBO COMPLESSO AGLI ELEMENTI UTILIZZABILE DALLA CELLULA PER PRODURRE I FENOMENI VITALI INTERVENGONO INNUMEREVOLI PROCESSI BIOCHIMICI CHE, CON FENOMENI A CASCATA, PORTANO ALLA FORMAZIONE DI MATERIA VIVENTE E ALLA OSSIDAZIONE CONTROLLATA DEL GLUCOSIO, CON LIBERAZIONE DI ENERGIA UTILZZABILE
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METABOLISMO PARTIAMO COSI’ DAI CIBI COMPLESSI, DA UNA MATERIA BIOLOGICA GIA’ PRECOSTITUITA DA ALTRI ESSERI VIVENTI, SIA ANIMALI CHE VAGETALI, PER ARRIVARE A ELEMENTI SEMPLICI CHE, UNA VOLTA ENTRATI NEL NOSTRO ORGANISMO, ENTRANO NEL POOL DELLA MATERIA UTILIZZABILE
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METABOLISMO UN ALTERATO METABOLISMO PORTA AD UNO STATO DI MALESSERE GENERALE CHE VA DALLA STANCHEZZA ALLA INDIFFERENZA, DA ALTERAZIONI DELLA FUNZIONALITA’ DEGLI ANNESSI ( PELLE, PELI ) A VERI E PROPRI STATI PATOLOGICI ( DIABETE, GOTTA, OBESITA’ ECT )
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FASE DI UTILIZZO DELLA MATERIA
METABOLISMO IL PROCESSO METABOLICO PUO’ ESSERE STUDIATO DIVIDENDOLO IN VARIE FASI, OGNUNA DELLE QUALI PUO’ PRESENTARE DELLE ALTERAZIONI : -FASE DIGESTIVA FASE DI ASSORBIMENTO FASE DI UTILIZZO DELLA MATERIA
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METABOLISMO QUELLO CHE CI PREME PRENDERE IN CONSIDERAZIONE IN QUESTO LAVORO E’ IL RAPPORTO ESISTENTE FRA LA PRIMA FASE DEL METABOLISMO ( ELABORAZIONE, TRASFORMAZIONE E ASSORBIMENTO ) E I FENOMENI LEGATI ALLE INTOLLERANZE ALIMENTARI
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INTOLLERANZE ALIMENTARI
TUTTI GLI STATI PATOLOGICI CHE MIGLIORANO SENSIBILMENTE ELIMINANDO UNO O PIU’ CIBI DALLE ABITUDINI ALIMENTARI DI UN DETERMINATO SOGGETTO
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INTOLLERANZE ALIMENTARI
E’ CHIARO CHE LE INTOLLERANZE ALIMENTARI PRESENTANO SVARIATI MECCANISMI EZIOLOGICI, PUR RIMANENDO BEN CHIARO CHE UN CIBO COMPLESSO NON ATTRAVERSERA’ MAI LA BARRIERA INTESTINALE SENZA PROVOCARE GRAVI REAZIONI IMMUNITARIE
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INTOLLERANZE DOBBIAMO QUINDI STUDIARE CiO’ CHE AVVIENE ALL’INTERNO DEL TUBO DIGERENTE PER CERCARE DI CAPIRE PERCHE’ IL CIBO PUO’ DIVENTARE UN VELENO
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INTOLLERANZE QUESTO E’ UN CAPITOLO ANCORA ORFANO DI RICERCHE E CONFERME DA PARTE DELLA MEDICINA UFFICIALE, MA E’ SENZ’ALTRO UN ARGOMENTO DI ALTO INTERESSE SCIENTIFICO
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POSSIAMO IPOTIZZARE TRE MECCANISMI MAGGIORI :
- INCOMPLETA DIGESTIONE CON EUTROFIZZAZIONE DELLA FLORA INTESTINALE - INTOSSINAZIONE DELL’ORGANISMO DA PARTE DI SOSTANZE REGOLARMENTE PRESENTI NEI CIBI ( ANTI FERMENTATIVI ECT ) - AFFINITA’ SIMBOLICA FRA CIBO ED EVENTI SPIACEVOLI NELLA VITA
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INCOMPLETA DIGESTIONE
I VISCERI E GLI ORGANI CHE PARTECIPANO ALLE VARIE FASI DELLA DIGESTIONE E CHE POSSONO ESSERE FACILMENTE STUDIATI CON L’ESAME IRIDOLOGICO SONO : - STOMACO : DIGESTIONE DELLE PROTEINE - FEGATO : DIGESTIONE DEI GRASSI - PANCREAS : DIGESTIONE DI GLUCIDI. LIPIDI, PROTIDI
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INCOMPLETA DIGESTIONE
IRIDOLOGIA : - ANELLO GASTRICO . SCHIARIMENTI SCURIMENTI PIGMENTAZIONI - SEGNI PANCREATICI LACUNE IN SEDE PANCREAS PIGMENTI BEIGE PIGMENTI IN SEDE PANCREAS
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INCOMPLETA DIGESTIONE
SEGNI EPATICI : LACUNE IN SEDE FEGATO PIGMENTI MARRONE SCURO PIGMENTI IN SEDE FEGATO SEGNI COMPOSTI : IRIDE MISTA DIATESI DISCRASICA PIGMENTI MARRONE SCURO E BEIGE - LACUNE IN SEDE FEGATO E PANCREAS
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FLORA INTESTINALE UNA ALTERATA DIGESTIONE DEI CIBI ASSUNTI INDUCE UNA EUTROFIZZAZIONE DELLA FLORA INTESTINALE CON CONSEGUENTE MODIFICAZIONE DEI CATABOLITI PRODOTTI NEL NOSTRO INTESTINO. NELLA FORMA PIU’ AVANZATA CI TROVIAMO DI FRONTE ALLA DISBIOSI, CON LA COMPARSA DI GERMI PATOGENI IN NUMERO SIGNIFICATIVO
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FLORA INTESTINALE NELLA DISBIOSI CI TROVIAMO IN UNA CONDIZIONE DI ALTERATO RAPPORTO OSPITE-OSPITATO, CON UNA DIMINUZIONE DELLE ATTIVITA’ UTILI PER UN BUON RAPPORTO DI COLLABORAZIONE. FRA QUESTE SPICCA LA DIMINUZIONE DI PRODUZIONE DELLE VITAMINE DEL GRUPPO B
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VITAMINE DEL GRUPPO B VITAMINA B1 (TIAMINA) VITAMINA B2 (RIBOFLAVINA)
VITAMINA B3 O VITAMINA PP (NIACINA O ACIDO NICOTINICO) VITAMINA B5 O VITAMINA W (ACIDO PANTOTENICO) VITAMINA B6 O VITAMINA Y (PIRIDOSSINA O PIRIDOSSAMINA O PIRIDOSSALE) VITAMINA B8 O VITAMINA H (BIOTINA) VITAMINA B9 O VITAMINA BC O VITAMINA M (ACIDO FOLICO) VITAMINA B12 (COBALAMINA)
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ENZIMI E COENZIMI Molti enzimi per poter essere attivi richiedono la presenza di ioni metallici o di altre molecole, Queste molecole vengono indicate come cofattori o coenzimi. 1) Cofattore: ione o molecola NON PROTEICA la cui presenza è indispensabile perché l’enzima possa svolgere la sua attività catalitica. Tra i cofattori hanno rilevante importanza gli ioni di alcuni elementi metallici, in particolare Fe,Ca, Mg, Mn, Zn, Cu (p.es. tutti gli enzimi che utilizzano ATP richiedono la presenza di ioni Mg2+). 2) Coenzimi: sono molecole organiche (alcuni di essi derivano da vitamine). prendono parte direttamente all’azione catalitica dell’enzima spesso si ritrovano modificati chimicamente al termine della reazione (es. NAD+ / NADH).
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LA MAGGIOR PARTE DEI COENZIMI È STRETTAMENTE LEGATA ALLE VITAMINE.
PER DIVENTARE COENZIMA, LA VITAMINA SUBISCE DELLE TRASFORMAZIONI CHE VANNO DALLA SEMPLICE FOSFORILAZIONE (UNO DEI CASI PIÙ COMUNI) A TRASFORMAZIONI PIÙ COMPLESSE. LA TRASFORMAZIONE DELLA VITAMINA IN COENZIMA AVVIENE ALL’INTERNO DELLE CELLULE ED È DI NATURA ENZIMATICA. I COENZIMI POSSONO ESSERE CLASSIFICATI IN GRUPPI DIVERSI, IN BASE AL TIPO DI REAZIONE CATALIZZATA
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COENZIMI COENZIMI PIRIDINICI
DERIVANO DALL’ ACIDO NICOTINICO O NIACINA (VIT. B3) LE FORME COENZIMATICHE CON ATTIVITÀ BIOLOGICA SONO LA NICOTINAMMIDE ADENINA DINUCLEOTIDE (NAD+) E LA NICOTINAMMIDE ADENINA DINUCLEOTIDE FOSFATO (NADP+). FUNGONO DA ACCETTORI DI IDROGENO NELL’OSSIDAZIONE DI SVARIATI COMPOSTI (REAZIONI DI OSSIDO-RIDUZIONE). LA LORO RIDUZIONE AVVIENE PER TRASFERIMENTO DI UNO IONE IDRURO (H -) DAL SUBSTRATO ALL’ANELLO PIRIDINICO DEL COENZIMA, CON LIBERAZIONE NEL MEZZO DI UN H+. LA FORMA OSSIDATA VIENE INDICATA COME NAD(P)+ E QUELLA RIDOTTA NAD(P)H
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TOSSINE ALIMENTARI ESISTONO MIGLIAIA DI PRODOTTI CHIMICI CHE POSSONO ESSERE IMPIEGATI IN ALIMENTAZIONE UMANA. DAI COLORANTI AI CONSERVANTI, DAGLI ESALTATORI DI SAPIDITA’ AGLI ANTIFERMENTATIVI. TUTTI AGISCONO A LIVELLO DI FEGATO ( CHE DEVE ELABORARLI ED ELIMINARLI ) ED INTESTINO CHE A LUNGO ANDARE PUO’ RISULTARNE INFIAMMATO
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TOSSINE ALIMENTARI LA PIU’ SUBDOLA E’ LA FAMIGLIA DEGLI ANTI-FERMENTATIVI, CHE INTACCANO L’INTEGRITA’ DELLA FLORA FERMENTATIVA INTESTINALE, CON AUMENTO DELLA FLORA PUTREFATTIVA. IN ITALIA GLI ANTIFERMENTATIVI SONO VIETATI, MA NON SONO VIETATI SULLE NAVI CHE TRASPORTANO CEREALI
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SIMBOLISMO DEI CIBI IL CIBO COME ARCHETIPO, IN GRADO DI EVOCARE ESPERIENZE NEGATIVE REGISTRATE DALL’AMIGDALA. ALLA VISTA O AL CONTATTO CON DETERMINATI CIBI SI ATTIVANO MECCANISMI DI RIFIUTO CHE POSSONO MANIFESTARSI CON I SINTOMI PIU’ DISPARATI : DALLA CEFALEA, ALLA DERMATIE, ALLA DIARREA
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